di Giorgio Gagliardi

venerdì 28 agosto 2015

L’inerzia vergognosa di molti stati mentre gli emigranti muoiono nelle stive delle carrette di mare perché hanno pagato poco/The Disgraceful Idleness of Many States, while the Migrants Die in the Holds of the Sea Rattletraps because They Haven’t Paid Enough



Il bubbone si è fatto presto vedere e sentire ed eccoci che siamo arrivati alla confusione più disumana  che però è quasi sempre quella : quel disgraziato migrante che ha pochi soldi o quasi nulla, con troppi figli a carico e non ha i soldi per sedersi sul bordo della carretta e magari finire in mare per primo, è cacciato in stiva, giù  vicino ai motori che certo non mandano fuori aria adatta a respirare e sviluppano calore che staziona nello spazio ristretto; con lui ci sono spesso le loro donne e bambini, ma poco importa ai criminali scafisti che prima di far trasbordare gli esterni chiuderanno l’accesso alle stive e chi è dentro è un topo in gabbia : farà una brutta fine, non prevista dai migranti, ma prevista e conosciuta dagli scafisti che se ne fregano altamente. E il numero di questi migranti morti in quel modo aumenta sempre di più con l’aumento delle carrette che arrivano vicino all’Italia da qualsiasi parte, si aprono le inchieste, si mettono in prigione presunti o veri scafisti che verranno presumibilmente processati, ma i morti fanno solo parte di una luttuosa statistica vergognosa per il mondo intero, quello che si considera civilizzato e non aumenta di settimana in settimana, a volte con cadenza giornaliera. Si citano le cifre degli ultimi 4 giorni:

1) Migranti morti nella stiva, approdata a Catania la nave con vittime e superstiti (http://palermo.repubblica.it/cronaca/2015/08/17/news/migranti_a_catania_lo_sbarco_di_vittime_e_superstiti-121093565/) - Il container con le 49 salme dei migranti morti soffocati nella stiva di un barcone (ansa) (...)

Barcone soccorso al largo della Libia: “Nella stiva almeno 40 morti” (http://www.lastampa.it/2015/08/15/italia/cronache/barcone-soccorso-al-largo-della-libia-nella-stiva-almeno-morti-OJMT68nCAysN5XbC2jQtCI/pagina.html ) - Barcone soccorso al largo della Libia: “Nella stiva almeno 40 morti”. I migranti sarebbero deceduti per soffocamento. I migranti sarebbero deceduti per soffocamento. Sull’imbarcazione c’erano 400 persone. Il ministro Alfano: «Non sarà l’ultima tragedia se non si risolve il problema della Libia»(...)

SOCCORSO BARCONE CON 400 MIGRANTI: ALMENO 40 MORTI PER SOFFOCAMENTO NELLA STIVA (http://www.leggo.it/NEWS/ITALIA/migranti_barcone_morti_soffocamento_lampedusa/notizie/1517385.shtml) La Marina militare ha soccorso, 21 miglia dalla costa Libica, a sud di Lampedusa, un barcone in difficoltà con oltre quattrocento migranti a bordo. Ci sarebbero decine di morti nella stiva. Almeno 40 migranti sono morti per soffocamento. Lo scrive in un tweet la Marina MIlitare.(…)

2) Libia, l'Occidente condanna gli attacchi Isis a Sirte: “Le fazioni si uniscano contro l’Isis.  In un comunicato i governi di Francia, Germania, Italia, Spagna, Gran Bretagna e Stati Uniti esprimono la loro ferma condanna per i massacri in atto in questi giorni a Sirte. In un comunicato congiunto i governi di Francia, Germania, Italia, Spagna, Gran Bretagna e Stati Uniti esprimono la loro ferma condanna per i massacri in atto in questi giorni a Sirte, città libica in cui i salafiti – alleati con decine di civili – stanno tentando di cacciare i miliziani dello Stato Islamico, che dal canto loro controllano importanti quartieri ed hanno commesso stragi in zone residenziali ed ospedali: "Siamo profondamente preoccupati dalle notizie che parlano di bombardamenti indiscriminati su quartieri della città densamente popolati e atti di violenza commessi al fine di terrorizzare gli abitanti – si legge nella nota dei 6 paesi – . Facciamo appello a tutte le fazioni libiche che desiderano un Paese unificato e in pace affinché uniscano le proprie forze per combattere la minaccia posta da gruppi terroristici transnazionali che sfruttano la Libia per i loro scopi"… L'appello avanzato da parte dell'Italia e degli altri paesi spinge in particolare per trovare una soluzione politica, ribadendo sostegno al processo di dialogo guidato dal rappresentante speciale del segretario generale delle Nazioni Unite, Bernardino Leon. "Ribadiamo ancora una volta che non esiste una soluzione militare al conflitto politico in Libia, e rimaniamo preoccupati per la situazione economica e umanitaria che peggiora giorno dopo giorno". "Siamo pronti a sostenere la messa in pratica di questo accordo politico, affinché il governo di concordia nazionale e tutte le nuove istituzioni nazionali possano funzionare efficacemente e venire incontro alle necessità più urgenti del popolo libico". (Continua su: http://www.fanpage.it/appello-dell-italia-e-di-altri-5-paesi-alla-libia-le-fazioni-si-uniscano-contro-l-isis/ - http://www.fanpage.it/17\08\2015).

3) Cronache 15 GIUGNO 2015 di Antonio Palma - Pugno duro di Parigi: “I migranti non passano, se ne occupi l’Italia” (tutti i diritti riservati all’autore ed alla testata).
Il ministro dell'interno francese: "Se vogliamo garantire che l’accoglienza dei rifugiati sia sostenibile, bisogna essere fermi nei confronti degli altri" (continua su: http://www.fanpage.it/pugno-duro-di-parigi-i-migranti-non-passano-se-ne-occupi-l-italia/ - http://www.fanpage.it/).

Si va verso un braccio di ferro senza precedenti tra I’Italia e Francia sulla questione migranti al confine. Dopo giorni di tensione al confine a Ventimiglia con centinaia di migranti bloccati dalle autorità di Parigi, oggi infatti è intervenuto sul caso il ministro dell’Interno francese, Bernard Cazeneuve, con parole dure. "Dall’inizio dell’anno abbiamo avuto circa 8mila passaggi e abbiamo fatto riammettere in Italia circa 6mila migranti. Non devono passare, è l’Italia che deve farsene carico. Bisogna rispettare le regole di Schengen" ha dichiarato infatti il rappresentante del governo francese, sottolineando che la Francia non ha nessuna intenzione di far arrivare sul proprio territorio i migranti in attesa alla frontiera. In un’intervista a radio RMC e BFM-Tv, Cazeneuve ha ricordato che nel 2014 la Francia "ha proceduto a 15mila riaccompagnamenti alla frontiera" ma che "il fenomeno si è accelerato dall’inizio dell’anno".

Secondo il Ministro francese bisogna distinguere tra rifugiati e altri immigrati stabilendo campi separati per identificazioni mirate. "Se vogliamo garantire che l’accoglienza dei rifugiati sia sostenibile, bisogna essere fermi nei confronti degli altri" ha spiegato Cazeneuve, aggiungendo: "Bisogna che l'Italia accetti di creare dei centri per distinguere i migranti economici irregolari dai rifugiati". "Ci sono molti migranti economici irregolari che vengono dall'Africa Occidentale e non sono dunque oggetto di persecuzioni. Non possiamo accoglierli, dobbiamo riaccompagnarli alla frontiera" ha sottolineato il ministro francese, ribadendo che le frontiere non sono state chiuse ma semplicemente sono scattati i controlli sui passaggi.

Lo stesso tono è usato anche dall'Austria che nega di aver chiuso le frontiere e sostiene che i respingimenti di migranti senza documenti sono una procedura "di routine" che si applica da anni. "Quando ci sono controlli e si trova in Austria qualcuno sprovvisto di un permesso di soggiorno legale nell'Ue, lo si rispedisce al Paese da dove è entrato. È un problema che riguarda l'Italia se lascia transitare persone sprovviste di documenti validi verso altri Paesi dell'Ue" ha sottolineato un portavoce del governo austriaco. 

Intanto la Commissione Ue ha assicurato di "essere al corrente dei controlli alle frontiere di Francia e Austria" con l’Italia e di aver avviato le verifiche del caso. "Ricordiamo che tutti devono rispettare Schengen e le regole del sistema di asilo europeo" ha dichiarato la portavoce del Commissario Ue all’Immigrazione. Per dirimere la questione il portavoce ha annunciato che il commissario Dimitris Avramopoulos ha convocato per domani una riunione tra i ministri dell'Interno di Italia, Francia e Germania, a margine di un Consiglio affari interni a Lussemburgo. (Continua su: http://www.fanpage.it/pugno-duro-di-parigi-i-migranti-non-passano-se-ne-occupi-l-italia/ - http://www.fanpage.it/).

Gli emigranti continuano ad arrivare da ogni punto cruciale e da tutte le parti del mondo verso stati dove c’è una situazione migliore. Questo succede dal 1970 con i vietnamiti ed ora con tante popolazioni che non hanno più nulla e cercano di sopravvivere, coi soliti malvagi che guadagnano ad organizzare spedizioni orrende, che lasciano morti al loro passaggio: la sorte è negativamente segnata anche quando si oltrepassano le famose frontiere, che stanno diventando sempre più disumane, difficoltose da superare, anche per via dei funzionari stessi che hanno ordini ben precisi di rimandare indietro quel nugolo di disperati che giornalmente tenta di superare barriere appena costruite dopo aver percorso chilometri e chilometri lasciando sulla via quelli che muoiono di disidratazione, fame, debolezza fisica, malattie e avversità metrologiche.

Se in un primo tempo i telegiornali ci mostravano questi disperati a Ventimiglia sugli scogli con la polizia francese pronti a respingerli, ora le TV ci mostrano i treni ungheresi stracarichi di emigranti, le imbarcazioni piccole che dalla Turchia arrivano di notte in Grecia sull’isola di Khos, in Indonesia e stati vicini che respingono sistematicamente o improvvisano soluzioni non soluzioni. C’è anche un dubbio che questa massiccia e disumana emergenza  di profughi  potrebbe essere orchestrata da particolari stati basati sul terrorismo per creare confusione e terreno adatto per successive rappresaglie ben più violente.

Si citano solo ora diverse relazioni che mostrano il fenomeno migranti come si sta evolvendo, anche se alcuni di questi sono lontani e di loro si viene a sapere solo molto tempo dopo che sono iniziati, e per fortuna ci sono giornalisti che spesso ci rimettono la vita per mandare notizie inumane al mondo intero aldilà della solita crisi monetaria. Spesso però vengono mostrate grandi esposizioni, giochi internazionali ed altri programmi, come rifacimenti strutturali di stazioni ferroviarie, cartelli indicatori diffusi in ogni strada e pressoché inutili che distraggono la gente dai veri problemi, meno chi c’è dentro fino al collo per licenziamenti, famiglie che non sanno più come tirare avanti e dar da mangiare ai propri figli.

- Emergenza migranti, Thailandia mantiene linea dura: respinto un barcone di Rohingya (…)  http://www.repubblica.it/esteri/2015/05/16/news/rohingya_thailandia_profughi-114493302/ 16 mag 2015 - Migliaia i profughi alla deriva senza cibo né acqua nel Mar delle Andamane, al largo delle coste della Thailandia, Indonesia e Malesia, che impediscono loro di sbarcare. Bangkok, su pressione dell'Onu, ha convocato un summit regionale per il 29 maggio, ma il governo di Myanmar minaccia di boicottarlo (…).

- L’Indonesia rimpatria migliaia di emigrati in Arabia Saudita: sfruttati sul lavoro (http://www.asianews.it/notizie-it/L%E2%80%99Indonesia-rimpatria-migliaia-di-emigrati-in-Arabia-Saudita:-sfruttati-sul-lavoro-16834.html - 11/11/2009).

Emergono ora tutte le situazioni difficili e non sembra solo una questione che l’Europa è incapace di risolvere con equità e giustizia: tutto il mondo si trova in questa nuova guerra tra popolazioni che spingono per stare meglio e chi non li vuole per niente.

Le notizie sono le più disparate, contrastanti, con politici che oggi dicono qualcosa e domani non sanno più cosa dire: fanno convegni pomposi ed allargati, ma poi la situazione resta sempre quella. Le parole si perdono con i giornali del giorno dopo e questi emigranti arrivano lo stesso, sempre più numerosi, e sistemati con criteri che lasciano scontenti sia gli emigrati, sia i locali di dove arrivano.

- Migranti del Bengala e Rohingya: Onu, salvare vite umane  (http://it.radiovaticana.va/news/2015/05/23/migranti_del_bengala_e_rohingya_onu,_salvare_vite_umane/1146245)

- Indonesia. La tragedia dei migranti bengalesi e Rohingya – (http://omissisnews.com/indonesia-la-tragedia-dei-migranti-bengalesi-e-rohingya/ - 19 mag 2015) - Rifiutati dalla Malesia, cacciati dalla Thailandia, ogni giorno arrivano a centinaia, migliaia i migranti bengalesi e di etnia Rohingya sulle coste indonesiane. E muoiono di fame e di sete (...)


C’era da aspettarsi rivolte locali di gente esasperata che non riesce a raggiungere mete fatidiche come gli stati del Nord Europa (per quanto riguarda quelli che arrivano dal Medio Oriente e dall’Africa lasciando spesso loro cari nel cimitero del mare nostrum), ma le notizie di annegamenti arrivano anche dall’Indonesia, Australia, Messico, e ormai i trafficanti crudeli di questi fuggitivi escogitano nuove vie, nuove metodiche; in comune c’è sempre la violenza usata durante i loro traffici. Troppo spesso ormai si legge di decine e decine di morti annegati, di migranti rinchiusi nelle stive di barconi fatiscenti, che muoiono per soffocamento, per il calore, per le esalazioni dei motori. Le TV forniscono statistiche più  o meno veritiere e hanno anche avviato dei dibattiti coi cittadini che si vedono arrivare nei loro paesi decine di emigranti che spesso non sanno dove andare e la miccia di una rivolta è lì pronta, mentre i politici non hanno ancora preso decisioni serie; insomma il caos investe esseri umani che scorazzano in cerca di un cuscino su cui appoggiare la testa, un tetto sotto cui aggregare i propri figli che spesso devono seguire i sacrifici degli adulti e condividere le conseguenze tragiche dei loro genitori o, essendo più deboli, segnare un altro cippo dei morti che non sempre corrispondono ai veri dati dei decessi che accompagnano l’esodo stesso.

Questa vergogna che fine farà veramente e non come la mediano, molte volte, certi media per non allarmare la popolazione, che però sa e tace - e non si sa perché tace - sentendo i litigi dei politici su riforme e provvedimenti vari, ma questi sono lasciati a parte e chi subisce sono proprio i  locali e gli emigranti. Cosa succederà: questo è un problema non ancora chiarito, ma sembra piuttosto alimentatore di aggressività ed un futuribile recente come gli scontri tra migranti, popolazione e forza pubblica, come sull’isola di Khos (Grecia), che è una delle avvisaglie del problema irrisolto dalle grandi istituzioni che si stanno ancora rimpallando il problema e, a distanza di anni, cercano ancora le soluzioni del problema emigranti.

Intanto nulla si ferma: ormai c’è un continuo bollettino di guerra che si aggiunge agli altri appelli di grosse e piccole associazioni che denunciano cifre, talvolta approssimate per difetto, circa le varie uccisioni, gli attacchi kamikaze, le decapitazioni, gli assalti a villaggi di civili. Tutto ciò si collega ai tentennamenti che l’UE ha nel dare un prodotto definitivo non tanto per mettere fine all’accoglienza dei profughi, quanto per rendere la situazione più accettabile, e che non susciti ribellione dove questi arrivano, ma studi le modalità idonee ad una risoluzione non certo facile, ma dignitosa per tutti (il fatto di prendere a cannonate, come detto da qualche politico, suscita una certa apprensione…). Si deve anche stare attenti a non dare l’avvio ad un'altra guerra mondiale che secondo alcuni è già in atto,manca solo un grosso avvio.

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