di Giorgio Gagliardi

lunedì 24 giugno 2013

Siria e il massacro orrendo e continuo dei bambini, nostro futuro. Syria and the Horrifying and Never-Ending Slaughter of Children, Our Future

Il rapporto annuale del Segretario Generale dell’ONU su Bambini e Conflitti Armati. UNICEF:  i conflitti stanno creando minacce senza precedenti alla vita dei bambini. Gli attacchi e le minacce contro le scuole devono finire.

Sono poche frasi che non nascondono verità terribili e che riguardano ancora i bambini come fossero i bersagli più pregiati del mondo schizofrenico degli adulti (schizofrenico perché dicono una cosa e ne fanno un'altra). Siamo sempre alle solite denunce di crimini contro l'umanità, crimini contro il nostro futuro di uomini e che moltissimi politici mondiali stanno a guardare senza intervenire drasticamente su questo “bonifica” di umani. Ma perché da quando è iniziata questa guerra fratricida sostenuta da un dittatore molto scombinato non si è intervenuti come da altri parti prima che i civili morti raggiungano cifre da paura?

Dall’inizio della repressione i dati che riguardano le vittime sono sconvolgenti; le fonti dell’ONU, risalenti all’inizio di marzo, parlano di più di 70. 000 morti,  200. 000 persone di cui non si hanno più notizie,  4. 000. 000 di sfollati interni e circa 1. 300. 000 rifugiati nei Paesi confinanti. Save the Children racconta di 2. 000. 000 di bambini vittime intrappolate nel territorio (vedi rispettivi articoli cui vanno tutti i diritti riservati alle presenti notizie).

È ben vero che i venditori di morte, ovvero i fabbricanti di armi, non piangono su questi cadaveri, anzi si augurano una prosecuzione della mattanza che porta loro vendite e soldi; ma perché poi non si pubblicano i nomi di questi venditori di morte sui media che, magari riportano i rapporti ufficiali di chi difende i bambini?

-        Nel conflitto siriano sono morti almeno 6. 561 minori, 1. 729 dei quali di età inferiore ai 10 anni. Crudi numeri di una tragedia documentati dall'Onu e riferiti dall'Alto commissario per i diritti umani Navi Pillay. "Ci sono anche casi ben documentati di bambini torturati e giustiziati, e di intere famiglie, neonati inclusi, massacrate", ha detto la Pillay.
-        Se poi scorriamo le uccisioni dei bambini, ci accorgiamo con orrore già scontato che sono le principali prede dei cecchini; se poi dei bambini sono presi, sono anche torturati e uccisi, così semplicemente senza un movente preciso, come nel 2011 quando dei bambini siriano ricopiarono sui muri delle frasi contro il regime senza sapere cosa facevano, furono arrestati e sparirono dalla circolazione.
-        Quello che più lascia inorridire è quanto non fanno le Nazioni Unite nell'Unione Europea o Onu: cosa aspettano a fermare quell'eccidio, sono più importanti gli equilibri politici rispetto alla vita dei bambini di qualsiasi etnia essi siano?
-        C'è uno spiraglio di luce (è stata proposta la Giornata Mondiale del Rifugiato per il 20/06) in quelle associazioni di volontariato oltre a Save the Children, Unicef e altre grandi associazioni umanitarie che danno il contributo che possono, ma anche piccole associazioni spontanee che vanno in quei posti a portare quanto serve al momento: mi riferisco (e se ne tralascio qualcuna mi si perdoni la dimenticanza non voluta) ad associazioni come quella che fa capo a Elisa Fangareggi, una giovane donna modenese che ha iniziato a portare farmaci e generi di prima necessità ai rifugiati e in Siria, semplicemente spinta dalla necessità di aiutare i bambini. Elisa ha raccolto attorno a sé alcuni volontari ed ha fondato il gruppo Time4life il cui slogan è “chi salva una vita salva il mondo intero”.  (da http://sabrinaancarola.over-blog.com cui vanno tutti i diritti riservati per la notizia) che dà notizie confortanti come la discesa del numero di bambini che muoiono quotidianamente, ma altre crude e terribili notizie sulle morti violente dei bambini e il loro esodo, o shoah, come la vogliamo chiamare.
-        Sempre http://sabrinaancarola.over-blog.com (diritti riservati) riporta, parlando di emergenze umanitarie, che “Sono moltissime, la maggior parte si consumano in silenzio. Nel mondo, ci sono decine di “emergenze dimenticate” e crisi umanitarie di lungo periodo in cui l’UNICEF interviene con una logistica d'avanguardia, strumenti efficaci e con un unico obiettivo: proteggere i bambini e i loro diritti.”  E aggiunge “Oltre la Siria anche in Sahel lo scenario è terrificante. Sono complessivamente 18 milioni le persone che hanno subito le conseguenze della crisi alimentare a seguito della gravissima siccità che ha investito 9 Paesi nella regione africana: gli interi territori di Ciad, Burkina Faso, Gambia, Mauritania, Mali e Niger e le regioni settentrionali di Nigeria, Camerun e Senegal. Per non dimenticare poi la grave situazione che ha colpito la Repubblica Centrafricana dove migliaia di bambini sono costretti a fuggire a causa della guerra civile.”
-        E in Italia, nel nostro paese non si ride di sicuro: Sabrina riferisce “Sul sito Unicef Italia si legge che in Italia un bambino su 7 soffre a causa di deprivazioni materiali, fra i dati riportati si parla dell'1, 2% dei bambini del nostro paese che non può permettersi 3 pasti al giorno, il 2, 5% non può mangiare frutta e verdure fresche ogni giorno, il 4, 4% non può cibarsi di almeno un pasto al giorno composto da carne, pollo o pesce, il 2, 6% di bambini non può permettersi d'indossare 2 paia di scarpe della misura giusta. L'Italia in Europa è al 29° posto su 35 riguardo a quella che viene definita di povertà relativa. Viene da chiedersi se ci sia un certo interesse da parte della politica e di altre istituzioni verso l'infanzia. Quanto s'investe sul futuro, sulle donne e gli uomini del domani?” (http://sabrinaancarola.over-blog.com/search/si%20consumano%20in%20silenzio/ tutti i diritti riservati)

Grazie a Sabrina, Elisa e altre donne che sfidano il nostro torpore e quello di altre nazioni. Non si possono dimenticare i nostri simili, che sono in condizioni pazzesche, e ha ragione il commissario Onu Navanethem Pillay, che a tale riguardo ha detto: “E' una tragedia che ci porteremo sulla coscienza e per la quale saremo giudicati”.

E presumo che quel giudizio sarà terribile anche per chi cerca di dire “non sapevo”; alla TV vedevo dei film e i TG davano altre notizie e poche di quelle descritte. 

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