di Giorgio Gagliardi

domenica 13 ottobre 2013

Bambini da seppellire nelle menti dei loro genitori, se ci sono ancora!/Children to Be Burried in the Minds of their Parents. Assuming They Are still Alive!

1) Ancora kamikaze, ancora guerre e, dagli ultimi naufragi a Lampedusa, spuntano i corpi ghermiti dalla morte per annegamento di bambini che non urlano più dalla paura, e dell'angelo della morte che se li stringeva al petto; dai racconti emerge anche il non volto di un bambino di meno di un giorno partorito dalla mamma che stava annegando e che lo dava ad una luce troppo triste di un fondale marino. dove anche lui metteva fine ai suoi giorni di una vita mai cominciata. Ma i volontari non lo dimenticano e lo hanno contato come persona umana. “Quel che è certo - dicono quasi con orgoglio dall'hangar - é che quel piccolo "è stato considerato a tutti gli effetti un individuo, conteggiato nel computo delle vittime della tragedia e disposto in una bara accanto alla mamma e che avrà anche lui  i funerali di stato come gli altri". Bravi! Bravi: sì, è un essere umano e penso che sia già Su al sicuro, alla luce del sole immenso per chi crede”.

É un macello di bambini senza fine, una umanità futura che “va sotto terra”. Le notizie sono scarne, quasi non si volessero pubblicare: tot adulti, tot donne e tot bambini, e il numero dei morti aumenta ogni giorno; siamo per l'ultimo naufragio a quota 358 (conta definitiva?) di morti per la speranza di una vita migliore su questa terra troppo sfruttata da maledetti criminali che fanno soldi con la morte degli altri; maledetti che probabilmente hanno anche loro figli e che li portano a spasso coi soldi della mattanza continua degli altri, esseri schifosi che sorridono ai loro complici politici ed istituzionali corrotti. Gente che sparisce per la criminalità organizzata o singola, ma che sta sempre compiendo e inventando nuove modalità di uccidere, magari e non magari con le mani degli altri.

Guardiamo un po' le carrette con le quali arrivano gli immigrati, stipati all'inverosimile sui bordi dei barconi, che sopportano giorni di mare, di fame, di sete, di liti tra gli altri sventurati come loro per un po' di posto in più per loro o per i loro figli, e che devono fare i loro bisogni fisiologici in mezzo agli altri, come pure dormire a qualche maniera e magari morire pure in mezzo agli altri come è successo e come succederà ancora. E i bambini costretti a vivere scandalosamente pigiati e con o senza i loro genitori che li possono difendere o perlomeno rendere loro il viaggio meno crudele, perché ci sono anche loro, il loro futuro in cui credere e far riferimento.

Dopo la tragedia ultima, altri barconi continuano ad arrivare, altri soccorritori che per portare a galla dei corpi di esseri umani avranno incubi ed immagini di bambini, di piccolini che scuotono l'immaginativo di militari impreparati o già adusi a quelle scene, ma sempre strazianti, perché si è abituati a scene meno o più tragiche. E anche per questi militari, quando si spegneranno i riflettori su questa ennesima tragedia, il cervello, la mente, l’immaginario, resteranno sempre traumatizzati, nonostante l'attenzione degli psicologi che ormai sono presenti in tutte le disgrazie mondiali, ma che attenueranno solo in parte i fantasmi notturni dei soccorritori.

E anche il direttore del poliambulatorio di Lampedusa si ribella a quanto succede: il mare separa le famiglie, distrugge gli affetti e lascia lutti nelle famiglie; bimbi lasciati soli dai genitori annegati, fratelli pure annegati, mamme che lasciano bambini da soli o che partoriscono laggiù in fondo al mare cadaveri di neonati e via via l'orrore non manca in queste separazioni di famiglie che si erano imbarcate assieme nella speranza naufragata anch’essa.

Intanto continuano gli sbarchi in Sicilia. All'alba hanno attraccato al porto di Pozzallo una nave francese con a bordo 29 siriani e un mercantile africano con 171 migranti che avevano soccorso in mare due barconi in difficoltà. Sul mercantile vi erano anche 45 minorenni e 28 donne. I migranti sono stati condotti nel centro di accoglienza di Pozzallo, che ospita 380 persone, compresi i 62 eritrei arrivati con un volo da Lampedusa tra i superstiti del naufragio delle isole delle Pelagie.

E i battelli in difficoltà sono proprio le caratteristiche dei mezzi che trasportano questi umani che pagano fior di dollari sudati per non spegnare il lumicino della speranza in loro e nei loro figli. Bambini anche senza genitori, che vengono affidati a qualche amico o conoscente perché non ci sono i soldi anche per i loro genitori: insomma una disgrazia senza fin, e che solo alla sfilata delle bare fa muovere qualche politico che non può esimersi da farsi notare a Lampedusa e che promette quello che poi non mantiene per mille motivi.

Si invoca sempre lo stesso Dio che fermi la mano degli oppressori di qualsiasi genere e che accechi chi vuole colpire ancora gli innocenti: quante lacrime di mamme e papà e fratelli o sorelle che non vedranno o sentiranno più chi con loro ha condiviso una vita talmente tremenda da fuggirne o far fuggire chi poteva sopravvivere. 

2) Kamikaze contro la scuola elementare in Irak

È di nuovo strage di bambini inermi ed indifesi in Iraq, e anche qui colpiti sono i bambini che andavano a scuola il primo giorno, spensierati, scontenti o contenti, si affacciavano alla vita e sono stati subito fermati, squartati dagli scoppi delle bombe. Giustizia, reclamiamo giustizia da Colui che può aiutare tutti.

E le cifre dei migranti tra cui anche cadaveri ritrovati e non.

Immigrati, 200 profughi soccorsi in Canale Sicilia: 70 i bambini ... Sbarchi, quasi 800 migranti soccorsi nel Canale di Sicilia ...25/09/2013

Sono 263 i migranti recuperati da un mercantile e sbarcati all'alba nel porto di Catania 79 minori.
500 gli ultimi arrivi 10/10/2013 arrivati per lo meno dal mare salvi.
60 minori non accompagnati che da Lampedusa, dicesi minori NON ACCOMPAGNATI.
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3) News Violenza sessuale: triplicati i casi su minori in un anno

Dati 2012 Forze ordine; nel 78% riguardano bambine e ragazze

10 ottobre 2013 - Sono triplicati in un anno, dal 2011 al 2012, i reati di atti sessuali coinvolgenti minorenni. Il 78% dei 505 bambini che li hanno subiti (166 nel 2011) è di sesso femminile. In Italia le bambine e le ragazze risultano più vulnerabili, di fronte alla violenza, rispetto ai loro coetanei maschi: in 6 casi su 10 la vittima di reati commessi e denunciati su minori nel 2012 è una giovane donna. È un quadro allarmante quello che emerge dal dossier ''indifesa'', presentato oggi a Roma da Terre des Hommes, che riferisce dati delle Forze dell'Ordine.

Nel 2012 sono stati 5.103 i minori vittime di reati, una cifra superiore a quella del 2011 (4.946). Secondo i dati forniti dalle Forze dell'Ordine e rielaborati dall'organizzazione, nel 2012, 689 minori hanno subito violenza sessuale (femmina è l'85% delle vittime). A questi vanno aggiunte le 422 vittime di violenza sessuale aggravata (79%). Tra i reati a sfondo sessuale, a registrare l'aumento più drammatico in un anno - sottolinea Terre des Hommes - è la pornografia minorile: +370%, a danno di 108 minori, il 69% dei quali femmine. In generale, tra i reati commessi e denunciati su minori, quelli che mietono più vittime sono i maltrattamenti in famiglia: i bambini che li hanno subiti nel 2012 sono 1.246, 82 in più del 2011.

I casi di violazione degli obblighi di assistenza familiare denunciati nel 2012 sono stati 985 (882 nel 2011), di abuso dei mezzi di correzione o di disciplina 207 (182), di sottrazione di persone incapaci 263 (220), di abbandono di persone minori o incapaci 426 (429), di prostituzione minorile 77 (104), di corruzione di minorenne 422 (434). I bambini uccisi sono stati 18, 17 nel 2011.

Femminicidio: 140 vittime tra minori in 12 anni - In Italia, tra il 2000 e il 2012, sono state 140 le bambine e le ragazze vittime di femminicidio. Nei primi sei mesi del 2013, ricorda l'ONG, ''in Italia sono state uccise 81 donne, il 75% nel contesto familiare o affettivo. Tra queste una minorenne, Fabiana Luzzi, bruciata viva dal 'fidanzatino'. Il femminicidio quindi non tocca solo le donne adulte: il rapporto Eures sull'omicidio volontario in Italia evidenzia che dal 2000 al 2012 nel nostro Paese 140 bambine e ragazze sono state vittime di questo tipo di violenza estrema''. In 94 su 140 casi si trattava di figlie uccise da un genitore. In generale, il 20,1% delle vittime aveva meno di un anno; consistente, osserva Terre des Hommes, risulta anche la quota delle bambine uccise in età prescolare (25 bambine tra uno e 5 anni, pari al 18,7%) e nella fascia di età successiva (24 bambine tra 6-10 anni, pari al 17,9%), mentre un numero di vittime progressivamente più contenuto riguarda le fasce di età superiore. Domani l'Onu celebra la Giornata delle bambine.

Anche questo articolo ci da un'idea forse riduttiva di quanto avviene nella penombra delle notizie che rivelano delitti, ma non affiorano alla superficialità dei media:

  • Triplicate le violenze sessuali su minori in un anno ed altri crimini sempre contro i minori, nonostante le varie associazioni di volontariato che cominciano a crescere anche nei Paesi cosiddetti del terzo e quarto modo: il tirannosauro continua la sua violenza proprio nella testa dell'uomo erede del cervello del rettile e malamente controllata dal cervello dell'uomo chiamato evoluto, ma che è più criminale che altro;criminale sotto ogni punto di vista, col colletto bianco o col fucile a pompa in mano. 
Se poi leggiamo bene che 94 bambine sono state uccise dal proprio genitore/genitrice, altro che celebrare la Giornata delle Bambine … Ci vuole l'anno dei bambini, il quinquennio. Desolanti sono i commenti che fanno i bambini quando riescono a leggere questi drammi “Papà non mi ucciderai anche tu,vero?” “Mamma non mi metterai anche tu in lavatrice?” ed i loro sogni si popolano dei soliti uomini o donne nere che spaventano, che terrorizzano e creano le solite e future devianze ormai abituali.

Basta coi film di criminali, polizia che mette tutto a posto; ritorniamo a qualche film comico, emozionante, non sconcio per i nostri figli, ormai abituati ad ogni trasgressione, e parliamo loro di quell’unica genetica riscontrabile in ogni cellula umana, maschile o femminile, di cui sono fatti gli umani e che non potrà mai essere sostituita, anche se stanno tentando di reprimere con buffonate di scienza patologica, che diventano leggi, e guai a chi ci ride sopra e denuncia la scienza patologica, misconoscendo la realtà genetico/cromosomica di cui siamo permeati, volenti o nolenti.

La scienza patologica (Non ultima frontiera di menti umane distorte).
Oltre all'esercito dei bambini morti e scomparsi, si aggiungono teorie distruttive che hanno percorso e percorrono gli anni della nostra vita.

A queste teorie attuali sui nostri geni e cromosomi sessuali possiamo aggiungere quella di Horbinger o del ghiaccio universale. Il culto si diffuse con 1'abbreviazione WEL, le iniziali di Welt-Eis-Lehre (Teoria del Ghiaccio Cosmico). "I nostri antenati nordici crebbero forti nel ghiaccio e nella neve; la fede nel Mondo di Ghiaccio è perciò l'eredità naturale dell'Uomo nordico” dichiarava Hitler. "Così come ci voleva un figlio della cultura austriaca – diceva Hitler! - per mettere i politicanti ebrei al loro posto, ci voleva un austriaco per liberare il mondo dalla scienza giudea." I nostri antenati nordici crebbero forti nel ghiaccio e nella neve; la fede nel Mondo di Ghiaccio è perciò l'eredità naturale dell'Uomo nordico." Una teoria utilizzata da Horbinger per descrivere le sue allucinazioni; Hitler ne fu talmente sedotto che cercò di utilizzare il ghiaccio universale che circonderebbe e circondava la terra per scoprire le navi inglese nel porto di Scapa Flow.      
     
Il risultato fu una grosso flop, una spesa inutile e uno smacco da capogiro per Hitler ed Horbinger. (da Martin Gardner, Nel nome della scienza, Transeuropa 1998). Scienza patologica è il termine coniato dal premio Nobel per la chimica Irving Langmuir durante un incontro allo Knolls Research Laboratory, avvenuto il 18 dicembre del 1953, a proposito di teorie strampalate che si accumulano giorno a giorno, e declamate e sostenute dai politici del momento.






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