Il bubbone si è fatto presto vedere e sentire ed eccoci
che siamo arrivati alla confusione più disumana
che però è quasi sempre quella : quel disgraziato migrante che ha pochi
soldi o quasi nulla, con troppi figli a carico e non ha i soldi per sedersi sul
bordo della carretta e magari finire in mare per primo, è cacciato in stiva, giù vicino ai motori che certo non mandano fuori
aria adatta a respirare e sviluppano calore che staziona nello spazio ristretto;
con lui ci sono spesso le loro donne e bambini, ma poco importa ai criminali
scafisti che prima di far trasbordare gli esterni chiuderanno l’accesso alle
stive e chi è dentro è un topo in gabbia : farà una brutta fine, non prevista
dai migranti, ma prevista e conosciuta dagli scafisti che se ne fregano
altamente. E il numero di questi migranti morti in quel modo aumenta sempre di
più con l’aumento delle carrette che arrivano vicino all’Italia da qualsiasi
parte, si aprono le inchieste, si mettono in prigione presunti o veri scafisti
che verranno presumibilmente processati, ma i morti fanno solo parte di una
luttuosa statistica vergognosa per il mondo intero, quello che si considera
civilizzato e non aumenta di settimana in settimana, a volte con cadenza giornaliera.
Si citano le cifre degli ultimi 4 giorni:
1) Migranti
morti nella stiva, approdata a Catania la nave con vittime e superstiti (http://palermo.repubblica.it/cronaca/2015/08/17/news/migranti_a_catania_lo_sbarco_di_vittime_e_superstiti-121093565/)
- Il container con le 49 salme dei migranti morti
soffocati nella stiva di un barcone (ansa) (...)
Barcone
soccorso al largo della Libia: “Nella stiva almeno 40 morti” (http://www.lastampa.it/2015/08/15/italia/cronache/barcone-soccorso-al-largo-della-libia-nella-stiva-almeno-morti-OJMT68nCAysN5XbC2jQtCI/pagina.html
) - Barcone soccorso al largo della Libia: “Nella stiva almeno 40 morti”. I
migranti sarebbero deceduti per soffocamento. I migranti sarebbero deceduti per
soffocamento. Sull’imbarcazione c’erano 400 persone. Il ministro Alfano: «Non
sarà l’ultima tragedia se non si risolve il problema della Libia»(...)
SOCCORSO
BARCONE CON 400 MIGRANTI: ALMENO 40 MORTI PER SOFFOCAMENTO NELLA STIVA (http://www.leggo.it/NEWS/ITALIA/migranti_barcone_morti_soffocamento_lampedusa/notizie/1517385.shtml)
La Marina militare ha soccorso, 21 miglia dalla costa Libica, a sud di
Lampedusa, un barcone in difficoltà con oltre quattrocento migranti a bordo. Ci
sarebbero decine di morti nella stiva. Almeno 40 migranti sono morti per
soffocamento. Lo scrive in un tweet la Marina MIlitare.(…)
2)
Libia, l'Occidente condanna gli attacchi Isis a Sirte:
“Le fazioni si uniscano contro l’Isis. In
un comunicato i governi di Francia, Germania, Italia, Spagna, Gran Bretagna e
Stati Uniti esprimono la loro ferma condanna per i massacri in atto in questi
giorni a Sirte. In un comunicato congiunto i governi di Francia, Germania,
Italia, Spagna, Gran Bretagna e Stati Uniti esprimono la loro ferma condanna
per i massacri in atto in questi giorni a Sirte, città libica in cui i salafiti
– alleati con decine di civili – stanno tentando di cacciare i miliziani dello
Stato Islamico, che dal canto loro controllano importanti quartieri ed hanno
commesso stragi in zone residenziali ed ospedali: "Siamo profondamente
preoccupati dalle notizie che parlano di bombardamenti indiscriminati su
quartieri della città densamente popolati e atti di violenza commessi al fine
di terrorizzare gli abitanti – si legge nella nota dei 6 paesi – . Facciamo
appello a tutte le fazioni libiche che desiderano un Paese unificato e in pace
affinché uniscano le proprie forze per combattere la minaccia posta da gruppi
terroristici transnazionali che sfruttano la Libia per i loro scopi"… L'appello
avanzato da parte dell'Italia e degli altri paesi spinge in particolare per
trovare una soluzione politica, ribadendo sostegno al processo di dialogo
guidato dal rappresentante speciale del segretario generale delle Nazioni
Unite, Bernardino Leon. "Ribadiamo ancora una volta che non esiste una
soluzione militare al conflitto politico in Libia, e rimaniamo preoccupati per
la situazione economica e umanitaria che peggiora giorno dopo giorno".
"Siamo pronti a sostenere la messa in pratica di questo accordo politico, affinché
il governo di concordia nazionale e tutte le nuove istituzioni nazionali
possano funzionare efficacemente e venire incontro alle necessità più urgenti
del popolo libico". (Continua su: http://www.fanpage.it/appello-dell-italia-e-di-altri-5-paesi-alla-libia-le-fazioni-si-uniscano-contro-l-isis/
- http://www.fanpage.it/17\08\2015).
3) Cronache
15 GIUGNO 2015 di Antonio Palma - Pugno duro di Parigi: “I migranti non
passano, se ne occupi l’Italia” (tutti i diritti riservati
all’autore ed alla testata).
Il ministro dell'interno francese: "Se vogliamo
garantire che l’accoglienza dei rifugiati sia sostenibile, bisogna essere fermi
nei confronti degli altri" (continua su:
http://www.fanpage.it/pugno-duro-di-parigi-i-migranti-non-passano-se-ne-occupi-l-italia/
- http://www.fanpage.it/).
Si va verso un braccio di ferro senza precedenti tra I’Italia
e Francia sulla questione migranti al confine. Dopo giorni di tensione al
confine a Ventimiglia con centinaia di migranti bloccati dalle autorità di
Parigi, oggi infatti è intervenuto sul caso il ministro dell’Interno francese,
Bernard Cazeneuve, con parole dure. "Dall’inizio dell’anno abbiamo avuto
circa 8mila passaggi e abbiamo fatto riammettere in Italia circa 6mila
migranti. Non devono passare, è l’Italia che deve farsene carico. Bisogna
rispettare le regole di Schengen" ha dichiarato infatti il rappresentante
del governo francese, sottolineando che la Francia non ha nessuna intenzione di
far arrivare sul proprio territorio i migranti in attesa alla frontiera. In
un’intervista a radio RMC e BFM-Tv, Cazeneuve ha ricordato che nel 2014 la
Francia "ha proceduto a 15mila riaccompagnamenti alla frontiera" ma
che "il fenomeno si è accelerato dall’inizio dell’anno".
Secondo il Ministro francese bisogna distinguere tra
rifugiati e altri immigrati stabilendo campi separati per identificazioni
mirate. "Se vogliamo garantire che l’accoglienza dei rifugiati sia
sostenibile, bisogna essere fermi nei confronti degli altri" ha spiegato
Cazeneuve, aggiungendo: "Bisogna che l'Italia accetti di creare dei centri
per distinguere i migranti economici irregolari dai rifugiati". "Ci
sono molti migranti economici irregolari che vengono dall'Africa Occidentale e
non sono dunque oggetto di persecuzioni. Non possiamo accoglierli, dobbiamo
riaccompagnarli alla frontiera" ha sottolineato il ministro francese,
ribadendo che le frontiere non sono state chiuse ma semplicemente sono scattati
i controlli sui passaggi.
Lo stesso tono è usato anche dall'Austria che nega di
aver chiuso le frontiere e sostiene che i respingimenti di migranti senza
documenti sono una procedura "di routine" che si applica da anni.
"Quando ci sono controlli e si trova in Austria qualcuno sprovvisto di un
permesso di soggiorno legale nell'Ue, lo si rispedisce al Paese da dove è
entrato. È un problema che riguarda l'Italia se lascia transitare persone
sprovviste di documenti validi verso altri Paesi dell'Ue" ha sottolineato
un portavoce del governo austriaco.
Intanto la Commissione Ue
ha assicurato di "essere al corrente dei controlli alle frontiere di
Francia e Austria" con l’Italia e di aver avviato le verifiche del caso.
"Ricordiamo che tutti devono rispettare Schengen e le regole del sistema
di asilo europeo" ha dichiarato la portavoce del Commissario Ue
all’Immigrazione. Per dirimere la questione il portavoce ha annunciato che il
commissario Dimitris Avramopoulos ha convocato per domani una riunione tra i
ministri dell'Interno di Italia, Francia e Germania, a margine di un Consiglio
affari interni a Lussemburgo. (Continua su: http://www.fanpage.it/pugno-duro-di-parigi-i-migranti-non-passano-se-ne-occupi-l-italia/
- http://www.fanpage.it/).
Gli emigranti continuano ad arrivare da ogni punto
cruciale e da tutte le parti del mondo verso stati dove c’è una situazione
migliore. Questo succede dal 1970 con i vietnamiti ed ora con tante popolazioni
che non hanno più nulla e cercano di sopravvivere, coi soliti malvagi che guadagnano
ad organizzare spedizioni orrende, che lasciano morti al loro passaggio: la
sorte è negativamente segnata anche quando si oltrepassano le famose frontiere,
che stanno diventando sempre più disumane, difficoltose da superare, anche per
via dei funzionari stessi che hanno ordini ben precisi di rimandare indietro
quel nugolo di disperati che giornalmente tenta di superare barriere appena
costruite dopo aver percorso chilometri e chilometri lasciando sulla via quelli
che muoiono di disidratazione, fame, debolezza fisica, malattie e avversità metrologiche.
Se in un primo tempo i telegiornali ci mostravano questi
disperati a Ventimiglia sugli scogli con la polizia francese pronti a
respingerli, ora le TV ci mostrano i treni ungheresi stracarichi di emigranti, le
imbarcazioni piccole che dalla Turchia arrivano di notte in Grecia sull’isola
di Khos, in Indonesia e stati vicini che respingono sistematicamente o
improvvisano soluzioni non soluzioni. C’è anche un dubbio che questa massiccia
e disumana emergenza di profughi potrebbe essere orchestrata da particolari
stati basati sul terrorismo per creare confusione e terreno adatto per
successive rappresaglie ben più violente.
Si citano solo ora diverse relazioni che mostrano il
fenomeno migranti come si sta evolvendo, anche se alcuni di questi sono lontani
e di loro si viene a sapere solo molto tempo dopo che sono iniziati, e per
fortuna ci sono giornalisti che spesso ci rimettono la vita per mandare notizie
inumane al mondo intero aldilà della solita crisi monetaria. Spesso però vengono
mostrate grandi esposizioni, giochi internazionali ed altri programmi, come
rifacimenti strutturali di stazioni ferroviarie, cartelli indicatori diffusi in
ogni strada e pressoché inutili che distraggono la gente dai veri problemi, meno
chi c’è dentro fino al collo per licenziamenti, famiglie che non sanno più come
tirare avanti e dar da mangiare ai propri figli.
- Emergenza migranti, Thailandia mantiene linea dura:
respinto un barcone di Rohingya (…) http://www.repubblica.it/esteri/2015/05/16/news/rohingya_thailandia_profughi-114493302/
16 mag 2015 - Migliaia i profughi alla deriva senza cibo né acqua nel Mar delle
Andamane, al largo delle coste della Thailandia, Indonesia e Malesia, che
impediscono loro di sbarcare. Bangkok, su pressione dell'Onu, ha convocato un
summit regionale per il 29 maggio, ma il governo di Myanmar minaccia di
boicottarlo (…).
- L’Indonesia rimpatria migliaia di emigrati in Arabia
Saudita: sfruttati sul lavoro (http://www.asianews.it/notizie-it/L%E2%80%99Indonesia-rimpatria-migliaia-di-emigrati-in-Arabia-Saudita:-sfruttati-sul-lavoro-16834.html
- 11/11/2009).
Emergono ora tutte le situazioni difficili e non sembra
solo una questione che l’Europa è incapace di risolvere con equità e giustizia:
tutto il mondo si trova in questa nuova guerra tra popolazioni che spingono per
stare meglio e chi non li vuole per niente.
Le notizie sono le più disparate, contrastanti, con
politici che oggi dicono qualcosa e domani non sanno più cosa dire: fanno
convegni pomposi ed allargati, ma poi la situazione resta sempre quella. Le
parole si perdono con i giornali del giorno dopo e questi emigranti arrivano lo
stesso, sempre più numerosi, e sistemati con criteri che lasciano scontenti sia
gli emigrati, sia i locali di dove arrivano.
-
Migranti del Bengala e Rohingya: Onu, salvare vite umane (http://it.radiovaticana.va/news/2015/05/23/migranti_del_bengala_e_rohingya_onu,_salvare_vite_umane/1146245)
- Indonesia. La tragedia dei migranti bengalesi e Rohingya – (http://omissisnews.com/indonesia-la-tragedia-dei-migranti-bengalesi-e-rohingya/
- 19 mag 2015) - Rifiutati dalla Malesia, cacciati dalla Thailandia, ogni
giorno arrivano a centinaia, migliaia i migranti bengalesi e di etnia Rohingya
sulle coste indonesiane. E muoiono di fame e di sete (...)
C’era da aspettarsi rivolte locali di gente esasperata
che non riesce a raggiungere mete fatidiche come gli stati del Nord Europa (per
quanto riguarda quelli che arrivano dal Medio Oriente e dall’Africa lasciando
spesso loro cari nel cimitero del mare nostrum), ma le notizie di annegamenti
arrivano anche dall’Indonesia, Australia, Messico, e ormai i trafficanti
crudeli di questi fuggitivi escogitano nuove vie, nuove metodiche; in comune c’è
sempre la violenza usata durante i loro traffici. Troppo spesso ormai si legge
di decine e decine di morti annegati, di migranti rinchiusi nelle stive di
barconi fatiscenti, che muoiono per soffocamento, per il calore, per le
esalazioni dei motori. Le TV forniscono statistiche più o meno veritiere e hanno anche avviato dei
dibattiti coi cittadini che si vedono arrivare nei loro paesi decine di
emigranti che spesso non sanno dove andare e la miccia di una rivolta è lì
pronta, mentre i politici non hanno ancora preso decisioni serie; insomma il
caos investe esseri umani che scorazzano in cerca di un cuscino su cui
appoggiare la testa, un tetto sotto cui aggregare i propri figli che spesso
devono seguire i sacrifici degli adulti e condividere le conseguenze tragiche
dei loro genitori o, essendo più deboli, segnare un altro cippo dei morti che
non sempre corrispondono ai veri dati dei decessi che accompagnano l’esodo stesso.
Questa vergogna che fine farà veramente e non come la
mediano, molte volte, certi media per non allarmare la popolazione, che però sa
e tace - e non si sa perché tace - sentendo i litigi dei politici su riforme e
provvedimenti vari, ma questi sono lasciati a parte e chi subisce sono proprio
i locali e gli emigranti. Cosa succederà:
questo è un problema non ancora chiarito, ma sembra piuttosto alimentatore di
aggressività ed un futuribile recente come gli scontri tra migranti, popolazione
e forza pubblica, come sull’isola di Khos (Grecia), che è una delle avvisaglie
del problema irrisolto dalle grandi istituzioni che si stanno ancora
rimpallando il problema e, a distanza di anni, cercano ancora le soluzioni del
problema emigranti.
Intanto nulla si ferma: ormai c’è un continuo bollettino
di guerra che si aggiunge agli altri appelli di grosse e piccole associazioni
che denunciano cifre, talvolta approssimate per difetto, circa le varie
uccisioni, gli attacchi kamikaze, le decapitazioni, gli assalti a villaggi di
civili. Tutto ciò si collega ai tentennamenti che l’UE ha nel dare un prodotto
definitivo non tanto per mettere fine all’accoglienza dei profughi, quanto per rendere
la situazione più accettabile, e che non susciti ribellione dove questi
arrivano, ma studi le modalità idonee ad una risoluzione non certo facile, ma
dignitosa per tutti (il fatto di prendere a cannonate, come detto da qualche
politico, suscita una certa apprensione…). Si deve anche stare attenti a non
dare l’avvio ad un'altra guerra mondiale che secondo alcuni è già in atto,manca
solo un grosso avvio.
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