Ed allora le Centinaia di bambini con morte orribile per
vendere gas all'Europa: Immagini che non si vorrebbe vedere e che servono
vilmente per comperare il gas. /Hence the Hundreds of Children Suffering a Horrible Death because of the
Gas to be Sold to Europe: Pictures which One Wound Never Want to See and which Are
the Vile Means to Purchase Gas.
… ma che sono lì davanti ai nostri occhi sullo schermo: in
alcuni video i bambini fanno fatica a respirare e non sono montature di
propaganda; i bambini ancora vivi hanno le vene del tono inturgidite ed il
torace in ispirazione forzata per introdurre aria e tutti mostrano il fungo
mucoso più o meno accentuato dell'edema polmonare cui stanno soccombendo. Ricompaiono
le scene lontane dei campi di sterminio e anche quelle più recenti sempre per
una guerra crudele che colpisce la gente comune.
Bambini uccisi per quale tragico movente, con tutti i
sintomi di una morte dovuta a gas letali, tra cui la paralisi spastica chiamata
anche tetanica per similitudine, probabilmente nervini, e l'ombra del Sarin e
dei più recenti Soman o VR55 o VX (che stiamo imparando a conoscere sulla pelle
di popolazioni inermi) già usati diverse volte negli ultimi decenni. Anche se
non proprio quelli, ma similari, ritorna con la visione di una morte soffocante
da paura e il terrore per chi subisce, che si sente morire e si sforza di
sopravvivere invano senza possibilità di farcela. Maledetto in eterno il boia,
chiunque sia.
Questa è la martoriata Siria dell'altro ieri, colpita nella
sua crescita, in una guerra civile o genocidio volontario che non ha ancora
svegliato per bene la comunità mondiale, che fino ad ora ha mandato aiuti
possibili di volontari (veri esseri umani e stati), ma non è intervenuta
decisamente a fermare quei paranoici spietati.
Chi sono quei bambini avvolti dal lenzuolo bianco e di cui
si vedono le lesioni invisibili e le macchie ipostatiche declivi, che sono
segni del tempo e dell'effetto di quanto usato ancora nel 2013? Chi l’ha
uccisi? Solo adulti che piangono vicino a loro e che di lacrime ormai non ne
hanno più: sono finite, asciugate dal dolore senza fine.
L’opposizione dice
che sono morti in un bombardamento dell’esercito governativo nei sobborghi di
Damasco Goutha. Bombe e razzi, ma anche proiettili al Sarin, tanto per fare un
nome ormai sulla bocca di tutti, che non hanno ancora appreso i nome delle altre
peggiori e più recenti sostanze, e sempre in evoluzione. Stranamente quei
cadaveri non mostrano né ferite né perforazioni, strappi squarci o altro:
perciò la morte di un possibile migliaio di esseri umani è dovuta ad inalazione.
Il governo di Assad nega ed il suo macellaio lo si vede
sorridente in giro, troppo sicuro dell'inedia internazionale che sembra
svegliarsi solo ora.
Sono stati inviati gli ispettori dell’ONU solo ora, anche se,
già prima di parlare di eccidi al gas, dovrebbero essere esperti nell’uso di
armi chimiche e perciò captarne i segnali sui corpi e nell'ambiente: sono
arrivati nella capitale siriana domenica.
Ora tutti si chiedono chiarezza che non hanno chiesto prima.
Per una volta c’è la speranza e possibilità di averla, non mascherata dal
soliti segreti militari che quasi sempre sono segreti di morte.
Tutti devono fare qualcosa per questo massacro inutile, feroce
e pazzesco. Torna in mente una canzone passata, ma presente e futura : “Son
morto con altri cento, son morto ch'ero bambino … nel vento tante persone, ma
un solo grande silenzio, non riesco ancora a sorridere qui nel vento … io
chiedo come può l'uomo uccidere un suo fratello, eppure siamo a milioni qui nel
vento … e ancora non è contenta di sangue la bestia umana. . . . . (diritti
riservati all'autore della canzone, che ringraziamo, e che ci ricorda questi
eccidi di nostri simili, bambini che crescevano per il futuro del mondo e che
saranno i giudici delle nostre bestialità - brutto termine non riferito alle
bestie, ma all'uomo).
Siria, gli attivisti: dopo la strage con il gas
l’esercito bombarda Damasco
Secondo gli attivisti, 1300 persone sono state uccise ieri
in un attacco al gas nervino e in seguito le forze del presidente Assad hanno
nuovamente bombardato i sobborghi a est di Damasco. L’ONU vuole “chiarezza”
sulle accuse dei ribelli ma non trova l’accordo per un’inchiesta.
È altissima la tensione in Siria in seguito alla denuncia di
ieri dell’opposizione al presidente Bashar al Assad. Gli attivisti hanno fatto
riferimento alla morte di circa 1300 persone – tra di loro tante donne e
bambini le cui immagini devastanti hanno fatto il giro del mondo – uccise
dall’esercito di Damasco con il gas nervino. E in seguito al presunto attacco
con armi chimiche l’esercito avrebbe continuato a bombardare i sobborghi della
Capitale che sono in mano ai ribelli. Razzi lanciati da diversi lanciamissili e
artiglieria pesante hanno colpito le zone di Jobar e Zamalka, aree vicine a
quelle coinvolte dagli attacchi precedenti. Attivisti dell’opposizione hanno
riferito che dei razzi sono esplosi anche nel distretto di Qaboun.
L’ONU convoca il Consiglio di Sicurezza - Intanto, in merito
alle accuse di un attacco con armi chimiche, Damasco ha smentito ogni notizia e
l’UE ha chiesto un’indagine immediata. Anche il Consiglio di Sicurezza dell’ONU
si è riunito d’urgenza in serata e ha fatto sapere di voler chiarire tutte le
accuse dei ribelli. L’ONU ha espresso “forte preoccupazione” per le accuse
sull’uso di armi chimiche e ha apprezzato la “determinazione” del Segretario
Generale Ban Ki Moon per assicurare una inchiesta “rapida e imparziale” su
quanto accaduto.
Continua su: http://www. fanpage. it/siria-gli-attivisti-dopo-la-strage-con-il-gas-l-esercito-bombarda-damasco/#ixzz2cg37J2eU
http://www. fanpage. it (diritti riservati alla testata ed all'autore).
Thursday, August 22, 2013 3:36 PM
Soggetto: "Nabucco" :
il gasdotto US e Quatar mentre la Siria muore (newsletter del 22. 08. 2013) traduzione libera
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La strategia del caos « Dal gas naturale al gas sarin. Il fondo del conflitto
siriano»
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d'Investig'Action
-KHALED ABDELHAFIZ,
Palestinien et Syrien, pour
Investig'Action
-MICHEL COLLON : E se il
"problema siriano” venisse dal gas? Non il gas Sarin (è curioso come le
armi chimiche vengano fuori sempre al momento opportuno), ma il gas naturale. Khaled
Abelhafiz, Palestinese vissuto in Siria e che attualmente vive a Parigi, analizza
per noi i retroscena del famoso progetto del gasdotto Qatar Nabucco e i
retroscena segreti di questo mercato molto rimaneggiato dove si sono affrontate
diverse strategie, ivi compreso nel campo occidentale. Chi controllerà il
mercato del gas europeo? Quatar, Turchia e qualche altro stato vicino alla
Siria. e Siria, Libano, Resistenza Palestinese e Russia anche. Le carte che
permettono di capire
(fonte non accertata sembra che
l'accordo di questo strano gasdotto che parte dalla Cecenia sia stato firmato
da Pu e Be negli anni attorno al 2000, pur essendoci un altro gasdotto più
diretto anche per l'Italia, ma non funzionava, mentre questo, ricordate be. )
20 agosto 2013
Article en PDF :
Esageriamo noi quando affermiamo
che la coppia gas petrolio è solamente il sangue del nostro pianeta e che le
altre vie e gasdotti che lo trasportano sono le arterie del di questo globo,
della nostra terra blu! E che una crisi cardiaca è più dannosa, leggi mortale!
Si può affermare il contrario?
Noi stiamo dunque assistendo a
bocca aperta a una specie di crisi cardiaca terrestre che si sta svolgendo
sotto i nostri occhi impotenti. Nessuno spera di subire le crisi catastrofiche,
pertanto di vari Paesi, soprattutto di bambini, di donne, di anziani, che sotto
i nostri occhi stanno pagando col loro sangue i danni collaterali di questa
crisi. Dove? In Siria, in Machrik [1] ma anche altrove!
La crisi siriana è al centro della
crisi del gasdotto Nabucco [2]
La data del progetto Nabucco, 2002,
segue pari pari l'inizio della guerra étasunienne circa
l’Afghanistan! Le date riscontrate successivamente [3] alla fine dei lavori di
Nabucco 2009, 2012 e 2014 seguono scrupolosamente e rispettivamente le date
delle due guerre israeliane contro il Libano e Gaza, l’annata detta « l’annata
della primavera araba » e la resistenza inattesa della Siria agli obbiettivi
della «primavera araba». È là che le relazioni tra Medio Oriente, Russia e la
Media Europe médiane si annodano strategicamente. Attualmente la data proposta
per la fine dei lavori, secondo i nostri informatori, è ormai il 2017. Perché
gli americani non cessano di respingere la data critica della fine dei lavori
del loro gasdotto, quando i russi finiscono, placidamente dei progetti simili
gli uni dopo gli altri? Per comprendere questo dilemma, bisognerebbe entrare
nel groviglio siriano con le numerose biforcazioni sotto gli impianti del gas
medesimo!
Cominciamo subito i nostri sforzi,
riflettendo sulle risposte a tutte le questioni suscettibili di essere
sollevate da ogni essere umano che si occupa della crisi siriana che si mette
al centro di quattro regioni: Medio Oriente, Russia, Occidente, con l'Europa
del mezzo al centro.
- Perché la crisi siriana va
aggravandosi con l'aumentare di conflitti interni ed esterni?
- Quale è la natura e la portata
degli interessi che si incrociano nello spazio siriano?
- Perché questa rivolta delle
posizioni turche e qatariote verso la Siria e perché l'alleanza del Doha e Ankara
contro Damasco?
- Perché l'appoggio della Russia a
Damasco?
- Perché le reticenze tedesche
verso la politica delle altre potenze dell'OTAN?
- E perché il silenzio dei Paesi
della media Europa che ne avevano la maggior parte prendendo fragorosamente
parte alla guerra verso l'Iraq?
- Quale è il segreto del
voltafaccia dell'Emiro del Qatar su suo padre e d'Erdogan sul suo signore
Necmettin Erbakan?
- Quale è il segreto della
dichiarazione americana sul nuovo Medio Oriente?
- In qual senso vanno
sviluppandosi gli avvenimenti in Siria?
- Quali sono gli indicatori del
futuro alla luce dei documenti di WikiLeaks?
- Le fughe di WikiLeaks sono
involontarie o ben programmate?
- Tutti i giorni ci sono più «BOUAZIZI»
arabi. Perché questo Tarek BOUAZIZI tunisino in particolare? Quale è la storia
segreta della primavera araba?
- Le rivoluzioni arabe sono
prefabbricate a Washington?
- Come ha funzionato il legame tra
Otpor serbo, le rivoluzioni di colore nello spazio euroasiatico e la primavera
araba?
- Quale è l'obbiettivo del
gasdotto siroiraniano attraverso l’Iraq e verso l’Europa via la Grecia?
- La frammentazione di ciò che è stato
diviso è il titolo del nuovo Medio Oriente?
- L'occupazione dell'Iraq sarà
l'apertura ufficiale del progetto del nuovo Medio Oriente?
…
Un piano è forse stato elaborato
nei corridoi del potente G7 (evidentemente sotto la pressione delle grandi società
finanziarie ed energetiche transcontinentali) nel1992 [4]? Questo riscontro è
avvenuto quasi il parallelo, con la bufala di dare l'impressione di una
democrazia mondiale, con il famoso summit della terra [5] e con altri summit
dei poveri dell’UNCED, filiale dell’Organizzazione delle nazioni Unite, che si
è tenuto a Rio de Janeiro in Brasile e che ha dato l'avvio al protocollo di
Kyoto. Questo protocollo imponeva la riduzione delle emissioni di gas
inquinante nell'atmosfera per limitare l'aggravamento del riscaldamento
terrestre. E ciò è lodevole. Aimè, è proprio là dove iniziano i grandi
conflitti mondiali del futuro! L'Unione Europea ratifica questo accordo nel
1994. Così il gas naturale è diventato la più grande fonte di energia al posto
del petrolio, che ha cominciato a declinare di importanza strategica per
scendere al secondo posto. Ci vuole allora molto gas all'Europa, la più grande
consumatrice mondiale di gas! Ora questo gas è disponibile in Iran e in Russia
a profusione (Russia o Cecenia)? Gli alleati politici e diplomatici di fronte
all'Iran conducono l'Europa direttamente in una posizione scomoda di fronte
allo pseudomonopolio russo [6]! Col tempo l'Europa soffre di insicurezza quanto
all'approvvigionamento di questo bisogno energetico. Questo problema rende
indispensabile l'intervento degli strateghi americani! Washington permetterà
l’espansione dell'influenza russa in Europa dopo il fallimento del patto di Varsavia
e la probabilità della scomparsa della ragion d'essere dell'Otan? Ciò sembra
essere reclamato da certi europei! Di passaggio, noi solleviamo una
contraddizione importante, gli USA sono uno dei pochi Paesi a non aver
ratificato il protocollo di Kyoto, mentre le grandi società americane si
fregano le mani per realizzare il progetto Nabucco e incanalare così il gas in
Europa!
Nel 1995 un accordo col Qatar ha
portato al potere il figlio con un colpo di stato (bianco) contro suo padre. Accordi rapidi hanno allora permesso la
ridefinizione della frontiera con l'Iran e l'inizio dell'estrazione del gas al Qatar
per tentare di coprire la domanda europea e ridurre l'impatto della dipendenza
dell'Europa verso il gas russo. L’impossibilita del trasporto del gas del Qatar
verso l'Europa con un gasdotto ha reso necessario liquefare il gas malgrado il
costo elevato di questa operazione. La Siria ha rifiutato il passaggio di tale
gasdotto poiché il Qatar imponeva il trasporto del gas israeliano [7]. Questa
posizione siriana resterà operante finché il problema palestinese non sarà
risolto. La stupefacente ironia è che gli stati vicini, il Bahrein [8] e il
Sultanato d'Oman [9] comprano il gas da Paesi lontani, mentre il gas qatariota
è più vicino! In effetti, Washington ha deciso di privilegiare il gas qatariota
per il mercato europeo per fare della concorrenza al gas russo. A Doha l'ultima
parola spetta a Washington. Forte della sua super base militare [10] in nome di
codice ricordando una dolce Disneyland «Camp Snoopy», quando invece le sue
enormi componenti dicono il contrario 1) l'aeroporto internazionale di Doha 2)
il campo militare del Saliyah 3) la base aerea dell’Al Udeid e soprattutto il
comando centrale americano della regione centrale chiamato «CENTCOM [11] ». Parallelamente
Washington sembra nel passato aver aiutato a far insorgere le regioni della Cecenia
e della Iugoslavia utilizzando mercenari arabi ed afgani in nome di un fumoso
djihad »!
La sociétà di gas russo «Gazprom [12]»
è stata trasformata in società di stato per azioni (РАО) nel 1993, dal capo di
governo russo Viktor Tchernomyrdine ed il suo partito, NDR, dove Putin era il
responsabile regionale a Saint-Pétersbourg. Quando Putin è riuscito nel marzo
2000 ha distruggere senza ritardi, la situazione in Cecenia, Gazprom è
diventato rapidamente il centro reale del potere in Russia come le compagnie
americane similari che reggono gli Stati Uniti e che sono dietro al progetto
del Nuovo Medio Oriente. Washington ha realizzato l'importanza pratica della
ripartizione geografica del gas nella regione [13]: il Turkménistan, l'Azerbaïdjan,
l'Iran, l'Egitto e i serbatoi del gas, ben identificati prima da Washington, sulla
costa orientale del mediterraneo tra la Syria e Cipro e soprattutto sotto la
Siria. Loro hanno realizzato che il controllo di queste riserve significa la
conservazione di una posizione monopolista incontestata e la gestione del mondo
in funzione dei loro interessi. Ma bisogna neutralizzare l'impatto
dell'influenza russa, che controlla il transito del gas delle regioni
dell'Azerbaïdjan e del Turkménistan. Il mezzo per arrivarci è il controllo del
gas mediterraneo in modo da assicurare l'approvvigionamento del gas all’Europa.
Così la Russia non sarà obbligata a comperare il gas dall'Asia centrale, ma
potrà venderlo all'Europa. Questi Paesi dell' Asia centrale saranno dunque
obbligati forzatamente a restare nell'orbita di influenza americana. Ma
L'accesso al comando del gas a partire dalla riva orientale del Mediterraneo
deve portare a termine il processo di pace della regione, per arrivare alla
pace della regione, ma secondo la giustizia internazionale. Lo Stato Israeliano
è pronto per questo? O preferisce un «nuovo Medio Oriente» più facilmente
controllabile con dei compartimenti stagni religiosi e nuovi stati settari che
non dicono no al Qatar o piuttosto al suo maestro? La liquidazione della causa
palestinese per frammentare la patria e rimpiazzarla con qualche parte del
reame della Transgiordania sarà eventualmente un rimedio in questo ultimo caso!
Questo è il cantiere del secolo, ci saranno enormi perdite umane e qualche cosa
che assomiglia alla primavera araba!
(continua su Investig'Action)
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