di Giorgio Gagliardi

domenica 2 giugno 2013

La privacy invocata dal garante per non mettere telecamere di controllo in un asilo di Ravenna e la realtà contemporanea che gli dà torto; dal 28/05/13 ancora notizie di botte ai bambini in tre asili: Roma, Barletta, San Costantino Calabro; il tutto con la privacy.

In una relazione scorsa si riporta la notizia che il garante della privacy ha vietato l’uso delle telecamere negli asili e così, quello che gli altri stati da più di un ventennio fa hanno introdotto, in Italia niet: continuiamo a lasciare che i bambini vengano picchiati e strattonati con violenza.

In tre asili, a distanza di pochi giorni l’uno dall'altro, esplode la nuova violenza su minori, anzi bambini piccoli, anche dai tre ai quattro anni. Grazie a telecamere nascoste piazzate dai CC che hanno però seguito per mesi i fatti: ma durante quei mesi, sebbene ci vogliano prove circostanziali, quale danno fisico e psicologico hanno subito i bambini?

Chi può dire cosa comparirà tra qualche anno, nonostante ci saranno psicologi che aiuteranno i bambini ed i genitori (si spera) a superare il disturbo da stress postraumatico ripetuto dei bambini e acuto nei genitori che trepidano giustamente per la salute dei loro bambini?

Ma che Italia è questa (giustamente siamo agli ultimi posti per idoneità e ai primi per corruzione e altro): da anni si chiede ai politici di queste telecamere da mettere negli asili, di fare dei test di idoneità al personale che segue i bambini. E cosa si fa? Nulla.

Anzi un asilo di Ravenna vuole mettere le telecamere e il garante lo vieta; arriviamo sempre dopo a constatare i fatti e gridare contro le maestre che poi vengono coinvolte tutte, anche quelle che fanno con sacrificio e dedizione il loro lavoro! Cosa vogliono i nostri politici? Invocare che non ci sono soldi, che c’è la crisi … E i bambini piccoli (diversi almeno vengono picchiati in luoghi pubblici) per la cui educazione lo stato o le regioni o le province hanno per legge destinato dei fondi, cosa faranno? Cosa faranno i bambini picchiati e quelli che vedono picchiare i loro compagni, per non dire di quelli incitati a picchiare i loro compagni, come nella struttura di Roma?

Stiamo facendo crescere una generazione di persone che avranno delle cicatrici psicologiche di non si sa quale portata, ma che ci sarà ed influirà negativamente sugli altri; ma andiamo avanti così a disquisire sulla crisi (prima non c’era ancora), e aspettiamoci una generazione di persone che saranno indubbiamente degli emarginati per quello che hanno subito e per cui dei politici non considerano giusto intervenire (non leggono queste notizie i nostri politici? Leggono solo le pagine delle loro disquisizioni e diatribe lessicali?). Perciò, se gli intralci sono creati anche da un garante che ha le sue idee e difende i bambini per la privacy e non per le botte, quali possibilità ci rimangono per difendere in futuro i bambini non ancora picchiati?

Di pedocriminali ce ne sono tanti, che riprendono mediaticamente i bambini ai giardinetti, alle sfilate di moda per bambini, in spiaggia, al mare. Perché dunque porsi dei problemi per i luoghi chiusi come gli asili? Le telecamere possono essere messe in modo che solo determinate persone, delle istituzioni o altro, possano vederle, senza violare la privacy, ma risparmiando loro almeno i pestaggi che non "farebbero" parte del sistema educativo.

1) Arrestata maestra d'asilo per maltrattamenti a Barletta - 29/05/2013
Telecamera nascosta filma soprusi. Alla donna sono stati concessi gli arresti domiciliari
28 maggio, 14:33(da fanpage. It, tutti i diritti riservati)

Con l'accusa di aver maltrattato alcuni bambini, una maestra di una scuola pubblica per l'infanzia, di 43 anni, é stata arrestata a Barletta. Alla donna é stato concesso il beneficio dei domiciliari. Sono stati i genitori di alcuni piccoli tra i 4 e 3 anni, dopo aver saputo delle violenze, a denunciarle e a far avviare le indagini coordinate dal sostituto procuratore Michele Ruggiero.

Alcuni maltrattamenti sarebbero stati registrati da una telecamera collocata all'insaputa della maestra. Dalle immagini si vedono i piccoli colpiti dalla donna, fatti cadere, trascinati e scagliati contro oggetti di ogni genere, dalle bottigliette ai libri e al resto delle suppellettili. In particolare si vede la donna che con una mano tiene un panino e con l'altra prende per i capelli un bambino e lo trascina da una parte all'altra dell'aula; poi tira l'orecchio a un altro perché sta dando un bacio a un compagno di classe o prende come un 'sacco di patate' un altro piccolo e lo butta sui banchi.

Nel corso degli accertamenti i bimbi sono stati sottoposti a colloqui psicoterapeutici. I consulti avrebbero acclarato per ciascuno di loro 'disturbi socio-affettivi' determinati dai soprusi subiti.

Episodi di una "gravità inaudita": così il procuratore della Repubblica di Trani, Carlo Maria Capristo, definisce quelli documentati e filmati dai carabinieri della Compagnia di Barletta. Il provvedimento cautelare è stato firmato dal gip Rossella Volpe.

"Abusando di autorità, poteri e prerogative propri delle sue funzioni educativo-formative - è detto nel provvedimento cautelare - violando i doveri di equilibrio e correttezza inerenti le attività di cura, vigilanza e custodia esercitate nei confronti di bambini a lei affidati, approfittando della loro condizione di particolare vulnerabilità, li ha ripetutamente maltrattati".

2) Asilo di san Costantino Calabro - 30/05/2013

Vibo Valentia, schiaffi e calci ai bimbi: arrestata maestra d'asilo. Schiaffi, calci, spinte ai bambini dell'asilo che le erano affidati: è l'accusa contestata ad un'insegnante di una scuola dell'infanzia nel vibonese. Ad incastrarla le immagini di una telecamera fatta installare dalla Procura. Maltrattamenti nei confronti dei bimbi della scuola in cui l’insegnante operava. È con questa accusa che i carabinieri di Pizzo e della Compagnia di Vibo Valentia hanno arrestato I. R. , una maestra dell'asilo di San Costantino Calabro, nel vibonese. Le botte ai piccoli sarebbero stati riprese dalle telecamere fatte installare nella scuola dalla Procura che ha coordinato le indagini, fatte scattare a seguito di una segnalazione. Dalle immagini, secondo quanto si è appreso, si vede l'insegnante che colpisce i bimbi inermi con schiaffi, calci, spinte e li strattona. Secondo quanto si è appreso, altre persone sono indagate in stato di libertà nell'ambito della stessa indagine. Il caso non è chiuso. Quello di Vibo Valentia è solo l’ultimo caso di una lunga e triste serie che da qualche tempo sembra essere balzata agli onori della cronaca. Appena due giorni fa, infatti, il caso di Barletta, dove un'altra maestra d'asilo è finita ai domiciliari per maltrattamenti. Anche in quel caso, sono state le immagini ad incastrare la donna, 43 anni, alle sue responsabilità, mostrandola come infieriva su bambini di 3 o 4 anni, presi per capelli, scaraventati contro i banchi, picchiati e puniti severamente per futili motivi: http://www. fanpage. it/vibo-valentia-schiaffi-e-calci-ai-bimbi-arrestata-maestra-d-asilo/#ixzz2UmispJde tutti i diritti riservati a http://www. fanpage. it

Bisogna aspettare il 20 novembre per blaterare dei diritti dei bambini; ora non c’è altro da tutelare, tranne forse la propria sedia o stipendio che dir si voglia? Vergognamoci di quanto gli altri Paesi del mondo (non tutti, ce ne è di peggio, ma questo dovrebbe spronarci a fare in fretta a sanare questa piaga cancrenosa e puzzolente) fanno da molto tempo e ricordiamo il fatto che il pedocriminale belga Marc Dutroux consigliava ai suoi amici olandesi e belgi pedocriminali come lui quegli asili che non avevano le telecamere; perciò in quei Paesi le telecamere c’erano e funzionavano (si spera). Ma dobbiamo imparare la lezione proprio dai pedocriminali, non è un tantino uno schifo?


Leggeremo ancora queste notizie? Mi augurerei di no, ma non so quanto tempo passerà prima che altri CC incastrino altre maestre che farebbero bene a mandare a zappare o a spaccare pietre, e grideremo ancora allo scandalo, tanto ci siamo abituati: prego solo il Padre Eterno che illumini queste maestre indegne, come sa fare Lui. 

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