di Giorgio Gagliardi

lunedì 29 agosto 2011

Kamikaze ormai giornalieri

Tutti crimini contro l’umanità ormai non fanno più audience ed un minore di 16 anni fa una strage a nome e per nome dei suoi esecutori criminali, non tanto occulti che lo mandano a morire in nome di un odio senza fine : nessuno reagisce,si trangugia quanto ci danno.

Le agenzie descrivono in dettaglio la quantità di esplosivo usata, il tempo dell’attivazione del detonatore, i probabili morti di cui non si sanno bene le cifre : un morto sicuro è il minore che si è fatto saltare in aria allungando così le statistiche del kamikaze minorenni che non si sa quante saranno. I titoli dei media riguardano i mercati delle borse della finanza che tutti capiscono e valutano alla perfezione prendendo fregature a non finire, ma i telegiornali parlano quasi solo di quello e di corruzione tanto per cambiare registro,ma nessun politico non si vergogna più di essere chiamato così. E’ proprio il caso di dare importanza alle borse finanziarie che si sa quanto sono veritiere e quanto nascondono e dare ampio spazio ai risultati creando allarmismi o rassicurando le persone che tutto va bene, mentre sappiamo invece che tutto va male. Del minore ennesimo kamikaze, domani o dopo non si dirà più nulla, scomparso come i soldati di tutte le guerre “militi ignoti a migliaia”. Lui il kamikaze verrà messo da parte ,senza probabile sepoltura perche non si troveranno i pezzi anatomici frantumati. Entrerà a far parte dei cosiddetti “martiri”, se così li chiamano quando si uccidono decine di persone, ma la cui vita non c’è più come nei forni crematori nazisti, come nella siccità della attuale Somalia dove i minori muoiono disidratati e via via con altre shoah più recenti,ma non meno cruente; con un elenco che non è bene scoprire ora che si è in ferie e ci si vuole divertire “onestamente”, ma quei morti non si divertono, muoiono e basta, spariscono, un esercito ombra senza numero e senza matricole di riconoscimento.

2) Pakistan Il ragazzino si e’ fatto esplodere in una moschea piena di gente per la preghiera del venerdi, 19 agosto, 13:47 ( Ansa.it,news,mondo, diritti riservati) ISLAMABAD – Il bilancio dell’attentato suicida in una moschea della Khyber Agency pachistana è salito a oltre 50 morti ed un centinaio di feriti. Lo ha reso noto la Khyber Tv.Una bomba è scoppiata oggi in una moschea del territorio tribale della Khyber Agency (Pakistan nord-occidentale) alla frontiera con l’Afghanistan, causando un bilancio provvisorio di 25 morti e 60 feriti. Lo ha riferito una fonte della sicurezza locale. Secondo le prime informazioni l’esplosione è avvenuta nella moschea Jamea Nasjid di Jamrood. Al momento dell’attentato la moschea era piena di gente per la preghiera del venerdì per cui il bilancio delle vittime può essere molto maggiore. La zona dell’attentato è stata isolata dalle forze di sicurezza che permettono l’accesso solo alle autoambulanze e ai veicoli dei soccorritori. Interrogato dall’ANSA, il vice responsabile politico della Khyber Agency, Syed Ahmed Jan, ha aggiornato il bilancio, ancora provvisorio, dell’esplosione suicida: “Finora abbiamo contato 25 morti e oltre 80 feriti”.
Nella zona non esistono strutture sanitarie di rilievo, per cui i feriti devono sopportare un viaggio di 25 chilometri su strade difficili, prima di raggiungere gli ospedali di Peshawar.

3) TESTIMONE: KAMIKAZE DI 16 ANNI – L’attentato contro la moschea Jamea Masjid di Masrood nella Khyber Agency pachistana è stata compiuto secondo testimoni da un kamikaze adolescente di 15-16 anni. Al momento dello scoppio all’interno vi erano almeno 500 persone e secondo i primi resoconti, l’attentatore si è fatto esplodere nella hall di ingresso. Lo scoppio è stato di una intensità tale che alcune parti dell’edificio sono crollate e non si sa quante persone siano rimaste intrappolate sotto le macerie. Ufficialmente il bilancio fornito dalle forze di sicurezza è di 25 morti e 80 feriti, ma secondo i media che hanno inviato giornalisti sul posto, le vittime saranno molto di più.La conferma che l’attentato alla mosche di Jamrood e’ stato effettivamente ”realizzato da un adolescente che ha atteso la fine delle preghiere per attivare la carica che aveva indosso” l’ha data all’ANSA il vice responsabile politico governativo nella Khyber Agency, Syed Ahmed Jan. ”Un suicida adolescente – ha spiegato Jan – si e’ fatto saltare in aria appena dopo la fine della Preghiera del venerdi’ nel recinto della moschea di Ghundai a Jamrood”. ”A quanto ci risulta – ha concluso – i morti sono finora 42 ed i feriti 119”. Per l’attentato sono stati usati 8.10 chili di materiale esplosivo”. Accanto a questo bilancio ufficiale ve ne e’ un altro offerto dall’emittente Khyber Tv che parla di oltre 50 morti ed una centinaio di feriti.”

4) Fare leggi di protezione dell’umanità, non aumentarsi nascostamente gli stipendi e poi chiedere alla popolazione lacrime e sangue,sempre degli altri. Si è proposto di legiferare come crimine contro l’umanità soprattutto il minore che si fa esplodere perché addestrato ed esaltato così, ma chi saranno i veri responsabili di tutti questi massacri che non hanno mai fine e che giornalmente scandiscono il numero di morti e feriti, il numero di bambini e donne uccisi . Sembra il conteggio di un lotto funesto e che presto si ritorcerà contro quei capi occulti e quegli addestratori che vogliono il male per il male : uccidere e poi ancora uccidere civili inermi, poliziotti addestrati e non,soldati internazionali inviati a tutelare dei civili . Anche i capi internazionali raramente ricordano con funerali “ di stato”anche fittizi questi morti nel vento e sui muri, i giornali mostrano fotografie di capi di stato che pescano (molto importante), o le cui moglie o figlie coltivano l’orto . Noi tutti appartenenti, come i capi, alla razza umana di sangue rosso speriamo in una giustizia Divina,urliamo a quella giustizia Divina di aiutare quei minori non ad uccidere, ma a ribellarsi ai loro capi in qualsiasi modo lo facciano. Aiutiamoli a gridare ed a ribellarsi ed a capire che il mondo se ne frega degli ideali e disgrazie altrui : cambiamo il nostro modo egoistico di pensare. Omaggio ed onore a quel minore che si è fatto esplodere : consideriamolo un martire dell’umanità come ennesima vittima, non di quella religione o cultura o politica.

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