Se è vero che questo blog ha l'intenzione di mostrare a chi
lo legge cosa stanno facendo molti uomini, è altrettanto vero che quello che è
scritto è per aiutare gli sprovveduti, gli smemorati, la gente comune che non
può avere tutte le notizie più toccanti l'umanità in un cammino troppo veloce e
per permettere loro di non trascurare quanto succede nel mondo e che molte
volte, anzi troppe, sparisce in fretta dai media per lasciare il posto ad altre
notizie più fresche, come se i cadaveri che si contano a migliaia al giorno
dovessero finire nel dimenticatoio, oppure negli archivi dei giornali dove il
diritto all'oblio e altro li sbiadisce, li ricopre di fine polvere e via, i
fantasmi degli assassinati sembrano non comparire mai ai loro carnefici o
raramente.
Meno male che oggi 16/08/2014 il Papa ha beatificato 124
martiri coreani torturati ed uccisi nel 1791 per la loro professione di
religione cattolica; saranno sempre ricordati accanto ad altri martiri
sconosciuti e che rimangono tali, come i bambini uccisi dai loro stessi
genitori biologici, in affido o adottivi, o morti per sete, come è successo in
Iraq in questi giorni durante l’esodo forzato dagli jihadisti dello Stato islamico (ISIS),
inclusi gli yazidi intrappolati sul monte Sinjar assieme ai cattolici (300 i
morti negli ultimi giorni, fra cui donne e bambini). Questi vanno ad
aggiungersi ai 18.000 al giorno che muoiono di fame o di sete. E ricordiamo
anche il massacro con sepolture in fosse comuni di persone tra cui molti
bambini (si parla di 50 al giorno) e mamme, sembra, ancora vivi, le cui urla sono
state fatte tacere per sempre seppellendoli con sabbia che ha riempito la loro
bocca che urlava aiuto, che non è arrivato, e senza il conforto di un familiare
perché le loro mamme stavano subendo la stessa fine e i loro papà erano già
stati assassinati. Fa notare L. Vanzelli, citato più volte precedentemente che
“il patrimonio della saggezza umana si è trasmesso da una generazione all'altra
non tanto come una ricchezza da salvaguardare, ma piuttosto come un fardello
inerte, dal peso del quale è meglio liberarsi tanto più rapidamente quanto più
i principi etici e morali in esso contenuti entrano in conflitto con gli
interessi immediati mitomaniaci del singolo, del gruppo, delle fazioni
dichiaratamente patologiche”, del solito complesso rettiliano che impeccabile e
freddo calcolatore vuole sovrastare con lo scatenamento incontrollato degli
istinti e paraistinti.
Istinti che l'uomo ha saputo elaborare dando diritto a
distorsioni illogiche di comodo, ad interpretazioni pseudo religiose di una
supremazia che è comodamente oppressiva, sintomo smaccato dell'oramai
incombente rivincita del rettile sull'uomo.
Si spera solo che la morte di queste ultime vittime, come
per le altre, del monte Sinjar ed altre zone nel mondo, sia stata brevissima, e
che Qualcuno li abbia già presi in carico per una vita migliore (per chi crede
in una Giustizia Superiore) alla faccia rettiliana dell'iniquo, coi suoi
comportamenti di morte e distruzione.
Se torniamo a leggere le notizie che provengono da tutto il
mondo troviamo inverosimili violenze di tutti i generi sui bambini: bimbe di 6
anni stuprate e uccise, bambini segregati e picchiati in continuazione, stupri
uno dietro l'altro anche da parte di donne, e ci si chiede se queste persone
che emergono come i funghi velenosi abbiano letto la carta dei diritti dei
bambini; ma probabilmente non la conoscono e avvertono solo il loro prurito
interno da soddisfare su minori innocenti, che non si aspettano nulla di simile,
e che trasformano la loro vita in incubi, dolori a non finire, abbandoni
violenti e quant'altro si possa immaginare: è ben vero che ogni notizia di
queste vada acclarata per non creare dei mostri altrettanto invisibili. Ma
ormai sono troppe quelle notizie e con riferimenti precisi.
1) Adottavano bambini del Guatemala e poi li
torturavano:
Arrestati marito e moglie, di Federica Macagnone – in Topic15/08/2014
(Tutti i diritti riservati all'autore e alla testata)
Adottavano bambini del Guatemala e poi li sottoponevano a
torture inenarrabili. Nessuno sapeva o sospettava nulla. I muri di quella casa
erano montagne invalicabili dentro le quali si consumava l'orrore.
Non sembrava ci fosse scampo. Poi la via d'uscita è stata
tracciata dalla morte di una piccola di due anni: solo allora ciò che succedeva
in casa Barreto è venuto fuori. A quel punto di Ramon e Janet Barreto, coppia
diabolica, non si è saputo più nulla.
Sembravano essersi volatilizzati. Una caccia all'uomo durata
cinque anni, l'iscrizione nel registro dei 15 latitanti più ricercati dall'U.S.
Marshall e, infine, in questi giorni, la cattura in un centro commerciale a
Portland, in Oregon.
I due sono accusati di omicidio colposo, abusi su minori,
abbandono e inquinamento di prove. Dal 2005 al 2006, la coppia del Mississippi
aveva viaggiato verso il Guatemala per “acquistare” nove bambini da un'agenzia
che si occupava di adozioni.
Al ritorno negli Stati Uniti, i piccoli venivano
maltrattati, torturati e costretti a dormire su letti in compensato.
Abbandonati senza cibo tra feci e scarafaggi, subivano punizioni che
consistevano in percosse, pugni allo stomaco e, spesso, l'immersione della
testa nella vasca da bagno.
Per anni i bimbi hanno dovuto sopportare tutto questo senza
poter chiedere aiuto a nessuno. Poi nel 2008 la svolta: gli abusi ripetuti su
una bambina di due anni hanno portato alla morte della piccola, mettendo in
luce ciò che succedeva a casa dei Barreto.
«Erano condizioni spaventose» ha commentato un agente. I due
sono finiti in cella nel 2008 e poi successivamente nel 2009 ma in entrambi i
casi riuscirono a essere rilasciati sotto cauzione. Ma nel 2009, all'inizio del
processo per le accuse di omicidio colposo e maltrattamenti, la coppia non si è
presentata in tribunale dandosi a una latitanza lunga cinque anni.
I due sono stati rintracciati e portati in carcere a
Portland grazie al riconoscimento del furgoncino blu della coppia. Con loro
Janet e Ramon avevano un bambino di un mese che non si sa ancora se sia figlio
della coppia. «Prendere dei bambini solo per torturarli è inumano – ha dichiarato
William D. Snelson della U.S. Marshall – vuol dire non avere rispetto del
prossimo e disprezzare la vita».
Questa terribile notizie ci riporta al mondo criminale che
emerge anche da adozioni non controllate e soprattutto da criminali che si
fanno passare per genitori e poi una volta raggiunto lo scopo di poter adottare
usano i bambini per torturarli fino ad ucciderli. Possibile che nell'America
del nord non funzioni bene una rete a maglie strette per affidare bambini
orfani in cerca di aiuto che invece trovano l'inferno umano pronto a riceverli?
Perché si possono ancora adottare senza controlli più severi in grado di
proteggere quando qualche bambino disperato ed incosciente di quello che gli
può succedere deve spalancare gli occhi ad una realtà orribile che finisce con
l'assassinio e solo dopo l'assassinio programmato di una bimba di due anni,
dicono di due anno torturata fino allo stremo, la polizia interviene a
ricercare i due snaturati criminali che non si possono chiamare genitori.
Non sono gli unici casi che succedono e non solo in America,
ma anche in Europa e nei paesi asiatici. Insomma il blog All'attacco bambini voleva svegliarli bruscamente a difendersi
dagli adulti, ma c'è un fallimento alla base. Gli occhi innocenti dei bambini
si aspettano ben altri trattamenti, ma i casi che emergono e quelli che non
emergono so tanti. Vedi i centomila bambini delle rete di Zandvoort (Olanda,
1998) o quanto scritto da una vittima belga, Regina Louf o testimone X,
“Silenzio si uccide”, oppure i bambini “riportati in orfanatrofio perché non
sufficientemente obbedienti o con malattie”. Il numero degli “orfani di
ritorno” è in continuo aumento: erano 4.500 nel 2007 e sono giunti fino a oltre
10.000 nel 2009. «Il quadro è tragico» ammette Likhanov, che considera i 700.000
orfani della Russia una «condanna» per uno Stato moderno. (Russia - I 10.000
orfani russi restituiti per colpa della crisi... - www.
ilsecoloxix. it/p/mondo/... /AM0nrG4D-orfani_russi_restituiti. shtml
20/08/2010). Ma non sono gli unici casi emergenti: questo è l'iceberg delle
adozioni affrettate: bambini destinati ad un patibolo già programmato.
Maledetto mondo!
2) Bambino racconta un sogno e per la famiglia diventa
uno stregone: gli danno fuoco per
liberarsene
20 /08/2014 Ultim'ora da inTopic. it (tutti i diritti
riservati all'autore e alle testate citate)
Un sogno diventato un incubo. Nmeyene Christopher Eyo, 11
anni, non avrebbe mai potuto immaginare che raccontare un sogno alla nonna
avrebbe rappresentato per lui l’inizio di un tormento terminato con un tentato
omicidio: i genitori hanno dato fuoco al ragazzino prima che “gli spiriti che
lo possedevano” portassero disgrazie e distruzione alla loro famiglia. È
successo nello stato di Akwa Ibom, in Nigeria, dove il piccolo è sfuggito alla
morte grazie all’intervento del fratellino che ha chiamato in tempo i soccorsi.
Nigeria, 20 Agosto. – Tutto è iniziato in un giorno come gli
altri. Nmeyene, alunno della Qua Ibo Church Primary School, si era svegliato
per andare a scuola. Quella notte aveva fatto un sogno e, con l’ingenuità di un
bambino, aveva deciso di raccontare cosa gli era successo alla nonna materna:
«Ero in mezzo a tanta gente che mi dava biscotti da mangiare», ha detto il
bambino. Da quel momento è iniziato il suo calvario. La donna ha allertato
immediatamente il padre, Christopher Amos Essie, e la madre, Amos Jonson, una
profetessa.
Per la famiglia era chiaro: il bambino faceva parte del
mondo della stregoneria e andava fermato prima che seminasse il terrore nella
sua famiglia.
Nel tentativo di esorcizzare lo spirito che si era
impossessato di lui, i genitori gli avevano inflitto diverse pene fino a
decidere che l’unica soluzione era dare fuoco al bambino: e così lo hanno
portato dentro una chiesa, lo hanno cosparso di cherosene e hanno appiccato le
fiamme.
A salvarlo il tempestivo intervento del fratellino minore,
Samuel Christopher, che è andato di corsa a chiedere aiuto alla gente che era
in zona e ha chiamato la polizia. Il padre e la madre adesso dovranno rispondere
di tentato omicidio.
«I bambini sono un dono di Dio – ha commentato il
commissario di stato per le donne e la previdenza sociale Glory Emmanuel Edet –
vorrei che i genitori desistessero dallo stigmatizzare i loro figli come
streghe e stregoni. Meritano solo il nostro affetto». Dal Messaggero – Federica
Macagnone
Questa altra relazione apre un capitolo conosciuto, più
volte pubblicato e che non ha fine se non nell'ignoranza umana e superstizione
che alberga ancora nell'animo del rettile umano: bambini non raccontate nulla
dei vostri sogni ai genitori: troppi di questi sono ancora di una ignoranza
spaventosa. Ringraziamo il fratellino che ha salvato il loro congiunto che
stava per essere arrostito da una micro-Auschwitz, che ancora spera nella
nostra società chiamata tecnologica ma schizofrenica (non lo afferma solo il
sottoscritto), direi disumana, anche se spuntano difensori veri come volontari
che si sacrificano silenziosamente per i bambini. Ringraziamoli tutti,
cerchiamo di aiutarli come possiamo anche se Qualcuno li aspetta per premiarli.
3) Ancona: padre accoltella e uccide la figlia di un anno
e mezzo
22 agosto 2014 ore
10. 25 Fanpage f4 Fanpage Autori Fanpage Edu Youmedia (Tutti i diritti
riservati all'autore e alla testata)
CRONACA di Susanna Picone,17 agosto 201416:57COMMENTI 32
L’uomo, 34 anni, avrebbe colpito a coltellate la piccola
davanti alla mamma e ai nonni. Ora è in stato di fermo. La tragedia a
Collemarino.
Ancona: padre accoltella e uccide la figlia di un anno e
mezzo.
Update - Iniziano a trapelare alcune informazioni sul
drammatico omicidio consumatosi oggi vicino Ancona. L’uomo accusato di aver
accoltellato la sua bambina si chiama Luca G., ha 34 anni, ed è macchinista
delle Ferrovie. Dai vicini è stato descritto come una persona assolutamente
normale, non collerica e legata alle sue figlie. Oltre alla piccola uccisa oggi
ne ha un’altra di circa 3 anni. La famiglia, stando a quanto è emerso, non
avrebbe problemi economici. La mamma della bimba, Sara B., 32 anni, lavora in
ospedale. Diversamente da quanto emerso in un primo momento, sembrerebbe che al
momento dell’omicidio la donna con i propri genitori stesse al mare con l’altra
bambina.
Tragedia a Collemarino, frazione di Ancona. Stando alle
prime informazioni un uomo di 34 anni avrebbe colpito ripetutamente sua figlia
con un coltello. La piccola, che aveva un anno e mezzo, è morta poco dopo per
le ferite riportate. La bimba sarebbe stata raggiunta da più fendenti di cui
uno, letale, al cuore. Inutili i tentativi dei medici del 118 di rianimarla. Da
quanto si apprende, il brutale omicidio sarebbe avvenuto davanti agli occhi
della mamma della vittima e dei suoi nonni. Il padre avrebbe ucciso la figlia
nella casa in cui vivevano a Collemarino. Sconosciuti i motivi del tragico gesto.
Dopo l’omicidio, l’uomo è stato portato in caserma dai carabinieri dove si
trova in stato di fermo. (continua su: http: //www. fanpage.it/ancona-padre-accoltella-e-uccide-la-figlia-di-un-anno-e-mezzo/#ixzz3B6j4wr1e
http: //www. fanpage.it)
4) Padre accoltella le figlie poi tenta il
suicidio. Muore la più piccola
CRONACA, ITALIA di Angela Marino22 agosto 201410:17
È successo stamattina a San Giovanni la Punta, nel catanese.
L'uomo si è scagliato sulle figlie di 14 e 12 anni mentre dormivano, ferendo
gravemente la prima e uccidendo la seconda. Poi ha tentato il suicidio.
Ennesimo delitto familiare nel catanese. Stamattina, a San
Giovanni la Punta, all’alba, un uomo di 47 anni ha accoltellato le due figlie
di 12 e 14 anni. Si è salvata la maggiore, mentre per la più piccola non c’è
stato nulla da fare. Secondo la ricostruzione, l’uomo, sposato con una donna di
43 anni, si sarebbe scagliato sulle piccole mentre dormivano in preda ad un
raptus. In casa erano presenti anche gli altri due figli del quarantasettenne,
che in vano hanno cercato con tutte le forze di trattenere il padre. Al momento
dell’aggressione, alle 7 di stamattina, non era presente in casa la moglie del
quarantasettenne.
L’uomo ha successivamente tentato di togliersi la vita con
lo stesso coltello, procurandosi una ferita all’addome. È ora ricoverato in
ospedale dove è stato sottoposto ad un intervento per le lesioni riportate, ma
appena i medici lo consentiranno sarà sentito dagli inquirenti. Non si
conoscono i motivi che hanno spinto l’uomo ad aggredire ferocemente le due
figlie e non è chiaro se avesse intenzione di assalire anche gli altri due
figli o la moglie. I Carabinieri sono ora al lavoro per raccogliere tutti gli
elementi di prova necessari all’indagine e per raccogliere le testimonianze di
vicini e familiari. Si attende di conoscere la sorte della quattordicenne
sopravvissuta alle coltellate, anche lei ricoverata in ospedale in condizioni
critiche.
Si tratta dell’ennesimo omicidio avvenuto in ambito
familiare in cui un padre probabilmente in condizioni psichiche precarie
aggredisce le figlie. È infatti solo di pochi giorni fa la notizia
dell’omicidio di Collemarino (Ancona) in cui ha perso la vita la piccola Alessia,
la bimba di 18 mesi accoltellata a morte da suo padre, il macchinista Luca
Giustini, ricoverato ora in un ospedale psichiatrico, dove è sorvegliato a
vista dal personale medico nel timore che, realizzata la gravita delle sue
azioni, possa farsi del male.
(continua su: http: //www. fanpage.
it/padre-accoltella-le-figlie-nel-sonno-e-poi-tenta-il-suicidio-non-ce-l-ha-fatta-la-piu-piccola/#ixzz3B6l5kDWn
- http: //www. fanpage. it Tutti i diritti riservati
all'autore e alla testata).
Che la schizofrenia o malattia psichica preminente vada
aumentando lo dimostrano proprio questi casi che emergono sui media; gli altri
sono sottaciuti.
Purtroppo le regole
che stanno circoscrivendo sempre più lo spazio e le possibilità di una vita
decente nell'uomo stanno diminuendo, soffocate da una retriva pubblicità e dai
politici che pensano che un aumento dei consumi sia una ripresa della spirale
in cui ci stanno invece spingendo in tutti i modi.
Vertiginosamente aumentano i casi di papà che uccidono i
figli di ogni età e la società li prende in carico dopo che il fatto è
successo.
Non si fa molto caso al disturbo da stress che avvinghia uno
che improvvisamente perde il posto di lavoro e quindi la possibilità di vita,
che si separa dalla moglie entrando in
una spirale di problemi ancora più dolenti, che ha una famiglia che non può
mantenere, e allora i fantasmi rettiliani sepolti nel subconscio si liberano,
invadono la stanza dei bottoni dell'uomo e quel che succede è che il rettile si
lancia sui più deboli distruggendoli, quasi imitando i mammiferi inferiori che,
a segnali evidenti di pericolo, ammazzano i loro nati: quindi siamo regrediti
almeno a quello stadio; le reazioni umane alla sopravvivenza sono lontane nel
tempo e dalla testa di quei soggetti.
Nessuna pietà nel cervello o complesso del rettile,
l'evoluzione delle aree associative della critica ed i centri soppressivi delle
emozioni violente non bloccano più l'emergere della violenza indiscriminata
propria del rettile: uccidere per uccidere, e la base del nostro cervello è
proprio il cervello rettiliano, poi evolutosi; ma la base c’è sempre quella del
tirannosauro non evoluto.
5) L’Onu: “ISIS recluta bambini di 10 anni. E ogni venerdì
decapitazioni pubbliche”
Il rapporto della commissione delle Nazioni Unite redatto
sulla base di 480 interviste. "Esecuzioni, flagellazioni e amputazioni in
piazza”. Sotto accusa anche il regime di Damasco per l'uso di armi chimiche. ONU:
“Esecuzioni e amputazioni in pubblico; donne flagellate anche solo per il
mancato adeguamento al codice d’abbigliamento; bambini di appena 10 anni sono
stati reclutati dai miliziani dai jihadisti dell’ISIS”. Sono alcuni dei
passaggi del rapporto tracciato dalla Commissione d’inchiesta dell’ONU su
quanto accade in Siria (ma non solo). Il documento è stato reso noto a Ginevra
dalla Commissione di esperti guidata dal professore brasiliano Paulo Pinheiro:
copre il periodo tra il 20 gennaio e 15 luglio 2014. Non solo i terroristi
dello Stato Islamico, ma anche le forze governative siriane si sarebbero
macchiate di violazioni che “equivalgono a crimini contro l’umanità”, sostiene
la Commissione. L’ISIS, da parte sua, rappresenta “un chiaro pericolo per i
civili e in particolare per le minoranze sotto il suo controllo” in Siria e
Iraq.
(continua su: http:
//www. fanpage. it/l-onu-isis-recluta-bambini-di-10-anni-e-ogni-venerdi-decapitazioni-pubbliche/#ixzz3Bb2uDXyA
- http: //www. fanpage. It)
6) Spagna: bambina di 11 mesi arriva tutta sola a bordo
di un barcone di immigrati.
fanpage. it 23 08/2014 (Tutti i diritti riservati all'autore
e alla testata)
La bambina è partita dal Marocco senza i genitori ed ha
attraversato il Mar Mediterraneo a bordo di un barcone pieno di immigrati.
È il 12 agosto quando a Punta del Santo, città di mare del
sud della Spagna, arriva un barcone carico di immigrati. Il natante, partito dal
Marocco, trasporta persone stravolte dal viaggio e provenienti da diverse
nazioni del Nord Africa e fin qui non ci sarebbe nulla di sensazionale. Tra i
migranti, però, ce n’è una in particolare che ha commosso la Spagna: i
soccorritori l’hanno chiamata Principessa ed è una bambina di appena 11 mesi
arrivata completamente sola. Sul barcone, infatti, non erano presenti i suoi
genitori. La piccola ha attraversato il Mediterraneo fronteggiando incredibili
peripezie protetta da alcuni sconosciuti che però, una volta sbarcati, non
hanno potuto fare altro che lasciarla in custodia ai soccorritori della Croce
Rossa.
La storia di Principessa è stata raccontata da El Pais, che
ha raccolto le testimonianze di alcuni dei presenti sul natante. La piccola
avrebbe dovuto effettivamente viaggiare insieme ai genitori, ma i gendarmi
marocchini sono stati inflessibili ed hanno imposto alla madre e al padre di
andarsene, lasciando tuttavia la bambina completamente sola. La piccola ha
quindi effettuato il viaggio ed è riuscita a sopravvivere grazie alla
generosità dei suoi “compagni di avventura”. Una volta giunta in Spagna,
tuttavia, le autorità si sono messe alla ricerca dei genitori scoprendo che in
realtà il suo vero nome era Fatima. Ora è stata avviata la procedura per il
ricongiungimento familiare.
(continua su: http: //www. fanpage.
it/spagna-bambina-di-11-mesi-arriva-tutta-sola-a-bordo-di-un-barcone-di-immigrati/#ixzz3BCToEY5i
- http: //www. fanpage. it)
La migrante non accompagnata più piccola (11 mesi) non
accompagnata è arrivata in Ispagna. Aumentano sempre più i minori e soprattutto
i minori non accompagnati (notizia da Save
the children)
Le autorità
marocchine hanno obbligato i genitori ad abbandonare la bimba che è stata accolta
dagli altri migranti che l'hanno assistita: non l'hanno gettata a mare come
ingombro, ma da compagni di sventura si sono dati da fare per nutrirla ed
accudirla, è arrivata sana e salva e le foto la mostrano sorridente e che
sgambetta. I suoi compagni non verranno insigniti con le medaglie distribuite a
gogò dalle istituzioni statali, ma Qualcuno li premierà perché l'hanno salvata
nel migliore dei modi.
Auguriamo ai suoi compagni ed anche a lei di trovare
un'accoglienza minima e di potersi inserire nelle popolazioni che li ricevono
ed integrarsi in questo povero mondo che vive sulle disgrazie di chi sta male e
di chi deve fuggire per sopravvivere, per non essere torturato e deve
ricominciare tutto daccapo: sopravvivere e per vivere dignitosamente, se
possibile.
Le statistiche dicono che, da giugno 2014, 1600 migranti
hanno perso la vita nel Mediterraneo per incidenti vari alle carcasse che li
trasportavano: la mafia del traffico umano è fiorente; si sono perfino visti
migranti che pagavano lo scafista all'arrivo nel porto italiano.
L'ONU ed altri discutono, ma non modificano questo
trattamento inferto ai disgraziati “migranti” accatastati indecentemente su
quei barconi fatiscenti che, su promessa del parlamentare italiano Alfano,
verranno distrutti … Ci mancava che venissero reimpiegati.
Proviamo a pensare al disagio di assembramento su quei
barconi dove molti migranti sono seduti sui bordi del barcone, alle necessità
fisiche che tutti hanno e devono espletare, a chi non ce la fa e resta cadavere
sul fondo delle barche, alle necessità di cibo e di acqua che hanno. Questo è
l'attuale inferno di coloro che sbarcano e che cercano accoglienza che molti
stentano a dare, mentre gli scafisti si divertono a fare selfie, perché non è un fatto criminale il trasporto, ma una
passeggiata ben pagata.
È ben vero che questo traffico di essere umani ha uno scopo
ben preciso, gestito da stati che hanno interesse a sbarazzarsi di questi
fuggiaschi e che sono accolti dai nostri compatrioti che pattugliano il
mediterraneo, diventato un cimitero. Grazie a tutti quelli che accolgono in
qualsiasi maniera chi si affida ad un passaggio insidioso e spesso crudele:
nulla di quanto fate va perso e nemmeno dimenticato. Criminali anche quei
fanatici chi spingono queste popolazioni a lasciare le loro terre e ad
affrontare quei viaggi per molti mortali sulla terra e sul mare.
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