di Giorgio Gagliardi

venerdì 5 agosto 2011

Ancora drammi per i bambini: dopo l’incidente con morte di Marco, trapianti a tre bambine, ma continua sempre l'olocausto dei bimbi .

Si è letto qualche tempo fa di un ragazzino travolto da un adulto pirata ed ucciso; i genitori hanno donato gli organi a tre bambine che, grazie a lui, vivranno più decentemente, ma il dono del ragazzo a queste tre bambine è stato prodotto da un crimine su di lui. Quindi è un bellissimo esempio che si spera venga letto nelle scuole per far capire ai minori, futuri adulti, che una morte può far risorgere vita o vite che si stanno spegnendo. Questo è un grandissimo aiuto a volerci più bene tra di noi, esseri umani e discendenti dai dinosauri che sono tutt’ora in noi, sebbene più nascosti nel nostro profondo del cervello, ma apparentemente svincolati dai centri che li tenevano più sottomessi; l’evoluzione del cervello non ha frenato quello che è il cervello del rettile, che ci ha preceduto nella scala evolutiva e che ora ha sopra di sé dei centri più evoluti; tuttavia, esso sta usando questi centri più evoluti per manifestare meglio la sua incontrollata potenza.

Troppi olocausti che, a quanto sembra, non si fermeranno a quelli già tristemente famosi e non ancora compresi nella loro drammaticità; anche i video che ci allertano su quanto ha compiuto l’uomo sono schiacciati dai video di un Harry Potter o altro fantaumano. Magari oggi non ci sono più le iniezioni di fenolo al cuore dei nazisti o la doccia all’acido cianidrico, ma l’inventiva umana aggiorna i metodi di tortura e di violenza. Chi vuole può continuare a leggere l’articolo o gli articoli raccolti dai media in cui sono esposti i metodi attuali di tortura dei minori dai neonati in su. Non sentiremo certo i canti dello Zecchino D’Oro, ma chi vuole vedere il video dei metodi educativi usati in Siria e non solo lì, sentirà delle urla, vedrà mani inutilmente alzate per difendersi proprio dal rettile umano che non ha nessuna pietà per loro e che si comporta proprio da mostro preistorico. SE questa è la strada futura dell’uomo, siamo a buon punto per un’autodistruzione voluta e programmata.

1)Trapianti. Roma, organi bimbo salvano la vita a 3 bambine

Lunedi 18 07 2011 - 13:50 Ansa.it/diritti riservati)
Un dramma inimmaginabile, la morte di un bambino. Marco, che però si trasforma nel ritorno alla vita di tre bambine, grazie al trapianto di organi. Il prof. Domenico Adorno, in qualità di Coordinatore del Centro Regionale Trapianti del Lazio, "desidera ringraziare pubblicamente i genitori del piccolo Marco, strappato alla vita per un tragico incidente, perché, grazie al loro generoso gesto di solidarietà, tre bambine sono tornate a sorridere". In particolare, un rene é stato trapiantato ad un bambina di 12 anni a Torino, mentre a Roma, presso l'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, sono stati eseguiti un trapianto combinato di fegato-rene ad una bambina di 10 anni ed un trapianto di cuore ad una bimba di 21 mesi in condizioni critiche.

DOLORE E ORRORE SUL VOLTO DEI RAGAZZINI. IL MINISTERO ORA VUOLE VEDERCI CHIARO

2) Bambini picchiati dalle maestre in aula. Video choc sul web fa aprire un'inchiesta

Siria. Alunni percossi con bastoni sulle mani e sui piedi. Un gruppo su Facebook per individuare le insegnanti. Francesco Tortora 24 settembre 2010 (diritti riservati) ANSA.it Top News News

MILANO - Violenza, lacrime e dolore. Sono gli ingredienti di un video-choc postato recentemente sul web e che racconta la vita quotidiana in una scuola elementare in Siria. Nel filmato amatoriale si vedono due insegnanti che picchiano senza pietà e con regolarità sulle mani e sui piedi i loro giovani scolari.

LA DENUNCIA SU FACEBOOK - I bambini sono costretti a sedersi su una sedia di plastica e ad aprire le mani. Una delle insegnanti, armata di un piatto bastone di legno, colpisce gli arti dei ragazzi con grande violenza. Sul volto dei piccini traspaiono dolore e orrore. Nonostante l'educazione repressiva sia la norma nelle scuole del paese mediorientale, il video ha suscitato grande scalpore tra gli utenti siriani ed è stato creato anche un gruppo su Facebook per identificare le autrici di queste violenze. Anche il Ministero dell'Istruzione siriano ha fatto sapere che sta seguendo il caso e intende punire le due insegnanti.


EDUCAZIONE REPRESSIVA - Come racconta al sito web dell'emittente transalpina France 24, Bassam Alkadi, direttore dell'Osservatorio sulle donne siriane, un'organizzazione che lotta per i diritti delle donne e dei bambini, la violenza è all'ordine del giorno nelle scuole mediorientali: «In Siria questa violenza non sciocca nessuno. É chiaro dal filmato che le due istitutrici sanno di essere filmate e non cercano di nascondere le violenze che stanno commettendo sui bambini, perché per loro è una cosa normale». Secondo Alkadi anche i genitori dei bambini siriani accettano questo tipo di educazione e non protestano contro le continue sevizie inflitte ai loro figli: «Bisogna al più presto trovare queste insegnanti e punirle - continua Alkadi -. Ma la cosa ancora più importante da fare è riorganizzare il sistema scolastico. Se lo Stato non cerca di riparare i danni fatti, non si avanzerà mai. Bisogna educare gli insegnanti e fare capire le conseguenze che producono le violenze fisiche sui bambini. Gli stessi alunni devono sapere che gli insegnanti hanno il compito di educare e non sono né dei padroni né dei carnefici».

3) Bimbi maltrattati, arrestate educatrici Nel Foggiano, piccoli di età compresa tra 4 e 7 anni 27 luglio, 17:09

(ANSA,diritti riservati) FOGGIA, 27 LUG - Tre educatrici di una comunità di recupero della provincia di Foggia sono state arrestate dalla polizia perché accusate di maltrattamenti nei confronti di bambini che hanno un'età compresa tra i 4 e 7 anni. Le indagini sono partite all'indomani di un esposto anonimo giunto in questura, nel quale si evidenziavano vari episodi di maltrattamento nei confronti dei bambini. Le indagate hanno ottenuto i benefici degli arresti domiciliari.
Foggia, Bambini Maltrattati in comunità di recupero: Arrestate le educatrici
Le indagini sono scattate dopo un esposto anonimo in questura. I piccoli hanno dai 4 ai 7 anni e sono ospiti di una struttura di recupero per bimbi maltrattati. In comunità arrestate tre educatrici a Foggia.

Tre educatrici di una comunità di recupero della provincia di Foggia sono state arrestate dalla polizia perché accusate di maltrattamenti nei confronti di bambini che hanno un'età compresa tra i 4 e 7 anni. Gli arresti sono stati compiuti in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip del Tribunale di Lucera Ida Moretti su richiesta del pm Flaiani. Le indagini sono partite dopo un esposto anonimo arrivato in questura, nel quale si evidenziavano vari episodi di maltrattamento nei confronti dei bambini. Le indagate hanno ottenuto i benefici degli arresti domiciliari. http://bari.repubblica.it/cronaca/2011/07/27/news/educatrici-19672538/?r
News Ansa,it (diritti riservati)

4) Bambini di strada, a New Delhi sono oltre 50 mila, 30/04/2011.
Costretti a mendicare, a vendere agli incroci o a raccogliere rifiuti da riciclare.


NEW DELHI - Nelle strade di New Delhi vivono oltre 50 mila bambini costretti a mendicare, a vendere agli incroci o a raccogliere rifiuti da riciclare. É quanto é emerso da uno studio condotto dall'organizzazione non governativa britannica Save the Children, che traccia per la prima volta un quadro preciso dello sfruttamento degli ''street children'' nella capitale indiana popolata da oltre 15 milioni di abitanti.

In particolare, si evince che oltre il 20% dei 50.923 bambini di strada lavora come ''rag pickers'' nel vasto settore dello smaltimento dei rifiuti, il 15% sono ambulanti e un altro 15% sono accattoni, mentre il resto é impiegato come garzoni nelle officine meccaniche o sguatteri nelle trattorie e chioschi.

La ricerca, condotta tra luglio e agosto 2010, mette poi in luce la dipendenza da droghe (per il 22%) e gli abusi a cui sono sottoposti da parte di adulti e anche delle forze di polizia.

5) Bambini maltrattati e chiusi al buio; due maestre sospese a Bolzano

Fonte (diritti riservati): ANDREA SELVA - la Repubblica, 05 Luglio 2010

La procura indaga su un asilo nido. L´esposto di dieci famiglie: "Lasciati anche senza cibo"
BOLZANO - «Pensavo che mio figlio fosse semplicemente geloso del fratellino, non potevo certo immaginare che stava ripetendo a casa le punizioni e i castighi subiti all´asilo».

Comincia così - con la denuncia di una madre furibonda - l´inchiesta che vede due maestre d´asilo di Bolzano indagate per maltrattamenti e per il momento sospese dal servizio in una struttura privata del capoluogo altoatesino:

-bambini rinchiusi al buio,
- costretti a stare seduti rivolti verso il muro,
- lasciati senza cibo per castigo e
-stesi a letto con una coperta tirata fin sopra il capo se non volevano dormire,
-per non dire delle tirate d´orecchie e delle maniere troppo brusche.

Quando la madre ha capito è filata dritta dai carabinieri. Le altre famiglie - una decina in tutto - sono state sentite nei giorni successivi e hanno confermato: «È vero, anche i nostri figli si comportano in modo strano».

Su questa vicenda non ci sono video agghiaccianti come quelli dell´asilo "Cip e Ciop" di Pistoia (con le angherie delle maestre riprese dalle telecamere nascoste) perché la prima madre ha ritirato subito il figlio: «Non mi sono sentita di fare diversamente» ha detto. Insomma niente prove schiaccianti, ma le due educatrici sono state sospese dai responsabili della cooperativa Coccinella, che gestisce il nido di via Bari a Bolzano. Ci sarebbe una registrazione amatoriale di scarsa qualità realizzata da alcuni genitori (e non confermata dagli inquirenti), in cui (pare) si distingua il rumore di uno scappellotto. E poi ci sono i racconti dei bambini, tutti uguali:

- tutti terrorizzati dall´idea di restare soli al buio e
- pronti ad essere puniti se combinano qualche guaio. «Se mio figlio rovescia qualcosa a terra si dimostra subito terrorizzato e mi supplica di non picchiarlo» racconta una madre.
- Altri bambini si svegliano la notte spaventati.
- C´è quello che copre il fratellino con una coperta per lasciare, lui, al buio.

Qui l’elenco non si esaurisce, ma aspetta, aspetta curiosamente e con rabbia altri casi che non vorrebbe più leggere: si legge ultimamente di genitori che torturano e violentano i figli, tre minorenni che violentano una bimba di 5 anni (proprio cinque anni). Chi vuole, può leggere ancora di altre pazzesche violenze, che però passano rapidamente dai media. Nessun ripensamento se non in qualche blog particolare, perché l’aria ne è piena di queste violenze, massacri ed altro: si ripetono sempre gli stessi tristi commenti, e si ascoltano le lacrime delle mamme, improvvisamente coinvolte in crimini terribili suoi loro figli e che inaspettatamente si svegliano e capiscono la gravità di quanto succede nella loro famiglia. Improvvisamente, quello che leggevano o vedevano sui media, non è più il crimine della porta accanto, ma ha luogo nella loro casa, nella loro intimità familiare e la famiglia non sarà più quella di prima, anche se oggi il concetto di famiglia e passato in seconda o quinta linea: tuttavia questi fatti lo ripropongono e fanno capire la bellezza di quanto rappresenta un nucleo familiare composto da genitori e figli che si amano ed affrontano assieme le traversie della vita aiutandosi a vicenda; allora il padre e la madre riavranno il loro ruolo di insegnati ed educatori, in quanto possono, ed i figli rispetteranno chi si sacrifica quotidianamente per loro.

Insegniamo come possiamo assicurare il ritorno alla famiglia tradizionale, anche se boicottata dalle leggi e dai balzelli che la strapazzano in continuazione; non ricorriamo sempre a tragici avvenimenti che ci ricordano cosa succede nell’appartamento accanto, anche se i programmi televisivi mostrano tutt’altro e danno per scontato quello che è più di moda al momento: sono aumentate le trasmissioni poliziesche dove tutto finisce bene, ma la realtà è diversa.

Ricordiamoci anche dei falsi positivi: la ricerca del DNA è un mezzo utilissimo, ma molte volte è reclamizzato come prova documentale esemplare, mentre ci sono dei ma che non sono detti e non si leggono tra le righe.

Torniamo al concetto di famiglia come base educativa e formativa dei figli di ogni età, anche se non si adeguano a quelle attività sportive o sociali che aiutano solo a far spendere ai genitori soldi in corsi che non sono poi così utili alla socializzazione ed al futuro del figlio e che fanno girare i genitori come trottole tra una palestra e l’altra.

I genitori si fermino ad ascoltare le nuove paure dei loro figli, le loro preoccupazioni in un mondo che dà prevalenza all’immagine piuttosto che alla formazione, e diano i loro pareri anche limitati ai figli, che si sentiranno rassicurati di aver qualcuno che li protegge con amore e non per professione scolastica o per ruoli chiamati educativi, ma che in base a troppe notizie non appaiono più così: ricordiamo l’iceberg che emerge per un settimo, mentre il resto è sotto in attesa di emergere purtroppo ancora.

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