di Giorgio Gagliardi

sabato 6 aprile 2013

L'infinita colonna di neonati verso il calvario


Non è una grande e nuova notizia, perché purtroppo i neonati è da decenni che sono stati usati per torture e uccisioni, ma è una notizia troppo cinica e da urlo,da spavento e da terrore, già presente nelle reti di Spartacus, di Zandvoort,Toro Bravo,Orchidea e tante altre reti pedocriminali scoperte e dove ci si incontra con foto e video di neonati torturati e poi uccisi, sempre con la stessa violenza, dal mostro umano che gode nel vedere soffrire, nel sentire urlare dei bimbi non difesi nemmeno da un subumano pedocriminale.

É ben vero che la catena di cinici criminali non si ferma sull'utente, ma va oltre, per raggiungere il  trafficante, le reti pedocriminali, i criminali che pagano per portar via o fanno scomparire neonati: ho detto neonati. Bambini che cercano solo il seno materno per crescere e si trovano spaventosamente immessi in giochi crudeli dove il seno materno è sostituito da sofisticati metodi di tortura che fanno sempre più urlare e piangere per il godimento di mostri umani che sono spesso papà, nonni, mamme e nonne che hanno altri figli che vezzeggiano e coccolano; ma quei poveri bimbi destinati al macello godereccio … per loro nessuna pietà: solo sofferenza e morte.

Ma le notizie scavalcano le precedenti e così anche queste oscenità restano solo nell'archivio storico del giornale e, se si citano i nomi dei pedocriminali, qualche avvocato/avvocatessa scrivono sventolando denunce, denunce anche al garante dei bambini (forse?) e, se ci lascia prendere dalla paura di difendere dei neonati, è finita ed intanto la rete pedocriminale si allarga: pedofili che cambiano cognome, specie se hanno cariche pubbliche; perbenismo trasverso e di facciata.

Solo sventurate alla gogna: mamma che avvelena bimba di tre anni e poi tenta il suicidio, papà che frusta il bambino con un cavo elettrico spesso. Ma chi ha aiutato questi genitori ad essere veri genitori e a non copiare l'educazione ricevuta e trasmessa tale e quale, spesso educazione di violenza e di abbandono fisico e psicologico; e la mannaia legale si abbatte su di loro indiscriminatamente, specie se sono indigenti e non hanno rose di avvocati a difenderli e psicoterapeuti che li aiutino a vivere e a far vivere senza violenza, abbandono fisico e psicologico.

L'unica morale sono i soldi che ormai, pilotati da un gruppo ristretto, manovrano per il potere sugli umani: le loro azioni sono nascoste, ma non meno efficaci, coperte da altre scuse e raggiri che cambiano completamente il loro ultimo fine. Non per nulla i suicidi aumentano, ed è una legge di natura scritta nei cromosomi animali: quando la popolazione aumenta (leggi:  l'uomo non ha di che vivere) allora questi meccanismi non li ferma più nessuno, nemmeno il neocervello, perché viene superato dal paleocervello del rettile, cioè dei mostri preistorici che solo la natura ha fermato con mezzi extraterrestri.

Aveva 105 mila video pedofili, arrestato. Nei filmati c’erano molti neonati.

da informazione.it (tutti i diritti riservati all'autore ed alla testata)
20/03/2013

Un “grossista” di video scoperto nella provincia di Roma: è un impiegato di banca di 52 anni.

Una collezione di 105.000 filmati pedopornografici, dove c’erano anche immagini di neonati. La polizia postale del Lazio e quella della sezione di Viterbo hanno arrestato in provincia di Roma uno dei maggiori “condivisori” di immagini pedopornografiche in Italia, considerato una sorta di “grossista” nella rete.
L’uomo, un impiegato di banca romano di 52 anni, sposato ma senza figli, “custodiva” il materiale nei suoi due PC e in un centinaio di CD e DVD, con tanto di audio. Le indagini erano partite nel maggio del 2011, quando l’uomo era stato già perquisito per aver messo in condivisione ed essersi procurato file pedopornografici, con cinque immagini che ritraevano minori in atti sessuali.

Poi il sequestro dei computer e i pedinamenti, fino alla banca dove lavorava e nella quale si intratteneva oltre l’orario di lavoro, ma dove non è stato accertato alcun incontro con minori. Il sistema attraverso il quale otteneva i file, era il “download” e l’“upload”, era il “peer to peer”, che permette di acquisire una maggiore quantità di file man mano che aumentano le immagini e i video condivisi nella propria cartella digitale.
Gli investigatori stanno ora vagliando le migliaia di immagini e tentando di identificare eventuali vittime dei pedofili. I file ritraggono minori soprattutto stranieri. Per questo, grazie ad appositi software collegati ad un circuito internazionale, si tenterà di risalire ai bambini.

2) Un feto morto é stato ritrovato all’interno di un cestino in un bar del centro di Roma,
in via del Circo Massimo. Secondo i carabinieri, che indagano sulla vicenda, potrebbe trattarsi di un prematuro.
Da giornalettismo.it 21/03/ 2013 (diritti riservati all'autore ed alla testata)

IL RITROVAMENTO - A trovare il feto é stato il gestore dello stesso bar-bistrò, che ha subito allertato i carabinieri. A quanto si é appreso il corpicino avrebbe la grandezza di un pugno ed é stato trovato nel cestino all’interno del bagno del bar. Sul posto sono intervenuti i carabinieri del nucleo Roma Centro e la sezione Rilievi. (ANSA).

3) Marocco, domestica quattordicenne bruciata viva, punita dai suoi "padroni".
Nel Paese 60 mila baby-schiave.

Da informazione.it (tutti i diritti riservati all'autore ed alla testata)
di Diego Minuti

Fatima aveva 14 anni e, da quando avrebbe dovuto giocare con le bambole, è stata mandata a lavorare come domestica in una casa di borghesi di Agadir. Fatima è morta, bruciata viva dai suoi 'padroni', che in questo modo l'hanno voluta punire per chissà quale colpa.

Quando l'hanno portata nell'ospedale di Agadir, i medici hanno subito capito che difficilmente ce l'avrebbe fatta, perché le fiamme le avevano bruciato gran parte del corpo.

UNA BREVE AGONIA. Semmai fosse possibile dirlo, per fortuna, la sua agonia è durata lo spazio di poche ore. Fatima è l'ennesima protagonista di un fenomeno, le baby domestiche, talmente radicato in Marocco che, secondo le ultime stime, interessa circa 60 mila tra ragazze e bambine, perché la tradizione vuole che siano mandate 'a padrone' nell'età in cui per il mondo sarebbero bimbe e invece nel Regno sono già abili a lavorare.

ABITUDINE RADICATA. La società civile marocchina ha cercato di reagire a queste vicende, ma è un percorso difficile perché l'abitudine delle famiglie agiate o anche solo benestanti di avere per casa queste piccole schiave è difficile da rimuovere. Nel caso di Fatima, i suoi datori di lavoro erano una insegnante e un poliziotto, ovvero i rappresentanti di due categorie che dovrebbero aiutare la società a crescere o che la stessa società dovrebbero difendere. E invece sono stati i suoi carnefici. Chissà come cercheranno ora di giustificare questo crimine che, per le organizzazioni di difesa della donna o dei minori, grida vendetta.

LAVORO VIETATO FINO AI 15 ANNI. Un fenomeno consolidato, nonostante, per il Codice marocchino, il lavoro per i minori sia vietato sino all'età di 15 anni e chi assume una 'petite bonne' sia passibile fino a tre mesi di reclusione. La pena esiste, è vero, ma la sua applicazione è rarissima e il mercato delle piccole schiave resta fiorente, perché l'offerta è enorme. Si tratta di bambine che vengono in gran parte dalle zone rurali (se non diventano domestiche vanno a lavorare nei campi), nella maggioranza dei casi analfabete e provenienti da famiglie indigenti che di fatto le affittano, incassando poi il loro stipendio. Lavorano in casa, dall'alba alla sera, non sanno cosa sia uscire, se non per fare la spesa o accompagnare la 'signora' per le compere: 12 ore al giorno per sette giorni alla settimana, e con paghe mensili di poco superiore ai 10 dollari.

Che per le loro famiglie sono uno stipendio vero e proprio e poco importano la condizioni di vita di queste schiave-bambine che, in questo stato, diventano ragazze, ma con il fisico e la mente distrutti. Come la 17enne che, lo scorso gennaio, a Casablanca, disperata si è gettata dalla finestra della casa del suo padrone, uno stimato medico. Con lei è morto anche l'uomo che ha tentato di prenderla a volo, deceduto sul colpo.(Ansa) Giovedì, 28 Marzo 2013

L'elenco dei bambini torturati ed uccisi, sì uccisi nei modi più sofisticati, si allunga: l'esercito degli innocenti si allunga sempre più: bambine bruciate dai padroni/schiavisti, bambine che si defenestrano perché non resistono ai lavori pesanti imposti dai loro padroni schiavisti anche se medici.

Una nota amara riguardo all’ultimo caso è il fatto che un uomo ha tentato di prenderla al volo, ma è morto a seguito dell’urto. GRAZIE, comunque, a quell'uomo che si è sacrificato per una vita umana in crescita; GRAZIE! Anche Qualcun altro lo ringrazierà del suo gesto non richiesto. Si tratta in ogni caso di un contributo, per cercare di arginare il numero dei troppi bambini che subiscono, rimettendoci la propria stessa vita.

Ricordiamolo, magari scriviamo il suo non-nome nella nostra agenda e, quando rileggeremo i nostri appunti, soffermiamoci un attimo a visualizzare e ringraziare questo essere umano veramente tale e che forse ci fa vergognare della nostra pigrizia mentale.

Nessun commento:

Posta un commento