Bimbo eroe, salva 6 persone da un incendio e poi muore
soffocato.
Pubblicato il 22 gennaio 2014 alle ore 19:31 (tutti i
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New York, un bimbo di 6 anni, Tyler Doohan, aveva avuto il
permesso di trascorrere la notte di domenica a casa del nonno, ma durante la
notte è scoppiato un incendio a causa di una coperta andata in fiamme. Tyler si
accorto subito di quanto stava succedendo ed è riuscito a mettere in salvo i
suoi cuginetti e il nonno, ma quando è tornato in casa per salvare lo zio
infermo bloccato sul letto è morto soffocato dal fumo dell'incendio. Li hanno
ritrovati tutti e due, mano nella mano, rivolti verso la finestra, nel
tentativo di aprirla. Purtroppo però anche il nonno poco dopo è deceduto
nonostante Tyler lo avesse accompagnato verso l’uscita.
Le lezioni di portata enorme che ci vengono dai bambini sono
veramente solenni e grandiose: l'umanità che si affaccia su questa terra
martoriata ha in sé il germe della bontà e dell'aiuto reciproco; è solo in
seguito all’inaudito trattamento fisico e psicologico dei bambini che diventano
adulti che essi mettono in mostra la loro selvaggia cattiveria che fino allora
era rimasta sopita.
Che terribile lezione ci danno sempre i bambini; tutti noi
adulti dovremmo vergognarci di essere quello che siamo ed ascoltare il detto
che “dai bambini si impara sempre”. Sono le nostre leggi di razza, di casta, di
corruzione, di maltrattamenti che spengono l'innocenza negli occhi dei bambini,
che quando ci guardano sono la vera umanità in cammino. Tuttavia non dura a
lungo: troppi sono gli esempi perversi, le guerre, le torture che molti di loro
subiscono e che li trasformano e li degradano a belve malrepresse come la gran
parte di noi adulti.
La tragedia umana attuale ha fatto un ennesimo martire: un
bimbo di tre anni.
Papa Francesco, oggi, domenica, ha liberato due colombe: per
Cocò, il bimbo nato in un ambiente già sbagliato (il carcere), con tutte le
conseguenze di quei luoghi, e poi bruciato nel rogo col nonno. Caro Cocò,
assieme a Tyler, sappiate che non siete morti invano: anche se le vostre storie
esemplari e di terrore scompaiono presto dai media, c'è chi vi ricorda per
sempre e vi darà la ricompensa che meritano gli eroi e i martiri e aiutate noi
a sapervi guardare e a vincere il tirannosauro demoniaco che è in noi.
Cronaca di B. C. - 20 gennaio 201416:39
Cassano, la triste storia di Cocò: nato in carcere e
bruciato col nonno.
È morto a soli 3 anni, Nicola Campolongo, affettuosamente
chiamato Cocò. Nato dietro le sbarre, ha vissuto i suoi primi mesi di vita
accanto alla madre in galera. È stato ucciso nelle campagne di Cassano Allo
Ionio (CS) insieme al nonno e alla compagna di quest'ultimo. È una storia
agghiacciante quella raccontata dal quotidiano online locale Mnews.it. Il corpo
di un bambino di 3 anni, Nicola ‘Cocò’ Campolongo, sarebbe stato ritrovato
carbonizzato all’interno di una auto, una Fiat Punto, nelle campagne di Cassano
allo Ionio, nel cosentino. Nella stessa vettura, completamente bruciato, c’era
anche il nonno 52enne, Giuseppe Iannicelli, e la sua compagna marocchina,
Ibtissam Touss, di 27 anni. Quella di Cocò è una storia fatta di sofferenza
malgrado la tenera età. Nato dietro le sbarre, il bimbo ha trascorso i suoi
primi mesi di vita accanto alla madre, Antonia Maria Iannicelli, vivendo di
fatto da detenuto nel penitenziario di Castrovillari. Nel corso dei mesi, ha
dovuto assistere anche alle udienze del processo antimafia che vede imputata la
donna in qualità di affiliata ad una presunta organizzazione dedita al traffico
di droga. C’è da dire che alla Iannicelli, proprio in virtù del suo status di
madre di tre figli – di due, tre e quattro anni – furono concessi gli arresti
domiciliari. Beneficio che le è stato poi revocato, a seguito delle diverse
violazioni delle restrizioni imposte in riferimento alla misura cautelare meno
dura. La donna è stata così fatta tornare dietro le sbarre. Successivamente il
piccolo Cocò è stato affidato al nonno.
E proprio insieme all’anziano parente ha trovato la morte.
Secondo le prime rilevazioni, il bambino, il nonno e la sua compagna sarebbero
stati uccisi e poi bruciati all’interno della loro vettura. All’interno i
carabinieri hanno rinvenuto solo gli scheletri: uno dentro il cofano, gli altri
due nell’abitacolo. È probabile che i tre siano stati ammazzati altrove e poi
portati sul luogo del ritrovamento. “Come si fa ad uccidere un bambino di tre
anni in questo modo? Si è superato ogni limite. È qualcosa di inaudito, di
orrendo. In tanti anni di lavoro credo che questo sia uno degli omicidi più
efferati di cui mi è toccato occuparmi” commenta il procuratore della Repubblica di
Castrovillari, Franco Giacomantonio, che coordina le indagini in relazione al
triplice omicidio.
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Cronaca, Mondo di Susanna Picone - 24 gennaio 201416:04
http://www.fanpage.it/india-stuprata-per-ordine-del-villaggio-interviene-la-corte-suprema/#ixzz2rWAaqHRH
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India: stuprata per ordine del villaggio, interviene
la Corte Suprema
La terribile violenza sessuale di gruppo di una 20enne
ordinata dai leader di un villaggio nel nord est dell’India ha attirato
l’attenzione della Corte Suprema, il massimo organo giudiziario di New Delhi.
Per lo stupro sono state arrestate 13 persone. Ieri dall’India è arrivata la
notizia di un terribile stupro di gruppo subito da una giovane di 20 anni “per
punizione”. A ordinare la violenza sessuale erano stati i leader di un
villaggio nel nord est dell’India. Gli anziani avevano deciso che la donna
doveva essere punita perché era stata sorpresa insieme a un giovane di un altro
clan. Lo stupro era dunque la punizione alternativa a una ammenda di circa 300 euro
che la vittima non era in grado di pagare. Si tratta di una vicenda terribile
che oggi ha attirato l’attenzione della Corte Suprema, il massimo organo
giudiziario di New Delhi. Una sezione presieduta dal capo giudice P. Sathasivam
ha chiesto alle autorità del West Bengala di presentare un rapporto sulla
notizia dello stupro “che ha provocato molto turbamento nel Paese”, secondo
quanto scrive l’agenzia di stampa Ians.
“Stupro che ha provocato molto turbamento”. È una parziale
verità perché è lo stupro emergente; gli atri sono più sottacqua e non emergono
ancora segnale positivo/negativo,
- negativo per quanto è successo di esecrabile e fuori da
ogni tipo di civiltà umana, ma preistorica dei temi dei dinosauri che di certo
non avevano la ragione, perché il loro cervello non aveva le aree associative
dell'uomo cosiddetto sapiens sapiens, che attualmente pur avendole non le usa
proprio;
- positivo perché la gente inizia a condannare pubblicamente
queste ferocità e quindi un piccolo passo verso una presa di coscienza che si
spera diventi una realtà molto presto.
Inoltre, da quanto si apprende, la Corte Suprema ha ordinato
a un magistrato locale di andare nel villaggio teatro dello stupro per
accertare quanto accaduto e di riferire entro una settimana. In seguito al
racconto della giovane vittima, che è finita in ospedale ma ha avuto il
coraggio di denunciare i suoi aggressori, la polizia ha arrestato 13 uomini per
violenza di gruppo, sequestro di persone e intimidazione. Tra gli arrestati c’è
anche il capo del villaggio. Continua su:
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Altre bambine in India sono state ancora stuprate ed uccise.
La belva umana non si ferma; la demoniaca belva uccide ancora ed ucciderà
ancora, troppo individualismo e agire in base a convinzioni ormai superate come
le varie caste, che in alcuni paesi portano ad uccisioni o torture di chi non
la pensa come loro; in altri paesi le caste sono manovre di potere che isolano
alcuni personaggi che per il loro status pensano di poter governare il mondo in
base alle loro convinzioni. Esiste ed è stata provata una malascienza, esiste
ed è operante una malapolitica troppo allentante per molti.
L'uomo pensa troppo ai suoi piaceri di qualsiasi perversità
o bassezza siano, li avvalora con teorie, le più strampalate, e le fa anche
diventare leggi, che poco alla volta si estendono ad altri paesi.
L'uomo non ha più controllo, ma attenzione! che siamo in una
palude psichiatrica dissociativa, che tende sempre più a una psicosi da cui non
ci libereremo tanto facilmente perché è una spirale che ci avvolge sempre più e
ci spinge verso la “disumanizzazione dell'uomo”, come scriveva Thomas Szasz già
anni fa, a meno che non siamo già disumanizzati e pensiamo di non esserlo.
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