Siamo
sempre combattuti su cosa pubblicare, evidentemente circa quanto viene diffuso
dai media, stando attenti alla possibilità di dire fesserie e non. Ciò che però
fa molto male è leggere in parallelo,cioè sullo stesso giornale, notizie di
piccoli eroi e notizie di stragi di bambini vittime. Non c’è un linea netta di
separazione: oggi si legge questo e domani quello. Attenti, però, perché molte
notizie non arrivano ai media: vengono tenute nascoste, dicono “secretate”, e
le debbono sapere solo i politici e quelli che dirigono il traffico delle
informazioni a seconda che la gente comune le debba conoscere o meno. Ma per
quanto riguarda i bambini i gesti buoni, da esempio, sono pochi: prevalgono gli
altri ed ormai viene il voltastomaco e fanno passare l’appetito anche se
provengono dal lontano Centro Africa, dall’Iran e da altre zone; le
associazioni suonano un tamburo dai tristi rintocchi: bambini che muoiono di fame,
di sete, decapitati, seppelliti vivi, comunque uccisioni su uccisioni e nessuno
che riesce veramente a fermare questa ecatombe di futuri uomini adulti che non
prenderanno più decisioni per l’umanità: muoiono e basta. Ormai ci siamo
abituati e conto in più o cento in meno nelle stragi sono solo numeri senza
foto, senza odore del sangue e delle loro paure o dei loro corpi in
putrefazione lasciati lungo le strade o nei i villaggi.
Il Papa
non passa tanto alla leggera su queste notizie, grida alla vergogna di quello
che il mondo civile lascia fare, la miseria che il mondo civile non si dà da
fare per debellarla. Lui fa quello che può, ma molti altri potenti che
potrebbero non lo fanno. È ben vero che altre grandi associazioni mandano
volontari ed aiuti, ma sono gocce che ci sono anche se sono gocce. Incessante è
la richiesta di aiuto di ogni genere che non sembra finire e che apre nuove
prospettive di altre miserie umane che si scoprono poco alla volta e che
compaiono sui media, perché la gente che prima taceva comincia ad urlare, a non
sopportare più. Ho sentito un uomo che diceva a un bambino che chiedeva la
carità: “non stendere la mano per chiedere; chiedi con una rivoltella in mano, ne
hai tutti i diritti”.
Particolarmente
drammatici sono i disegni (raccolti dall’Unicef) fatti dai bambini della
Nigeria, Siria, Iran, ecc. che hanno visto uccidere, decapitare i loro padri, madri,
fratelli, ecc., figure uccise per decapitazione e altro che urlano giustizia
perché nella mente di quei bambini rimasti quelle scene atroci resteranno per
sempre impresse nelle loro menti, sepolte nel loro subconscio, e, nonostante le
psicoterapie, se verranno fatte, resterà indelebile la figura familiare uccisa
e torturata. (Nigeria, l'orrore di Boko Haram nei disegni dei bambini - http://www.intopic.it/notizia/8091567/ - tutti i diritti
riservati agli autori, al Corriere della
Sera e testate e varie 10/04/2015).
Ricordano
i non disegni fatti dai bambini armeni nel 1915. In occasione del “genocidio
degli armeni” ci furono le stesse torture, crocefissioni, annegamenti di
bambini e adulti che vennero cacciati dalla loro terra; erano tutti cristiani e
anche qui iniziarono i loro carnefici a pretendere che soprattutto le donne
diventassero mussulmane. Da una popolazione di circa 2.000.000 di abitanti ne
rimasero verosimilmente 500.000 (Deportazione: altri Olocausti, lo sterminio
degli Armeni - giornata commemorativa nel mese di aprile, vedi Lo sterminio e
la deportazione degli Armeni 1915-1918, di Alberto Rosselli e altri libri
sull’argomento. ..www.storiaxxisecolo.it/deportazione/deportazionealtri1.htm).
Ma ci
si dimentica troppo presto degli ingiustizie compiute perché le notizie sono
spesso miscelate tra loro quelle importanti, quelle che richiedono appelli
umanitari e frivolezze o le solite bagarre politiche con insulti o pestaggi (in
parlamento,) cosicché la gente che legge o segue non sa più cosa pensare della
velocità con cui quest’amalgama di notizie è somministrata e poi i vari media
seguono le direttive dei loro direttori e quindi una notizia è allungata o
ridotta a seconda di chi gestisce non la notizia, ma gli ordini che arrivano
dall’alto. Ad esempio il fatto (marzo 2015) della maestra italiana che lancia un
banco addosso ad una bambina delle scuole medie inferiori è stata appena
accennata e le fonti sono molteplici (dall’ANSA con tutti i suoi diritti
riservati ad altre). Altre notizie sono giustamente da essere prese con
cautela, sebbene chi le manda magari da Paesi come la Nigeria o altro, si esponga
a gravi rischi fisici nell’inviarle, come quella dei ragazzini indottrinati
come jihadisti e, magari ammorbiditi con qualche droga o indottrinamento
fanatico, consegna dei coltelli per decapitare (29/03) otto soldati siriani
catturati (finzione o realtà tremenda?): certo che non ha un effetto
tranquillizzante questo/a video/notizia e molte altre notizie hanno una fonte
non citabile e allora si preferisce non trascurarla, ma non citarla dove già ce
ne sono altre altrettanto macabre.
Talvolta
i bambini insegnano molto più ai grandi, agli adulti, ai potenti come ci si
dovrebbe comportare; ricordiamo però che, citando un libro storico antico, La
Bibbia, nei primi quattro personaggi umani c’è stato un assassino ed una
vittima e perciò ci trasciniamo una tendenza non certo da esseri umani che si
devono evolvere al meglio e non autodistruggere con la supremazia degli istinti
più bestiali che milioni di anni di evoluzione ci hanno permesso di tenere
sotto controllo e vigilanza.
1) Bari, bimba di 6 anni veglia per tre
giorni la mamma morta
Il
corpo della donna è stato trovato dai soccorritori del 118 dopo l'allarme
lanciato da suo padre, che vive a Pescara e non sentiva la figlia da 3
giorni.13 MARZO 2015 20:02 di S. P.
A soli
sei anni una bambina è rimasta accanto al corpo senza vita di sua madre per
circa tre giorni. È accaduto a Bari, a morire una donna di 36 anni. La sua
figlioletta, per tre lunghi giorni, ha vegliato il cadavere in un appartamento
in corso Mazzini, al rione Libertà. I soccorritori del 118 hanno scoperto
quanto accaduto solo poco fa, in seguito all’allarme lanciato dal padre della
donna. L’uomo, che vive a Pescara, ha detto che non sentiva sua figlia da tre
giorni. Sul posto a Bari sono al lavoro uomini della sezione “Volanti” della
Polizia di Stato e il medico legale. Dai primi accertamenti compiuti, il
decesso della 36enne potrebbe essere avvenuto per cause naturali. Sul cadavere,
infatti, non sarebbero presenti tracce evidenti di traumi. Barbara, questo il
nome della donna trovata morta, viene descritta dai vicini come una persona
serena e piena di voglia di vivere. La giovane aveva anche rinnovato
l'arredamento di casa l'estate scorsa e, raccontano le vicine, non pensava ad
altro che ad accudire la figlioletta. “Il cadavere della donna - ha spiegato ai
cronisti il dirigente della sezione Volanti della questura di Bari, Maurizio
Galeazzi - era in camera da letto, la figlia è stata trovata nel soggiorno: si
è alimentata prendendo alimenti (frutta, pane e latte) dal frigorifero e dalla
dispensa. Ci è sembrata abbastanza tranquilla, l'abbiamo fatta visitare e i
valori sono buoni”. La piccola - ha aggiunto Galeazzi - non ha dato l'allarme
“perché era stata educata a non aprire la porta, a non rispondere a nessuno e a
non parlare al telefono in caso di assenza della mamma”.continua su: http://www.fanpage.it/bari-bimba-di-6-anni-veglia-per-tre-giorni-la-mamma-morta/#ixzz3ULZBvVHT http://www.fanpage.it
Questa
notizia mostra una bambina che non crede alla morte della mamma cui faceva
riferimento per la sua vita stessa, ma quando si accorge dell’irreparabile entra
in crisi, non ha più una guida con cui
confrontarsi e a cui chiedere, e allora scattano i meccanismi più
svariati, ma che nel profondo si riferiscono alla difesa di una mamma che non
c’è più e al fatto di non sapere con chi confidarsi, alla perdita di una adulto
per risolvere una questione che per lei è gravissima: confusione e amore che
non può più esprimere, mancanza di difesa e l’imprevedibile caratterizzano i
tre giorni passati a vegliare il cadavere della mamma, chissà in che stato,
sopravvivendo con qualcuna che c’era in casa e applicando le regole di
comportamento che la mamma le aveva suggerito. Tutto questo in una bambina di
sei anni, bisognosa di cure e non di gestire questa maledetta emergenza
insopportabile in una bambina, che ha dato tutto quello che ha potuto dare ad
una mamma che giaceva morta sul letto e che era spaventata, addolorata e
perduta nella confusione dell’evento. Cara bambina, speriamo che chi ti
accudirà ora sia una persona tanto capace di aiutarti a crescere nella tua
normalità, anche se hai una ferita che può rimarginarsi, ma la cui cicatrice ti
seguirà per tutta la vita. Un mondo di bene per il tuo futuro.
2) Site: nuovo video ISIS, questa volta il boia sarebbe
un bambino
L'ISIS ha diffuso un nuovo video in cui
mostrerebbe un bambino che uccide a colpi di pistola una presunta spia del
Mossad. Lo riferisce Rita Katz, direttrice del Site, pubblicando su Twitter
alcuni fotogrammi. MONDOULTIME NOTIZIE, 10 MARZO 2015 22:05 di Susanna Picone
Lo Stato islamico ha
diffuso un nuovo video che questa volta ha come “protagonista” un bambino. Un
bambino che apparentemente non ha più di 10-12 anni e che, vestito in tuta
mimetica e a volto scoperto, con una pistola uccide un prigioniero. Sarebbe lui
l’ultimo boia dell’ISIS. A lanciare la notizia è stata Rita Katz, direttrice
del Site, l’organizzazione che monitora le attività jihadista sul web, che su
Twitter ha pubblicato alcuni fotogrammi del video. Il prigioniero sarebbe,
secondo Site, il giovane palestinese Mohammad Ismail, presunta spia israeliana
di circa venti anni. Nelle immagini pubblicate su Twitter si vede il bambino
che uccide la presunta spia con a fianco un militante, anch’egli con la stessa
divisa mimetica. Davanti a loro il prigioniero in ginocchio, con la ormai nota
tuta arancione che i jihadisti fanno indossare ai prigionieri. Il bambino punta
la pistola alla nuca del prigioniero per compiere l’esecuzione. In un altro
tweet si legge che il filmato ha uno stile simile a quello diffuso per il
pilota giordano. Nel video sarebbero mostrati anche i nomi di altri presunti
agenti del Mossad e ci sarebbero anche delle minacce agli ebrei e a Israele. La
veridicità del filmato dovrà ora essere vagliata dagli esperti. Non è la prima
volta che i jihadisti usano bambini per amplificare l'orrore. Già alcuni mesi
fa un video mostrava un altro bambino, sui 10 anni, sparare a sangue freddo a
due ostaggi (nessun commento circa
l’esecuzione o altro per terrorizzare la gente).
continua su: http://www.fanpage.it/site-nuovo-video-isis-questa-volta-il-boia-e-un-bambino/#ixzz3UM1I39Ri http://www.fanpage.it
Ormai
le notizie sui bambini indottrinati e probabilmente drogati come boia o aiuto-boia
aumentano col passare dei giorni; l’educazione ISIS vuole che loro imparino ciò
cui assistono o fanno su gente inerme e le notizie vere o meno (non si sa con
precisione e solo in un futuro si saprà meglio, si spera, la verità). Ma
l’accavallamento delle notizie sembra confermare la verità anche di questa
bestiale e cruda violenza insegnata come le tabelline ai bambini. Cosa vogliono
quegli adulti celati dietro uno schermo facciale per non svelare la propria
identità, mentre ai bambini non viene messa quella protezione e compaiono a
viso libero? Bella mossa da parte di quegli adulti: loro si proteggono contro
eventuali ritorsioni; i bambini, carne da macello a viso scoperto e questa è la
loro modalità e dell’ISIS di compiere i loro delitti.
Il
mondo è fermo: i massacri di Boko Haram continuano imperterriti, i politici
dicono di fermare il tutto e lui va avanti lo stesso. Il mondo è fermo a
guardare questo sistema educativo da criminali, e, anche se aumentano i bambini
soldato restituiti ai loro genitori o almeno congedati dal ruolo di soldato, pensiamo
un po’ a cosa trovano i bambini adusi ad essere violentati in ogni senso e a
violentare, ad essere criminali: se non sono aiutati, l’imprevedibile è alle
loro porte, si devono incrementare i volontari e relative associazioni che si
interessano di queste creature a reinserirsi nel mondo chiamato civile.
3) Bengala, i bambini salvati
Da piacereguidosicuro.com › Notizie dal web 02
mar 2015, da InTopic (tutti i diritti
riservati all’autore ed alle testate).
In
India ogni anno migliaia di minori scompaiono inghiottiti dal traffico di
esseri umani: a portarli via dalle loro case sono spesso uomini senza scrupoli.
Ma a volte gli stessi genitori scelgono di cederli in cambio di soldi o della
speranza in un futuro migliore. Per fermare la spirale, l'Unicef ha formato
comitati di protezione infantile in moltissimi villaggi. Un'azione fondamentale
per regalare un domani diverso alle vittime: ecco la loro testimonianza (di
ADRIANO SOFRI, 02 marzo 2015 - tutti i diritti riservati all’autore ed alla
testata).
SHARIPARA
(WEST BENGALA) - Al capo orientale dell'India, nel West Bengala, c'è il
villaggio di Sharipara, nella comunità di Sandeshkhali, distretto 24 Parganas
Nord. Una stradina lastricata di mattoni rossi e sgangherati corre come un
argine fra le vasche di acqua separate da muretti di argilla. L'acqua fa per
tutto: risaie, piscicoltura, abbeveratoi per le bestie, abluzioni per gli umani
e lavanderia per i loro panni, sguazzatoio per i piccoli nudi. È vicino il
Golfo del Bengala, inondazioni e cicloni incombono, l'acqua salata brucia le
colture, l'arsenico delle falde avvelena. E le facce di ragazze e bambini
radunati sono piene di sorrisi. L'introduttore dodicenne parla a raffica, come
se avesse paura di non farcela a dire tutto. "Recuperare quelli che sono
stati rapiti. Far tornare a scuola quelli che lavorano. E proteggere le
bambine: alcune sono carine, e dunque...", dice. Spiegano le bambine:
"Screditiamo il matrimonio infantile. Con i grandi usiamo la persuasione,
poi se non ce la facciamo chiamiamo la polizia o il Comitato per la Protezione
infantile". "C'è un numero di telefono: 1098". Ma avete il telefono? In 4, su 39
presenti, alzano la mano. "Ce lo facciamo prestare". Riparte il
Quickspeaker, come ormai lo chiamo, il Parlatore Svelto: "Appena arriva un
forestiero ci informiamo su quale famiglia visita e stiamo attenti ai bambini
della casa". "Quando i bambini rapiti tornano ci raccontano tutto,
così impariamo com'è fatto il traffico". "Nel nostro villaggio
abbiamo 47 bambini riscattati". Qualcuno di loro è presente? Due bambine
alzano la mano. Hanno voglia di raccontarlo? Sì, ma dopo, da sole. Si capisce
che sono abituati a discutere in comune. "Facciamo un'assemblea al mese,
oltre a quelle dettate da un'emergenza ".
Questa
notizia segue di pari passo la notizia appena sopra. È commovente leggere che
in India sia sorta con l’ausilio
dell’Unicef, senza strombazzamenti né ambasciatrici di nazioni, senza nomi che
contano, in un ambiente ostile all’uomo, una comunità dove si cerca di far
crescerei bambini alla meglio. Molte sono le associazioni in nazioni
travagliate che sorgono in difesa dei deboli e degli oppressi. Molte sono anche
le dimostrazioni verso crimini commessi, che prima erano tollerati.
Queste
associazioni vanno aiutate perché hanno pochi mezzi di sopravvivenza, ma sono
un forte deterrente per mettere fine alla supremazia della violenza ancora
predominante. Bene! Avanti, nella speranza che riceviate delle sovvenzioni da
privati cittadini che vi seguono da lontano, ma che approvano quello che voi
fate! Coraggio non siete sole anche se la violenza continua e fa vittime
innocenti come sempre. Avanti! Vi siamo vicini come spero lo siano coloro che
leggono queste righe.
4) Vercelli, ragazzina disabile presa a calci e
sputi in classe
Il video su Whatsapp continua su: http://www.fanpage.it/vercelli-ragazzina-disabile-presa-a-calci-e-sputi-in-classe-il-video-su-whatsapp/#ixzz3UMawJm6B
- http://www.fanpage.it
Indagine dei carabinieri di Borgosesia dopo la diffusione di un filmato sui
social nel quale si vede una disabile malmenata in classe da ragazzini 16enni,
sotto gli occhi dell'insegnante che non muove un dito. Denunciati.
CRONACA ITALIA, ULTIME NOTIZIE di Biagio Chiarello, 13/03/2015 (Tutti i diritti
riservati all’autore ed alle testate)
Una ragazzina disabile è
stata picchiata e ricoperta di sputi da tre compagni di classe: due ragazze e
un ragazzo, tutti minorenni. È una aggressione agghiacciante quella
avvenuta in una scuola di Varallo, nel Vercellese, anche perché il tutto è
stato ripreso e poi condiviso su Whatsapp e sui social network. Il filmato è
stato comunque già rimosso dai carabinieri, che hanno denunciato i responsabili
del pestaggio: tutti di sedici anni. Nel filmato compare anche l'insegnante,
che però sembra non intervenire. Proprio quest’ultimo particolare è al vaglio
degli inquirenti: i militari stanno indagando anche per capire per quale motivo
la professoressa non abbia interrotto subito quella prova di bullismo e
umiliazione. Sul caso indaga la compagnia di Borgosesia. Non è escluso che
anche la scuola avvii un’indagine interna.
"Non è normale, non è
una cosa accettabile, non è semplicemente una cosa umana". Questo un estratto
del messaggio diffuso sulla pagina Facebook gestita dagli studenti
dell'istituto superiore G. Pastore di Varallo. "Non so se vi state
rendendo pienamente conto di ciò che sta succedendo, è allucinante quello che è
successo" recita l'incipit. Un post di denuncia per dire #StopAlBullismo.
La pratica di diffondere video a sfondo sessuale o di violenza gratuita negli
ultimi tempi è diventata oggetto di cronaca, come dimostra il caso della sedicenne filmata mentre
faceva sesso nei bagni di una discoteca a Torino e come nel caso della dodicenne picchiata
da una ragazza più grande davanti agli occhi della compagne di un istituto a Genova. (continua su: http://www.fanpage.it/vercelli-ragazzina-disabile-presa-a-calci-e-sputi-in-classe-il-video-su-whatsapp/#ixzz3UMZzk0O0
- http://www.fanpage.it)
Questa notizia non è l’unica che mostra come
quegli/le adulti/e che dovrebbero aiutare i disabili di qualsiasi età durante
l’infanzia, si mostrano invece tiranni oppure spettatori inerti di crimini
contro queste persone indifese. Giunge sui media la notizia di una scuola di Prato
dove le maestre, compresa quella di sostegno, sono indagate per maltrattamenti
di minore disabile. Al contrario di quanto descritto nel dimenticato libro
“Cuore, le maestre si mostrano carnefici. Perché non hanno più o non hanno mai
avuto la vera umanità di alleviare la vita a coloro che sono già debilitati in
partenza e avranno davanti a sé una vita difficile, nonostante il fatto che
molti volontari seri assistano queste persone con dedizione veramente
commovente e disinteressata. Vogliono il bene di questa schiera di bambini già
segnati da incapacità fisiche e/o psicologiche in partenza, e che saranno
sempre additate da uomini e donne come una sottospecie da evitare e da non
soccorrere. Non siamo più ai tempi di Hitler quando tre psichiatri (TS.Szatz) misero a punto un metodo di soppressione di questi
disabili, ma il mondo sembra non evoluto: questi disabili, per molti, sono da
non tollerare: per loro c’è il calvario per non usare altri termini già in uso
nella storia del secolo scorso.
5) Pakistan, attacco kamikaze contro due
chiese: decine di morti
Gli
attentati nella città di Lahore: le vittime al momento accertate sono 15, ma 30
feriti versano in gravi condizioni. MONDO - ULTIME NOTIZIE, 15 MARZO 2015, 13:34
(di Davide Falcioni) PAKISTAN-UNREST-RELIGION-CHRISTIANS (tutti i diritti
riservasti all’autore ed alle testate).
AGGIORNAMENTO:
È di 15 morti e 78 feriti il primo bilancio ufficiale dei due attentati di
questa mattina a Lahore. Stando a quanto riportano fonti ufficiali, i feriti
sarebbero una trentina, di cui 10 in gravissime condizioni. Sono almeno 15 i
morti in seguito a un attacco compiuto stamattina a Lahore, in Pakistan, da un
gruppo di talebani che si sono scagliati contro due chiese, una delle quali
cattolica. Il bilancio delle esplosioni, portate a segno da alcuni kamikaze, è
tuttavia destinato ad aggravarsi visto che, dei 78 feriti, 30 versano in gravi
condizioni. L'attentato, nell'est del Pakistan, è stato rivendicato dal gruppo
talebano pachistano Jamaat-ul-Ahrar.
La
reazione della folla in seguito agli attacchi è stata veemente: due uomini,
sospettati di aver organizzato l'azione, sono stati linciati dalle persone
presenti, che li avrebbero arsi vivi lasciando poi i corpi carbonizzati in un
incrocio. Le esplosioni sono avvenute a pochi minuti di distanza in due diversi
quartieri, entrambi a maggioranza cristiana: in uno dei due un talebano si è
fatto esplodere in una chiesa cattolica mentre si stava celebrando la messa.
Stando a quanto riferito da alcuni testimoni l'attentato avrebbe potuto avere
conseguenze anche peggiori se un agente di polizia non fosse intervenuto
fermando un uomo, che dopo aver tentato di divincolarsi si è fatto esplodere. A
quanto pare gli attentatori avrebbero utilizzato tra i 15 e i 20 chili di
esplosivo con l'obiettivo di compiere una strage. In quel momento i due luoghi
di culto erano frequentati da centinaia di fedeli.
La
notizia dei due attacchi è giunta anche a Papa Francesco, che durante l'Angelus
ha detto: "Con dolore, con molto dolore ho appreso degli attentati
terroristici di oggi contro due chiese nella città di Lahore in Pakistan, che
hanno provocato numerosi morti e feriti. Sono chiese cristiane, i cristiani
sono perseguitati, i nostri fratelli versano il sangue soltanto perché sono
cristiani. Prego il Signore perché questa persecuzione contro i cristiani che
il mondo cerca di nascondere finisca e ci sia la pace". (continua su: http://www.fanpage.it/pakistan-attacco-kamikaze-contro-due-chiese-decine-di-morti/#ixzz3UWrSLYQr
- http://www.fanpage.it)
Ma le
notizie di massacri non sono solo queste. Boko Haram, secondo la notizie che
arrivano dai vari media africani ed Iracheni, non sono per nulla
tranquillizzanti e questo pur prevedendolo è tristemente ammissibile; massacri
su massacri, specie di cristiani.
- Nigeria,
scoperte decine di "spose-schiave" trucidate da Boko Haram (Corriere
della Sera)
http://www.intopic.it/notizia/7995165/22/03/2015 (tutti i diritti riservati agli autori e testate) da InTopic
http://www.intopic.it/notizia/7995165/22/03/2015 (tutti i diritti riservati agli autori e testate) da InTopic
- Nigeria,
almeno 70 cadaveri ritrovati in città occupata da Boko Haram (Libero
Quotidiano) http://www.intopic.it/notizia/7994996/ ((tutti i diritti riservati
agli autori e testate) da InTopic, 2015-03-25
E anche
da altri paesi non giungono verosimili notizie di umanità:«Gli Stati Uniti sono
l'unico paese al mondo in cui i bambini sono condannati a morire in carcere»
(diciottobrumaio) 17/03/2015, http://www.intopic.it/notizia/7970676/
(tutti i diritti riservati all’autore ed alle testate)
- Afghanistan.
Bomba su bambini che giocano a cricket, 6 morti (RaiNews24) http://www.intopic.it/notizia/8007885/?
(tutti i diritti riservati all’autore ed alle
testate)
-24/03/2015|
KABUL,ORDIGNO IN CAMPO:STRAGE BIMBI (Tgcom) http://www.intopic.it/notizia/8007872/?
(tutti i diritti riservati all’autore e alle testate)
- Nigeria:
Boko Haram, sequestra 350 donne e bambini (Il Sussidiario) con bambini
verosimilmente morti - http://www.intopic.it/notizia/8014044/ (tutti i diritti
riservati all’autore ed alle testate)
- 25/03/2015,
Boko Haram ancora all'attacco. Rapiti in centinaia in Nigeria (Il Giornale)
http://www.intopic.it/notizia/8012714/?
(tutti i diritti riservati all’autore ed
alle testate)
- 03/04/2015,
Venerdì, Strage in Kenya: salvati i musulmani, massacrati i cristiani: almeno
147 morti. Kenya. Massacrati e decapitati in stile ISIS (Articolo21) http://www.intopic.it/notizia/8063875/? Da inTopic, Venerdì
03.04.2015 e Il Messaggero (tutti i diritti riservati all’autore ed alle
testate).
6) Sud Sudan: liberati 250 bambini soldato
Fonte
Italinintermedia, 22/03/2015 (tutti i diritti riservati all’autore ed alle
testate)
Un altro
gruppo di 400 sarà rilasciato nei prossimi due giorni.
Circa
250 bambini soldato, tra cui quattro ragazze, una delle quali di appena nove
anni, sono stati rilasciati ieri in Sud Sudan da un gruppo armato, la Cobra
Faction. Un altro gruppo di 400 sarà rilasciato nei prossimi due giorni. Il
rilascio è avvenuto nel remoto villaggio di Lekuangole, nel Jonglei State. Ne
dà notizia l'Unicef, precisando che si tratta del terzo rilascio di bambini
ottenuto a seguito di un accordo di pace tra la fazione e il governo.
7) "Ti prego, non spararmi": bimba
siriana "si arrende" davanti al fotografo
pubblicato
il 31 marzo 2015 alle ore 16:39 (tutti i diritti riservati all’autore ed alle
testate)
Fanpage.it
Lei si
chiama Hudea, ha 4 anni ed è una bambina siriana che, vedendo il reporter Osman
Sagirli con la macchina fotografica puntata contro di lei, non ha potuto fare
altro che alzare le mani in segno di resa. Abituata alla guerra, la piccola ha
creduto seriamente secondo il suo stile di vita da vittima della guerra, che
l'uomo che le stava davanti le avrebbe sparato da un momento all'altro. La foto
è stata scattata nei pressi i un campo profughi e documenta perfettamente i
segni che lascia la guerra sulla psiche dei più piccoli.
Soprattutto
la foto della bambina di quattro anni con le mani sopra la testa in segno di
resa è altamente impressionante ed esprime tutta la paura che anni di guerra le
hanno impresso sulla sua mente che ormai ha paura di tutto. Alza la mani in
segno di resa perché teme che la macchina fotografica sia un’arma e si arrende
alla paura, all’impronta di morte che la guerra ormai ha impresso nella sua
mente abituata alla visione della morte, all’odore della morte, alle fughe
disperate per salvarsi, alla morte dei suoi vicini, amici, compagni di giochi.
Quale
pietà si può invocare per questi bambini, come per quelli inquadrati come
soldati di morte? Possibile che nessuno metta fine ormai a queste scene che
riguardano i piccoli ancora immersi nel terribile gioco della guerra e che hanno paura di tutto? Nessun politico che possa
mettere fine a questa tragedia degli innocenti coinvolti in giochi criminali
invece che crescere normalmente come fanno milioni di bambini di nazioni non in
guerra? Perché da adulti ricorderanno tutto questo, nonostante qualsiasi cura
psicoterapeutica; che diventino adulti con incarichi importanti o semplici
cittadini con figli da crescere e da mantenere, cosa potranno insegnare se non che
l’umanità non esiste, che ha sempre ragione chi ha più armi e denaro?
Che brutto
futuro per questi bambini! Cara Hudea, io pregherò per te e per tutti gli altri
bambini che si trovano nella tua situazione ed incito qualsiasi credente a fare
altrettanto presso Dio affinché faccia cessare questa umanità perversa e
crudele che s’ingigantisce sempre di più.
8) Più di 3000 bimbi rischiano
di morire al campo profughi di Yarmouk
La scorsa settimana l'ISIS è entrato nel più grande "campo
profughi" palestinese. Da allora, secondo fonti locali, sono state uccise
oltre mille persone. Unicef e Save The Children lanciano l'allarme: "Si
rischia una nuova Srebrenica". Mondoultime
notizie 8 aprile
2015, 09:59, di Biagio
Chiariello InTOPIC Fanpage
(tutti i diritti riservati all’autore ed alle testate) - http://www.intopic.it/notizia/8081685/?fanpage
Il campo profughi palestinese di Yarmouk è "una nuova
Srebrenica" nella quale rischiano di essere uccisi o di rimanere
feriti 3.500 bambini: è l’allarme lanciato da Save the Children e dall’Unicef.
L’affollata area alle porte di Damasco, in Siria, è ora sotto la
morsa violenta dell’ISIS e dei qaedisti del Fronte Al Nusra, che,
secondo fonti locali, ne controllano almeno l’80%. A Yarmouk si combatte da
almeno una settimana e un deputato palestinese citato da Haaretz sostiene
che nel campo sono stati uccisi più di mille palestinesi. Operatori umanitari
sul posto riferiscono di persone che giacciono in terra senza la possibilità di
essere aiutate proprio a causa degli scontri. Le due associazioni
umanitarie dedicate all’infanzia, nel giorno in cui si scavano le fosse comuni di 1.700 soldati iracheni massacrati dai jihadisti
a Tikrit, chiedono alla comunità internazionale di sollecitare un cessate il fuoco
per consentire di portare aiuti a Yarmouk ed evacuare bambini e feriti. Secondo
un funzionario dell'Unrwa, l'agenzia dell'Onu per i rifugiati, Chris Gunness,
"non c'è cibo, non c'è acqua e ci sono pochissimi farmaci".
Anche il Consiglio di Sicurezza dell’ONU ha espresso “profonda
preoccupazione” per la situazione nel campo profughi. I circa 18.000 abitanti rimasti –
erano 150.000 prima che cominciasse l’assedio delle forze fedeli al presidente
siriano Bashar Al Assad – non sanno neanche dove scappare, anche se
ne sarebbero già stati evacuati circa duemila. Dina Kawar, ambasciatrice
giordana negli Stati Uniti e attuale presidente del Consiglio di Sicurezza
dell’ONU, ha chiesto “che i civili vengano protetti e che venga
garantito l’accesso umanitario alla zona, per fornire assistenza, salvare vite,
e assicurare che i civili vengano fatti uscire dal campo in sicurezza”. È in
questo contesto che l’Unicef ha elaborato il paragone con Srebrenica, dove nel
1995 i serbo-bosniaci trucidarono circa 8.000 musulmani. (continua su:http://www.fanpage.it/piu-di-3mila-bimbi-rischiano-di-morire-al-campo-profughi-di
yarmouk/#ixzz3Wj6gjm3U - http://www.fanpage.it)
9) Redazione ANSA ROMA 01 aprile 2015 riportato
in inTOPIC (tutti i diritti riservati all’autore ed alle testate).Yemen Unicef, Unicef, Organizzazione
Mondiale della Sanità, Ocha - Sono "almeno 62 i bambini uccisi e 30 quelli
feriti" in una settimana, dall'inizio delle operazioni militari in Yemen:
lo denuncia l'Unicef. La violenza
"sta terrorizzando" i piccoli, sottolinea un comunicato. E c'è una
"disperata necessità di proteggerli". Le vittime "sono in gran
parte civili". L'agenzia Onu per gli affari umanitari (Ocha), dal canto
suo, citando i dati dell'Oms, stima siano 361 le persone uccise e 1.345 quelle
ferite dall'inizio dell'escalation militare nel Paese, il 23 marzo. Le
operazioni della Coalizione Araba, iniziate il 26 marzo, prima incentrate su
Sanaa e Saada, ora sono "estese a 13 governatorati su 22".
Anche
questa relazione ci mette di fronte ad una umanità terribile, atroce, che gode
nel fare il male e nel seviziare i propri simili, approfittando della propria
supremazia bellica. La storia spesso dimentica queste deportazioni di massa, uccisioni
atroci, e gli storici che si apprestano a descrivere queste crudeli realtà sono
spesso screditati, messi al bando, se non verosimilmente allontanati dalla
società; i veri criminali vivono nascosti da qualche governo che non ammette
gli errori del passato: dimenticare a tutta forza e far dimenticare le masse di
innocenti uccisi per depredarli della terra, delle risorse e della loro stessa
vita. Non dimentichiamo neppure i migranti che a frotte raggiungono le coste italiane
e non solo quelle: barconi stracarichi di adulti e bambini e poi le notizie da
brivido di 400 dispersi in mare, di sessanta dispersi, un uomo morto gettato in
mare dove abbondano gli squali (13/04/2015). L’umanità che lotta per
sopravvivere e l’umanità che è diventata una sottoumanità menefreghista ed
abituata alla morte violenta, ma degli altri.
Nessun commento:
Posta un commento