di Giorgio Gagliardi

sabato 11 giugno 2011

Bambini, non so più cosa dire a voi e a chi vuole proteggervi

(Fonti blog di Roberta Clerici, Bambini Coraggiosi)

Quattro casi ancora alle scuole materne o su minori comunque, anche se un caso riguarda una minorenne in scuola elementari :un altro bidello condannato. Questo è un ennesimo scritto a difesa dei bambini, non ascoltato o meglio trascurato perché i casi si susseguono a ritmo serrato e si considera solo l’Italia e non il mondo intero perché non ci sarebbe spazio sufficiente sui blog.
Non accenniamo neppure ai morti minorenni uccisi durante le guerre in corso, dove sono quasi sempre in maggioranza rispetto agli adulti. Loro, i minori, sempre loro a pagare con la vita e cioè con il futuro del mondo e muoiono per la pazzia, le ire e le manie di governi paranoici e mitomani che hanno il sedere attaccato allo scranno che non vogliono lasciare. E se glielo fanno lasciare, è una coalizione mondiale che spara contro questi mitomani ( che tra l’altro rubano a piene mani ai loro sudditi lasciandoli alla fame ed alla miseria ) e che non ha ancora prodotto proiettili che non colpiscano i minori. Le notizie sui minori che scompaiono o sono violentati non hanno nulla a che vedere con le desolanti pagine mediatiche dedicate a personaggi politici che molti, tanti , non possono più sopportare, ma che riempiono pagine e pagine, mostrando solo l’inefficienza programmatica o la sollecitudine a difendere i propri interessi. Poi quei politici indifferentemente, nonostante le accuse di corruzione di qualsiasi tipo, ricompaiono sulla scena politica, come se nulla fosse successo, sorridenti e speranzosi di averla fatta franca in barba a chi tira avanti con fatica e coi dati allarmanti e menzogneri di vari media che parlano di miglioramenti economici di base, quando i costi dei prodotti in vendita sono in continua crescita. Le leggi di protezione dell’infanzia, almeno nel contesto istituzionale dei centri per minori, viaggiano molto lentamente, per non dire che non sono ferme. .Le proposte di fare un ennesimo referendum sul controllo preliminare e preventivo di chi lavora coi minori, non è ancora preso nella minima considerazione. Vorrei terminare, prima di citare i casi con le rispettive fonti, approvando o proponendo di mandare in onda una serie di foto di torture di minori che circolano già in parte su Internet, video, snuff movie, in orari per adulti e con password personali affinchè controllino con i loro occhi cosa è il mondo della pedopornografia.

Hanno fatto bene a mandare in onda le varie riprese delle telecamere nei vari asili nido o scuole materne dove erano state piazzate, ed anche i soloni esperti di cavilli legali, leggi e perizie medico psicologiche, delle associazioni dei falsi pedocriminali, hanno dovute ammettere che la pedopornografia non l’hanno inventata i minori. Ricordiamoci anche di cosa disse il pedocriminale Dutroux ai suoi colleghi pedocriminali: descriveva un asilo in Belgio senza telecamere e quindi possibile zona di caccia per i medesimi che volevano approfittare : da tener presente nelle futuribili leggi ancora da scrivere : passata la legge, trovato l’inganno (da applicare), cioè la prevenzione conta, ma ci vuole la coscienza singola e questo importante dettaglio primario è come l’araba fenice o il miraggio. Non abbassiamo la guardia mai, anche se fioccheranno accuse di diffamazione, le solite richieste dei soliti soldi e tanti per l’accusa di onore e altre accuse più strane ed inventate coi soliti testimoni oculari pagati bene e che giurano il falso a tutta birra.

1) Undici indagati per gli abusi all’asilo di Pellezzano

La denuncia partì dai genitori dei bambini che ora frequentano un’altra scuola. Lo scorso anno fu arrestato il bidello. Tra gli indagati anche il dirigente scolastico
di Fiorella Loffredo

Nuovo terremoto nella scuola dell’infanzia di Coperchia, frazione di Pellezzano, dove l’anno scorso venne arrestato, e poi scarcerato, un bidello, originario di Siano, accusato di pornografia minorile e violenza sessuale su minori. Nel mirino del pubblico ministero Cristina Giusti, sostituto procuratore della Repubblica al tribunale di Salerno, ora sono finite altre dieci persone - tra bidelli, maestre, bibliotecari e applicati di segreteria prestanti servizio alla stessa scuola - che venerdì scorso sono stati raggiunte da informazioni di garanzia in seguito alla richiesta di incidente probatorio inoltrata al giudice per le indagini preliminari Elisabetta Boccassini dallo stesso pm salernitano. L’accusa mossa agli undici, tra i quali c’è anche il primo accusato della vicenda, ossia il bidello Antonio A., è quella di violenza sessuale, reato continuato e aggravato da violenza di gruppo.
Tra gli indagati anche la nonna di una delle piccole vittime dei presunti abusi e un dirigente del plesso. Ancora da stabilire la data in cui si svolgerà l’incidente probatorio durante il quale alcuni dei venti bambini ritenuti parte offesa saranno chiamati a dare una loro versione dei fatti che si svolgevano tra le mura scolastiche, forse anche in stanze deputate proprio a quelli che i bambini finora ascoltati, in più di un’occasione, hanno definito "giochi belli e giochi brutti".

I primi, stando alle prime testimonianze, vedevano il coinvolgimento dei soli minori, nei secondi sembra invece che il ruolo degli adulti fosse predominante.
I bambini chiamati a deporre, molti dei quali attualmente seguiti dai servizi psicologici per l’infanzia dell’A sl, dovranno chiarire alcuni punti sui cui il magistrato Giusti vuole fare chiarezza, primo fra tutti quali e quanti fossero gli adulti coinvolti, o al corrente, dei cosiddetti "giochi".

Per farlo potranno avvalersi anche dei linguaggi più a loro consoni come i disegni e a loro disposizione saranno messe bambole o giocattoli di varia forma con i quali potranno simulare le eventuali violenze subite. I fatti che ora vengono contestati a ben undici persone risalgono al gennaio del 2010 quando una coppia di genitori, notando degli arrossamenti sul corpicino del loro bimbo di 4 anni affidato alle cure delle maestre della scuola di Coperchia, diedero l’allarme facendo partire le indagini, condotte dai carabinieri di Mercato San Severino, al comando del capitano Rosario Basile, che a maggio dello stesso anno portarono all’arresto del bidello 45enne originario di Siano, accusato anche di aver fotografato le sue piccole vittime durante gli abusi.

Il sospetto che potessero esserci altre vittime all’interno della scuola, spinse gli inquirenti a chiedere la collaborazione del dirigente scolastico, anch’egli ora raggiunto da avviso di garanzia. Nell’aprile del 2010 vi fu anche una perquisizione nella scuola e anche la casa del bidello venne messa a soqquadro dai carabinieri che portarono via cellulari e computer. L’attivitá investigativa è stata poi condotta attraverso sofisticati strumenti tecnici e l’acquisizione delle testimonianze delle piccole vittime che avrebbero descritto gli abusi subiti con dovizia di particolari, mostrando - sostennero all’epoca gli investigatori - «un patrimonio conoscitivo della sfera sessuale che normalmente non appartiene a bambini così piccoli». Ora la questione diventa ancora più inquietante in quanto, stando alle ulteriori indagini svolte, ci potrebbe essere il coinvolgimento di altri soggetti che, con ruoli diversi, avrebbero partecipato alle violenze denunciate.

All’incidente probatorio seguiranno ulteriori perizie psicologiche sui minori, anche collegiali, per stabilire la veridicitá dei racconti anche in base alle eventuali contraddizioni che potrebbero emergere dagli interrogatori. Quel che è certo è che un’intera comunitá è ora sotto shoch.

Raccontano alcuni testimoni che venerdì, quando sono stati notificati gli ulteriori avvisi di garanzia dai carabinieri di Mercato San Severino, nella scuola è scoppiato il caos. In quanto alcuni degli indagati sono in pensione, ma altri continuano a svolgere le loro quotidiane mansioni così come la legge prevede fino all’accertamento della loro colpevolezza. (01 giugno 2011) http://lacittadisalerno.gelocal.it/dettaglio/undici-indagati-per-gli-abu...

2)Scuola, alunni picchiati: quattro maestre indagate a Veroli

Veroli Lunga mattinata di interrogatori ieri davanti al Gip del tribunale di Frosinone. L'inchiesta è partita diversi mesi fa a seguito delle denunce di alcuni genitori.

Maltrattamenti sugli alunni. Le «violenze» sarebbero state filmate da telecamere nascoste nelle classi DI Franca Roma

VEROLI Alunni schiaffeggiati e strattonati in una scuola elementare della periferia di Veroli: quattro maestre sono state denunciate a piede libero dalle forze dell'ordine e ieri mattina sono comparse davanti al giudice per rispondere della grave accusa di maltrattamenti verso minori. Un reato che il codice penale punisce con il carcere fino a cinque anni.

A far scattare le indagini sono state le denunce presentate da alcuni genitori, allarmati dallo strano comportamento dei propri figli che da qualche tempo rifiutavano di andare a scuola e raccontavano episodi preoccupanti. L'indagine, lunga e complessa, sarebbe quindi partita diversi mesi fa e si sarebbe avvalsa di un alto profilo professionale e tecnologico, proprio in considerazione del coinvolgimento di minori.

Secondo indiscrezioni raccolte negli ambienti giudiziari, infatti, nella scuola elementare verolana sarebbero state piazzate anche delle microcamere che avrebbero documentato quanto accadeva durante le ore di lezione. A rafforzare il castello accusatorio è stata poi l'azione del Pubblico Ministero che, stando alle voci di corridoio, avrebbe avanzato al Giudice per le indagini preliminari una richiesta per l'applicazione, a carico delle quattro insegnanti, della misura interdittiva della sospensione dall'esercizio di un pubblico ufficio o servizio e, quindi, dall'insegnamento. Ieri mattina il successivo passaggio davanti al Gip, nella sede del Tribunale di Frosinone, dove le quattro insegnanti, assistite dai rispettivi legali, sono state sottoposte ad interrogatorio.

Una procedura, quella dell'interrogatorio dell'indagato nel corso delle indagini preliminari, prima di decidere sulla richiesta avanzata dal PM, in questo caso espressamente prevista dal codice di rito. Durante l'interrogatorio, alle insegnanti sarebbero stati contestati alcuni episodi specifici e solo in quella sede avrebbero appreso dell'esistenza di intercettazioni video. Le maestre «incriminate» però, si sarebbero difese respingendo tutte le accuse e ridimensionando l'accaduto.
Stando a quanto si è appreso, al termine della lunga mattinata il Gip si sarebbe riservato la decisione sull'applicazione della misura cautelare richiesta dal PM. Dunque,una vicenda giudiziaria da cui si attendono sviluppi e in cui le immagini registrate dalle telecamere nascoste nella scuola, probabilmente rivestiranno un ruolo di primo piano.

il tempo 7 giugno 2011

3) Niente pace per i bambini. I diritti dei bambini non si imparano a scuola: Taranto, Abusi sessuali su minore: arrestato bidello a Sava

Taranto, arrestato impiegato scolastico per abuso su minore TARANTO – E’ stato arrestato a Sava, in provincia di Taranto, un impiegato di un istituto scolastico. L'uomo ha cinquantacinque anni ed è accusato di violenza sessuale per aver indotto una studentessa minorenne a compiere atti puramente sessuali. A favore della ragazza, che ha inoltre problemi di natura psichica, era scattata una segnalazione da parte del personale della stessa scuola, venuto a conoscenza degli episodi di abuso sessuale. Le indagini, da parte dei carabinieri della stazione di Sava, partirono nel mese di marzo scorso, dopo aver ascoltato il racconto della giovane. Nei confronti dell'impiegato scolastico è stato eseguito un provvedimento di custodia cautelare emesso dall'Ufficio gip del Tribunale del capoluogo jonico su richiesta del pm della Procura. Adesso l’uomo deve rispondere del reato di violenza sessuale ai danni di minore aggravata dalla condizione inferiorità psichica. http://www.net1news.org/taranto-arrestato-impiegato-scolastico-per-abuso...

Adescava minorenne, arrestato bidello a Sava Pubblicato da Redazione martedì, 7 giugno, 2011 - 14:27 | 15 Commenti SAVA – Un 55enne di San Marzano di San Giuseppe (Ta) è stato arrestato dai carabinieri per violenza sessuale su persona in condizioni di inferiorità psichica. I militari della stazione di Sava, agli ordini del maresciallo Quaranta, gli hanno notificato stamane l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dall’ufficio gip di Taranto. M.V., queste le iniziali dell’arrestato, lavorava come collaboratore scolastico nell’istituto di Sava frequentato dalla sua vittima diciassettenne.

4) Abusi sessuali ai danni di un 11enne, in cella bidello di una scuola materna di Orta di Atella

Le violenze sarebbero avvenute nell'abitazione dell'uomo, incastrato dagli uomini della Squadra mobile

Il bidello di una scuola materna di Orta di Atella è stato arrestato per pedofilia. Si tratta di F. T. e, secondo le accuse, avrebbe abusato di un ragazzino di 11 anni. A stringergli le manette ai polsi sono stati gli agenti della Squadra mobile di Caserta, che hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Le indagini della polizia sono state coordinate dal pm Simona Bellucci. Nella sua abitazione, nel corso di una perquisizione, è stato rinvenuto anche del materiale pedopornografico. Il 14 aprile scorso gli uomini della Mobile hanno ricevuto la segnalazione da un presidio ospedaliero di Napoli riguardanti le lesioni da abusi sessuali riportate dalla vittima (una prognosi di 20 giorni). Le immediate indagini degli investigatori, che hanno ascoltato anche il ragazzino, hanno confermato che effettivamente l’undicenne era stato vittima di abusi da parte di T, gravato da precedenti specifici. Le violenze sarebbero avvenute nell’abitazione dell’uomo, incastrato anche dalla testimonianza di altre persone. F. T. è stato rinchiuso nel carcere di Santa Maria Capua Vetere in attesa dell’interrogatorio di garanzia. Carlo Pascarella Web Alto Casertano

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