di Giorgio Gagliardi

martedì 30 settembre 2014

Bambini allo sbando: in mare, in terra e sott'acqua/Stray Children: in the Sea, on the Earth and Under the Water.

Dall'Unicef arrivano quasi sempre notizie di maltrattamenti ed altro dei bambini. Questa volta ilNotiziario.it (tutti diritti riservati agli autori e alle testate) pubblica in data 18/09/2014 un ennesimo sconcio cittadino: città oggi della moda e bambini che dormono nei mezzanini della Stazione Centrale.
Senz'altro molti li hanno visti.
Qualcuno li avrà segnalati; di fatto sono lì ancora.
Un'ipotesi, non molto lontana dalla realtà, è che si tratti di migranti che aspettano di andare nei Paesi nordici, più accoglienti, sembra, di noi.
Noi invece li facciamo dormire sui cartoni, come i barboni.
Hanno passato esodi indescrivibili, molti sono morti lungo il cammino, hanno sostato in Libia o altrove in attesa che l'ennesima carretta li accolga per tentare di giungere sani e salvi se possibile sulle coste italiane.
Ci saranno per sempre riconoscenti del trattamento, dopo questo infinito esodo, simbolo minimo di maltrattamento, fame e sete.
Ma c'è il tempo della moda che è più importante e da soldi, mentre i migranti danno grattacapi e fastidio, anche se molte associazioni si danno da fare e si snocciolano cifre da far impietrire. Morti a gogò nel “mare nostrum”, e annegati, vittime delle carrette dei criminali, sono lasciati sulle spiagge o a galleggiare in acqua: non c'è più rispetto per l'uomo, per il disperato: conta di più la moda, e la Libia afferma di non aver mezzi per seppellirli oltre che recuperarli.
La famosa carta dei diritti dei bambini è solo scritta: in realtà ogni bambino deve essere accolto, evidentemente se si adatta come può. Il governo milanese e i privati fanno realmente quanto possono, nonostante le ondate di migranti che già altre volte si sono piazzati nella Stazione Centrale poiché non sapevano dove andare, e c'erano anche neonati.
Da il salvagente.it del 15/9/2014 (diritti riservati all'autore e alla testata si) rilegge un ennesimo appello a difendere quei bambini, nonostante la controdifesa delle istituzioni.

1) Bambini-barboni alla stazione di Milano, bufera sul Comune
Sono figli di profughi siriani (da inTopic.it: diritti riservati all'autore e alle testate)
Bambini addormentati sui cartoni, come fossero barboni, nel mezzo della Stazione Centrale di Milano, proprio nei giorni in cui la città è "sotto assedio" - ma un assedio di lusso - per la settimana della moda.
Sono stati ritratti dalla consigliera di zona di Forza Italia, Silvia Sardone, e poi inviati a Il Giornale su Libero, due quotidiani non certo "vicini" alla Giunta Pisapia. Ed è subito polemica.
I piccoli sono quasi sicuramente bambini siriani, figli di profughi che stazionano in Centrale in attesa di riprendere il loro viaggio verso il Nord Europa. In genere i profughi vengono accolti dalle associazioni di volontariato e dai servizi organizzati dal Comune, ma evidentemente qualcuno continua a stazionare in strada. Le immagini sono state scattate il 15 settembre.
L'attacco: "Roba da Terzo Mondo"
"È assurdo - scrive l'esponente di FI sulla sua bacheca Facebook -  che da mesi il Comune abbia deciso che la stazione debba essere un centro di accoglienza. Queste scene si vedono solo nel terzo mondo. È incredibile che non abbiano trovato soluzioni alternative e indegno che non siano stati capaci di accordarsi con il Governo per risolvere la situazione. E intanto l'assessore mi insulta, patetico. . . ". La replica: "Accolti 12.000 minori"
"Milano ha accolto sin qui 12 mila bambini - è la replica l’assessore alle Politiche Sociali della Giunta Pisapia, Pierfrancesco Majorino -. Nelle strutture che abbiamo allestito ne dormono centinaia a notte. Mentre Regione e governo ci lasciano soli e Grandi Stazioni non mette a disposizione nessun posto dignitoso. La situazione è intollerabile, ma bisogna sottolineare che di notte i bambini non dormono in Centrale».


2) Naufragio Malta: OIM, per testimoni 500 dispersi
Sarebbero circa 500 i dispersi del naufragio avvenuto la scorsa settimana a 300 miglia al largo di Malta, e a causare l'incidente sarebbero stati gli stessi trafficanti, che - da una seconda imbarcazione - avrebbero di proposito fatto colare a picco il barcone con a bordo i migranti, con i quali era nato un violento scontro". A raccontare la vicenda agli operatori dell'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) in Sicilia sono stati i due sopravvissuti di nazionalità palestinese.
I due sopravvissuti, due ragazzi fuggiti da Gaza e andati in Egitto a inizio settembre, sono stati soccorsi in alto mare dal mercantile panamense "Pegasus" che li ha portati a Pozzallo due giorni fa. "Se questa storia, sulla quale sta investigando la Polizia, sarà confermata - riferisce l'OIM - sarebbe il naufragio più grave degli ultimi anni, in quanto non si tratterebbe di un incidente, ma di un omicidio di massa, perpetrato da criminali senza scrupoli né alcun rispetto per la vita umana". Secondo le testimonianze dei sopravvissuti, i migranti, siriani, palestinesi, egiziani e sudanesi, erano partiti in 500 da Damietta, in Egitto, sabato 6 settembre. Tra loro anche molte famiglie con bambini e minori non accompagnati. "Dopo aver già cambiato diverse imbarcazioni lungo la rotta, mercoledì scorso i trafficanti, a bordo di un altro natante, hanno chiesto ai migranti di 'saltare' su un'ennesima nave più piccola e precaria - prosegue l'OIM. Comprendendo la pericolosità della situazione, molti si sono ribellati: ne è nato uno scontro con i trafficanti, che a un certo punto, innervositi, hanno speronato il barcone dei migranti dalla poppa facendolo affondare". La maggior parte delle 500 persone sono cadute in mare e affogate, altre sono riuscite a restare a galla aggrappandosi a mezzi di fortuna: tra queste i due giovani palestinesi.
Quello che più segue la moda e la TV è la passerella provocatoria di vip che si recano in quei posti, si sa da chi inviate che sorridono, dicono qualche parolina e poi via.
Mancano gli esperti veri di esodi e di assassini? Chi è che predispone questa passerella indisponente che non dà proprio nulla a quei disperati che percorrono deserti, muoiono, lasciando bimbi morti di sete e di fame sulla via, proprio come a segnalare i sentieri di morte e poi rischiare l'annegamento come quegli ottocento cui si aggiungono quelle migliaia di quest'anno. Ci sono le visitatrici che vogliono apparire volontarie salvatrici dei disastri umani: mettiamole su uno di quei barconi; forse capiranno che il sorrisetto non basta proprio, anzi è una offesa.

3) Denuncia dell'Unicef: nel mondo sei bambini su dieci vengono puniti in maniera violenta.
5/09/2014 - di Anna Guaita
NEW YORK – Nel mondo, sei bambini su dieci ricevono punizioni corporali.
E non stiamo parlando dello sculaccione di una madre esasperata, stiamo parlando di punizioni dolorose, spesso inflitte con il ricorso a strumenti che lasciano ferite e cicatrici. Le Nazioni Unite fanno un calcolo preciso su questo fenomeno: circa un miliardo di bambini riceve scudisciate, o simili punizioni. E i genitori – o i maestri – pensano che sia giustissimo.
La denuncia è una delle tante contenute nel rapporto che l’agenzia dell’Onu per i bambini, l’Unicef, ha appena reso noto: “Hidden in plain sight” (Nascosta sotto gli occhi di tutti). Nascosta sotto gli occhi di tutti è la violenza che i bambini e i giovani del nostro pianete soffrono quotidianamente: stupri, omicidi, botte, bullismo. Il rapporto è il più grande mai compilato sui dati della violenza sui minori, e ha come scopo di obbligare le nazioni ad affrontare la realtà, “perché solo portando a galla la realtà della violenza sui nostri giovani si può combatterla a ogni livello”.
Bisogna combattere ad esempio il fatto che si tolleri che circa 120 milioni di bambine e ragazze di età inferiore ai 20 anni abbiano “subito un rapporto sessuale forzato o altri atti sessuali imposti con la forza”. Bisogna combattere il fatto che un quinto di tutte le vittime di omicidi sul pianeta abbiano meno di 20 anni, tanto che in alcuni Paesi l’omicidio è la prima causa di decesso fra i giovani: in Venezuela, El Salvador, Brasile, Colombia, per citarne alcuni. E ancora, bisogna dire basta alla nuova dilagante forma di violenza, il bullying, di cui uno studente su tre è regolarmente vittima. E questo fenomeno ha anche l’altro lato della medaglia: un terzo degli studenti ammette di essere colpevole di fare bullying contro i compagni.
L’Unicef ci informa anche che nell’ultimo decennio la violenza contro i minorenni è aumentata. Nel mondo c’è una forma di tolleranza inspiegabile verso i maltrattamenti dei più giovani. Per esempio solo 39 Paesi hanno leggi che vietano punizioni corporali violente. E nel mondo almeno tre adulti su dieci pensano che “le punizioni fisiche siano necessarie per tirare su un bambino nel modo migliore”. Ma le prove dicono il contrario: bambini che abbiano subito percosse da parte di genitori, o da educatori o da altri adulti che dovevano prendersi cura di loro, crescono a loro volta violenti. Il circolo vizioso così non si rompe mai. “La violenza contro i bambini – spiega Anthony Lake, presidente dell’Unicef – è così estesa e radicata nelle società, che spesso non è vista, è considerata la norma”. Ad esempio, in numerosi Paesi le giovani che siano state vittime di violenza fisica o sessuale non hanno mai chiesto aiuto, convinte che non fosse un abuso. E tuttavia “gli effetti di queste violenze durano la vita intera”. E la violenza è ereditaria, “e viene passata di generazione in generazione”. L’unico modo per sconfiggerla è di renderla nota, portarla alla luce, e spingere i governi e le famiglie a prevenirla.
Giovedì 4 Settembre 2014, 22:42


4) Unicef: “Nel mondo violentate 120milioni di bambine”

Inquietante dossier dell'Unicef: nel mondo 120 milioni di ragazze sotto i 20 anni hanno subito violenze sessuali.
Unicef: http: //www.fanpage.it (tutti i diritti riservati all'autore e alle testate)
Nel mondo 120 milioni di ragazze sotto i 20 anni hanno subito violenze sessuali. A renderlo noto è un dossier shock dell’Unicef intitolato “Hidden in Plain Sight”: si tratta della più importante raccolta di dati sul tema della violenza sui minori. La ricerca è stata effettuata su ben 190 paesi e mostra un inquietante aumento delle violenze fisiche, sessuali e psicologiche. Il dossier rivela comportamenti che perpetuano e giustificano la violenza, tenendola ”nascosta sotto gli occhi di tutti”, ovunque nel mondo. Non solo. Il rapporto documenta le violenze nei luoghi in cui i bambini dovrebbero essere al sicuro: le loro comunità, le scuole, la casa. Sul totale di 120 milioni di ragazze sotto i 20 anni costrette a subire abusi sessuali, 1 ragazza su 3 – con una relazione stabile – tra i 15 e i 19 anni (84 milioni) è stata vittima di violenza psicologica, fisica o sessuale da parte del marito o del partner.  In Repubblica Democratica del Congo e Guinea Equatoriale nel 70% dei casi a compiere gli abusi sono i partner; il dato scende al 50% per quanto riguarda Uganda, Repubblica Unita della Tanzania e Zimbabwe.
Dati imbarazzanti anche in occidente. In Svizzera, ad esempio, tra le ragazze e i ragazzi tra i 15 e i 17 anni, rispettivamente, il 22% e l’8% ha subito almeno una volta una violenza sessuale. Fondamentale per gli aguzzini è l’approccio, che sempre più spesso avviene tramite internet. Ma i bambini e i giovani sotto i 20 anni rappresentano anche un quinto delle vittime per omicidio a livello globale, con 95.000 morti nel 2012. L’omicidio è la principale causa di morte tra i maschi tra i 10 e i 19 anni a Panama, Venezuela, El Salvador, Trinidad e Tobago, Brasile, Guatemala e Colombia. La Nigeria riporta il più alto numero di omicidi di bambini: 13.000. Nei paesi dell’Europa occidentale e del Nord America, gli Stati Uniti registrano il più alto tasso di omicidi. Approfondimenti: unicef
continua su: http: //www. fanpage. it/unicef-nel-mondo-violentate-120milioni-di-bambine/#ixzz3CQjSceMK http: //www. fanpage. it

5) Bambini picchiati e insultati nel Napoletano, arrestate tre maestre

03/09/2014 - Susanna Picone (tutti i i diritti riservati all'autore e alla testate, inTopic.it)
Tra i piccoli alunni maltrattati e insultati c’erano anche dei bambini disabili. Le violenze, documentate dalle telecamere nascoste, in un istituto comprensivo di Palma Campania.
Bambini picchiati e insultati nel Napoletano, arrestate tre maestre.
I carabinieri hanno arrestato tre maestre nel Napoletano con le accuse di maltrattamenti aggravati. Le tre insegnanti, che sono finite agli arresti domiciliari su disposizione della Procura della Repubblica di Nola, avrebbero maltrattato e insultato i bambini dell’istituto comprensivo per l’infanzia “V. Russo” di Palma Campania, in provincia di Napoli. Le tre insegnanti, tutte della provincia di Napoli, sono Carmela Graziano, 59 anni, di Palma Campania; Giovanna Donnarumma, 39 anni, di San Gennaro Vesuviano e Rosa Ambrosio, di 38 anni, di Castellammare di Stabia. Le accuse mosse nei confronti delle tre insegnanti sono gravissime. Tra le loro piccole vittime a scuola ci sarebbero stati anche alcuni bambini disabili. Da quanto accertato, gli alunni maltrattati tornavano spesso a casa con ematomi e lividi, anche agli occhi.
Le insegnanti incastrate dalle immagini delle telecamere nascoste
Le tre maestre sono state arrestate dai carabinieri di Nola che hanno documentato le violenze sui piccoli alunni di Palma Campania collocando delle telecamere nascoste nelle aule della scuola. Le indagini dei carabinieri sono state avviate in seguito alla denuncia presentata dalla madre di due giovanissimi alunni che erano tornati a casa con ecchimosi e altre lesioni sul corpo. Da quanto si apprende dagli inquirenti, nella scuola di Palma Campania sarebbero stati documentati, attraverso le riprese audio-video, ben 66 episodi considerati “penalmente rilevanti”. Gli inquirenti, nel descrivere quanto accadeva nell’istituto comprensivo per l’infanzia “V. Russo” di Palma Campania, parlano di “ripetuti attacchi fisici e verbali, con strattoni, spinte, schiaffi al capo e conseguenti ematomi e lividi, anche agli occhi”. Sono stati inoltre descritti “insulti, imprecazioni, espressioni dispregiative”. continua su: http: //www. fanpage. it/bambini-picchiati-e-insultati-nel-napoletano-arrestate-tre-maestre/#ixzz3CFp4cMyH

6) Botte e offese ad alunni, interdette due maestre
A Taranto, due docenti avrebbero maltrattato ripetutamente i bambini
15/09/2014 Botte e offese ad alunni di una scuola dell’infanzia, interdette 2 maestre (tutti i diritti riservati all'autore e alle testate, da inTopic.it)
Botte e offese ad alunni di una scuola dell’infanzia, interdette 2 maestre
Due maestre di una scuola dell'infanzia di Taranto sono state interdette dalla professione per avere maltrattato ripetutamente bambini di età compresa tra tre e cinque anni. L'indagine della squadra mobile ha permesso di documentare le percosse e il linguaggio offensivo e mortificante usato dalle due insegnanti, una delle quali è di sostegno ad un alunno disabile. Gli accertamenti erano stati avviati alla fine dello scorso anno scolastico dopo le segnalazioni dei genitori di alcuni alunni che avevano notato il cambio di umore dei figli.

7) Migranti: in tre giorni 800 vittime tra morti e dispersi. E Angelina Jolie va a Malta
Il numero si riferisce a morti e dispersi. La maggior parte sarebbe annegata al largo di Malta. Unhcr, crisi umanitaria senza precedenti. L'inviata speciale Angelina Jolie ha visitato ieri il quartier generale del soccorso navale dell'isola

Sbarchi in corso in Calabria, Campania e Sicilia di oltre 1600 migranti tratti in salvo nei giorni scorsi (15/09/2014 - Tutti i diritti all'autore e alla testata, da inTopic.it)
Tra 589 e 639 persone: è il bilancio, dell'Unhcr, delle persone morte o disperse nei cinque naufragi avvenuti nel Mediterraneo durante il weekend. Lo si apprende dall'ANSA. Si tratta di stime, precisa l'Unhcr, non confermate, soprattutto per quanto riguarda i dispersi, perché spesso vengono forniti da testimoni - cioè gli stessi sopravvissuti - e quindi non verificabili. "È una crisi umanitaria senza precedenti" afferma in un tweet la portavoce in Italia dell'Unhcr, Carlotta Sami.
L'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati Antonio Guterres e l'inviata speciale Angelina Jolie hanno visitato ieri il quartier generale del soccorso navale a Malta e hanno incontrato tre sopravvissuti a una delle tragedie del mare di questi giorni. Nella capitale maltese di Valletta, Jolie ha visitato alcune famiglie di rifugiati siriani che sono sopravvissuti lo scorso ottobre a una tragedia simile. Tra loro anche una coppia di Damasco i cui tre figli piccoli sono morti durante la traversata e un medico di Aleppo che ha perso la moglie e la figlia di tre anni. Guterres e Jolie hanno ringraziato le autorità navali per il loro impegno nelle operazioni di soccorso che hanno avuto esito positivo e che hanno permesso di salvare molte vite.
Oltre a esprimere preoccupazione riguardo alla sostenibilità dell'operazione italiana Mare Nostrum, i due hanno chiesto maggiori sforzi da parte degli stati europei affinché si impegnino nelle operazioni di salvataggio e nella riduzione delle morti in mare. "La risposta dell'Europa deve rappresentare uno sforzo veramente collettivo, quello che offre i modi più sicuri per trovare protezione, mantenendo allo stesso tempo una forte capacità di salvare le persone in mare. In caso di fallimento, si perderanno molte altre vite alle porte dell'Europa", ha detto l'Alto Commissario della Nazioni Unite.
Mancano gli esperti veri di esodi e di assassini? Chi è che predispone questa passerella indisponente che non dà proprio nulla a quei disperati che percorrono deserti, muoiono, lasciando bimbi morti di sete e di fame sulla via, proprio come a segnalare i sentieri di morte e poi rischiare l'annegamento come quegli ottocento cui si aggiungono quelle migliaia di quest'anno. Ci sono le visitatrici che vogliono apparire volontarie salvatrici dei disastri umani: mettiamole su uno di quei barconi e che provino l'ebbrezza della crociera barconi assieme ai nostri politici: forse capiranno che il sorrisetto e il discorsetto non bastano, proprio anzi sono un’offesa.
Ma le ondate di migranti e gli annegamenti sono all'ordine quasi settimanale, o peggio all’ordine del giorno, quelli risaputi. Ancora qualche giorno fa qualche carretta si è ribaltata vicino al porto della Libia da cui era partita ed il numero di annegati non è, come sempre, mai certo, non ci sono liste di presenze a bordo. Quando avrà fine questo Auschwitz d'annegamento, non meno tragico e criminale di tutti le shoah precedenti? Sembra che nessuno si interessi a fermare i criminali scafisti o padroni della tratta mafiosa e lurida, nemmeno alle partenze di questi possibili cariche di morte!


Come se non bastassero, ci sono i racconti che fanno i bambini della Striscia di Gaza, tanto per dire un luogo di terrore e di morte (vedi Il popolo che non esiste) e, mentre si ringraziano le varie associazioni nazionali e internazionali, appare sempre più evidente che la carta dei diritti dei bambini è un elenco che molti stati e persone ignorano completamente nonostante i festeggiamenti, talvolta mal sopportati, che si fanno il 20 novembre di ogni anno per ricordare che i vari stati si sono impegnati a far valere quei diritti fondamentali di ogni essere umano, specie in quelli che stanno crescendo e si affacciano al mondo degli adulti dove ricevono spesso maltrattamenti pesanti anche da parte di insegnanti, come l'ultimo caso di Palma Campania, dove le stesse maestre malmenavano pesantemente i bambini e poi, magari, preparavano la loro festa dei diritti a base di sberle, calci e improperi.
Per non parlare dei bambini che in Irak sono stati seppelliti vivi ed hanno subito torture inverosimili da parte dei miliziani dell'ISIS; per non parlare di quelli rapiti o uccisi dai miliziani di Boko Haram nel Centro Africa che hanno subito il medesimo trattamento o in altri stati dove i civili, come in Siria, sono vittime di torture ed uccisioni.
Le scene che si vedono di bambini uccisi o con i segni di quanto hanno subito, gridano, urlano che la carta dei loro diritti è carta igienica della peggiore, e gli adulti coinvolti non hanno il minimo rispetto per i loro figli che sono pari a quelli che torturano ed uccidono.
L'Isis ora cerca di programmare i bambini facendoli girare nei luoghi di esecuzione e di farli assistere: una programmazione mentale orrenda e degna solo di criminali che rappresentano il Male in essere. Aspettiamo una ritorsione, cioè una levata di scudi contro questo metodo da dinosauri.
Ma non ci rendiamo veramente conto di quanto succede ai bambini se non tramite qualche giornalista che sul posto rischia o ci rimette la vita proprio come volontario in aiuto ai bambini. L'Onu finalmente sembra essersi svegliata per la grossa tragedia in Somalia, dove muoiono a mazzi i bambini e i miliziani governativi impediscono a coloro che portano aiuto di passare per lenire la loro fame e sete giornaliera, la stessa che hanno i profughi che fuggono dalla striscia di Gaza, dalla Siria, dall'Irak e si inerpicano su montane desertiche oppure attraversano deserti e seminano sul loro cammino migliaia di morti, oppure raggiungono campi di aiuto dove la vita è quasi intollerabile per il sovrappopolamento e mancano i servizi primari: i medici sono scappati o non ci sono e i pochi che restano non hanno i mezzi sufficienti; i volontari non hanno materiale per soccorrere, per non parlare del virus Ebola che sta mietendo vittime nel Centro Africa e non si ferma certo davanti ai bambini, anche se hanno 56 diritti a loro difesa.
Mi vergogno di essere un essere umano a leggere quanto avviene ai bambini, che ci guardano sempre con occhi che vorrebbero vivere, ma che biecamente vengono disillusi quando la fame, la sete o i maltrattamenti distruggono in loro l'ideale comune di vita vivibile a loro e ai loro cari. Vigliacchi e criminali tutti quegli adulti, anche quelli che stanno a guardare, perché non interessa il bene dell'umanità futura che è un temporale in arrivo, interessa il loro comodo momentaneo e magari fanno soldi anche su questa miseria in atto mimetizzandosi dietro associazioni di volontariato.
Non parliamo poi dei nostri giornali che danno notizie striminzite sui bambini che assistono a uccisioni, storditi dallo scoppio delle bombe e poi strappati alle famiglie per essere uccisi, decapitati.
Ormai la violenza non ha limiti: ci sono state persone crocefisse (Iraq). Rispetto alle TV straniere un censimento ha detto che siamo in coda alle informazioni della crisi di queste guerre e dello stato fisico psicologico di questi bambini. A noi italiani basta occupare il telegiornale con la politica, qualche caso di scoop criminale e poi il calcio. Di quei bambini si occuperà qualcun'altro che si dà da fare; alcuni di quei bambini vogliono morire perché dicono che dopo si starà meglio, ma sul loro viso c'è solo tristezza, trauma da stress, scene crudeli che non dimenticheranno più.
Storie che non sembrano vere: una mamma che partorisce tra scoppi, partorisce e viene ferita, riesce a vedere la faccia del suo bambino e poi muore, oppure la famiglia scappa dai bombardamenti e ne resta su 5 o 6 solo uno, solo, disperato senza una spalla su cui piangere e ferito senza un aiuto sanitario. Vita di merda dicono, ma con la M maiuscola. Mi vergogno anche di essere italiano e di vedere quei telegiornali banali, che incensano i politici del momento: i giornalisti che si ribellano a questo trantran sono licenziati. I Romani dicevano “panem et circenses”, pane e divertimento, e noi vogliamo toglierlo al popolo italiano che batte le mani a chi vince ai giochi TV “novelli eroi del nulla” e non c'è nessun vincitore che dona quei soldi a chi è disperato, mi pare di sentire da chi è incollato alla TV.
Mi vergogno di essere italiano e di non avere l'età per prestare un aiuto a quei bambini disperati e chiusi nella loro amarezza e gioco alla roulette russa giornaliero.
Vergogna, vergogna, vergogna! Quell' esercito del nulla faccia dormire meno sonni placidi ai nostri politici e gente in genere che se ne frega se centinaia di bambini vengono deportati e assassinati da vigliacchi adulti mercenari!


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