di Giorgio Gagliardi

venerdì 4 ottobre 2013

Il bambino come problema secondario, non essere umano ma solo oggetto di statistica/Children as a Secondary Problem, Dealt with not as Human Beings but as Statistical Data

1) da Net1news Inviato da Angelica Rossi il 31-08-2013 18:47 SOCIAL: Bambino Rapito, I Genitori lo Ritrovano Senza Occhi (tutti i diritti riservati all'autore e alla testata)

Cina - Donna rapisce bambino di 6 anni e gli strappa gli occhi. Si tratterebbe di una trafficante d'organi. Ha rapito per strada il piccolo che si era allontanato dai genitori. La polizia ora offre 100 mila yuan (12 mila euro) per notizie utili a rintracciarla. Le autorità cinesi della provincia settentrionale dello Shanxi hanno offerto una taglia da 100mila yuan (circa 12mila euro) per trovare la donna che ha cavato gli occhi ad un bambino di 6 anni della città di Linfen. Si tratterebbe di una trafficante di organi. Il piccolo ora è ricoverato in un ospedale di stato: ha perso la vista e ha un'estesa infezione alle orbite, dovuta alla rimozione dei bulbi oculari. Gli occhi infatti gli sono stati strappati con strumenti non idonei e non sterilizzati. A raccontare l'allucinante episodio sarebbe stato lo stesso bambino. Stava camminando con i genitori a pochi metri da loro, quando una donna lo ha rapito e portato via in un vicolo, senza che mamma e papà si accorgessero di nulla. “Se non gridi, non ti farò del male” gli avrebbe detto. Dopo di che lo ha drogato e gli ha rimosso gli occhi. L'avvenimento ha scioccato l'intera Cina. continua su: http://www.fanpage.it//#ixzz2gAcyVHuz
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2) Destinati a essere venduti, arrestate 301 persone
28 settembre, 08:24 (tutti i diritti riservati all'autore e alla testata)
mondodi Biagio Chiariello28 settembre 201317:35http://www.fanpage.it

Cina: salvati 92 bambini rapiti. Erano destinati ad essere venduti. In un’imponente operazione che ha riguardato 11 diverse province del Paese gli agenti hanno salvato anche due donne e arrestato 301 trafficanti. In Cina, la politica del figlio unico alimenta questo traffico: nel 2011 sono stati strappati ai rapitori 13mila bambini. 92 bambini, pronti per essere venduti da una rete di trafficanti di esseri umani, sono stati tratti in salvo dalla polizia cinese. Nell'ambito dell'operazione, riferiscono i media locali, sono state arrestate 301 persone in 11 diverse regioni del Paese, tutte coinvolte nel racket. Secondo le autorità i trafficanti sequestravano i piccoli nelle province sud-occidentali dello Yunnan e del Sichuan per venderli in altre zone della Cina. In un Paese dove vige la legge figlio unico il traffico dei bambini, specialmente femmine, è altissimo. C'è peraltro da dire che il Governo di Pechino non è ancora riuscito a varare una normativa forte in materia di adozioni.

Così succede che numerose famiglie comprano le piccole vittime per darle in sposa ai propri figli non sposati, anche e sopratutto a causa dello squilibrio tra i sessi provocato dalla politica di controllo delle nascite. In altri casi, molti di questi bambini vengono venduti per essere utilizzati come manodopera a basso costo. Secondo dati della polizia cinese, nel 2011 sono stati liberati 13mila bambini destinati al “mercato nero”, mentre le donne salvate negli ultimi due anni sono circa 23mila. Secondo un rapporto diffuso dalla China National Radio, ogni anno in Cina scompaiono circa 200mila bambini.

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3) La Spezia, bimba di 3 anni dimenticata sullo scuolabus per 4 ore
Cronaca di A. P.27 settembre 201310:35 (tutti i diritti riservati all'autore e alla testata)

La piccola, ritrovata in lacrime dall'autista, fortunatamente non ha subito conseguenze. Molta paura ma fortunatamente nessuna conseguenza seria per una bambina di 3 anni di Lerici in provincia di La Spezia dimenticata per oltre quattro ore a bordo dello scuolabus che doveva accompagnarla all'asilo. L'episodio è accaduto giovedì, quando la piccola in lacrime seduta sui sedili in fondo è stata notata al termine del giro dall'autista di un altro mezzo. La piccola molto impaurita è stata così subito consegnata alla polizia municipale che ha rintracciato i genitori ignari di tutto, riaffidando loro la bambina. La piccola successivamente è stata trasportata all'ospedale di La Spezia per precauzione ma i medici hanno accertato l'assenza di lesioni. Sul caso indaga la polizia per accertare eventuali responsabilità, anche perché ancora non è chiaro come la piccola si sia ritrovata sola a bordo di un mezzo che aspettava che i ragazzi delle medie uscissero da scuola. Secondo una prima ricostruzione sembra che la piccola sia salita sul mezzo accompagnata dai genitori e sarebbe stata presa in carico da un'accompagnatrice, ma poi il pulmino si è fermato per un cambio del mezzo e la piccola sarebbe stata affidata ad un’altra accompagnatrice.

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4) TORINO – 02/10/ 2013  Sono gravi le condizioni di un neonato di due settimane, ricoverato all'ospedale infantile Regina Margherita di Torino dopo essere stato scosso dal padre esasperato dal suo pianto. Il piccolo ha riportato emorragie che potrebbero comportare danni permanenti al cervello, ma per valutare le conseguenze servirà un periodo molto lungo. Il caso - riportato oggi sulle pagine locali del quotidiano La Stampa - è stato segnalato dai medici dell'ospedale alla procura di Torino, che ha indagato il padre per lesioni (tutti i diritti riservati all’autore e alla testata).

5) “Nel mondo 18 mila bambini muoiono ogni giorno
Di Davide De Amicis – 17 settembre 2013 Postato in: Cronaca da La porzione.it (tutti i diritti riservati all'autore e alla testata)

Lo conferma un rapporto diffuso dall’Unicef [Fondo d'Emergenza delle Nazioni Unite per l'Infanzia], che metterebbe a rischio l’Obiettivo del millennio di ridurre di due terzi il tasso di mortalità infantile sotto i cinque anni d’età

Nel 2012 circa 6,6 milioni di bambini in tutto il mondo, 18 mila bambini ogni giorno, sono morti prima di aver compiuto 5 anni. È quanto emerge dal nuovo rapporto presentato nei giorni scorsi dall’Unicef, Organizzazione mondiale della sanità, Banca mondiale e Dipartimento degli affari sociali ed economici della Nazioni Unite. Questa cifra rappresenta circa la metà del numero di bambini, al di sotto dei cinque anni d’età, morti nel 1990, che in quell’anno è stato di 12 milioni: «Questa tendenza è positiva. Milioni di vite sono state salvate – ha spiegato Anthony Lake, direttore generale dell‘Unicef -. E noi possiamo fare ancora meglio. La maggior parte di questi decessi possono essere evitati, utilizzando misure semplici che molti paesi hanno già messo in atto, ma ciò di cui abbiamo bisogno è di agire con molta più urgenza». Anthony Lake, direttore generale Unicef.

Le principali cause di morte dei bambini sotto i cinque anni sono polmonite, nascite premature, asfissia neonatale, diarrea e malaria. A livello mondiale, comunque, circa il 45% dei decessi sotto i cinque anni sono legati alla malnutrizione, mentre circa la metà dei decessi di bambini al di sotto dei cinque anni si verifica in cinque Paesi: Cina, Repubblica Democratica del Congo, India, Nigeria e Pakistan. In particolare l’India, con il 22%, e la Nigeria, con il 13%, fanno contare oltre un terzo di tutte le morti di bambini al di sotto dei cinque anni d’età. Proprio per questo, l’Unicef ha lanciato l’allarme in quanto, se l’attuale tendenza del tasso di mortalità infantile continuerà di questo passo, il mondo non raggiungerà l’Obiettivo di sviluppo del millennio consistente nel ridurre il tasso di mortalità infantile al di sotto dei cinque anni d’età di due terzi entro il 2015, rispetto al 1990. Wu Hongbo, Sottosegretario generale Affari economici e sociali ONU.

Infatti, se il trend attuale proseguirà, l’obiettivo non sarà raggiunto prima del 2028: «Il costo di un’azione troppo lenta – avverte l’Unicef – è allarmante: se la comunità internazionale non agirà immediatamente per velocizzare i progressi, 35 milioni di bambini in più potrebbero morire per cause prevenibili tra il 2015 e il 2028». Nell’Africa subsahariana, specialmente, con un tasso di 98 morti ogni 1.000 nati, un bambino corre un rischio 16 volte maggiore di morire prima del suo quinto compleanno, rispetto ad un bambino nato in un Paese ad alto reddito.

Ciononostante, l’Africa subsahariana ha registrato una forte accelerazione nel suo progresso, con un tasso annuale di riduzione delle morti cresciuto dallo 0,8% nel periodo 1990-1995 al 4,1% nell’arco temporale 2005-2012: «A questo proposito – ha concluso Wu Hongbo, Sottosegretario generale per gli Affari Economici e Sociali delle Nazioni Unite - è fondamentale che i governi nazionali e i partner per lo sviluppo raddoppino gli impegni fino alla fine del 2015 e oltre».


6) “L'Unicef é sconcertato dalla notizia delle morti di 12 bambini a Raqqa in un attacco aereo su una scuola secondaria a Raqqa, nel nord est della Siria, lo scorso 29 settembre".

È quanto afferma Maria Calivis, direttore regionale dell'Unicef per il Nord Africa e il Medio Oriente. "Il resoconto sull'accaduto - prosegue Calivis - ha riportato che in totale 14 persone, la maggior parte delle quali studenti, sono state uccise nell'attacco sull’Ibn Tufail Commercial Secondary School attorno alle 8 del mattino di domenica, il primo giorno di scuola del nuovo anno scolastico".

Quest'ultima notizia è veramente sconcertante ed avvalora la non condizione umana dei bambini che vegono sgozzati, maltrattati a morte e bombardati proprio il primo giorno di scuola: non andavano ad imparare ad usare i gas tossici o ad apprendere notizie di guerra biologica; andavano semplicemente ad acculturarsi, e proprio là qualche vigliacco li ha colpiti, li ha stroncati, li ha privati della vita, anche se dubitativamente bella ed amorevole.

Perché l'odio tra gli adulti si risolve in un mattatoio per i bambini che stanno guardando in alto, verso il cielo, e sperano, anche se lo studio non è un gioco, ma un preparasi alla vita?

Hanno preparato loro la via per il cimitero, per andare sottoterra e non diventare uomini che possono salvare il mondo dall'ignominia che si vive quotidianamente tra corruzione, arricchimento illegale, vendita di armi distruttive, invece di cibo per chi non ne ha.

Invochiamo ancora Colui che può, perché fermi la mano che vuole distruggere, ma urliamolo di fermare quei criminali contro l'umanità, persone che si arricchiscono sempre sulla pelle della gente povera e disperata.

03/09/2013 - Brucia un barcone di migranti, 93 morti accertati. Nuova Ecatombe in Sicilia, molti bimbi e donne a Lampedusa (tutti i diritti riservati all'autore ealla  testata)

Parole del sindaco di LAMPEDUSA: “Basta! Ma che cosa aspettiamo? Cosa aspettiamo oltre tutto questo? È un orrore continuo" dice il sindaco Nicolini. "Le dimensioni non le conosciamo ancora - dice Nicolini -. Se è vero che erano 500 sul barcone e in salvo già sul molo ce ne sono soltanto 130, è davvero un orrore".

Migranti che sfidano il mare e muoiono e vari attacchi terroristici di questi giorni nel medio oriente. I bambini occupano un posto prevalente e l'esercito degli invisibili aumenta sempre di più, anche se scompare il giorno dopo dalle testate mediatiche e resta solo come spada nel cuore della mamma o altro parente prossimo, ammesso che non siano morti anche loro.

I media seguono ansiosamente le buffonate intracamerali: i no, i sì, i forse, i ma, non sono più importanti di questi disgraziati che ci lasciano la pelle, bambini che non urlano vendetta contro tutti perché sono morti affogati e per i quali l'Italia, l'Europa e il mondo non fanno il minimo gesto di cambio di modalità di accoglienza:  guai a noi che ci comportiamo così!

Si ringraziano i membri dei vari corpi militari, i volontari delle associazioni e i volontari  improvvisati, che soccorrono come possono. Nulla è fatto invano.

La decadenza di questo potere del governo italiano, che oggi qualcuno cerca di fermare, si accompagna a notizie circolanti di tagli di personale, di aiuti non più stanziati perché i politici già citati non si sentono responsabili di ciò che accade e i loro subalterni obbediscono, tranne qualcuno, a comandi di scuderia avvilenti per lo Stato, che sprofonda sempre più agli occhi internazionali.

E i bambini morti, migranti o no? Abbandonati a tre anni su un pulmino per la scuola, venduti a regioni inospitali e che cercano future mogli o braccia lavorative, con continua ricerca per il traffico d'organi anche se abolito dallo Stato. Lo strazio continua su internet a tutto volume e anche le violenze e i maltrattamenti sottaciuti o deformati.

Le urla di questi bambini fanno parte del back round giornaliero e non si sentono più, ci si abitua a tutto.

Quei 18.000 che muoiono ogni giorno non hanno ore anche minime di fermo attività lavorativa; si sa, ce lo ricordano, ma si passa oltre. Il “Non ti curar di loro, ma guarda e passa” è un classico di attualità spaventosa e rivoltante. Si guardano le foto di bambini che non sorridono e che sono implacabilmente accusatori nei loro sguardi, anche se la loro pubblicazione, forse, dovrebbe fare il solito effetto strappalacrime e non avvilente, ma che getta in faccia a tutti la carta dei loro diritti che é seppellita con loro.

Questa moria è un'altra shoah che non ci tocca e che molti ed encomiabili volontari cercano di contrastare come e quanto possono, in silenzio, senza ampollosi comunicati stampa che rivelano storie ancora più sconcertanti e che chiedono aiuti che sono impossibilitati a dare.

Le parole sono sempre quelle che non si vorrebbero ripetere: ma non ci rendiamo conto che i bambini superstiti di questi drammi saranno i non lontani accusatori e vendicatori dei loro diritti calpestati, ridicolizzati e derisi e presto dimenticati? E questo, assieme al degrado della terra che erediteranno da noi adulti incoscienti e preoccupati del nostro oggi accogliente, e non del domani loro pauroso che speriamo sia anche per i criminali di ora e del dopo.


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