1)
da Net1news Inviato da Angelica Rossi il 31-08-2013 18:47
SOCIAL: Bambino Rapito, I Genitori lo Ritrovano Senza Occhi (tutti i diritti riservati all'autore
e alla testata)
Cina - Donna
rapisce bambino di 6 anni e gli strappa gli occhi. Si tratterebbe di una
trafficante d'organi. Ha rapito per strada il piccolo che si era allontanato
dai genitori. La polizia ora offre 100 mila yuan (12 mila euro) per notizie
utili a rintracciarla. Le autorità cinesi della provincia settentrionale dello
Shanxi hanno offerto una taglia da 100mila yuan (circa 12mila euro) per trovare
la donna che ha cavato gli occhi ad un bambino di 6 anni della città di Linfen.
Si tratterebbe di una trafficante di organi. Il piccolo ora è ricoverato in un
ospedale di stato: ha perso la vista e ha un'estesa infezione alle orbite,
dovuta alla rimozione dei bulbi oculari. Gli occhi infatti gli sono stati
strappati con strumenti non idonei e non sterilizzati. A raccontare
l'allucinante episodio sarebbe stato lo stesso bambino. Stava camminando con i
genitori a pochi metri da loro, quando una donna lo ha rapito e portato via in
un vicolo, senza che mamma e papà si accorgessero di nulla. “Se non gridi, non
ti farò del male” gli avrebbe detto. Dopo di che lo ha drogato e gli ha rimosso
gli occhi. L'avvenimento ha scioccato l'intera Cina. continua su:
http://www.fanpage.it//#ixzz2gAcyVHuz
http://www.fanpage.it
2)
Destinati a essere venduti, arrestate 301 persone
28
settembre, 08:24 (tutti i diritti riservati all'autore e alla testata)
mondodi
Biagio Chiariello28 settembre 201317:35http://www.fanpage.it
Cina:
salvati 92 bambini rapiti. Erano destinati ad essere venduti. In un’imponente
operazione che ha riguardato 11 diverse province del Paese gli agenti hanno
salvato anche due donne e arrestato 301 trafficanti. In Cina, la politica del
figlio unico alimenta questo traffico: nel 2011 sono stati strappati ai
rapitori 13mila bambini. 92 bambini, pronti per essere venduti da una rete di
trafficanti di esseri umani, sono stati tratti in salvo dalla polizia cinese.
Nell'ambito dell'operazione, riferiscono i media locali, sono state arrestate
301 persone in 11 diverse regioni del Paese, tutte coinvolte nel racket.
Secondo le autorità i trafficanti sequestravano i piccoli nelle province
sud-occidentali dello Yunnan e del Sichuan per venderli in altre zone della
Cina. In un Paese dove vige la legge figlio unico il traffico dei bambini,
specialmente femmine, è altissimo. C'è peraltro da dire che il Governo di
Pechino non è ancora riuscito a varare una normativa forte in materia di adozioni.
Così
succede che numerose famiglie comprano le piccole vittime per darle in sposa ai
propri figli non sposati, anche e sopratutto a causa dello squilibrio tra i
sessi provocato dalla politica di controllo delle nascite. In altri casi, molti
di questi bambini vengono venduti per essere utilizzati come manodopera a basso
costo. Secondo dati della polizia cinese, nel 2011 sono stati liberati 13mila
bambini destinati al “mercato nero”, mentre le donne salvate negli ultimi due
anni sono circa 23mila. Secondo un rapporto diffuso dalla China National Radio,
ogni anno in Cina scompaiono circa 200mila bambini.
continua
su:
http://www.fanpage.it/cina-salvati-92-bambini-rapiti-erano-destinati-ad-essere-venduti/#ixzz2gI2cd6Fc
3) La Spezia, bimba di 3 anni dimenticata sullo
scuolabus per 4 ore
Cronaca
di A. P.27 settembre 201310:35 (tutti i diritti riservati all'autore e alla
testata)
La
piccola, ritrovata in lacrime dall'autista, fortunatamente non ha subito
conseguenze. Molta paura ma fortunatamente nessuna conseguenza seria per una
bambina di 3 anni di Lerici in provincia di La Spezia dimenticata per oltre
quattro ore a bordo dello scuolabus che doveva accompagnarla all'asilo.
L'episodio è accaduto giovedì, quando la piccola in lacrime seduta sui sedili
in fondo è stata notata al termine del giro dall'autista di un altro mezzo. La
piccola molto impaurita è stata così subito consegnata alla polizia municipale
che ha rintracciato i genitori ignari di tutto, riaffidando loro la bambina. La
piccola successivamente è stata trasportata all'ospedale di La Spezia per
precauzione ma i medici hanno accertato l'assenza di lesioni. Sul caso indaga
la polizia per accertare eventuali responsabilità, anche perché ancora non è
chiaro come la piccola si sia ritrovata sola a bordo di un mezzo che aspettava
che i ragazzi delle medie uscissero da scuola. Secondo una prima ricostruzione
sembra che la piccola sia salita sul mezzo accompagnata dai genitori e sarebbe
stata presa in carico da un'accompagnatrice, ma poi il pulmino si è fermato per
un cambio del mezzo e la piccola sarebbe stata affidata ad un’altra
accompagnatrice.
continua
su:
http://www.fanpage.it/la-spezia-bimba-di-3-anni-dimenticata-sullo-scuolabus-per-4-ore/#ixzz2g6XshuHi
http://www.fanpage.it
4) TORINO – 02/10/ 2013 Sono gravi le condizioni di un neonato di due
settimane, ricoverato all'ospedale infantile Regina Margherita di Torino dopo
essere stato scosso dal padre esasperato dal suo pianto. Il piccolo ha riportato emorragie
che potrebbero comportare danni permanenti al cervello, ma per valutare le
conseguenze servirà un periodo molto lungo. Il caso - riportato oggi sulle
pagine locali del quotidiano La Stampa - è stato segnalato dai medici dell'ospedale
alla procura di Torino, che ha indagato il padre per lesioni (tutti i diritti
riservati all’autore e alla testata).
5)
“Nel mondo 18 mila bambini muoiono ogni giorno”
Di
Davide De Amicis – 17 settembre 2013 Postato in: Cronaca da La porzione.it
(tutti i diritti riservati all'autore e alla testata)
Lo
conferma un rapporto diffuso dall’Unicef [Fondo d'Emergenza delle Nazioni Unite
per l'Infanzia], che metterebbe a rischio l’Obiettivo del millennio di ridurre
di due terzi il tasso di mortalità infantile sotto i cinque anni d’età
Nel
2012 circa 6,6 milioni di bambini in tutto il mondo, 18 mila bambini ogni
giorno, sono morti prima di aver compiuto 5 anni. È quanto emerge dal nuovo
rapporto presentato nei giorni scorsi dall’Unicef, Organizzazione mondiale
della sanità, Banca mondiale e Dipartimento degli affari sociali ed economici
della Nazioni Unite. Questa cifra rappresenta circa la metà del numero di
bambini, al di sotto dei cinque anni d’età, morti nel 1990, che in quell’anno è
stato di 12 milioni: «Questa tendenza è positiva. Milioni di vite sono state
salvate – ha spiegato Anthony Lake, direttore generale dell‘Unicef -. E noi
possiamo fare ancora meglio. La maggior parte di questi decessi possono essere
evitati, utilizzando misure semplici che molti paesi hanno già messo in atto, ma
ciò di cui abbiamo bisogno è di agire con molta più urgenza». Anthony Lake,
direttore generale Unicef.
Le
principali cause di morte dei bambini sotto i cinque anni sono polmonite,
nascite premature, asfissia neonatale, diarrea e malaria. A livello mondiale,
comunque, circa il 45% dei decessi sotto i cinque anni sono legati alla
malnutrizione, mentre circa la metà dei decessi di bambini al di sotto dei
cinque anni si verifica in cinque Paesi: Cina, Repubblica Democratica del
Congo, India, Nigeria e Pakistan. In particolare l’India, con il 22%, e la
Nigeria, con il 13%, fanno contare oltre un terzo di tutte le morti di bambini
al di sotto dei cinque anni d’età. Proprio per questo, l’Unicef ha lanciato
l’allarme in quanto, se l’attuale tendenza del tasso di mortalità infantile
continuerà di questo passo, il mondo non raggiungerà l’Obiettivo di sviluppo
del millennio consistente nel ridurre il tasso di mortalità infantile al di
sotto dei cinque anni d’età di due terzi entro il 2015, rispetto al 1990. Wu
Hongbo, Sottosegretario generale Affari economici e sociali ONU.
Infatti,
se il trend attuale proseguirà, l’obiettivo non sarà raggiunto prima del 2028:
«Il costo di un’azione troppo lenta – avverte l’Unicef – è allarmante: se la
comunità internazionale non agirà immediatamente per velocizzare i progressi,
35 milioni di bambini in più potrebbero morire per cause prevenibili tra il
2015 e il 2028». Nell’Africa subsahariana, specialmente, con un tasso di 98
morti ogni 1.000 nati, un bambino corre un rischio 16 volte maggiore di morire
prima del suo quinto compleanno, rispetto ad un bambino nato in un Paese ad
alto reddito.
Ciononostante,
l’Africa subsahariana ha registrato una forte accelerazione nel suo progresso,
con un tasso annuale di riduzione delle morti cresciuto dallo 0,8% nel periodo
1990-1995 al 4,1% nell’arco temporale 2005-2012: «A questo proposito – ha
concluso Wu Hongbo, Sottosegretario generale per gli Affari Economici e Sociali
delle Nazioni Unite - è fondamentale che i governi nazionali e i partner per lo
sviluppo raddoppino gli impegni fino alla fine del 2015 e oltre».
6) “L'Unicef é sconcertato dalla notizia delle
morti di 12 bambini a Raqqa in un attacco aereo su una scuola secondaria
a Raqqa, nel nord est della Siria, lo scorso 29 settembre".
È
quanto afferma Maria Calivis, direttore regionale dell'Unicef per il Nord
Africa e il Medio Oriente. "Il resoconto sull'accaduto - prosegue Calivis -
ha riportato che in totale 14 persone, la maggior parte delle quali studenti,
sono state uccise nell'attacco sull’Ibn Tufail Commercial Secondary School
attorno alle 8 del mattino di domenica, il primo giorno di scuola del nuovo
anno scolastico".
Quest'ultima
notizia è veramente sconcertante ed avvalora la non condizione umana dei
bambini che vegono sgozzati, maltrattati a morte e bombardati proprio il primo
giorno di scuola: non andavano ad imparare ad usare i gas tossici o ad apprendere
notizie di guerra biologica; andavano semplicemente ad acculturarsi, e proprio
là qualche vigliacco li ha colpiti, li ha stroncati, li ha privati della vita,
anche se dubitativamente bella ed amorevole.
Perché l'odio tra gli adulti si risolve in un mattatoio per i bambini che stanno guardando in alto, verso il cielo, e sperano, anche se lo studio non è un gioco, ma un preparasi alla vita?
Hanno
preparato loro la via per il cimitero, per andare sottoterra e non diventare
uomini che possono salvare il mondo dall'ignominia che si vive quotidianamente
tra corruzione, arricchimento illegale, vendita di armi distruttive, invece di
cibo per chi non ne ha.
Invochiamo
ancora Colui che può, perché fermi la mano che vuole distruggere, ma urliamolo
di fermare quei criminali contro l'umanità, persone che si arricchiscono sempre
sulla pelle della gente povera e disperata.
03/09/2013
- Brucia un barcone di migranti, 93 morti accertati. Nuova Ecatombe in Sicilia,
molti bimbi e donne a Lampedusa (tutti i diritti riservati all'autore ealla testata)
Parole
del sindaco di LAMPEDUSA: “Basta!
Ma che cosa aspettiamo? Cosa aspettiamo oltre tutto questo? È un orrore
continuo" dice il sindaco Nicolini. "Le dimensioni non le conosciamo
ancora - dice Nicolini -. Se è vero che erano 500 sul barcone e in salvo già
sul molo ce ne sono soltanto 130, è davvero un orrore".
Migranti
che sfidano il mare e muoiono e vari attacchi terroristici di questi giorni nel
medio oriente. I bambini occupano un posto prevalente e l'esercito degli
invisibili aumenta sempre di più, anche se scompare il giorno dopo dalle
testate mediatiche e resta solo come spada nel cuore della mamma o altro
parente prossimo, ammesso che non siano morti anche loro.
I
media seguono ansiosamente le buffonate intracamerali: i no, i sì, i forse, i
ma, non sono più importanti di questi disgraziati che ci lasciano la pelle,
bambini che non urlano vendetta contro tutti perché sono morti affogati e per i
quali l'Italia, l'Europa e il mondo non fanno il minimo gesto di cambio di
modalità di accoglienza: guai a noi che
ci comportiamo così!
Si
ringraziano i membri dei vari corpi militari, i volontari delle associazioni e
i volontari improvvisati, che soccorrono
come possono. Nulla è fatto invano.
La
decadenza di questo potere del governo italiano, che oggi qualcuno cerca di
fermare, si accompagna a notizie circolanti di tagli di personale, di aiuti non
più stanziati perché i politici già citati non si sentono responsabili di ciò
che accade e i loro subalterni obbediscono, tranne qualcuno, a comandi di
scuderia avvilenti per lo Stato, che sprofonda sempre più agli occhi
internazionali.
E
i bambini morti, migranti o no? Abbandonati a tre anni su un pulmino per la
scuola, venduti a regioni inospitali e che cercano future mogli o braccia
lavorative, con continua ricerca per il traffico d'organi anche se abolito
dallo Stato. Lo strazio continua su internet a tutto volume e anche le violenze
e i maltrattamenti sottaciuti o deformati.
Le
urla di questi bambini fanno parte del back round giornaliero e non si sentono
più, ci si abitua a tutto.
Quei
18.000 che muoiono ogni giorno non hanno ore anche minime di fermo attività
lavorativa; si sa, ce lo ricordano, ma si passa oltre. Il “Non ti curar di
loro, ma guarda e passa” è un classico di attualità spaventosa e rivoltante. Si
guardano le foto di bambini che non sorridono e che sono implacabilmente
accusatori nei loro sguardi, anche se la loro pubblicazione, forse, dovrebbe
fare il solito effetto strappalacrime e non avvilente, ma che getta in faccia a
tutti la carta dei loro diritti che é seppellita con loro.
Questa
moria è un'altra shoah che non ci tocca e che molti ed encomiabili volontari
cercano di contrastare come e quanto possono, in silenzio, senza ampollosi
comunicati stampa che rivelano storie ancora più sconcertanti e che chiedono
aiuti che sono impossibilitati a dare.
Le
parole sono sempre quelle che non si vorrebbero ripetere: ma non ci rendiamo
conto che i bambini superstiti di questi drammi saranno i non lontani
accusatori e vendicatori dei loro diritti calpestati, ridicolizzati e derisi e
presto dimenticati? E questo, assieme al degrado della terra che erediteranno
da noi adulti incoscienti e preoccupati del nostro oggi accogliente, e non del
domani loro pauroso che speriamo sia anche per i criminali di ora e del dopo.
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