di Giorgio Gagliardi

giovedì 15 marzo 2012

DUE NOTIZIE BUONE: UN'ALTRA OPERAZIONE INTERNAZIONALE CONTRO I PEDOCRIMINALI E LA SVIZZERA CHE EMANA UNA LEGGE …

... PER NON FARE MAI CADERE I TERMINI DI PRESCRIZIONE DEGLI ABUSI SESSUALI SU BAMBINI E DISABILI

Altri pedocriminali che sono stati bloccati, arrestati, fermati per un po' di tempo nel loro lurido divertimento e una legge mannaia giusta che in Svizzera i crimini di abuso sessuale su minori o disabili non cadranno mai in prescrizione.

L'imprescrittibilità di questi reati era da tempo caldeggiata e proposta perfino alle Nazioni Unite Europee ed all'ONU, ma quei signori non avevano tempo di pensare a questo, e gli interrogativi non sono solo di negligenza, trascuratezza, ma anche di pressioni per affossare perché amici di amici sono coinvolti e vogliono un gioco libero e tranquillo: sono i Vip che si dedicano a questi sport di inseguire, catturare o noleggiare i minori e violentarli nei modi che il loro inconscio suggerisce, sono i perversi che hanno di umano solo le fattezze esterne, e forse nemmeno quelle, deformate dal peggiore dei vizi, e che ritroviamo anche in posti molto alti e compaiono sui media per qualche loro gioco andato male, sanno subito confondere le realtà coi loro prezzolati avvocati che digeriscono ogni schifezza.

Purtroppo a queste due vittorie si aggiunge una ennesima sconfitta: secondo il rapporto don Noto 2012 l'età delle vittime dei pedocriminali sta scendendo sotto i cinque anni e questo non è certo un buon segno ma un'ennesima sconfitta di una umanità con gentaglia squallida che fa di tutto per farla degenerare e creare sempre più bambini e futuri adulti disadattati, vittime /carnefici, i cui frutti si stanno già cogliendo ora e preparandosi in un futuro problematico.


1) CONSIGLIO NAZIONALE SVIZZERO: abusi sessuali su bambini mai in prescrizione
Gli autori di delitti sessuali su fanciulli saranno perseguibili penalmente per tutta la loro vita. Senza opposizioni, il Consiglio nazionale è entrato oggi in materia sulla legge d'applicazione dell'iniziativa " per l'imprescrittibilità dei reati di pornografia infantile " approvata dal popolo nel 2008. Le discussioni saranno oggi incentrate sulla definizione di "fanciullo impubere" presente nell'iniziativa. La Commissione preparatoria propone di fissare un limite a 12 anni.L'associazione Marche Blanche, all'origine dell'iniziativa, vorrebbe portare questo limite a 14 anni.
Al Nazionale questa proposta è sostenuta da UDC, Verdi Liberali, e PBD. I demo centristi sarebbero favorevoli ad innalzare la soglia a 16 anni. Altro principio che rimane da chiarire è la definizione di "reati sessuali o di pornografia". Qui il governo propone l'imprescrittibilità dei seguenti quattro reati: atti sessuali con fanciulli, coazione sessuale, violenza carnale, atti sessuali con persone incapaci di discernimento o inette a resistere. La maggioranza della commissione preparatoria vorrebbe estenderla anche ai reati commessi con persone ricoverate, detenute o imputate, nonché quelli con persone in stato di bisogno. (fonte ats, bambini coraggiosi)

2) PEDOPORNOGRAFIA: stroncata rete mondiale. Dieci arresti; il capo fermato a Milano (fonte diritti riservati a Il fatto quotidiano.it del 08/03/2012)
Operazione coordinata dalla Procura di Firenze in 28 Paesi, il server era in Texas. Ci sono 112 indagati, 14 sono italiani: sarebbero state scambiate migliaia di fotografie e centinaia di video. Secondo l'inchiesta il sito aveva almeno 700 utenti abituali
La Procura di Firenze ed Eurojust stanno coordinando una vasta operazione internazionale contro la pedofilia on line condotta in 28 Paesi. Dieci gli arresti in Italia, Usa, Francia e Portogallo, in tutto gli indagati sono 112. Il promotore del sodalizio criminale, secondo gli inquirenti, è un italiano, arrestato a Milano. L’operazione ‘Nanny’ ha stroncato una rete mondiale di pedofili che, usando social network in Internet, sfruttava sessualmente bambini.
Perquisizioni sono in corso in Italia, in Francia e in Portogallo e sono già state eseguite in Belgio e negli Stati Uniti, in particolare negli Stati di Texas, California, Illinois, Washington, Missouri, Virginia e Ohio. Gli italiani coinvolti sono 14, fra cui il promotore dell’organizzazione, arrestato a Milano: sono in corso in queste ore perquisizioni in abitazioni in Lombardia, Lazio, Veneto, Valle d’Aosta, Friuli, Toscana, Sicilia e Puglia sono in corso in queste ore le perquisizioni dei carabinieri e della guardia di finanza disposte dalla Procura di Firenze. Il reato contestato è associazione per delinquere finalizzata alla produzione e diffusione di materiale pedopornografico.

L’inchiesta è nata un anno fa da dettagliate denunce di Telefono Arcobaleno ed è stata svolta su scala internazionale dagli investigatori specializzati del Nucleo interforze investigativo telematico di Siracusa in collaborazione con i colleghi statunitensi di Ncis, coordinati dal procuratore di Firenze Giuseppe Quattrocchi e dal sostituto Vincenzo Ferrigno. Congelati i dati informatici nei server statunitensi del social network, oscurato, cui aderivano numerose comunità di pedofili che reclutavano nuovi adepti e raccoglievano materiali pedopornografici. Il tribunale di San Diego (in California) ha ordinato le prime perquisizioni negli Usa, poi eseguite con successo dagli investigatori di Ncis in collaborazione con i colleghi italiani del Nit.
Successivamente i dati acquisiti negli Usa ed elaborati a Siracusa dagli specialisti del Nit hanno confermato la matrice italiana del sodalizio criminale nonchè la presenza di oltre 700 adepti sparsi in tutto il mondo, anche in Paesi come Arabia Saudita, Messico, Cile, Argentina, Qatar, Israele. Fittissimo lo scambio di migliaia di fotografie e centinaia di video a carattere pedopornografico, con bambini fino a 11 anni, ma anche neonati. I 700 pedofili aderivano attivamente al social network, che aveva il server a Dallas (Texas) immettendo foto e video pedopornografici, anche prodotti da loro, e si erano registrati fornendo generalità personali, account di posta elettronica, nonchè sottoscrivendo un documento in cui accettavano consapevolmente di iscriversi e partecipare ad una rete dedita alla pedopornografia. Sul social network agivano poi usando ‘nickname’. Il Nit di Siracusa ha rintracciato tutti gli ‘ip’ dei computer da cui era stato pubblicato il materiale illegale, risalendo così ai titolari. Oltre ai 700 adepti, il social network conta migliaia di frequentatori che hanno visionato le sue pagine.


3) 24/02/2012
I Carabinieri della Compagnia di Montesilvano hanno arrestato un uomo di 58 anni, coniugato, in servizio come collaboratore scolastico in una scuola primaria di secondo grado dell’area Vestina, nel pescarese. L’uomo è accusato di aver abusato, nei locali dell’istituto scolastico, di due ragazzine di 13 anni. In più occasioni l'uomo ha bloccato queste alunne e le ha palpeggiate, toccandole in particolare al seno. (fonte bambini coraggiosi diritti riservati).

4) febbraio 2012 (fonte Roberta Lerici,diritti riservati)
Napoli, Case Famiglia Sotto Inchiesta:Bambini in cambio di fondi.
In azione gli agenti della polizia municipale del comandante Sementa: sequestrati atti negli uffici comunali. L'assegnazione dei minori veniva pilotata dai funzionari pubblici a favore di alcune strutture che lucravano sui finanziamenti. Bambini usati come merce di scambio per lucrare sui fondi del Comune di Napoli destinati all'accoglienza residenziale dei minori provenienti da famiglie disagiate della città.

Questo il sistema criminale che emerge dalle indagini della polizia municipale, in cui risultano coinvolti funzionari del Comune, impiegati negli uffici per le Politiche sociali, e titolari di case famiglia della città. Sequestrati - su iniziativa del generale della polizia municipale partenopea Luigi Sementa - atti e documentazione negli uffici comunali del Servizio per le Politiche sociali. Un'attività di controllo decisa per delineare la vastità del fenomeno e l'eventuale coinvolgimento di altri soggetti nell'affare. Numerosi i casi scoperti di fatture presentate più volte a saldo di una singola prestazione, come numerose sono anche le manomissioni alla documentazione contabile presentata per l'erogazione dei fondi.
Le indagini hanno anche appurato che l'assegnazione dei minori nelle varie strutture sarebbe stata pilotata a favore di alcune strutture: canali privilegiati offerti a specifiche case famiglia costituiti dai funzionari comunali indagati per trarne benefici. In più è stato accertato che l'offerta educativo/assistenziale praticata era stata diversa e comunque inferiore a quella poi documentata per l'ottenimento dei fondi. L'assessore alle Politiche sociali di Napoli, Sergio D'Angelo, ha ricordato che le indagini hanno preso inizio da una denuncia dell'amministrazione partenopea: "Abbiamo offerto alla magistratura massima collaborazione - ha detto - e continueremo a farlo" affinché "si faccia piena luce sulla vicenda - aggiunge l'assessore - che, però, non deve offuscare il prezioso lavoro sociale che tanti operatori pubblici e del Terzo settore hanno svolto e continueranno a svolgere".

"Da anni chiediamo chiarezza e trasparenza - dicono i rappresentanti del comitato 'Il welfare non è un lusso', a cui fanno riferimento oltre duecento organizzazioni di settore - il paradosso consiste nel fatto che mentre c'è chi lucra sulla pelle dei minori i nostri centri d'accoglienza non percepiscono finanziamenti dal novembre del 2009". "Molti centri sono stati costretti a chiudere i battenti e altri hanno accumulato debiti ben oltre le loro possibilità di sopportazione - proseguono - quanto sta emergendo dalle indagini non rappresenta di sicuro il nostro settore fatto di gente che, anche senza stipendio, assiste da anni i più deboli, a partire proprio dai bambini". (La Repubblica Napoli 23 febbraio 2012)

5)Abusi all'asilo, Procura di Milano apre inchiesta
Gli episodi risalgono alla scorsa estate. Le conferme dell’incidente probatorio Abusi sessuali in asilo del Comune Aperta inchiesta su una dipendente Toccamenti e minacce: denuncia dei genitori di una bimba di 4 anni e di un maschietto. La donna è stata prepensionata MILANO - Abusi sessuali in una scuola materna comunale. Il Tribunale di Milano ha aperto un’inchiesta che vede come vittime due minori, una bimba e un maschietto e che ha come indagata una donna, all’epoca dei fatti dipendente della scuola stessa. Il 31 gennaio scorso si è svolto l’incidente probatorio sotto la guida del pm Luca Gaglio e del gip Chiara Valori, durante il quale sono state confermate le circostanze degli abusi e sono emersi ulteriori particolari agghiaccianti. La prima denuncia è del 2 agosto. Una coppia di genitori milanesi si presenta nella caserma di carabinieri più vicina a casa, allarmata dalle confidenze che la loro figlia, di soli quattro anni, ha appena fatto, due giorni dopo che si è concluso il centro estivo organizzato dalla scuola materna frequentata. Carezze molto spinte, minacce, abusi che si svolgono nelle aule della scuola, dove ogni mamma è convinta che il proprio piccolo sia al sicuro. Un racconto tristissimo e terrificante nel suo squallore, che i genitori mettono nero su bianco davanti ai carabinieri per proteggere la propria figlia e tutelare anche gli altri piccoli iscritti alla materna. Inizialmente, non succede nulla: i genitori contattano la dirigente della scuola che cerca di minimizzare. A metà settembre, però, durante un’assemblea convocata su altre questioni, alla presenza del vicesindaco e assessore all’Educazione Maria Grazia Guida, una mamma chiede chiarimenti sulla denuncia, perché la voce ha cominciato a circolare e a creare legittime preoccupazioni nelle famiglie. La Guida, che non era stata informata dalla dirigente della vicenda perché coperta da segreto istruttorio, cerca di approfondire e contatta la famiglia della bimba che ha subito gli abusi. Di lì a poco, un’altra mamma si presenta ai carabinieri per denunciare episodi analoghi che hanno avuto come vittima il figlio. Le indagini dei carabinieri, attraverso diverse testimonianze di insegnanti e amministrativi della scuola, individuano nel giro di poco tempo la persona che poi viene formalmente indagata. La stessa persona che ha avuto occasione di accompagnare le bambine in bagno, che si è coricata con loro nella sala nanna al momento del riposo, quando le insegnanti erano altrove. La donna, più volte sentita dai carabinieri che raccolgono la sua e tutte le dichiarazioni in un faldone passato all’esame del Tribunale, firma nel frattempo il proprio prepensionamento. Nelle deposizioni nega le accuse, parla di un episodio in base al quale si potrebbero collegare gli abusi alla presenza nella scuola di un uomo (anche perché una delle vittime dà un nome maschile alla persona che ha abusato di lei) che in realtà non esiste, poi ammette davanti agli inquirenti di avere inventato l’intera circostanza. Siamo a metà ottobre e bisogna fissare la data dell’incidente probatorio: i genitori dei bambini, seguiti ciascuno da un legale, vorrebbero si svolgesse rapidamente per poter iniziare un percorso di terapia psicologica che aiuti i figli a superare il trauma e a vincere le paure che si manifestano con disturbi del sonno, capricci anomali, atteggiamenti inusuali. Finalmente la seduta viene convocata e si svolge il 31 gennaio: da allora la parola è nelle mani del pm. IL VICESINDACO - «Il procedimento è coperto da segreto istruttorio, pertanto eventuali dichiarazioni nel merito provocherebbero un inquinamento delle indagini. Come assessorato all’Educazione abbiamo adottato, nell’ambito delle nostre competenze, i provvedimenti necessari a tutela dei soggetti coinvolti e di tutti i bambini della scuola. È nostra intenzione costituirci parte lesa, qualora avessimo comunicazione formale, da parte della magistratura, di eventuali rinvii a giudizio». Questo il comunicato del vicesindaco e assessore all’Educazione Maria Grazia Guida in merito alla vicenda dell’inchiesta su presunti abusi sessuali in un asilo comunale. Elisabetta Soglio] Gli episodi risalgono alla scorsa estate. Le conferme dell'incidente probatorio Abusi sessuali in asilo del Comune Aperta inchiesta su una dipendente Toccamenti e minacce: denuncia dei genitori di

6) Montesilvano (PE): Violenza sessuale Scuola area Vestina, Arrestato un bidello. Sabato 25 Febbraio 2012 09:50 I Carabinieri della Compagnia di Montesilvano arrestano un 58enne accusato di violenza sessuale ai danni di due 13ENNI avvicinate in una scuola dell'area VESTINA. Carezze,baci,e inviti ad appartarsi.

I Carabinieri della Compagnia di Montesilvano hanno arrestato un uomo di 58 anni, coniugato, in servizio come collaboratore scolastico in una scuola primaria di secondo grado dell’area Vestina, nel pescarese. L’uomo è accusato di aver abusato, nei locali dell’istituto scolastico, di due ragazzine di 13 anni. In più occasioni l'uomo ha bloccato queste alunne e le ha palpeggiate, toccandole in particolare al seno.

L'elenco continua, ma abbraccia anche le scuole elementari che non sono oggetto di queste comunicazioni anche se riguardano minori,ma non in età prescolare elementare.
Non ci spinge la routine ordinaria di questi fatti,ma la voglia di stimolare tutte le persone,anche quelle che potrebbero diventare pedocriminali, a confrontarsi con lo sguardo dei bambini che vorrebbero violentare. Guardiamo sempre di più negli occhi i bambini e ci accorgeremo sempre di più di quella nostra innocenza perduta nel corso degli anni, innocenza che ci deve spingere ad aiutare l'umanità nel migliore dei modi e in ogni modo. Tralasciamo le mode attuali transgenderiane di considerare la sessualità un elemento culturale, ricordiamo che una vita umana che cresce ha in sé dei cromosomi in ogni cellula maschili o femminili con eccezioni tutte da rispettare, e quindi rispettiamo la natura che ha in sé l'istinto della vita ed il piacere collegato a questo istinto che non può e non deve avere altre vie di fuga che non rispettano l'istinto di conservazione e riproduzione della specie. Rispettiamo chi ha idee differenti, ma non diffondiamo e non orientiamo verso forme degenerative i piccoli che si affacciano a questo mondo degli adulti alquanto infido e bugiardo. Attenzione che l'orientamento attuale di crescita dei pedocriminali e di altri similari non è un gran bel segno della vita umana e del suo istinto di conservazione e riproduzione della specie, forse sta cambiando qualcosa che ancora ci sfugge, ma che non tarderà a manifestarsi.

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