di Giorgio Gagliardi

venerdì 11 marzo 2011

ASILI NIDO

Caccia ai bambini negli asili nido

2010 Treviso, botte ai bimbi disabili di tre, quattro anni: denunciate.
I maltrattamenti avvenivano nel refettorio della mensa della struttura 'La nostra famiglia' di Treviso, ente ecclesiastico che si occupa di assistenza socio sanitaria, istruzione e formazione. Sotto accusa due educatrici. Fonte Fabio Poloni
Ancora altri episodi di maltrattamenti di bambini disabili in un asilo nido: un particolare abbietto i bambini disabili erano dai tre ai anni.

Se vogliamo parlare dei famosi sintomi con cui parlano i bambini si ha qua un esempio pratico:è vero i bambini disabili parlavano o parlavano alla lor maniera cioè con messaggi non verbali: quando arrivavano le famose due educatrici denunciate,questi mostravano segni palesi di paura:si agitavano, erano strani, questo era il loro linguaggio per esprimere i maltrattamenti che subivano:qualche esperto psichiatra o avvocato dirà che erano dei bugiardi, non credibili.
Ma guarda un po' con le altre educatrici non mostravano paura, solo con quelle due. Per quegli esperti non bastano quei sintomi? Dovevano scrivere e filmare i maltrattamenti?

Per fortuna questo aspetto che i bambini disabili non prendevano in considerazione ci hanno pensato i carabinieri e le prove sono lì evidenti, si ripete la storia infinita delle violenze ai piccolissimi come nell'asilo nido Cip Ciop di Pistoia, nell'asilo delle Meraviglie di Pinerolo,ecc ecc. ed ecco la sfilata degli adulti violentatori a vari livelli e dei bambini violentati da questi e magari poi violentati dai vari avvocati ed esperti che li giudicano inattendibili quindi non credibili,figuriamoci poi se i bimbi di tre anni disabili possono essere creduti:
1) TREVISO 2010. Botte a tre bambini disabili dai quattro ai sei anni. Schiaffi a ripetizione, strattoni, cibo fatto ingurgitare con la violenza. Due assistenti educatrici di 32 e 35 anni della struttura «La nostra famiglia» di Treviso sono state denunciate dai carabinieri. Le telecamere nascoste infilate dagli uomini dell’arma le inchiodano. Maltrattamenti aggravati, questa l’accusa. La vergogna non ha bisogno di tanti giri di parole.

Basterebbe un particolare, agghiacciante: al solo vederle avvicinare, i tre bambini maltrattati cercavano di nascondersi dalle due donne, di ripararsi il viso con le manine. Sapevano già cosa li aspettava: schiaffi, spintoni, cibo fatto ingoiare con la forza. Era ormai il loro incubo quotidiano. I carabinieri sono andati a prenderle ieri mattina, nella sede di via Ellero dell’istituto di accoglienza per i piccoli disabili. Gli uomini dell’arma hanno notificato loro il provvedimento di divieto di dimora chiesto dal sostituto procuratore Giovanni Francesco Cicero e firmato dal gip Umberto Donà. «La cosa importante, ora - dice Cicero - è che non possano ripetere il reato che viene loro contestato».

E’ quello di maltrattamenti «aggravati da motivi abbietti e futili». Al momento non ci sono altre misure restrittive. Le due donne potrebbero - paradossalmente - trovare lavoro già domani in un’altra struttura simile, purché fuori città. Quella contestata è una violenza disumana, vergognosa, vigliacca. I carabinieri hanno deciso di installare le microcamere nascoste nella sala mensa quando hanno capito che c’era davvero qualcosa di sporco, sotto. La segnalazione delle presunte violenze - pare - è partita da alcune colleghe che hanno notato il comportamento strano, turbato, di quei bambini. Perché si agitavano alla sola presenza di quelle due donne? Perché si chiudevano a riccio, in preda al terrore? Un dubbio che i filmati hanno trasformato in certezza.

«Quotidiano esercizio di violenza per futili motivi», dice la nota dei carabinieri. Schiaffi sul viso, sulla testa, strattoni violenti, bocca fatta aprire con la forza per farli mangiare. La “ colpa” dei bimbi: magari piangevano, o non avevano più fame. Scene che richiamano alla mente quelle che hanno fatto il giro d’Italia, qualche mese fa, registrate in un asilo nido di Pistoia. Anche lì le vittime erano bambini. Qui, se può valere come aggravante, erano pure sofferenti di disabilità psico-fisiche. Così magari non sono capaci di raccontare nulla a casa, avranno pensato le due donne. La struttura ospita in tutto oltre una decina di bambini. I piccoli vengono affidati al centro dai genitori durante la giornata. Gli inquirenti non hanno reso noto se le due indagate siano dipendenti dirette o indirette de «La nostra famiglia». Sono entrambe italiane, residenti in provincia. «Non è il caso di demonizzare tutta la struttura», dice il pubblico ministero. Doveroso non farlo, in attesa che venga fatta luce su tutta la vicenda. Qualcuno ha visto e non ha parlato? Altri bambini, oltre alle tre vittime accertate, hanno subìto violenze? Nelle pieghe di una vicenda incredibile, la speranza - almeno quella - è che tutto il marcio venga a galla.
Da l'Espresso (diritti riservati) 25 giugno 2010

2) Asilo comunale Manzini di BOLOGNA.21 dicembre 2010
Schiaffi e strattoni all'asilo, indagate due maestre «Mamma, mi hanno legato alla sedia». Le telecamere dei carabinieri documentano le violenze. Il Comune sospende le due insegnanti e si costituirà parte civile
-Il racconto: «Il piccolo era aggressivo e spaventato, pensavamo che il problema fosse lui» -Le maestre dalla direttrice: hanno parlato di criticità in classe Le telecamere nascoste dai carabinieri le hanno riprese schiaffeggiare, strattonare e, più in generale, sottoporre a punizioni eccessive alcuni bimbi. Per questo due maestre della scuola materna comunale Manzini di piazza Giovanni da Verrazzano sono accusate di «abuso dei mezzi di correzione e disciplina». Il 15 dicembre hanno ricevuto l’avviso di garanzia firmato dal pm Simone Purgato.
Vogliamo ricordare per un bel po' di tempo come erano maltrattati i bambini?????

Scrive il pm riferendosi agli atteggiamenti delle due maestre nei confronti dei bambini: «La colpiva con due energici schiaffi», «scuoteva energicamente il bambino, quindi lo afferrava per le guance e lo faceva sedere violentemente», «tirava con forza lo stesso per la maglia», «lo trascinava per la maglia spingendolo a sedere», «lo colpiva con un calcio». E ancora: «Sollevava da terra una bambina che durante l’ora del pasto si rifiutava di mangiare o comunque mangiava troppo lentamente, quindi tenendola per la maglia la isolava dal resto della classe ponendola in punizione dietro una colonna e apostrofandola con l’espressione "brutta mostra"». La bimba vittima di quest’ultimo episodio deve ancora essere identificata. Dunque, l’elenco delle parti offese potrebbe crescere. «Confido che l’amministrazione di Bologna non rimarrà insensibile a questi episodi avvenuti in una scuola comunale, adottando le più efficaci misure per scongiurare che fatti simili si possano ripetere e magari costituendosi parte civile», conclude l’avvocato Ciociola. (Corriere di Bologna.it diritti riservati)

3) Genova Istituto San Gottardo: presunti maltrattamenti all'asilo, indagate tre maestre pubblicato: mercoledì 28 luglio 2010 da Daniele Particelli (da crimeblog.it diritti riservati)

Un nuovo caso di maltrattamenti ai danni di bambini dell’asilo è emerso in queste ultime ore a Genova, nell’Istituto San Gottardo.
Gli episodi di violenza sono stati scoperti dopo le denunce presentate da alcuni genitori: i carabinieri hanno installato telecamere in alcune aule e la verità non ha tardato ad emergere.

Diciannove episodi contestati a tre maestre - due con una lunga esperienza alle spalle e una appena passata di ruolo - ora indagate per maltrattamenti su minori.
Stando a quanto si è appreso, i piccoli sarebbero stati presi a sberle, strattonati e, in un caso, anche presi a calci.

4) 12/11/2010 PINEROLO TORINO Un nuovo caso di maltrattamenti all’asilo, è emerso negli ultimi mesi a Pinerolo, alle porte di Torino.
La struttura si chiama “Nel Paese Delle Meraviglie“, ma quello che succedeva al suo interno era tutt’altro che meraviglioso: maltrattamenti fisici e psicologici, insulti, schiaffi e pugni, sulla bocca e sulla nuca, bambini costretti a dormire per terra, colpiti con giocattoli, bimbi chiusi nel camino e molto altro. E’ quello che è emerso nel febbraio scorso, quando le autorità hanno avviato un’inchiesta dopo diverse segnalazioni da parte dei genitori di alcuni bambini.
Ai racconti dei genitori sono seguiti quelli di alcune ex educatrici dell’asilo, che hanno confermato i pesanti maltrattamenti e permesso agli inquirenti di iscrivere le tre educatrici che lo gestivano nel registro degli indagati per maltrattamenti in concorso nei confronti di 37 bambini. (Da Crime Blog.IT Daniele Particelli, diritti riservati)

5,6,7,8,9,10) I casi precedenti: A BRESCIA 6 scuole materne coinvolte tra cui Abba nel 2001, la Sorelli nel 2003 che il 06/04/2007 sono tutti assolti: l' inizio dei casi era il 2001.(vedi Corriere della Sera,archivio storico del 05/11/2004,diritti riservati).

14/02/2003 - Nove anni e mezzo di carcere per gli abusi sessuali sugli alunni di una materna della Val Seriana.

11) Cazzano S'Andrea BERGAMO, due suore condannate per pedofilia
BERGAMO - Dopo cinque ore di Camera di consiglio il tribunale di Bergamo, presieduto da Vittorio Masia, ha condannato a nove anni e mezzo per atti sessuali su minori due suore di 64 e 78 anni. Carolina Guerini e Maria Caterina Conti, all'epoca insegnanti nella scuola materna di Cazzano Sant'Andrea, in Val Seriana. L'accusa e' pesantissima: abusi sessuali commessi su otto bambini, tra i 4 e i 5 anni, che le suore portavano, secondo l'accusa, in una stanza buia per sottoporli a giochi erotici e atti di libidine. Episodi dell'autunno 1999 quando i bambini cominciarono a rifiutarsi di andare a scuola. I genitori, raccolti i loro racconti, presentarono una serie di esposti in Procura. Le due suore vennero rinviate a giudizio e rifiutando i riti alternativi per poter meglio dimostrare la loro innocenza. Ma ieri sera non erano presenti in aula. Un processo portato avanti per cinque mesi con un'unica prova, i racconti dei bambini. L'accusa retta dal pm Carmen Pugliese e dagli avvocati di parte civile Roberto Bruni, Marco De Corbelli e Francesca Longhi, ha sempre sostenuto che fossero veri: troppo concordanti e ricchi di particolari che i bimbi non avrebbero potuto inventarsi se non si fossero trovati in intimita' con le suore, come la menomazione della piu' anziana sottoposta a un intervento chirurgico. La difesa, sostenta da Emilio Tanfulla e Alessandro Baldassarre, insieme a Guglielmo Gulotta, docente di psicologia giuridica a Torino, anche ieri ha ribadito la tesi delle fantasie inventate dai bambini. Ma i giudici hanno creduto ai piccoli. - Katiuscia Manenti (Fonte Corriere della sera.it diritti riservati)

22 Settembre 2010 Assolte in via defintiva

La sentenza di assoluzione delle due suore Orsoline accusate di abusi su minori nella scuola materna di Cazzano S. Andrea pronunciata dalla Corte d'Appello di Brescia nel maggio 2009 è passata in giudicato. Finisce così l'incubo giudiziario per C.G., 73 anni, e M.C.C., 85 anni, iniziato all'inizio degli anni 2000. Gli e-pisodi contestati risalgono ad un periodo che va dal 1998 al 2000. Le due religiose erano state accusate di aver commesso diversi abusi ai danni di bimbi loro affidati. In primo grado il Tribunale di Bergamo le aveva condannate a 9 anni e mezzo di reclusione. Sentenza poi ribaltata dalla Corte d'Appello di Brescia con una assoluzione. La Cassazione era successivamente intervenuto annullando il processo di secondo grado, a-vendo ritenuto poco convincenti le motivazioni. Ma anche il nuovo processo d'appello si è concluso con esito favorevole per le due suore Orsoline.(bambini coraggiosi.it diritti riservati)

12) NICARAGUA 06/07/2010 Don Marco Dessi Il sacerdote era stato infatti condannato per abusi sessuali sui bambini dell'orfanotrofio Hogar del Nino, di Chinandega (Nicaragua) e possesso di 1442 foto pedopornografiche.

Queste le motivazioni con cui il tribunale di Parma ha giustificato la condanna comminata a don Marco Dessi, il prete di Villamassargia condannato a 12 anni per pedofilia.

"Sacerdote amorale e perverso che non merita attenuanti né la scarcerazione."
Non gli ha concesso neppure le attenuanti generiche, che spesso si danno anche ai peggiori criminali "perchè le condotte abusive del Dessi hanno raggiunto il massimo dei livelli nella scala della gravità del disvalore. Non vi sono ragioni per attenuare il regime cautelare e quindi no alla scarcerazione".
Il sacerdote era stato infatti condannato per abusi sessuali sui bambini dell'orfanotrofio Hogar del Nino, di Chinandega (Nicaragua) e possesso di 1442 foto pedopornografiche.

Nuova condanna (7 anni di reclusione) e rischio prescrizione più lontano per padre Marco Dessì, il sacerdote accusato di violenza sessuale su tre ragazzi della comunità di Chinandega,i n Nicaragua, di cui era responsabile.Don Dessì era già stato dichiarato colpevole dalla corte d’appello di Bologna nel novembre 2008, ma la terza sezione penale della Cassazione, nel giugno 2009, aveva annullato senza rinvio per vizi di forma la sentenza per quanto concerneva le imputazioni relative ai fatti precedenti l’agosto 1998, e stabilito invece la necessità di rifare il processo (che si è celebrato oggi) per gli altri episodi più recenti al centro del procedimento.


13) PLYMUNT (INGHILTERRA) domenica 27 dicembre 2009 PEDOFILI: ANCHE ALL’ASILO NIDO (da zeroonesto blogspot.com -diritti riservati

Il processo x lo scandalo degli abusi sessuali, avvenuti nella Little Teds Nursery, la scuola materna di Plymouth, in Inghilterra, dove gli assistenti violentavano i neonati e li fotografavano, mentre erano sottomessi alle loro perversioni, è finito in questi giorni e le 2 imputate, V. G., 39enne accusata di violenza sessuale ai danni di minori, possesso, produzione e diffusione di materiale pedopornografico e la sua coetanea A. A., accusata soltanto di violenza sessuale ai danni di minori, sono state condannate al carcere a tempo indeterminato, ma con la possibilità di richiedere, il beneficio della libertà vigilata dopo soli 5 anni x A A e soli 7 anni x V G.

20/12/2010, 05:30

14) AUSTRIA
Blitz contro i pedofili In carcere 100 persone,
Sono 107 le persone, tra cui 4 insegnanti e l’impiegato di un asilo nido, arrestate con l’accusa di pedofilia in seguito al sequestro da parte della polizia austriaca di materiale pedopornografico. Il blitz è stato compiuto in diverse città del Paese. Lo hanno annunciato le autorità locali. Uno degli arrestati aveva scaricato oltre 20mila foto e 300 video.

Gli uomini arrestati, tra i 18 e i 70 anni e di diversa estrazione sociale, sono accusati di aver scaricato da un server in Lussemburgo immagini di abusi sessuali compiuti su bambini. Le indagini sono cominciate un anno fa in seguito ad una soffiata alla polizia del Lussemburgo e potrebbero essere coinvolte altre persone che si sarebbero serviti di computer presso internet cafè così da far perdere le loro tracce.

Gli arresti rappresentano la seconda maggiore operazione contro la pedopornografia in Austria. Nel più grande blitz anti-pedofili compiuto dalla polizia austriaca l’anno scorso furono incriminati 190 uomini legati ad una rete che coinvolgeva 170 paesi. Fonte TG COM. e Associazione Prometeo”

Giudizio ancora in corso:

15) -Asilo Olga Rovere di Rignano Flaminio altra scuola materna coinvolta in presunti abusi sessuali.

16) - Abusi asilo Paolo VI a Vallo della Lucania: «Così Suor S ci faceva giocare al lupo cattivo».(Il Mattino ottobre 2006,diritti riservati) Adulti indagati per presunti abusi sessuali.

17) 02/12/2009 PISTOIA Maltrattamenti all'asilo Cip e Ciop: La titolare gestiva un altro asilo a Quarrata

Pistoia, due maestre in manette «Maltrattavano i bimbi in asilo» Le donne lavorano in un asilo nido privato. Una di loro ha lasciato un bimbo di 8 mesi nel suo vomito: ripresa dalle telecamere, arrestata in flagranza di reato. Interrogate per ore, sono state trasferite a Sollicciano PISTOIA - Bambini picchiati, chiusi nel bagno al buio per ore, fuori dalle aule al freddo, costretti a stare immobili e in silenzio e addirittura a mangiare il cibo vomitato. E' quello che, secondo la procura di Pistoia, accadeva da tempo all'asilo nido privato «Cip -Ciop» gestito dalla società «Il Giardino dell’Infanzia» a Pistoia. Con l'accusa di maltrattamenti, la titolare dell'asilo, A.L.S e E. P., 28 anni, sono state arrestate mercoledì mattina dagli agenti della squadra mobile per presunti maltrattamenti sui bambini dell'asilo. A far scattare gli arresti, l'ultimo episodio finito sotto gli occhi delle telecamere nascoste installate dalla polizia una decina di giorni fa: un bambino di otto mesi vomita, la titolare della struttura, A. L. S., lo colpisce con due schiaffi alla nuca che fanno cadere il piccolo sul vomito, poi la donna lo solleva prendendolo per un braccio in malo modo. È la scena ripresa dalle telecamere che fa scattare il blitz degli agenti.

- La polizia bussa alla porta dell’asilo e invitano la donna, pistoiese e residente a Quarrata (Pistoia), a seguirli in questura. Arriva la maestra, E. P., 28 anni, di Pistoia: i bimbi vengono affidati a lei. «La titolare deve firmare dei fogli in questura», le dicono. Sono le 11. Passano pochi minuti e anche la giovane maestra comincia a colpire alcuni bimbi con schiaffi. Le telecamere filmano anche questi episodi. Gli agenti e le assistenti sociali, mandate sul posto dal Comune, entrano nella scuola e anche E. viene portata in questura. Arrestate per maltrattamenti. Le assistenti sociali portano avanti l’attività in attesa che i genitori, alla spicciolata, vengano a riprendere i figli. - Le due donne, interrogate per ore in questura, sono state trasferite nella sezione del carcere femminile di Sollicciano, a Firenze. Al momento di salire sull'auto della polizia per il trasferimento alcuni familiari delle arrestate hanno gridato «tranquille tranquille», «copritevi, copritevi» e subito dopo hanno imprecato verso fotografi, giornalisti e teleoperatori definendoli «sciacalli e avvoltoi». «Cip e Ciop», l'asilo sotto accusa.- «Per la violenza delle immagini - ha detto il procuratore capo di Pistoia, Renzo Dell'Anno - non vogliamo divulgarle per rispetto dei genitori e dei piccoli, le farò vedere soltanto a loro quando e se la sentiranno. Ma davanti all'ultimo abuso ripreso dalla telecamere non potevamo attendere oltre. Dovevamo tutelare i bambini e non potevamo permettere altri maltrattamenti». Il procuratore ha immediatamente avvertito il sindaco di Pistoia, Renzo Berti, della situazione, che ha provveduto con l’invio di personale specializzato, a gestire la scuola. Ma l'inchiesta non si fonda solo sui filmati realizzati negli ultimi 10 giorni. I poliziotti hanno raccolto anche le testimonianze di sei genitori e soprattutto di quattro ex insegnanti che dopo aver visto i metodi usati nell’asilo, fanno sapere dalla questura, hanno deciso di licenziarsi. Sarebbe stata proprio una di queste a rivelare di aver visto, una volta, la titolare del nido costringere un piccolo a rimangiare il cibo che aveva vomitato.- Secondo le accuse le due donne maltrattavano i bambini, sotto i quattro anni a loro affidati, in particolare - ha spiega la Mobile - «costringevano i bambini a mangiare stringendo loro la mandibola per fargli aprire la bocca e a volte, quando avevano fretta, porgevano loro la minestra ancora calda, in particolare in un'occasione avevano preteso che un bambino rimangiasse quello che aveva vomitato»; e ancora «lasciavano i piccoli soli nella stanza dove dormivano, senza vigilanza, e per non sentire il loro pianto alzavano il volume della radio». Oppure «punivano i bambini chiudendoli nel bagno da soli e lasciandoli al buio per lungo tempo». «Le due operatrici di abitudine - proseguono gli investigatori - strattonavano violentemente i bambini, tirandoli per un braccio, per farsi ubbidire, tanto che in un caso hanno provocato la lussatura alla spalla di un bambino. Picchiavano i piccoli in modo violento - sottolineano gli agenti - quasi sempre in faccia o in testa, e quando li spostavano li tiravano per un braccio e, in alcuni casi, li alzavano e poi li sbattevano a sedere a terra. E ancora costringevano i bambini a stare fermi e in silenzio per lungo tempo, non prevedendo per loro nessun tipo di gioco». L’aggressività delle maestre - spiegano gli investigatori - ha provocato nei bambini rifiuto per il cibo, regressione nella parola, atteggiamenti aggressivi ed insonnia.- È la fine dell’agosto scorso quando gli uomini della squadra mobile vengono a sapere di voci secondo cui in quell'asilo avvengono episodi strani. Alcuni genitori segnalano che nei piccoli si manifestano episodi di disappetenza, disturbi del sonno, rifiuto del cibo. Gli agenti cominciano a mettere insieme il puzzle. Riprendono in mano vecchie segnalazioni, una spalla lussata ad un bambino, altri piccoli tornati a casa con arrossamenti, ecchimosi, e quelle parole dei bambini: «la maestra ha picchiato un bimbo». La polizia va a ritroso e scopre che una decina di famiglie in passato ha tolto i figli dal «Cip-Ciop». Vengono contattate. Le segnalazioni aumentano. Dieci giorni fa l’installazione delle telecamere per la video sorveglianza. Gli scappellotti che si ripetono, gli strattonamenti. Fino all’episodio chiave di mercoledì mattina.- Ma sono in molti, genitori in primis, a non credere a tutta questa storia e manifestano stupore, sorpresa, solidarietà alle maestre. Davanti all’asilo nido tra i genitori regna l’incredulità e c’è anche chi, come la signora G. M., madre di un bimbo di due anni, che manifesta solidarietà alle maestre. «Prima di iscrivere mio figlio all’asilo nido avevo raccolte tutte le informazioni sulla scuola. La maestra era descritta come una persona rigida, ma tutti mi avevano detto che i suoi metodi educativi erano validi». Nel pomeriggio poi, circa 60 genitori dei bambini dell'asilo nido sono state ricevute dall'assessore comunale all'istruzione, Rosanna Moroni, e dalle dirigenti del servizio. «Hanno ribadito che i loro bambini erano sereni e che loro erano soddisfatti del servizio - ha detto Moroni - Soltanto alcuni hanno detto che negli ultimi tempi i figli avevano manifestato disagio, piangendo per non andare all'asilo». Il Sindaco - L'asilo nido è stato autorizzato nel 2005. È quanto si legge in una nota del sindaco di Pistoia Renzo Berti che ricorda come, tuttavia, «in tutti questi anni non è mai pervenuta alcuna segnalazione su aspetti critici nella conduzione del servizio. Solo a fine ottobre dell'anno in corso è stata trasmessa dalla Regione Toscana la segnalazione di un genitore preoccupato di voci raccolte su comportamenti scorretti adottati nei confronti dei bambini frequentanti».

Alessandra Bravi Corriere della Sera 02 dicembre 2009 (diritti riservati)

18) Catania Picchiava alunni, arrestata maestra.
MILITELLO DI CATANIA 29/04/2010 Un'insegnante d'asilo è stata arrestata in flagranza di reato da carabinieri della compagnia di Palagonia per maltrattamenti su bambini della sua classe. Le indagini sulla donna, una quarantenne di Militello in Val di Catania, erano state avviate nel marzo scorso dopo le denunce di alcuni genitori che si erano recati in caserma dopo avere appreso dai figli cosa accadeva in classe. Gli investigatori hanno messo telecamere nascoste nell'aula. E' stato così ripreso l'atteggiamento aggressivo della maestra d'asilo che, secondo l'accusa, prendeva a schiaffi e spintonava a i suoi alunni, che a volte trascinava tirandoli per i capelli, senza nessun apparente motivo scatenante. La violenza mostrata dalle immagini ha convinto i carabinieri a intervenire e a eseguire l'arresto della maestra d'asilo su disposizione del procuratore capo di Caltagirone, Francesco Paolo Giordano.

I militari sarebbero intervenuti per la ''ritualità della condotta'' dell'indagata: la sua aula era da una ventina di giorni sotto osservazione da parte dei militari dell'Arma che, all'insaputa di tutti, avevano piazzato delle telecamere e dei microfoni. Alla maestra sono stati concessi gli arresti domiciliari. Nei prossimi giorni si terrà l'interrogatorio di garanzia da parte del Gip.(Giornale del 29/04/2010,intopic.it diritti riservati)

Altri già definiti

19) -Scuola materna di Pontoglio (Brescia), bidello condannato a 8 anni. Sentenza di primo grado. Nel 2007 una bambina vittima di un abuso nella scuola materna di Pontoglio. L’uomo, evaso tempo fa dai domiciliari, si trova già detenuto a Canton Mombello: per il giudice decisive le perizie tecniche effettuate dai medici dell’ospedale di Chiari.

20) -Scuola Materna di Asti Mombercelli. Condanna per abuso mezzi di correzione.

21)-Scuola Materna Bovetti a La Loggia (Torino), Cassazione conferma due condanne
A La Loggia nel 2001. I due educatori si proclamano innocenti
(ANSA,diritti riservati) - Torino 2 Ott.2009 - La Corte di Cassazione ha confermato in via definitiva due condanne per molestie sessuali su bambini che frequentavano un asilo a La Loggia.


22) -Scuola materna di Loano, in Liguria, processo a due educatrici dell'asilo Simone Stella – Leone Grossi.

Chiudevano i bambini dell’asilo in bagno per punizione, li strattonavano, li imboccavano con la forza, li infilavano con la forza nei seggioloni e li obbligavano a sedersi per terra. Il tutto accompagnato da urla isteriche. Le due maestre dell’asilo Stella di Loano sono state condannate ieri pomeriggio in tribunale ad Albenga a 3 anni e 4 mesi di reclusione per i maltrattamenti a una decina di piccini al di sotto dei 3 anni.
23)-Calabritto Avellino Nel 2007 è stato condannato in via definitiva a sette anni l'autista-bidello di un asilo privato di Calabritto (Avellino) per abusi su 8 bambini (resta da celebrare il processo ad una suora condannata in primo e secondo grado a 3 anni) I magistrati del Tribunale di Sant'Angelo dei Lombardi ed una sezione della Corte di Appello tra il 2005 e il 2006 avevano stabilito pene maggiori. La suora in un primo momento fu accusata di concorso in abusi sessuali su minori. Il legale della religiosa, Alberico Villani, ha detto che la questione tornerà di nuovo in Cassazione, dove proporrà nuovamente ricorso.
Favorì abuso su minori, 2 anni e 10 mesi a suora (novembre 2010) CALABRITTO - Avrebbe favorito l'au-tista dello scuolabus a commettere violenze su minori. Queste le ragioni della condanna a due anni e dieci mesi inflitta ai danni di una religiosa. Una pena ridotta rispetto a quanto avevano stabilito i magistrati del Tribunale di Sant'Angelo dei Lombardi ed una sezione della Corte di Appello tra il 2005 e il 2006. La suora in un primo momento fu accusata di concorso in abusi sessuali su minori. Il legale della religiosa, Alberico Vil-lani, ha però annunciato che la questione tornerà di nuovo in Cassazione (novembre 2010)


24) -In provincia di Prato, nel 2005, è stato condannato a più di sei anni il bidello di un asilo per abusi su 12 alunni, compiuti nel 1998.
.-Attualmente, i processi per pedofilia nelle scuole materne ancora aperti sono almeno 5.

25) 28/03/2010 Siamo in un asilo pubblico di Cento (Ferrara), dove un bambino di 6 anni sarebbe stato oggetto di violenze fisiche e psicologiche da parte di un’insegnante e di alcuni suoi compagni di classe. Così ne parla il quotidiano locale Estense: una maestra (che ha rassegnato già le dimissioni) per farsi ubbidire, fermava il piccolo e lo faceva picchiare dagli altri bambini, lasciandolo poi solo in una stanza con addosso solo le mutandine.(diritti riservati a crimeblog.it,Daniele Particelli)

26) 12/01/2011 Asilo Sanguinazzi FELTRE, MALTRATTAMENTI ALL'ASILO: SUORE COLPEVOLI DI VIOLENZE FISICHE SISTEMATICHE. Si ricordi La Corte di Cassazione Italiana si è anche pronunciata in questo modo: "Ricorso alla violenza sistematico, tanto da imporre ai bambini un regime di vita pesante, doloroso e insopportabile". Secondo i giudici non ci fu abuso di mezzi di correzione _ contro il quale due religiose avevano presentato ricorso dopo la condanna _ ma veri e propri maltrattamenti bambini. Le suore erano state assolte in primo grado e condannate in appello. Ora un ulteriore aggravamento nella valutazione del reato.

27) La storia infinita continua: si pensava di aver finito di elencare questa caccia ai bambini negli asili nido e scuole materna, ma un'altra se ne va ad aggiungere e credo che si debba tenere aperto e non finire l’articolo.L’elenco di altre violenze, aggressioni sessuali a minori, nonostante si sia alzato il livello di attenzione soprattutto perché i bambini spiegano quanto è successo e sono creduti e si indaga,nonostante il clima processuale di avvocati dei presunti pedocriminali di negare la credibilità ai minori soprattutto di anni cinque: questi si esprimono più con messaggi non verbali o verbali non chiari, ma si esprimono, qualcuno di loro esagera, qualcuno può inventare, spesso c’è un sottofondo di verità storica mescolato a fantasia, ma il sottofondo c’è e non si cancellerà più dal subconscio del bambino.

Venerdì 04 Marzo 2011 Leverano (Lecce) - “Era lui l’uomo cattivo”. Lo ha detto ieri mattina durante l’incidente probatorio una delle bimbe di cinque anni vittima delle “attenzioni” del bidello C B My, 65enne di Leverano. La piccola è stata ascoltata nella sede protetta del Cepam dalla psicologa Rosa Fatano, direttrice del centro antiviolenza di Lecce. A vederla e ascoltarla, ma attraverso un vetro il gup Carlo Cazzella, il pm Stefania Mininni, l’avvocato nominato dai suoi genitori Francesca Conte e l'avvocato difensore di My (che ha invece deciso di non presenziare) Carlo Madaro. Le dichiarazioni della piccola, giudicata attendibile dalla stessa Fatano, incaricata dal Tribunale di eseguire la perizia, adesso verranno acquisite come ulteriore prova degli abusi, già in parte ammessi dal presunto aguzzino durante l'interrogatorio col gip Antonio Del Coco. A inchiodare il bidello, tornato in carcere dopo un periodo di detenzione ai domiciliari, erano state quattro telecamere nei bagni della scuola materna 2° Polo di Leverano, piazzate, dai carabinieri della compagnia di Campi Salentina, su autorizzazione del magistrato, dopo la denuncia della mamma alla quale la bimba raccontò degli abusi. Gli occhi elettronici avrebbero immortalato il bidello dall’8 al 16 aprile del 2010. Sarebbero una dozzina le alunne molestate dal 65enne. È così che lo scorso 4 maggio, alla vigilia della ‘Giornata Mondiale contro la pedofilia’, My venne arrestato poiché ritenuto responsabile di “atti osceni” nonché “violenza sessuale aggravata”, in quanto ai danni di minori di anni 14 e in qualità di incaricato di pubblico servizio. (Ver.Val.) FONTE :www il paese nuovo.it cronaca, e bambini coraggiosi.

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