di Giorgio Gagliardi

sabato 24 agosto 2013

«Dal gas naturale al gas Sarin. il Il motivo del conflitto siriano è la supremazia del gas naturale da vendere ». /«From Natural Gas to Sarin Gas. The Reason for the Syrian Conflict is Supremacy over the Sale of Natural Gas».

Ed allora le Centinaia di bambini con morte orribile per vendere gas all'Europa: Immagini che non si vorrebbe vedere e che servono vilmente per comperare il gas. /Hence the Hundreds of Children Suffering a Horrible Death because of the Gas to be Sold to Europe: Pictures which One Wound Never Want to See and which Are the Vile Means to Purchase Gas.

… ma che sono lì davanti ai nostri occhi sullo schermo: in alcuni video i bambini fanno fatica a respirare e non sono montature di propaganda; i bambini ancora vivi hanno le vene del tono inturgidite ed il torace in ispirazione forzata per introdurre aria e tutti mostrano il fungo mucoso più o meno accentuato dell'edema polmonare cui stanno soccombendo. Ricompaiono le scene lontane dei campi di sterminio e anche quelle più recenti sempre per una guerra crudele che colpisce la gente comune.

Bambini uccisi per quale tragico movente, con tutti i sintomi di una morte dovuta a gas letali, tra cui la paralisi spastica chiamata anche tetanica per similitudine, probabilmente nervini, e l'ombra del Sarin e dei più recenti Soman o VR55 o VX (che stiamo imparando a conoscere sulla pelle di popolazioni inermi) già usati diverse volte negli ultimi decenni. Anche se non proprio quelli, ma similari, ritorna con la visione di una morte soffocante da paura e il terrore per chi subisce, che si sente morire e si sforza di sopravvivere invano senza possibilità di farcela. Maledetto in eterno il boia, chiunque sia.

Questa è la martoriata Siria dell'altro ieri, colpita nella sua crescita, in una guerra civile o genocidio volontario che non ha ancora svegliato per bene la comunità mondiale, che fino ad ora ha mandato aiuti possibili di volontari (veri esseri umani e stati), ma non è intervenuta decisamente a fermare quei paranoici spietati.

Chi sono quei bambini avvolti dal lenzuolo bianco e di cui si vedono le lesioni invisibili e le macchie ipostatiche declivi, che sono segni del tempo e dell'effetto di quanto usato ancora nel 2013? Chi l’ha uccisi? Solo adulti che piangono vicino a loro e che di lacrime ormai non ne hanno più: sono finite, asciugate dal dolore senza fine.

 L’opposizione dice che sono morti in un bombardamento dell’esercito governativo nei sobborghi di Damasco Goutha. Bombe e razzi, ma anche proiettili al Sarin, tanto per fare un nome ormai sulla bocca di tutti, che non hanno ancora appreso i nome delle altre peggiori e più recenti sostanze, e sempre in evoluzione. Stranamente quei cadaveri non mostrano né ferite né perforazioni, strappi squarci o altro: perciò la morte di un possibile migliaio di esseri umani è dovuta ad inalazione.

Il governo di Assad nega ed il suo macellaio lo si vede sorridente in giro, troppo sicuro dell'inedia internazionale che sembra svegliarsi solo ora.

Sono stati inviati gli ispettori dell’ONU solo ora, anche se, già prima di parlare di eccidi al gas, dovrebbero essere esperti nell’uso di armi chimiche e perciò captarne i segnali sui corpi e nell'ambiente: sono arrivati nella capitale siriana domenica.

Ora tutti si chiedono chiarezza che non hanno chiesto prima. Per una volta c’è la speranza e possibilità di averla, non mascherata dal soliti segreti militari che quasi sempre sono segreti di morte.

Tutti devono fare qualcosa per questo massacro inutile, feroce e pazzesco. Torna in mente una canzone passata, ma presente e futura : “Son morto con altri cento, son morto ch'ero bambino … nel vento tante persone, ma un solo grande silenzio, non riesco ancora a sorridere qui nel vento … io chiedo come può l'uomo uccidere un suo fratello, eppure siamo a milioni qui nel vento … e ancora non è contenta di sangue la bestia umana. . . . . (diritti riservati all'autore della canzone, che ringraziamo, e che ci ricorda questi eccidi di nostri simili, bambini che crescevano per il futuro del mondo e che saranno i giudici delle nostre bestialità - brutto termine non riferito alle bestie, ma all'uomo).


  
Siria, gli attivisti: dopo la strage con il gas l’esercito bombarda Damasco

Secondo gli attivisti, 1300 persone sono state uccise ieri in un attacco al gas nervino e in seguito le forze del presidente Assad hanno nuovamente bombardato i sobborghi a est di Damasco. L’ONU vuole “chiarezza” sulle accuse dei ribelli ma non trova l’accordo per un’inchiesta.

È altissima la tensione in Siria in seguito alla denuncia di ieri dell’opposizione al presidente Bashar al Assad. Gli attivisti hanno fatto riferimento alla morte di circa 1300 persone – tra di loro tante donne e bambini le cui immagini devastanti hanno fatto il giro del mondo – uccise dall’esercito di Damasco con il gas nervino. E in seguito al presunto attacco con armi chimiche l’esercito avrebbe continuato a bombardare i sobborghi della Capitale che sono in mano ai ribelli. Razzi lanciati da diversi lanciamissili e artiglieria pesante hanno colpito le zone di Jobar e Zamalka, aree vicine a quelle coinvolte dagli attacchi precedenti. Attivisti dell’opposizione hanno riferito che dei razzi sono esplosi anche nel distretto di Qaboun.

L’ONU convoca il Consiglio di Sicurezza - Intanto, in merito alle accuse di un attacco con armi chimiche, Damasco ha smentito ogni notizia e l’UE ha chiesto un’indagine immediata. Anche il Consiglio di Sicurezza dell’ONU si è riunito d’urgenza in serata e ha fatto sapere di voler chiarire tutte le accuse dei ribelli. L’ONU ha espresso “forte preoccupazione” per le accuse sull’uso di armi chimiche e ha apprezzato la “determinazione” del Segretario Generale Ban Ki Moon per assicurare una inchiesta “rapida e imparziale” su quanto accaduto.

Continua su: http://www. fanpage. it/siria-gli-attivisti-dopo-la-strage-con-il-gas-l-esercito-bombarda-damasco/#ixzz2cg37J2eU http://www. fanpage. it (diritti riservati alla testata ed all'autore).

 Thursday, August 22, 2013 3:36 PM
Soggetto: "Nabucco" : il gasdotto US e Quatar mentre la Siria muore (newsletter del 22. 08. 2013) traduzione libera
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La strategia del caos « Dal gas naturale al gas sarin. Il fondo del conflitto siriano»
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-MICHEL COLLON : E se il "problema siriano” venisse dal gas? Non il gas Sarin (è curioso come le armi chimiche vengano fuori sempre al momento opportuno), ma il gas naturale. Khaled Abelhafiz, Palestinese vissuto in Siria e che attualmente vive a Parigi, analizza per noi i retroscena del famoso progetto del gasdotto Qatar Nabucco e i retroscena segreti di questo mercato molto rimaneggiato dove si sono affrontate diverse strategie, ivi compreso nel campo occidentale. Chi controllerà il mercato del gas europeo? Quatar, Turchia e qualche altro stato vicino alla Siria. e Siria, Libano, Resistenza Palestinese e Russia anche. Le carte che permettono di capire
(fonte non accertata sembra che l'accordo di questo strano gasdotto che parte dalla Cecenia sia stato firmato da Pu e Be negli anni attorno al 2000, pur essendoci un altro gasdotto più diretto anche per l'Italia, ma non funzionava, mentre questo, ricordate be. )
20 agosto 2013
Article en PDF :
Esageriamo noi quando affermiamo che la coppia gas petrolio è solamente il sangue del nostro pianeta e che le altre vie e gasdotti che lo trasportano sono le arterie del di questo globo, della nostra terra blu! E che una crisi cardiaca è più dannosa, leggi mortale! Si può affermare il contrario?
Noi stiamo dunque assistendo a bocca aperta a una specie di crisi cardiaca terrestre che si sta svolgendo sotto i nostri occhi impotenti. Nessuno spera di subire le crisi catastrofiche, pertanto di vari Paesi, soprattutto di bambini, di donne, di anziani, che sotto i nostri occhi stanno pagando col loro sangue i danni collaterali di questa crisi. Dove? In Siria, in Machrik [1] ma anche altrove!

La crisi siriana è al centro della crisi del gasdotto Nabucco [2]
La data del progetto Nabucco, 2002, segue pari pari l'inizio della guerra étasunienne circa l’Afghanistan! Le date riscontrate successivamente [3] alla fine dei lavori di Nabucco 2009, 2012 e 2014 seguono scrupolosamente e rispettivamente le date delle due guerre israeliane contro il Libano e Gaza, l’annata detta « l’annata della primavera araba » e la resistenza inattesa della Siria agli obbiettivi della «primavera araba». È là che le relazioni tra Medio Oriente, Russia e la Media Europe médiane si annodano strategicamente. Attualmente la data proposta per la fine dei lavori, secondo i nostri informatori, è ormai il 2017. Perché gli americani non cessano di respingere la data critica della fine dei lavori del loro gasdotto, quando i russi finiscono, placidamente dei progetti simili gli uni dopo gli altri? Per comprendere questo dilemma, bisognerebbe entrare nel groviglio siriano con le numerose biforcazioni sotto gli impianti del gas medesimo!
Cominciamo subito i nostri sforzi, riflettendo sulle risposte a tutte le questioni suscettibili di essere sollevate da ogni essere umano che si occupa della crisi siriana che si mette al centro di quattro regioni: Medio Oriente, Russia, Occidente, con l'Europa del mezzo al centro.
- Perché la crisi siriana va aggravandosi con l'aumentare di conflitti interni ed esterni?
- Quale è la natura e la portata degli interessi che si incrociano nello spazio siriano?
- Perché questa rivolta delle posizioni turche e qatariote verso la Siria e perché l'alleanza del Doha e Ankara contro Damasco?
- Perché l'appoggio della Russia a Damasco?
- Perché le reticenze tedesche verso la politica delle altre potenze dell'OTAN?
- E perché il silenzio dei Paesi della media Europa che ne avevano la maggior parte prendendo fragorosamente parte alla guerra verso l'Iraq?
- Quale è il segreto del voltafaccia dell'Emiro del Qatar su suo padre e d'Erdogan sul suo signore Necmettin Erbakan?
- Quale è il segreto della dichiarazione americana sul nuovo Medio Oriente?
- In qual senso vanno sviluppandosi gli avvenimenti in Siria?
- Quali sono gli indicatori del futuro alla luce dei documenti di WikiLeaks?
- Le fughe di WikiLeaks sono involontarie o ben programmate?
- Tutti i giorni ci sono più «BOUAZIZI» arabi. Perché questo Tarek BOUAZIZI tunisino in particolare? Quale è la storia segreta della primavera araba?
- Le rivoluzioni arabe sono prefabbricate a Washington?
- Come ha funzionato il legame tra Otpor serbo, le rivoluzioni di colore nello spazio euroasiatico e la primavera araba?
- Quale è l'obbiettivo del gasdotto siroiraniano attraverso l’Iraq e verso l’Europa via la Grecia?
- La frammentazione di ciò che è stato diviso è il titolo del nuovo Medio Oriente?
- L'occupazione dell'Iraq sarà l'apertura ufficiale del progetto del nuovo Medio Oriente?
Un piano è forse stato elaborato nei corridoi del potente G7 (evidentemente sotto la pressione delle grandi società finanziarie ed energetiche transcontinentali) nel1992 [4]? Questo riscontro è avvenuto quasi il parallelo, con la bufala di dare l'impressione di una democrazia mondiale, con il famoso summit della terra [5] e con altri summit dei poveri dell’UNCED, filiale dell’Organizzazione delle nazioni Unite, che si è tenuto a Rio de Janeiro in Brasile e che ha dato l'avvio al protocollo di Kyoto. Questo protocollo imponeva la riduzione delle emissioni di gas inquinante nell'atmosfera per limitare l'aggravamento del riscaldamento terrestre. E ciò è lodevole. Aimè, è proprio là dove iniziano i grandi conflitti mondiali del futuro! L'Unione Europea ratifica questo accordo nel 1994. Così il gas naturale è diventato la più grande fonte di energia al posto del petrolio, che ha cominciato a declinare di importanza strategica per scendere al secondo posto. Ci vuole allora molto gas all'Europa, la più grande consumatrice mondiale di gas! Ora questo gas è disponibile in Iran e in Russia a profusione (Russia o Cecenia)? Gli alleati politici e diplomatici di fronte all'Iran conducono l'Europa direttamente in una posizione scomoda di fronte allo pseudomonopolio russo [6]! Col tempo l'Europa soffre di insicurezza quanto all'approvvigionamento di questo bisogno energetico. Questo problema rende indispensabile l'intervento degli strateghi americani! Washington permetterà l’espansione dell'influenza russa in Europa dopo il fallimento del patto di Varsavia e la probabilità della scomparsa della ragion d'essere dell'Otan? Ciò sembra essere reclamato da certi europei! Di passaggio, noi solleviamo una contraddizione importante, gli USA sono uno dei pochi Paesi a non aver ratificato il protocollo di Kyoto, mentre le grandi società americane si fregano le mani per realizzare il progetto Nabucco e incanalare così il gas in Europa!
Nel 1995 un accordo col Qatar ha portato al potere il figlio con un colpo di stato (bianco) contro suo padre.  Accordi rapidi hanno allora permesso la ridefinizione della frontiera con l'Iran e l'inizio dell'estrazione del gas al Qatar per tentare di coprire la domanda europea e ridurre l'impatto della dipendenza dell'Europa verso il gas russo. L’impossibilita del trasporto del gas del Qatar verso l'Europa con un gasdotto ha reso necessario liquefare il gas malgrado il costo elevato di questa operazione. La Siria ha rifiutato il passaggio di tale gasdotto poiché il Qatar imponeva il trasporto del gas israeliano [7]. Questa posizione siriana resterà operante finché il problema palestinese non sarà risolto. La stupefacente ironia è che gli stati vicini, il Bahrein [8] e il Sultanato d'Oman [9] comprano il gas da Paesi lontani, mentre il gas qatariota è più vicino! In effetti, Washington ha deciso di privilegiare il gas qatariota per il mercato europeo per fare della concorrenza al gas russo. A Doha l'ultima parola spetta a Washington. Forte della sua super base militare [10] in nome di codice ricordando una dolce Disneyland «Camp Snoopy», quando invece le sue enormi componenti dicono il contrario 1) l'aeroporto internazionale di Doha 2) il campo militare del Saliyah 3) la base aerea dell’Al Udeid e soprattutto il comando centrale americano della regione centrale chiamato «CENTCOM [11] ». Parallelamente Washington sembra nel passato aver aiutato a far insorgere le regioni della Cecenia e della Iugoslavia utilizzando mercenari arabi ed afgani in nome di un fumoso djihad »!
La sociétà di gas russo «Gazprom [12]» è stata trasformata in società di stato per azioni (РАО) nel 1993, dal capo di governo russo Viktor Tchernomyrdine ed il suo partito, NDR, dove Putin era il responsabile regionale a Saint-Pétersbourg. Quando Putin è riuscito nel marzo 2000 ha distruggere senza ritardi, la situazione in Cecenia, Gazprom è diventato rapidamente il centro reale del potere in Russia come le compagnie americane similari che reggono gli Stati Uniti e che sono dietro al progetto del Nuovo Medio Oriente. Washington ha realizzato l'importanza pratica della ripartizione geografica del gas nella regione [13]: il Turkménistan, l'Azerbaïdjan, l'Iran, l'Egitto e i serbatoi del gas, ben identificati prima da Washington, sulla costa orientale del mediterraneo tra la Syria e Cipro e soprattutto sotto la Siria. Loro hanno realizzato che il controllo di queste riserve significa la conservazione di una posizione monopolista incontestata e la gestione del mondo in funzione dei loro interessi. Ma bisogna neutralizzare l'impatto dell'influenza russa, che controlla il transito del gas delle regioni dell'Azerbaïdjan e del Turkménistan. Il mezzo per arrivarci è il controllo del gas mediterraneo in modo da assicurare l'approvvigionamento del gas all’Europa. Così la Russia non sarà obbligata a comperare il gas dall'Asia centrale, ma potrà venderlo all'Europa. Questi Paesi dell' Asia centrale saranno dunque obbligati forzatamente a restare nell'orbita di influenza americana. Ma L'accesso al comando del gas a partire dalla riva orientale del Mediterraneo deve portare a termine il processo di pace della regione, per arrivare alla pace della regione, ma secondo la giustizia internazionale. Lo Stato Israeliano è pronto per questo? O preferisce un «nuovo Medio Oriente» più facilmente controllabile con dei compartimenti stagni religiosi e nuovi stati settari che non dicono no al Qatar o piuttosto al suo maestro? La liquidazione della causa palestinese per frammentare la patria e rimpiazzarla con qualche parte del reame della Transgiordania sarà eventualmente un rimedio in questo ultimo caso! Questo è il cantiere del secolo, ci saranno enormi perdite umane e qualche cosa che assomiglia alla primavera araba!

(continua su Investig'Action) 

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