16/11/2015 Dallo scorso gennaio, 215.000 minorenni - 700
al giorno - hanno cercato asilo nell'Unione Europea e circa 700 bambini sono
morti nel 2015 attraversando il Mediterraneo.
Lo ricorda Unicef Italia, che lancia la petizione per questi
bambini che muoiono orribilmente annegati, cioè senz’aria e al freddo, senza
nessun umano che gli stia vicino, forse qualche pesce… ma per altro.
Indigniamoci, ma vergogniamoci: quei bambini che sono il nostro futuro, la
continuazione della nostra razza di cui non abbiamo di che vantarci, diminuiscono
sempre più e chi li fa morire siamo noi umani e chi ci rappresenta con la
corruzione, l’imbroglio, le bugie e le false realtà criminali che formano la
cosiddetta crisi, che (ricordiamolo) è solo per i nullatenenti e le classi
intermedie, ma non sfiora la casta del politici e dei VIP (che vivono solo di
soldi e di delittuosi ricatti interloro per stare sempre in alto).
«Questi bambini, come i nostri figli, hanno diritto a
crescere sani, a giocare, ad andare a scuola, ad avere un futuro» dice Unicef
Italia.Questo a parole: i fatti mostrano volontari disperati nelle regioni più
remote che condividono con questi bimbi le tribolazioni e la fame (anche se
dicono che nel mondo è diminuita), mentre i bimbi imparano dalla bocca e dagli ausili
dei volontari ad aprire gli occhi e non vedere solo i loro paesi desolati, ma
anche un mondo ricco, ma pietoso per le ingiustizie che iniziano a capire.
L’Unicef non cita nella sua statistica i bambini morti
assassinati nell’Africa Centrale, nel Mare Indiano, nelle isole dell’ Indonesia
ed altri siti. Le loro bandiere lacere e da perdenti in questo giorno (20/11) dei diritti dei
bambini non c’erano (le avevano dimenticate coloro che si pavoneggiano e
declamavano falsità su falsità): c’erano solo
grandi bandiere francesi, ma mancavano quelle di quelle popolazioni
migranti con un genocidio ben evidente e
continuo macchiato di sangue.
Perciò i morti non sono 700 in totale, ma molti di più e
non si capisce perché non vengono citati pur appartenendo anche loro alla specie
umana. Ma è la legge dei media: le notizie spariscono per dar spazio ad altre, chi
dovrebbe essere menzionato come ricordo vivo ed esemplare passa se non c’è
qualche istituzione o sostenitore che spinge al ricordo. Ma questi bambini
senza un’anagrafe precisa e talvolta senza nome non fanno nessuno scoop: ci
sono e basta, poi si volta pagina tranne. A parte qualche caso che diventa
eclatante, gli altri spariscono lentamente nell’oblio di chi non li vuole
ricordare perché danno fastidio!
Animo, bambini innocenti siamo: sicuri che Qualcuno conta
i vostri capelli e vi ricorda ed è una grande Speranza anche se ora c’è solo
morte e vita da cani.
1) Migranti:
83% sbarchi avvenuti in Grecia, 3.548 i morti
Tra il 1 gennaio e il 20 novembre 2015 sono arrivati via
mare in Europa 863.000 migranti, la maggior parte in Grecia, e nelle acque del
Mediterraneo sono morte 3.548 persone, mentre nel 2014 sono state 3.300. È
scritto nel rapporto Ismu 2015 sulle migrazioni, presentato a Milano. L'83% dei
migranti arrivati nei paesi europei con i barconi è approdato in Grecia. A
causa della pericolosità della rotta dalla Libia, infatti, i flussi di migranti
arrivati via mare nel 2015 hanno investito più la Grecia che l'Italia: dal 1
gennaio al 20 novembre di quest'anno sono sbarcati in Grecia 715.000 persone
contro le 143.000 giunte in Italia (ANSA, tutti i diritti riservati all’autore
e alla testata).
2)
Unicef: 185 bambini migranti morti in Egeo nel 2015, 2/12/2015
Unicef-ONU. Sono 185 i bambini morti nei naufragi dei
barconi di migranti nel Mar Egeo, tra Grecia a Turchia, nel 2015. Lo ha detto
la portavoce dell’Unicef, Sarah Crowe, all’agenzia turca Anadolu. “Nel Mar Egeo
– ha detto la portavoce – circa il 30% dei morti di quest’anno sono bambini. Si
tratta di 185 bambini su un totale di 590 decessi”.
Manca invece un dato sui bambini relativo a tutto il
Mediterraneo, “perché i dati sull’età di chi muore scarseggiano nel
Mediterraneo centrale”, ha spiegato Crowe. “In generale – ha aggiunto – molte
più persone sono morte nel Mediterraneo centrale: sono 2.890 finora”, quindi
l’81% di tutte le morti nel Mediterraneo.
“Non sappiamo però – ha proseguito Crowe – quante di
queste siano bambini, ma è possibile che la percentuale sia più bassa che nel
Mediterraneo orientale, perché in quello centrale viaggiano meno bambini”. E sono
sempre i bambini a pagare per gli adulti e spesso con la loro vita non ancora
sbocciata.
3) Migranti:
dopo la tragica traversata del mare arriva la prostituzione lungo i marciapiedi;
prima però il trattamento/maltrattamento per ammorbidirle…
Milano, ragazze nigeriane costrette a prostituirsi dopo
il viaggio sui barconi: 4 arresti.
Quattro nigeriani sono stati arrestati dalla polizia a
Milano con l'accusa di tratta degli esseri umani e riduzione in schiavitù. I
quattro costringevano giovani ragazze nigeriane a prostituirsi nelle strade del
Milanese, dopo un viaggio della speranza dalla loro terra a bordo di barconi.
ULTIME NOTIZIE 5 novembre 2015 di Francesco Loiacono -
http://milano.fanpage.it/ (tutti i diritti riservati all’autore ved alla
testata).
Una vera e propria tratta di "nuove schiave":
tali venivano considerate le ragazze nigeriane che, dopo un estenuante viaggio
fino a Lampedusa a bordo di fatiscenti barconi, finivano a prostituirsi sulle
strade della provincia di Milano, dove dovevano lavorare per pagare un debito
astronomico ai loro aguzzini. Dopo un anno di indagini per almeno nove di
queste ragazze l'incubo è finito: un'operazione della polizia di Stato,
condotta dalla squadra mobile e dalla Direzione distrettuale antimafia di
Milano, ha portato all'arresto di quattro sfruttatori, di nazionalità
nigeriana, che operavano tra il Paese africano e l'Italia. Prima di partire le
ragazze subivano un rito voodoo.
Le ragazze, prima di partire, venivano sottoposte a un
rito voodoo per sottometterle psicologicamente ai loro aguzzini. Poi per loro
iniziava il viaggio, prima attraverso il deserto e poi per mare, sui barconi.
Da Lampedusa arrivavano a Milano, in particolare sulla strada provinciale 40 a
Carpiano, dove erano costrette a lavorare per saldare debiti fino a 70mila euro
contratti con i loro sfruttatori. Per questi ultimi il capo di accusa è
pesantissimo: tratta degli esseri umani e riduzione in schiavitù. Schiavitù
dalla quale le ragazze, fortunatamente sono state liberate: per quattro di loro
si sono aperte le porte delle comunità gestite dall'ufficio tratta della Casa
dei diritti del Comune di Milano. (continua su:
http://milano.fanpage.it/milano-ragazze-nigeriane-costrette-a-prostituirsi-dopo-il-viaggio-sui-barconi-4-arresti/).
4)
Turchia, naufraga barcone di migranti: tra le vittime anche 7 Ailan
e non ultimi, in attesa di altri per la miopia criminale degli Stati Europei e
mondiali.
Almeno 14 persone hanno perso la vita stanotte nel
naufragio di un barcone carico di profughi al largo della costa turca di
Ayvacik, nella provincia di Cannakale sul mar Egeo. MONDOULTIME NOTIZIE 11
NOVEMBRE 201510:41 di Biagio Chiariello (http://www.fanpage.it/tutti i diritti
riservati all’autore ed alla testata).
Un nuovo naufragio al largo delle coste delle Turchia,
dove un'imbarcazione con a bordo un numero imprecisato di rifugiati che
cercavano di raggiungere la Grecia è affondata. Lo riporta l'agenzia ufficiale
turca Anadolu, che cita la Guardia Costiera, secondo la quale si contano 14
vittime, tra cui anche sette bambini. Nel dare la notizia, i media turchi hanno
precisato che altre 25 persone sarebbero state salvate dalla guardia costiera.
La barca sarebbe affondata al largo di Ayvacik, nella provincia di Canakkale,
sul Mar Egeo, mentre tentava di raggiungere l'isola greca di Lesbo. Durante la traversata, sarebbe stata travolta
da una tempesta ed è naufragata. Nonostante il natante abbia cominciato fin da
subito a imbarcare acqua, i migranti hanno scelto comunque di continuare il viaggio,
nella speranza di raggiungere nel più breve tempo possibile le coste greche, ha
spiegato il governatore della provincia turca di Canakkale, Hamza Erkal.
Purtroppo non è stato così.Oggi a Malta governi europei e africani hanno in
programma un vertice per affrontare l'emergenza rifugiati. L'Italia sarà
rappresentata dal presidente del Consiglio Matteo Renzi. "Sul tema delle migrazioni che
attraversano il nostro continente non basta più commuoversi, occorre muoversi",
ha scritto il presidente del Consiglio, in una lettera ad ‘Avvenire' nel giorno
in cui inizia il summit tra i capi di Stato e di Governo, che ha come
"obiettivo" quello di "mettere l'Africa al centro dell'azione
europea". Il vertice, sottolinea
Renzi, "è la nostra grande occasione per ritagliarsi e ritrovare il
proprio ruolo nel Mediterraneo. Ma anche per l'Europa, per ritrovare l'anima
persa sotto pile di polverose scartoffie burocratiche. Ritrovare noi stessi,
riscoprire chi siamo". “Lavoreremo
per favorire lo sviluppo – continua il premier – migliorando la collaborazione
tra Paesi europei e africani nella prevenzione e contrasto dell'immigrazione
illegale, nella lotta alla tratta di esseri umani". (continua su:
http://www.fanpage.it/turchia-naufraga-barcone-di-migranti-tra-le-vittime-anche-7-bambini/).
- Fonti L’ultimo bilancio dell’Oim – Secondo l'ultimo
aggiornamento sugli arrivi via mare in Europa reso noto dall'Organizzazione
internazionale delle migrazioni (Oim), il numero di rifugiati e migranti che
dall'inizio dell'anno hanno attraversato il Mar Mediterraneo per raggiungere
l'Europa segna quota 681mila. Di questi, quasi 140.000 sono arrivati in Italia
e circa 540 mila in Grecia. Il numero di morti e dispersi in mare è stimato in
3.175. (continua su: http://www.fanpage.it/migranti-due-naufragi-in-grecia-almeno-21-morti/
-http://www.fanpage.it/).
Fonti: Dove sono le bandiere per le stragi di Boko Haram
in Nigeria? (Greenreport) - http://www.intopic.it/notizia/9190407/?r=WAGJBxroaZBEQ&utm_source=alert&utm_medium=email&utm_campaign=alpha
Fonti: TERZA GUERRA MONDIALE / Dal Mali alla Nigeria, si
combatte in diverse regioni dell’Africa (Il Sussidiario, tutti i diritti
riservati all’autore ed alla testata)
http://www.intopic.it/notizia/9193733/?r=WAGJBxroaZBEQ&utm_source=alert&utm_medium=email&utm_campaign=alpha
Fonti: INterris 20/11/2015 BAMBINI STRUMENTALIZZATI
Fabrizio Gentile. Il 20 novembre è l’anniversario della
Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo (Uncrc), approvata
nel 1989. Una pietra miliare per i minori, i quali per la prima volta non sono
stati visti come oggetti passivi che dovevano essere assistiti, ma piuttosto
come persone che partecipano attivamente alle decisioni da prendere. (continua
su http://www.interris.it/2015/11/20/78512/posizione-in-primo-piano/schiaffog/bambini-strumentalizzati.html)
Alcune ultime fonti del cimitero marino di bambini
spiaggiati o sul fondo:
http://www.unita.tv/focus/le-foto-dei-bimbi-annegati-la-gogna-per-gli-scafisti-presi/
http://www.fanpage.it/migranti-un-altra-tragedia-in-grecia-3-bambini-muoiono-affogati/
5)
Scuola elementare: indagini su 2 maestre
Gragnano, obbligo di dimora per due maestre accusate di
un crimine inquietante: avrebbero picchiato e maltrattato psicologicamente
bambini di scuola elementare. Vessato anche un bimbo disabile.
CRONACANAPOLIULTIME NOTIZIE 18 NOVEMBRE 2015 - 12:18 di
Redazione http://napoli.fanpage.it/ (tutti
i diritti riservati all’autore ed alla testata).
Due maestre, di cui una di sostegno ai disabili, sono
state un'ordinanza di obbligo di dimora a Gragnano (Napoli) emessa dal
Tribunale di Torre Annunziata. Motivo: sono accusate di aver umiliato e
maltrattato fisicamente con schiaffi e strattoni e psicologicament con urla e
rimproveri spropositati nei confronti di bambini di una terza elementare della
scuola ‘Giuseppe Ungaretti' di Gragnano, fra i quali uno con disabilità
psichica.
Gragnano: botte ai bimbi della scuola elementare
Tutto inizia – spiega una nota firmata dal procuratore Alessandro Pennasilico – con la storia di una bimba di 9 anni, affetta da ritardo nell'apprendimento. La piccola era affidata a una insegnante di sostegno. È sempre più scontenta, rifiuta di andare a scuola. Quando i genitori cercano di vederci chiaro, arriva la drammatica verità. Nella denuncia – presentata ai carabinieri della stazione di Gragnano dalla madre di uno degli alunni – si descrive una situazione abominevole. Gli accertamenti dei militari si sono svolti attraverso raccolta di testimonianze ed intercettazioni sia audio che video, e hanno consentito di documentare – all'interno della classe III della Scuola elementare del primo Circolo didattico Ungaretti-Sezione distaccata Roncalli – vari episodi di maltrattamenti da parte delle due insegnanti di ruolo, come prese violente e urla, rimproveri spesso ingiustificati posti in essere dall'insegnante "ordinaria" nei confronti anche di altri bambini e da quella di "sostegno" sull'alunna di 9 anni affidata a lei poiché con ritardo nell'apprendimento. (continua su: http://napoli.fanpage.it/picchiavano-e-umiliavano-i-bimbi-a-scuola-indagini-su-2-maestre/ - tutti i diritti riservati all’autore ed alla testata).
Articolo 21: Il dovere di informare e il diritto ad essere informati.
I morti di Boko Haram non fanno notizia, tanto meno i
bambini che sono tali, salvo che per il giorno in cui sono ricordati i loro
diritti, ma è un incresciosa dimenticanza; si concorda con la giornalista
Antonella Napoli che non fanno notizia. Tanti rappresentanti ufficiali e per
loro nessuno. Nel 2014 oltre 6500 vittime, quasi l’80% civili, di Antonella
Napoli (tutti i diritti riservati all’autore ed alla testata).
Boko-haram I morti di Boko Haram che non fanno notizia.
Nel 2014 oltre 6500 vittime, quasi l’80% erano civili. Non c’è giorno che
orrori indescrivibili non insanguinino la Nigeria. Il bilancio di oggi è di
trentadue morti e ottanta feriti, che si aggiungono ai 6644 del 2014, il 77%
civili. Ma non fa notizia.
L’attentato avvenuto a Yola, città nel nordest del paese,
è solo l’ultimo di una serie inarrestabile di violenze ed è stato “programmato”
a pochi giorni dalla visita nella cittadina nigeriana del presidente Muhammadu
Buhari, che tenendo un discorso pubblico aveva affermato che le milizie
jihadiste erano sul punto di essere sconfitte. Ma Boko Haram ha voluto
dimostrare concretamente quanto Buhari si sbagliasse.
Nell’ultimo anno i terroristi hanno distrutto più di
mille scuole nell’intera regione del fiume Ciad. Secondo un recente rapporto
dell’Onu, Boko Haram ha bruciato o abbattuto dallo scorso gennaio 1.100
strutture scolastiche in un’area molto vasta, dalla Nigeria, al Camerun, fino
al Niger.Da quando è attivo, il gruppo terroristico conduce una guerriglia
contro il governo ma anche nei confronti di ogni forma di istruzione. In questi
attacchi dal 2009 a oggi, sono morte 17 mila persone.
Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni unite nel 2014 ha
incluso Boko Haram nella black-list del terrorismo di matrice jihadista, con conseguente embargo sulla
vendita di armi e il congelamento dei beni riconducibili ai suoi militanti. La
misura era stata richiesta da tempo dal governo nigeriano ma solo a seguito
dell’ondata di indignazione suscitata a livello internazionale dal sequestro di
300 studentesse, in una zona al confine con il Camerun, è stata finalmente
adottata.
La decisione dell’Onu ha suscitato dibattiti e commenti
sarcastici: di fatto si è deciso di “trattare” dei terroristi come se fossero
esponenti di governi o di organizzazioni politiche, una contraddizione in
termini. Boko Haram, o meglio Jama’atu Ahlis Sunna Lidda’awati wal-Jihad –
letteralmente “persone impegnate per la propagazione degli insegnamenti del
profeta e per il jihad” – dal 2010 è considerato tra i più sanguinari gruppi
armati con base in Africa. Mail mondo ne ha avuto notizia solo quando hanno
iniziato a parlarne milioni di persone sui social network, dopo il rapimento
delle giovani nigeriane che ha messo in moto su Twitter un tam-tam globale
riconoscibile nell’hashtag #bringbackourgirls.
Le prime azioni terroristiche risalgono al 2000 ma la
costituzione è datata 2002, quando uno dei leader carismatici dei musulmani,
Mohammed Yusuf, diede vita nella capitale dello stato federale di Borno,
Maiduguri, al gruppo terroristico creando anche un complesso religioso che
comprendeva una moschea e una scuola islamica.
Prima della recrudescenza delle ultime settimane, l’apice
delle violenze perpetrate dal movimento si era registrato nell’aprile del 2011,
quando si tennero le prime elezioni “libere ed eque”, a detta di analisti e
osservatori internazionali, nella storia recente della Nigeria. Fu eletto
presidente Jonathan Goodluck e prima che la sua vittoria fosse annunciata
scoppiò la violenza nei 12 stati dove vigeva la sharia.
Il bilancio finale per la comunità cristiana fu
impressionante. Nell’arco di 48 ore furono bruciate 764 chiese, oltre 3.400
case di cristiani distrutte e uccise 204 persone.
La missione prioritaria è rovesciare il governo nigeriano
e creare uno Stato basato sulla legge islamica. Vengono definiti “trasgressori”
coloro che non siano guidati dai precetti di Allah. Boko Haram intende vietare
ai musulmani di prendere parte a qualsiasi attività politica o sociale
filo-occidentale. Questo include votare alle elezioni e vestire
all’occidentale. Soprattutto, non è concesso, tanto meno perdonato, ricevere
una formazione laica.
Per raggiungere l’obiettivo politico di creare uno stato
regolato dalla sharia, il gruppo terroristico ha avviato una jihad senza
esclusione di colpi, che non fa distinzioni tra uomini, donne e bambini e che
colpisce soprattutto cattolici e stranieri. Attacca in prevalenza la
popolazione cristiana e gli Yoruba, etnia della Nigeria considerata troppo
occidentalizzata, dunque infedele. Già in passato era stato evidenziato come questa
setta islamista avesse raggiunto un livello di sviluppo che favoriva
collegamenti con altre organizzazioni jihadiste, dal Sahel alla Somalia, da al
Qaida nel Maghreb islamico ad al-Shabaab.
Boko Haram da alcuni anni ha iniziato a estendere il
proprio raggio d’azione, come testimoniò nel dicembre 2011 la nascita di
Ansaru, fazione satellite del gruppo nigeriano che si è però differenziata
palesando da subito attitudini e mire internazionalistiche.
Non manca certo terreno fertile nel continente africano, anche
se naturalmente l’islam moderato si oppone strenuamente alle politiche e agli
attentati.
Nei mesi scorsi uno dei maggiori leader musulmani
nigeriani, Muhammad Sa’ad Abubakar III, si è rivolto al mondo islamico del
paese per chiedere unità e determinazione contro il gruppo terroristico e ha
garantito pieno sostegno nella lotta contro l’estremismo. L’appello è stato
pronunciato di venerdì, giornata di preghiera per l’Islam. Oltre a chiedere il
ristabilimento della pace e della sicurezza in Nigeria, il “sultano di Sokoto”
ha invitato il governo ad affrontare la discriminazione che colpisce i
musulmani a favore dei cristiani.
Proprio questa potrebbe essere la chiave per frenare
l’espansione del fenomeno di Boko Haram, che da sempre punta sulla rivalsa degli
islamici esasperati – secondo il loro punto di vista – dalla supremazia
riconosciuta al mondo cattolico fin dalla guerra del Biafra di 50 anni fa. 18
novembre 2015.
6)
Migranti, sei bambini annegati in naufragi al largo della Turchia (e
non saranno gli ultimi). Qualche mamma, molte mamme piangono. Ma finalmente la
stampa si rivolge ai drammi dei bambini che compaiono spiaggiati morti e forse cominciano a far sorgere nei
popoli qualche rimorso.
Due delle piccole vittime sono dei fratellini siriani di
uno e quattro anni. Sono annegati dopo che è affondato il barcone sul quale si
trovavano insieme ad altre 23 persone. 27 NOVEMBRE 2015 11:25 di Susanna Picone (tutti i diritti riservati all’autore
ed alla testata).
All’alba di questa mattina, al largo delle coste turche,
sono stati trovati i corpi senza vita di sei bambini. Sono sei bambini che –
riferisce l’agenzia di stampa statale Anadolu – sono morti in due naufragi di
barconi carichi di migranti. Tra i sei corpicini senza vita ci sono quelli di
due fratellini siriani di uno e quattro anni. Si chiamavano Diven Halil Hussein
e Beren Halil Hussein e, da quanto si apprende, sono annegati dopo che al largo
di Bodrum è affondato il barcone sul quale viaggiavano insieme ad altre 23
persone. Tutti gli altri migranti sarebbero stati salvati. I corpi degli altri
quattro bambini sono stati trovati dopo un naufragio di un altro barcone con a
bordo siriani e afgani al largo di Ayvacik. In questo caso sono stati salvati
51 migranti. Solo quattro giorni fa nella penisola di Bodrum era stato trovato
il corpo di un’altra bambina: la piccola, che aveva quattro anni, è stata
ritrovata in maniera casuale da un pescatore che ha visto il corpicino
incastrato tra alcune rocce. Probabilmente era morta alcuni giorni prima, nel
naufragio di un barcone di migranti diretto in Grecia. E ancora, sempre da
quella zona, mesi fa sono arrivate le terribili immagini della morte del
piccolo Aylan, il bambino siriano annegato insieme al fratellino e il cui corpo
senza vita in qualche modo è diventato “simbolo” del dramma dei rifugiati.
Mogherini: “Serve risposta comune” – “L'UE è stata impreparata ad affrontare i
flussi dei rifugiati, l'Italia lo ha detto: è un problema europeo”, così l'Alto
rappresentante per la politica estera e di difesa della UE, Federica Mogherini,
intervenendo al gruppo speciale Mediterraneo e Medio Oriente dell'assemblea
parlamentare della Nato, a Firenze. Per Mogherini “c’è voluta l'ondata di
rifugiati sulla rotta balcanica per renderci conto che c'è bisogno di una
risposta europea”. “Abbiamo perso molto tempo, su provvedimenti che dovevano
essere messi in atto mesi prima, spero che oggi tutti si siano resi conto che
si tratta di un problema europeo comune”, ha continuato l’ex ministro. “Il
regolamento di Dublino praticamente non è più vigente – ha detto ancora – è
giunto il momento che anche i governi si rendano conto che è necessario
prendere una decisione seria sui flussi migratori e dei rifugiati. L'Europa non
si può permette che le persone muoiano sul nostro territorio per lentezza”.
7)
Siria, bombardato ospedale di Medici Senza Frontiere a Erbin:
due morti
A poco più di un mese dal bombardamento NATO che ha
provocato 30 vittime in un ospedale afgano MSF denuncia un nuovo attacco in
Siria. Il bilancio è di due morti. MONDOULTIME NOTIZIEVIDEO 23 NOVEMBRE 2015 - 18:33 di Davide Falcioni (tutti i
diritti riservati all’autore ed alla testata - http://www.fanpage.it/).
Siria, bombardato ospedale di Medici Senza Frontiere a
Erbin: due morti NOTIZIEVIDEO 23 NOVEMBRE 2015 18:33 di Davide Falcioni
A poco più di un mese dal bombardamento da parte dei
cacciabombardieri Nato di un ospedale di Medici Senza Frontiere a Kunduz, in
Afghanistan, l'ONG – specializzata nella cura dei feriti sui campi di
battaglia, nel soccorso dei migranti e in quello delle popolazioni dei paesi
del sud del mondo – denuncia un altro intollerabile attacco. Dopo i 30 morti
dell'ospedale afgano altre due persone sono state uccise a Erbin, in Siria,
ancora una volta in seguito a un raid aereo. Spiega l'ONG in un comunicato
diffuso oggi: "Alle 14:30 ora locale di giovedì 19 novembre, un attacco
aereo è stato sferrato su Erbin, una delle aree assediate a est di Damasco.
Mezz’ora dopo, due missili sono esplosi all’ingresso dell’ospedale di fortuna
supportato da MSF nella zona, proprio quando sette persone con ferite di guerra
stavano arrivando per un trattamento urgente. Due persone sono rimaste uccise,
altre sei persone sono state ferite, portando a 13 il numero totale dei feriti
– inclusi due medici che provavano a fornire primo soccorso – mentre la
struttura dell’ospedale e un’ambulanza hanno subito dei danni. Uno dei medici
ha avuto bisogno di un intervento chirurgico salvavita al torace, mentre
l’altro ha subito fratture multiple". (continua su:
http://www.fanpage.it/siria-bombardato-ospedale-di-medici-senza-frontiere-a-erbin-due-morti).
La nostra rabbia va oltre questa citazione e vi
garantisco che vedere bambini morti galleggianti sulle onde del mare, che le
onde del mare cullano sulla spiaggia, o che qualche prato o duna tutela
coprendoli per sempre, non è un pensiero tanto gioioso: quelli che li pescano, li
prendono in braccio per portarli tra gli umani vivi e dar loro una sepoltura
senza nome; non restano insensibili: ho visto uomini piangere ed aver paura di
toccare quei bambini e fare il paragone con i bambini vivi che giocano: molti
di questi uomini non dormono più di notte, ma sono tormentati da incubi per
quelle vite spezzate. Tacciono queste persone, hanno troppo schifo al
ribaltamento dei loro pensieri e la ruota digitale che li circonda ha perso
ogni interesse: hanno nei loro occhi quei bambini che delicatamente hanno
salvato e stampato nelle loro immagini mentali.
Quei bambini scompaiono lentamente, non hanno fatto
rumore mentre morivano da soli e l’umanità cerca inconsciamente degli adulti
che li prendano tra le loro braccia anche se deformati dall’acqua e da altro per
dare loro anche una solita fossa comune, dove Qualcuno li veglia ancora con
lacrime e preghiere anche lontane, ma che hanno la forza di chi le ha create.
Noi vi siamo sempre vicini, nonostante le distanze e l’impossibilità di
aiutarvi. Un magnifico ringraziamento spetta a quei volontari che stanno loro
vicini e li aiutano ad entrare nel cosiddetto mondo della civiltà. Le foto dei
bambini morti cominciano a riempire i giornali, sperando che qualcuno si
commuova, apra gli occhi su questo destino crudele e faccia qualcosa in loro
favore, qualsiasi cosa, ma fatta col cuore: quello dell’umanità vera.
Nessun commento:
Posta un commento