di Giorgio Gagliardi

sabato 31 agosto 2013

L'esercito dei dimenticati/The Army of the Forgotten

Non è mai stato strano e si presume anche intenzionale che le crisi umanitarie che si susseguono nel mondo abbiano un posto non privilegiato nei vari telegiornali pubblici che dedicano qualche minuto e poi via alla politica: è ormai un rito che asfissia gli italiani, specie una certa politica, ma imperterriti si sciorinano notizie di convegni, congressi monopartito che non interessano, dichiarazioni che lasciano poi il tempo che trovano e poi
si ribaltano subito, politici che danno pareri loro che poi sono contestati dallo stesso partito e compagni. Si assiste ad un gioco che ormai è diventato così meschino, il tutto a scapito della popolazione purtroppo non solo italiana, ma di molti Paesi che Medici Senza Frontiere hanno monitorato dal 2006 in avanti fino a giungere nel 2012 a quote che dovrebbero veramente scuotere i capifila politici, ma che sono impegnati in altre e personali guerriglie.

Un magro 4% è lo spazio dato dai notiziari alle crisi umanitarie. Cosa dimostra ciò?

- la scarsa sensibilità di chi dirige o è costretto a dimensionare tali programmi.
- Il tasso di audience che si è riscontrato e che va sempre spinto verso il top.
- Un menefreghismo verso coloro che soffrono, muoiono, fanno viaggi su barconi da paura stivati per giorni interi gli uni contro gli altri, che ricordano i vagoni diretti ai campi di sterminio nazisti.
- Un’innata voglia di non deludere, di non far vedere scene che succedono altrove, ma potrebbero succedere anche qua.
- Bisogno di dare notizie che non deludano particolari sostenitori e finanziatori.
- Notizie lampo di crisi umanitarie che dovrebbero invece essere più particolareggiate e continuative nel tempo.

1) Crisi dimenticate dai media - Medici Senza Frontiere
“I dati sono particolarmente importanti, se combinati con quelli di un'altra ricerca commissionata da MSF all’Eurisko: si rileva, infatti, che il 63% della popolazione italiana desidera ricevere dai media più informazioni sulle emergenze umanitarie. Secondo un sondaggio d’opinione effettuato nel maggio 2013, il 78% del campione considera eccessiva la quantità di notizie sul gossip e il 64% considera sia presente troppa politica, mentre il 60% chiede maggiori informazioni sul lavoro delle organizzazioni umanitarie e sul modo in cui poter dare il proprio contributo.”

Perciò la popolazione comune e media che ha maggiore sensibilità (e che è anche la fornitrice principale del volontariato mondiale) mostra un interesse maggiore per quello che succede nel mondo piuttosto che per le manovre mai eccessivamente chiare della politica se non dopo che è uscita una legge che favorisce fasce di popolazione invece che tutti, specie se non per il bene del Paese, ma per il bene di singoli.

2) 9° RAPPORTO - LE CRISI UMANITARIE DIMENTICATE DAI MEDIA 2012
Fonti: http://www.medicisenzafrontiere.it/immagini/file/crisi%20dimenticate/Rapporto_2012.pdf (diritti riservati agli autori e al sito sopra indicato)

“La nona indagine dell’Osservatorio di Pavia per Medici Senza Frontiere (MSF) sulle “Crisi dimenticate” conferma alcune tendenze già emerse negli anni precedenti e,
contemporaneamente, mette in luce nuovi elementi.
Quest’anno il rapporto si estende, oltre che ai risultati relativi all’informazione italiana, anche ai dati forniti dall’Osservatorio Europeo sulla Sicurezza relativi ai principali telegiornali pubblici europei di Francia, Germania, Gran Bretagna e Spagna1.
L’analisi delle crisi dimenticate, attraverso osservazioni quantitative e qualitative, consente di  valutare quanto, con quali modalità narrative e con quali protagonisti, l’informazione di prima serata – e dunque di massimo ascolto – abbia acceso i riflettori sui diversi fatti e angoli di mondo nel corso del 2012.”

26/giu/2013 - Italia · Le crisi umanitarie stanno scomparendo dai telegiornali italiani. La denuncia arriva dall’organizzazione Medici senza frontiere, che oggi ha presentato il suo rapporto intitolato Le crisi umanitarie dimenticate dai media nel 2012.

3) Migranti non stagionali, ma ormai fissi

Il governo italiano fornisce i numeri degli sbarchi nel cosiddetto “Rapporto di Ferragosto”. Secondo i dati diffusi dal Ministero degli Interni per quest’anno, dal primo agosto 2012 al 10 agosto 2013 sono sbarcate in Italia 24.277 persone. Un terzo, esattamente 8.932, è arrivato in quaranta giorni, dal 1luglio al 10 agosto 2013.


A bordo dell'imbarcazione 70 migranti, quasi tutti adolescenti
29 agosto, 16:01

“Sono in larghissima parte minori, tutti adolescenti, i settanta migranti sbarcati questa mattina nel porto di Siracusa dopo essere stati soccorsi dalla Guardia costiera a circa 80 miglia a sud est di Capo Passero. I giovanissimi extracomunitari, tutti imbarcati su quello che sulla banchina del molo è stato ribattezzato come ''il barcone dei ragazzini'', hanno detto di essere siriani.”

4) Siria: Caos programmato?  
30.08.2013 John Kerry a una conferenza : “Assad ha ucciso 1429 persone, tra cui 426 bimbi”.  ''Sappiamo che il governo siriano ha ucciso almeno 1429 persone civili, con armi chimiche''. John Kerry. , Segretario di Stato USA.

In questi giorni, si stanno facendo apparire, e anche scomparire (nonostante i video amatoriali ivi girati), le atrocità commesse su bambini e altri civili tramite gas neurotossici con nalpam e/o altri tipi di sostanze in data 21/08/2013.

Non si sa ancora quali siano stati usati veramente e forse non lo sapremo (se il vecchio sarin e/o in combinazione coi più nuovi e già usati in azioni repressive come il VX, (attualmente il termine guerra Nucleare Batteriologica Chimica (NBC) ha sostituito il termine Atomico Batteriologico Chimico (ABC).

Si ricordi il teatro Dubrovka di Mosca, dove il 23 ottobre 2002 i terroristi, preso d'assalto l'edifico, in cui era in corso il popolare musical 'Nord-Ost', faceva 916 ostaggi, tra spettatori e artisti, tra cui 100 bambini. Chiedevano il ritiro, senza condizioni, delle truppe russe impegnate nella seconda guerra cecena. L'assedio andò avanti per tre giorni, fino all'intervento delle forze speciali con un gas che ancor oggi non si conosce (fentanyl secondo fonti ufficiali). La maggior parte degli ostaggi fu liberata, ma il costo in vite umane fu altissimo: 130 morti, secondo i dati ufficiali, 174 secondo associazioni indipendenti.

Nell'assalto rimasero uccisi anche 39 terroristi, di cui alcune donne  (asianews. it 27/10/2012, diritti riservati). Poi:

- da Agi. it (diritti riservati) si parla di un video dove è stata bombardata una scuola con altro gas (nalpam o miscela) che descrive poi “bambini, ragazzi che vagano con lesioni simili a quelle provocate dal napalm. E lo stesso terrore negli occhi, che riporta alla mente la fuga disperata e in lacrime di Kim Phuc, la bambina colpita dal napalm che nel giugno del 1972 fu immortalata da una foto poi diventata simbolo della guerra del Vietnam).”

Quello che più impressiona sono le fonti tra loro contraddittorie per ogni evento del genere (a partire dal Vietnam con il nalpam) che danno per certo un ordine partito da vari governi o gruppi o stati:

- I fatti evidenti sono i 1429 morti di cui si vedono in continuazione le riprese fotografiche che ormai non documentano più, ma sembrano destinate a suscitare orrore (giusto) e i sentimenti i più vari, invece di pensare come si possono aiutare per soccorrere chi si può soccorrere.
- Le notizie si accavallano e danno per scontata la propria versione che è in contraddizione con altre.
- Assad (cioè il capo della Siria attuale) è il primo accusato, tramite ufficiali siriani che (intercettati digitalmente) danno ordine di bombardare coi gas quella fatidica zona di Damasco.
- Altri affermano che i guerrieri salafiti avrebbero compiuto il misfatto.
- Satelliti russi avrebbero individuato missili in partenza da aree di resistenza siriana verso la zona di damasco gassata.
- Spunta poi l'affermazione che qualche stato vicino abbia compiuto ciò in base a disegni oscuri di allargamento di territorio e/o di influenza.

Non si sa più a chi credere.

- Fatto sta che sono morti 1500 esseri umani (in un primo tempo si parlava di 350 e via via sono arrivate altre cifre, fino a quella definitiva di 1500) e anche qui i dati si contraddicono gli uni con gli altri, come se si trattasse di patatine o altro: un conto preciso, che includa anche morti collaterali e dipendenti dall'evento, non c'è.
- Medici Senza Frontiere trasmette giustamente le cifre fornite da quelle persone che hanno assistito o hanno constatato la morte o le lesioni da neurotossici ed altro.
- Noti rappresentati di governo indignati dicono che bisogna dare una lezione e poi si tirano indietro, forse spaventati all’idea che erano in diversi gli stati a volere una spedizione cosiddetta punitiva.
- Poi sono arrivate notizie di minacce, questa volta da possibili emittenti di istituzioni siriane di stato, di gassare l'Europa e, anche qui, altri ripensamenti.
- Vendita di maschere antigas in Israele, ma presto arriveranno a macchia d'olio anche in altri Paesi vicini e lontani.
- Iniziano manifestazioni (Roma) contro un eventuale intervento in Siria (31/08/2013).
- Logicamente l'armata siriana non ha alcun interesse a questo utilizzo mediatico: la regione dove sono caduti i due missili è controllata sia dallo stato che dalle resistenze; il tipo artigianale di missili utilizzati farebbe pensare a gruppi armati come AlQaida e ad altri (da investigAction 29/08 - Tutti i diritti riservati alla testata e all'autore).
- Intervento militare in Siria: La strategia del caos - Marc Vandepitte (da investigAction 29/08/2013 - tutti i diritti riservati all'autore).

Mai giochi macabri (se tali sono e non sono) sono stati più in alto e ora sono in molti a tirare indietro la mano e dire che staranno a guardare. Allora dove è la coerenza mondiale?  Possibile che un ente come l'ONU debba attendere così tanto per radunare i vari membri ad esprimersi sul caso che dura ormai da anni?

Giochi di parole, meno i morti che ci sono stati o i lesionati fisicamente e psicologicamente, come i bambini che avranno nel loro subconscio quanto hanno visto o sofferto.

Vergognamoci di essere partiti così in ritardo e di non aver fermato “diplomaticamente” molto prima quanto stava già succedendo, e cioè morti a mazzi, e che si vede non davano noia o altro a nessuno, e vergognamoci di non aver fatto alcuna manifestazione per fermare la mattanza siriana.

Ora tutti si sdegnano! Potevano sdegnarsi un bel po' prima e mandare ad esempio i politici che viaggiano gratis, perché no?, proprio in Siria, là dove si muore e dove sparano i cecchini, per rendersi conto di quello che succedeva.

Ma forse ne avevano un tornaconto tutti a lasciare le bocce ferme, meno i soliti volontari che non sapevano più chi assistere per primo o per secondo a seconda delle ferite/lesioni, a causa della carenza di mezzi e del fatto che non li volevano in Siria, futuri testimoni oculari.

Profughi senza fine, specie bambini coi genitori o senza di essi, perché morti, che fuggono senza capirne il perché, che ne risentiranno per sempre della guerra vissuta sulla loro pelle e delle conseguenze successive.

Barconi carretta per scappare, esodi verso Paesi che non li vogliono o non sanno più come assisterli, campi di cosiddetta raccolta insufficienti e inaccoglienti per il soprannumero, stati europei (l'A.) che li respingono.

Notare poi che aumenta la media dei bambini migranti, il che è tutto dire, nel senso che per i genitori si vuole salvare il salvabile, il più possibile cioè il futuro dell'umanità.


Termino qui il resoconto di quanto è successo fino ad oggi nella martoriata Siria; quello che succederà o non succederà domani è ancora nella nebbia, ma si spera che possa provocare meno morti, meno danni e più responsabilità, anche in termini di uomini con odio innato, di cultura estremista, per cercare di vivere tutti alla meno peggio su un pianeta e su un sistema che potrebbe riservarci delle sorprese poco gradevoli, questa volta per tutti insieme, senza censo, carica politica, raccomandazioni, corruzione o altro. 

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