Casi isolati come il feto trovato a Viterbo
morto in un cassonetto della spazzatura verso i primi di maggio, o di bambini
uccisi serialmente con azioni continue di stragi in Siria durante un omicidio
statale senza fine, ove le Nazioni Unite non hanno ancora trovato il modo per
fermare un dittatore colpevole di crimini contro l'umanità e quindi
pluriomicida, e che sembra essere arrivato all'uso di armi chimiche per
sterminare più alla svelta, la fame, che in Somalia e non solo, uccide un
bambino sotto i cinque anni (Unicef) ogni 3 secondi.
Queste cifre, o semplici rapporti ormai finiti
negli archivi storici dei vari quotidiani, sembrano notizie uguali ad un
partita di calcio malgiocata (o corrotta) e quindi da dimenticare alla svelta,
per non sottrarre l'attenzione alla crisi che ormai angoscia tutto il mondo e
che è foriera di altre morti per fame, stenti o qualsiasi altro modo di non
vivere decentemente, non ultima l'impennata dei suicidi di coloro che sono
travolti dalla miseria che chiamano povertà, ma che è ancora più terrificante
della povertà, perché non fa vedere alcuna via di uscita, nessuna possibilità
di continuare a vivere sia come soggetto, sia come padre o madre di figli che
aspettano da loro cibo e possibilità di inserimento nella società attuale.
Anche l'aumento di padri o madri che uccidono i propri figli denota una
regressione a livello animale.
Non è pessimismo citare queste attuali
tendenze di molti, troppi soggetti in cui l'istinto di morte ha il sopravvento
su ogni altro sentimento dell'uomo chiamato “sapiens”.
Si è già detto degli esempi di associazioni, volontari
che abbandono la società industrializzata e ormai irreggimentata da particolari
direttive delle “alte sfere” (se così si possono chiamare) e vanno in terre da
terzo o quarto mondo a dare il loro aiuto specializzato a quelle popolazioni.
Sono il cosiddetto sale o lievito dell'umanità che sta tentando di rimediare
all'incoscienza di molti altri che hanno per scopo i soldi e il potere. Ma
queste vite in aiuto di altri sono spesso nascoste ai grandi media che parlano
e sparlano quasi sempre di politica; la loro lotta contro la miseria e le
malattie locali avviene senza strombazzamenti da baracconi politici, esempi da seguire e da scrivere nel
libro dell'umanità che non esiste in questo mondo.
Anche il nuovo Papa Francesco parla di difesa
dei bambini e di lotta alla pedocriminalità e lo dice senza mezzi termini,
convinto di quello che dice e che vuole diffondere e difendere.
1) Bimbi sottratti a madre, 'Ci
uccidono?' 'Chi ci aiuterà a fare i compiti?”
Nel Salernitano la
mamma riprende la scena con il cellulare
21 aprile, 15:25
BATTIPAGLIA
(SALERNO) - Durano una manciata di
minuti, con il drammatico pianto di due bambini in sottofondo a rendere ancora
più triste la storia, i momenti del prelievo forzato da parte della polizia di
due fratellini di 7 ed 8 anni destinati dal Tribunale dei Minori ad una casa
famiglia. Un video choc effettuato dalla madre, un'insegnante di 46 anni di
Battipaglia (Salerno), proprio nei pressi della sua abitazione, dove i bimbi
stavano tornando e dove ad attenderli vi erano alcuni agenti, un'assistente
sociale ed una psicologa del Comune. Lei, la madre, è accusata dalla sezione minorile
della Corte d'Appello di Salerno, di PAS, acronimo che sta per 'Parental
Alienation Syndrome', un disturbo attraverso il quale la donna, agendo sulla
psicologia dei bambini, tenterebbe di metterli contro il padre, dal quale è
separata. Di qui, la decisione del tribunale minorile di sottrarre i fratellini
alla potestà della madre per affidarli temporaneamente ad una casa famiglia, in
attesa di una vera e propria adozione. La vicenda è diventata pubblica con il
video del Corriere del Mezzogiorno.
Un caso molto simile
a quello registrato alcuni mesi fa in provincia di Padova, dove un bimbo di 10
anni, sempre su disposizione del tribunale, venne prelevato a forza da scuola.
Simile, ma per certi versi meno drammatico.
Qui, infatti, i
fratellini rischiano di "perdere" entrambi i genitori. Il curatore
dei minori, infatti, ha richiesto al tribunale anche la sospensione della
potestà del padre per molestie sessuali, che sarebbero emerse dalla
testimonianza degli stessi bambini durante un colloquio con uno psicologo.
"Ci uccideranno?", chiedono i bambini alla mamma. "Chi ci
aiuterà a fare i compiti?", è la domanda che rivolgono ai loro
interlocutori. Una vicenda, insomma, sulla quale è tornata proprio la madre
dalle pagine di Facebook, a più di un mese dal trasferimento dei figli nella
casa famiglia. "C'é purtroppo chi si arroga il diritto di decidere di
sottrarre un figlio alla madre per chissà quale futile ed insensata
motivazione", ha scritto, chiedendo che i fratellini possano tornare a
casa al più presto, e annunciando la presentazione di un ricorso per ottenere
la sospensione del provvedimento di assegnazione dei figli alla casa famiglia.
E intanto, mentre si attende la decisione del tribunale, il video continua a
circolare in rete e a provocare reazioni. Effettuato dalla donna con un
telefonino cellulare, in esso, più che le immagini, poche e a volte sfocate, è
soprattutto il sonoro a colpire: la richiesta disperata di aiuto dei bambini
rivolti alla madre, e le parole di quest'ultima che tenta di rassicurarli (da
www. Fanpage.it,tutti i diritti riservati all'autore ed alla testata).
2) Siria, rapporto UNICEF: generazione
perduta, 2 milioni i bambini colpiti 12/03/02013
(tutti i diritti riservati
all'autore ed alla testata di Taggatore di web di Antonio Caperna)
Secondo un rapporto lanciato oggi
dall'UNICEF, la violenza incessante, i massicci spostamenti di popolazione e i
danni alle infrastrutture e ai servizi essenziali causati dal conflitto siriano
rischiano di lasciare un'intera generazione di bambini segnata per tutta la
vita.
A due
anni dall’inizio del conflitto in Siria, secondo il nuovo rapporto “Syria's
Children: A Lost Generation?" (Bambini della Siria: una generazione
perduta?), i bambini stanno pagando il prezzo più alto delle violenze:
- oltre 2 milioni di essi sono colpiti dal
conflitto;
- di questi, più di 1.800.000 all'interno dei
confini siriani e
- oltre 500.000 rifugiatisi in Libano,
Giordania, Iraq, Turchia ed Egitto.
Il rapporto - che fa il punto della
situazione a due anni dall’inizio della crisi in Siria – sottolinea che nelle
zone in cui i combattimenti sono stati più intensi, l'accesso all'acqua è
diminuito di due terzi, con conseguente aumento di malattie respiratorie e
della pelle, mentre una scuola su cinque è stata distrutta, lesionata o adibita
a ricovero per le famiglie sfollate.
Ad
Aleppo, per esempio, solo il 6% dei bambini attualmente frequenta la scuola. Le
classi che funzionano ancora sono composte in alcuni casi da oltre 100 alunni. Ospedali
e ambulatori sono stati distrutti e il personale sanitario qualificato è
fuggito. Nel frattempo, i bambini soffrono il trauma di vedere i membri della
famiglia e gli amici uccisi e sono terrorizzati da rumori e scene di scontri.
3) Dal commento al
14° Rapporto di “SAVE THE CHILDREN”
(tutti i diritti riservati all'autore del
blog Doriana Goracci e alla testata Il Taggatore)
Si ricavano solo alcuni dati importanti. Il
14° Rapporto di Save the Children, elenca gli indici di benessere
- salute materna e
- rischio di morte per parto,
- benessere dei bambini e
- tasso di mortalità entro i 5 anni,
- grado di istruzione,
- condizioni economiche e
- Pil procapite (????),
- partecipazione politica delle donne al
governo.
Il Congo è il peggior Paese per madri e
figli, la Finlandia, la Svezia e la Norvegia i migliori,
- L’Italia al 17° posto,
- Gli Usa al 30°.
- le finlandesi possono
contare su ben 17 anni di istruzione,
- le donne congolesi su
8,
- le somale solo su 2.
- Se il tasso di
mortalità dei bambini entro i 5 anni nella Repubblica Democratica del Congo è
di 167 su mille nati vivi,
- In Finlandia il tasso
precipita a 3 su mille.
- Per quanto riguarda
l’Italia, le condizioni di salute delle mamme e dei bambini raggiungono livelli
alti (il tasso di mortalità femminile per cause legate a gravidanze e parto è
pari a 1 ogni 20.300, quello di
mortalità infantile è di 3,7 ogni 1000 nati vivi),
- Come abbastanza alto
è il livello di istruzione delle donne, pari a 16 anni di formazione
scolastica.
- Benché la scarsa
percentuale media di partecipazione politica delle donne fotografata dal
Rapporto (20,6%) abbia subito un deciso incremento in occasione delle ultime
elezioni (28,6% al Senato e 31,3% alla Camera), siamo ancora distanti perfino
da paesi comel’ Angola (38%) e Mozambico (39%).
Il documento mette a fuoco le morti
precocissime dei neonati:
- Ben 1 milione di
bambini ogni anno non sopravvive al primo giorno, e anche in questo caso il
triste primato spetta ai Paesi africani,
- Somalia in testa (18
bambini morti su 1000 nati).
- A livello numerico,
invece, è l’Asia del Sud la regione in cui si verifica ben il 40% delle morti
durante il primo giorno di vita.
- Nonostante
l’incredibile crescita economica degli ultimi anni, l’India guida questa classifica
con 309.300 bambini morti nel primo giorno, pari al 29% del totale mondiale, ed
è in questo Paese che si conta il maggior numero di mamme che muoiono per
gravidanza o parto.
- Sebbene dal 1990 il
tasso di mortalità dei bambini entro i 5 anni di vita e la mortalità delle
mamme siano calati rispettivamente del 40% e 50%, ogni giorno nel mondo 800
donne muoiono ancora per cause legate alla gravidanza o al parto,
- Mentre sono quasi 7 milioni i bambini che
muoiono prima di compiere 5 anni,
- Di cui 3 milioni non
superano il mese di vita.
- La quasi totalità delle morti di neonati e
delle loro mamme si verifica nei Paesi in via di sviluppo, dove è fatale la
mancanza di servizi sanitari di base e di assistenza al parto.
- Salta all’occhio nel Rapporto il trentesimo
posto occupato dagli Usa per lo stato di benessere delle mamme e dei loro
figli.
- Tra i Paesi
industrializzati, gli Stati Uniti addirittura guidano la classifica per
mortalità dei neonati: ogni anno più di 11.000 bambini americani muoiono
durante il loro primo giorno di vita. Nonostante le condizioni dell’istruzione
ed economiche siano soddisfacenti, collocandosi tra i 10 migliori Paesi,
altrettanto non emerge per quanto riguarda la salute delle madri, il benessere
dei bambini e la partecipazione politica.
4)
ricordiamo anche che nel Cleveland USA tre adolescenti scomparse dieci anni fa sono
state ritrovate grazie ad una di loro che è stata liberata da un uomo di colore
(Ariel Castro con due complici, i pedocriminali che fecero abortire una di loro Michelle cinque volte a
furia di pugni sulla pancia). Permisero ad Amanda di partorire, ma in una
piscina gonfiabile, per non sporcare. Questo orrore nascosto e finalmente
emerso ci fa capire come vivono i cosiddetti “missing” ancora vivi e schiavi di
esseri disumani, di pedocriminali che si fanno passare per gente comune.
Le ultime due pubblicazioni, segnalate da
altre testate e relativi autori, cui vanno tutti i diritti, mostrano un quadro
non certo attraente della situazione mondiale dei bambini e anche delle madri, sebbene
alcuni stati abbiano la medaglia d'oro, altri muoiono per mancanza di viveri o
per sete, muoiono senza scalpore, senza processioni di cosiddetti vip che vanno
a rendere non so cosa alle spoglie mortali uguali a quelle delle mamme e dei
bambini. Hanno funerali privatissimi perché spesso restano sul posto dove
vivono e non sono gettati nei cassonetti che non ci sono, ma da qualche parte
senza nessun segno del loro passaggio su questa terra o assieme ad altri
disgraziati in fosse o altre discariche comuni, anche loro morti così, con l'unica
aggravante di voler vivere da persone, in condizioni anche subumane, ma che
lasciano vivere, se quello è un vivere piuttosto che un anticipo della morte
che li tallona ovunque e se li prende così come sono nati.
I loro occhi però non si spengono mai, perché
si aprono nell'infinito da cui provengono e sono riconosciuti da Colui da cui
sono partiti. Sì, tutti gli occhi si aprono in qualche aurora infinita, specie
quelli che non hanno avuto niente se non dolori, sofferenze, e non si
riempiranno più di lacrime che talvolta non c'erano nemmeno perché non avevano
liquidi in corpo.
Ringraziamo ancora quei veri volontari che
sono lì con loro, che li accompagnano e cercano di rendere loro una vita
vivibile o un trapasso meno disumano: un grazie senza limiti.
Se milioni di bambini siriani saranno segnati
a vita per quello che hanno visto e vissuto, aggiungiamoli a quelli di Gaza, dell'Egitto,
della Cina, dell'olocausto Armeno, Russo ecc., ed auguriamo loro non un altro
olocausto, ma qualcosa o Qualcuno che metta fine a tutte queste ingiustizie.
Se guardi un bambino piccolo negli occhi, li
vedi spalancati anche verso l'adulto, spalancati per dire che c'è anche lui ed
è lì per amare come si aspetta dall'adulto; ma quando non sorridono più, il
loro mondo è finito, il loro sguardo è spento e perduto e non è più riacquistato.
Ecco perché facciamo guardare i bambini
sempre verso il cielo: da Lassù deve venire la loro gioia che gli adulti vili e
bastardi hanno loro tolto.
Grazie di nuovo a quelle associazioni e
volontari che fanno sorridere i bambini. Grazie!
Nessun commento:
Posta un commento