di Giorgio Gagliardi

lunedì 3 febbraio 2014

Le tragedie infantili e il coraggio degli innocenti/Childhood Tragedies and the Courage of the Innocent

Bimbo eroe, salva 6 persone da un incendio e poi muore soffocato.
Pubblicato il 22 gennaio 2014 alle ore 19:31 (tutti i diritti riservati all'autore ed alla testata da Fanpage.it http://www.fanpage.it)

New York, un bimbo di 6 anni, Tyler Doohan, aveva avuto il permesso di trascorrere la notte di domenica a casa del nonno, ma durante la notte è scoppiato un incendio a causa di una coperta andata in fiamme. Tyler si accorto subito di quanto stava succedendo ed è riuscito a mettere in salvo i suoi cuginetti e il nonno, ma quando è tornato in casa per salvare lo zio infermo bloccato sul letto è morto soffocato dal fumo dell'incendio. Li hanno ritrovati tutti e due, mano nella mano, rivolti verso la finestra, nel tentativo di aprirla. Purtroppo però anche il nonno poco dopo è deceduto nonostante Tyler lo avesse accompagnato verso l’uscita.

Le lezioni di portata enorme che ci vengono dai bambini sono veramente solenni e grandiose: l'umanità che si affaccia su questa terra martoriata ha in sé il germe della bontà e dell'aiuto reciproco; è solo in seguito all’inaudito trattamento fisico e psicologico dei bambini che diventano adulti che essi mettono in mostra la loro selvaggia cattiveria che fino allora era rimasta sopita.

Che terribile lezione ci danno sempre i bambini; tutti noi adulti dovremmo vergognarci di essere quello che siamo ed ascoltare il detto che “dai bambini si impara sempre”. Sono le nostre leggi di razza, di casta, di corruzione, di maltrattamenti che spengono l'innocenza negli occhi dei bambini, che quando ci guardano sono la vera umanità in cammino. Tuttavia non dura a lungo: troppi sono gli esempi perversi, le guerre, le torture che molti di loro subiscono e che li trasformano e li degradano a belve malrepresse come la gran parte di noi adulti.

La tragedia umana attuale ha fatto un ennesimo martire: un bimbo di tre anni.

Papa Francesco, oggi, domenica, ha liberato due colombe: per Cocò, il bimbo nato in un ambiente già sbagliato (il carcere), con tutte le conseguenze di quei luoghi, e poi bruciato nel rogo col nonno. Caro Cocò, assieme a Tyler, sappiate che non siete morti invano: anche se le vostre storie esemplari e di terrore scompaiono presto dai media, c'è chi vi ricorda per sempre e vi darà la ricompensa che meritano gli eroi e i martiri e aiutate noi a sapervi guardare e a vincere il tirannosauro demoniaco che è in noi.

Cronaca di B. C. - 20 gennaio 201416:39
Cassano, la triste storia di Cocò: nato in carcere e bruciato col nonno.
È morto a soli 3 anni, Nicola Campolongo, affettuosamente chiamato Cocò. Nato dietro le sbarre, ha vissuto i suoi primi mesi di vita accanto alla madre in galera. È stato ucciso nelle campagne di Cassano Allo Ionio (CS) insieme al nonno e alla compagna di quest'ultimo. È una storia agghiacciante quella raccontata dal quotidiano online locale Mnews.it. Il corpo di un bambino di 3 anni, Nicola ‘Cocò’ Campolongo, sarebbe stato ritrovato carbonizzato all’interno di una auto, una Fiat Punto, nelle campagne di Cassano allo Ionio, nel cosentino. Nella stessa vettura, completamente bruciato, c’era anche il nonno 52enne, Giuseppe Iannicelli, e la sua compagna marocchina, Ibtissam Touss, di 27 anni. Quella di Cocò è una storia fatta di sofferenza malgrado la tenera età. Nato dietro le sbarre, il bimbo ha trascorso i suoi primi mesi di vita accanto alla madre, Antonia Maria Iannicelli, vivendo di fatto da detenuto nel penitenziario di Castrovillari. Nel corso dei mesi, ha dovuto assistere anche alle udienze del processo antimafia che vede imputata la donna in qualità di affiliata ad una presunta organizzazione dedita al traffico di droga. C’è da dire che alla Iannicelli, proprio in virtù del suo status di madre di tre figli – di due, tre e quattro anni – furono concessi gli arresti domiciliari. Beneficio che le è stato poi revocato, a seguito delle diverse violazioni delle restrizioni imposte in riferimento alla misura cautelare meno dura. La donna è stata così fatta tornare dietro le sbarre. Successivamente il piccolo Cocò è stato affidato al nonno.
E proprio insieme all’anziano parente ha trovato la morte. Secondo le prime rilevazioni, il bambino, il nonno e la sua compagna sarebbero stati uccisi e poi bruciati all’interno della loro vettura. All’interno i carabinieri hanno rinvenuto solo gli scheletri: uno dentro il cofano, gli altri due nell’abitacolo. È probabile che i tre siano stati ammazzati altrove e poi portati sul luogo del ritrovamento. “Come si fa ad uccidere un bambino di tre anni in questo modo? Si è superato ogni limite. È qualcosa di inaudito, di orrendo. In tanti anni di lavoro credo che questo sia uno degli omicidi più efferati di cui mi è toccato occuparmi” commenta  il procuratore della Repubblica di Castrovillari, Franco Giacomantonio, che coordina le indagini in relazione al triplice omicidio.
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Cronaca, Mondo di Susanna Picone - 24 gennaio 201416:04 http://www.fanpage.it/india-stuprata-per-ordine-del-villaggio-interviene-la-corte-suprema/#ixzz2rWAaqHRH Tutti ii diritti all'autore ed alla testata
India: stuprata per ordine del villaggio, interviene la Corte Suprema
La terribile violenza sessuale di gruppo di una 20enne ordinata dai leader di un villaggio nel nord est dell’India ha attirato l’attenzione della Corte Suprema, il massimo organo giudiziario di New Delhi. Per lo stupro sono state arrestate 13 persone. Ieri dall’India è arrivata la notizia di un terribile stupro di gruppo subito da una giovane di 20 anni “per punizione”. A ordinare la violenza sessuale erano stati i leader di un villaggio nel nord est dell’India. Gli anziani avevano deciso che la donna doveva essere punita perché era stata sorpresa insieme a un giovane di un altro clan. Lo stupro era dunque la punizione alternativa a una ammenda di circa 300 euro che la vittima non era in grado di pagare. Si tratta di una vicenda terribile che oggi ha attirato l’attenzione della Corte Suprema, il massimo organo giudiziario di New Delhi. Una sezione presieduta dal capo giudice P. Sathasivam ha chiesto alle autorità del West Bengala di presentare un rapporto sulla notizia dello stupro “che ha provocato molto turbamento nel Paese”, secondo quanto scrive l’agenzia di stampa Ians.

“Stupro che ha provocato molto turbamento”. È una parziale verità perché è lo stupro emergente; gli atri sono più sottacqua e non emergono ancora segnale positivo/negativo,
- negativo per quanto è successo di esecrabile e fuori da ogni tipo di civiltà umana, ma preistorica dei temi dei dinosauri che di certo non avevano la ragione, perché il loro cervello non aveva le aree associative dell'uomo cosiddetto sapiens sapiens, che attualmente pur avendole non le usa proprio;
- positivo perché la gente inizia a condannare pubblicamente queste ferocità e quindi un piccolo passo verso una presa di coscienza che si spera diventi una realtà molto presto.

Inoltre, da quanto si apprende, la Corte Suprema ha ordinato a un magistrato locale di andare nel villaggio teatro dello stupro per accertare quanto accaduto e di riferire entro una settimana. In seguito al racconto della giovane vittima, che è finita in ospedale ma ha avuto il coraggio di denunciare i suoi aggressori, la polizia ha arrestato 13 uomini per violenza di gruppo, sequestro di persone e intimidazione. Tra gli arrestati c’è anche il capo del villaggio. Continua su: http://www.fanpage.it/india-stuprata-per-ordine-del-villaggio-interviene-la-corte-suprema/#ixzz2rWAaqHRH

Altre bambine in India sono state ancora stuprate ed uccise. La belva umana non si ferma; la demoniaca belva uccide ancora ed ucciderà ancora, troppo individualismo e agire in base a convinzioni ormai superate come le varie caste, che in alcuni paesi portano ad uccisioni o torture di chi non la pensa come loro; in altri paesi le caste sono manovre di potere che isolano alcuni personaggi che per il loro status pensano di poter governare il mondo in base alle loro convinzioni. Esiste ed è stata provata una malascienza, esiste ed è operante una malapolitica troppo allentante per molti.

L'uomo pensa troppo ai suoi piaceri di qualsiasi perversità o bassezza siano, li avvalora con teorie, le più strampalate, e le fa anche diventare leggi, che poco alla volta si estendono ad altri paesi.

L'uomo non ha più controllo, ma attenzione! che siamo in una palude psichiatrica dissociativa, che tende sempre più a una psicosi da cui non ci libereremo tanto facilmente perché è una spirale che ci avvolge sempre più e ci spinge verso la “disumanizzazione dell'uomo”, come scriveva Thomas Szasz già anni fa, a meno che non siamo già disumanizzati e pensiamo di non esserlo.

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