In una relazione scorsa si
riporta la notizia che il garante della privacy ha vietato l’uso delle
telecamere negli asili e così, quello che gli altri stati da più di un
ventennio fa hanno introdotto, in Italia niet: continuiamo a lasciare che i
bambini vengano picchiati e strattonati con violenza.
In tre asili, a distanza di
pochi giorni l’uno dall'altro, esplode la nuova violenza su minori, anzi bambini
piccoli, anche dai tre ai quattro anni. Grazie a telecamere nascoste piazzate
dai CC che hanno però seguito per mesi i fatti: ma durante quei mesi, sebbene ci vogliano prove circostanziali, quale danno fisico e psicologico hanno subito i bambini?
Chi può dire cosa comparirà tra
qualche anno, nonostante ci saranno psicologi che aiuteranno i bambini ed i
genitori (si spera) a superare il disturbo da stress postraumatico ripetuto dei
bambini e acuto nei genitori che trepidano giustamente per la salute dei loro
bambini?
Ma che Italia è questa
(giustamente siamo agli ultimi posti per idoneità e ai primi per corruzione e
altro): da anni si chiede ai politici di queste telecamere da mettere negli
asili, di fare dei test di idoneità al personale che segue i bambini. E cosa si
fa? Nulla.
Anzi un asilo di Ravenna vuole
mettere le telecamere e il garante lo vieta; arriviamo sempre dopo a constatare
i fatti e gridare contro le maestre che poi vengono coinvolte tutte, anche
quelle che fanno con sacrificio e dedizione il loro lavoro! Cosa vogliono i
nostri politici? Invocare che non ci sono soldi, che c’è la crisi … E i bambini
piccoli (diversi almeno vengono picchiati in luoghi pubblici) per la cui
educazione lo stato o le regioni o le province hanno per legge destinato dei
fondi, cosa faranno? Cosa faranno i bambini picchiati e quelli che vedono
picchiare i loro compagni, per non dire di quelli incitati a picchiare i loro
compagni, come nella struttura di Roma?
Stiamo facendo crescere una
generazione di persone che avranno delle cicatrici psicologiche di non si sa
quale portata, ma che ci sarà ed influirà negativamente sugli altri; ma andiamo
avanti così a disquisire sulla crisi (prima non c’era ancora), e aspettiamoci
una generazione di persone che saranno indubbiamente degli emarginati per
quello che hanno subito e per cui dei politici non considerano giusto
intervenire (non leggono queste notizie i nostri politici? Leggono solo le
pagine delle loro disquisizioni e diatribe lessicali?). Perciò, se gli intralci
sono creati anche da un garante che ha le sue idee e difende i bambini per la
privacy e non per le botte, quali possibilità ci rimangono per difendere in futuro i bambini non ancora picchiati?
Di pedocriminali ce ne sono
tanti, che riprendono mediaticamente i bambini ai giardinetti, alle sfilate di
moda per bambini, in spiaggia, al mare. Perché dunque porsi dei problemi per i luoghi chiusi come gli asili? Le telecamere possono essere messe in modo che solo determinate persone, delle istituzioni o altro, possano vederle, senza violare
la privacy, ma risparmiando loro almeno i pestaggi che non "farebbero" parte del
sistema educativo.
1) Arrestata maestra d'asilo
per maltrattamenti a Barletta - 29/05/2013
Telecamera nascosta filma
soprusi. Alla donna sono stati concessi gli arresti domiciliari
28 maggio, 14:33(da fanpage. It,
tutti i diritti riservati)
Con l'accusa di aver
maltrattato alcuni bambini, una maestra di una scuola pubblica per l'infanzia, di
43 anni, é stata arrestata a Barletta. Alla donna é stato concesso il beneficio
dei domiciliari. Sono stati i genitori di alcuni piccoli tra i 4 e 3 anni, dopo
aver saputo delle violenze, a denunciarle e a far avviare le indagini
coordinate dal sostituto procuratore Michele Ruggiero.
Alcuni maltrattamenti sarebbero
stati registrati da una telecamera collocata all'insaputa della maestra. Dalle
immagini si vedono i piccoli colpiti dalla donna, fatti cadere, trascinati e
scagliati contro oggetti di ogni genere, dalle bottigliette ai libri e al resto
delle suppellettili. In particolare si vede la donna che con una mano tiene un
panino e con l'altra prende per i capelli un bambino e lo trascina da una parte
all'altra dell'aula; poi tira l'orecchio a un altro perché sta dando un bacio a
un compagno di classe o prende come un 'sacco di patate' un altro piccolo e lo
butta sui banchi.
Nel corso degli accertamenti i
bimbi sono stati sottoposti a colloqui psicoterapeutici. I consulti avrebbero
acclarato per ciascuno di loro 'disturbi socio-affettivi' determinati dai
soprusi subiti.
Episodi di una "gravità
inaudita": così il procuratore della Repubblica di Trani, Carlo Maria
Capristo, definisce quelli documentati e filmati dai carabinieri della
Compagnia di Barletta. Il provvedimento cautelare è stato firmato dal gip
Rossella Volpe.
"Abusando di autorità, poteri
e prerogative propri delle sue funzioni educativo-formative - è detto nel
provvedimento cautelare - violando i doveri di equilibrio e correttezza
inerenti le attività di cura, vigilanza e custodia esercitate nei confronti di
bambini a lei affidati, approfittando della loro condizione di particolare
vulnerabilità, li ha ripetutamente maltrattati".
2) Asilo di san Costantino
Calabro - 30/05/2013
Vibo Valentia, schiaffi e calci
ai bimbi: arrestata maestra d'asilo. Schiaffi, calci, spinte ai bambini
dell'asilo che le erano affidati: è l'accusa contestata ad un'insegnante di una
scuola dell'infanzia nel vibonese. Ad incastrarla le immagini di una telecamera
fatta installare dalla Procura. Maltrattamenti nei confronti dei bimbi della
scuola in cui l’insegnante operava. È con questa accusa che i carabinieri di
Pizzo e della Compagnia di Vibo Valentia hanno arrestato I. R. , una maestra
dell'asilo di San Costantino Calabro, nel vibonese. Le botte ai piccoli
sarebbero stati riprese dalle telecamere fatte installare nella scuola dalla
Procura che ha coordinato le indagini, fatte scattare a seguito di una
segnalazione. Dalle immagini, secondo quanto si è appreso, si vede l'insegnante
che colpisce i bimbi inermi con schiaffi, calci, spinte e li strattona. Secondo
quanto si è appreso, altre persone sono indagate in stato di libertà
nell'ambito della stessa indagine. Il caso non è chiuso. Quello di Vibo
Valentia è solo l’ultimo caso di una lunga e triste serie che da qualche tempo
sembra essere balzata agli onori della cronaca. Appena due giorni fa, infatti, il
caso di Barletta, dove un'altra maestra d'asilo è finita ai domiciliari per
maltrattamenti. Anche in quel caso, sono state le immagini ad incastrare la
donna, 43 anni, alle sue responsabilità, mostrandola come infieriva su bambini
di 3 o 4 anni, presi per capelli, scaraventati contro i banchi, picchiati e
puniti severamente per futili motivi: http://www. fanpage. it/vibo-valentia-schiaffi-e-calci-ai-bimbi-arrestata-maestra-d-asilo/#ixzz2UmispJde
tutti i diritti riservati a http://www. fanpage. it
Bisogna aspettare il 20
novembre per blaterare dei diritti dei bambini; ora non c’è altro da tutelare,
tranne forse la propria sedia o stipendio che dir si voglia? Vergognamoci di
quanto gli altri Paesi del mondo (non tutti, ce ne è di peggio, ma questo
dovrebbe spronarci a fare in fretta a sanare questa piaga cancrenosa e
puzzolente) fanno da molto tempo e ricordiamo il fatto che il pedocriminale belga
Marc Dutroux consigliava ai suoi amici olandesi e belgi pedocriminali come lui
quegli asili che non avevano le telecamere; perciò in quei Paesi le telecamere
c’erano e funzionavano (si spera). Ma dobbiamo imparare la lezione proprio dai
pedocriminali, non è un tantino uno schifo?
Leggeremo ancora queste notizie?
Mi augurerei di no, ma non so quanto tempo passerà prima che altri CC
incastrino altre maestre che farebbero bene a mandare a zappare o a spaccare
pietre, e grideremo ancora allo scandalo, tanto ci siamo abituati: prego solo
il Padre Eterno che illumini queste maestre indegne, come sa fare Lui.
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