di Giorgio Gagliardi

mercoledì 29 agosto 2012

Un dubbio ...

Mi domandavo se si doveva ancora pubblicare la recensione di uccisioni o scomparse o soprusi sui bambini. E non so darmi una risposta, ma so che non si possono guardare gli occhi di quei bambini e far finta di non averli visti: sono proiettili diritti al cuore che gridano che ci sono anche loro, che vogliono vivere anche se non sanno cosa vuole dire vivere a qualsiasi latitudine e con gli adulti del giorno d'oggi. Perciò si continua non potendo far altro che dare la possibilità di leggere della loro esistenza e dei loro diritti,ormai troppo scritti sulla carta.
Voglio però ricordare l'esercito silenzioso di volontari specialisti e non che seguono questi bambini dove più c'è bisogno; stendono anche la mano perché danno già la vita e l'esperienza, ma non ce la fanno a mettere insieme quelle strutture e quegli strumenti che necessitano per salvare delle vite di bambini. Aiutiamo se non possiamo andare sul posto: è un nostro dovere e ce ne sarà reso conto un giorno. Alla sera quando stiamo per chiudere gli occhi pensiamo a quei bambini che soffrono o che muoiono per una banale diarrea: muore un bambino ogni 3 secondi, ricordiamocelo, e non sono bambini paffuti e coccolati, sono dei disperati con o senza genitori che vogliono aiuto.

Mi ricordo un fatto a Casablanca, dove un piccolo bambino con una gatto chiedeva l'elemosina e nessuno gli dava nemmeno il famoso cent; passa un legionario italiano e gli dice di non chiedere con la mano l'elemosina, ma “bascich, matracari” (chiedi i soldi con la rivoltella). Il legionario era irritato che nessuno dava nulla e lui voleva dargli una pistola per tirar fuori i soldi: ognuno aiuta come può. Ma quel legionario si era commosso di fronte al bambino: lui, il legionario, era abituato a ben altro, aveva ai piede delle scarpe da palombaro, pesanti perché, se fuggivano dalle navi dove si imbarcavano andavano in fondo al mare, con il saluto di una vedetta armata di fucile che sorvegliava la nave dalla coffa.



Ancora pseudoreligioni emergenti: bambini segregati per anni nelle catacombe

Il chiodo fisso, ma redditizio.

Sembra che la pazzia umana non abbia limiti, non solo come fenomeno collettivo, ma anche nei microcircoli, autonominate sette, confraternite, templi o quant'altro; ma dietro questi nomi che accalappiano persone inermi e forse ingenue, ma con problemi da risolvere, troviamo un maltrattamento inusitato ed inumano su bambini e adulti che certo non restano per anni in catacombe senza luce e altro indispensabile se attorno ad un pazzo con un'idea fissa troviamo una combriccola di uomini crudeli che sono al suo servizio e gli obbediscono schiavizzando e rendendo altri esseri umani tra cui bimbi che “non hanno mai visto la luce del sole”. Se ci si sofferma su questa frase ci rendiamo conto dell'enormità del fatto: futuri adulti che non hanno mai visto la luce del sole, che ogni dodici ore ci riscalda, ci dà coraggio anche se picchia sulla testa: questa sessantina di umani dovranno reimparare tutto per colpa di un pazzo che si era preso una scarica elettrica che aveva poi considerato illuminazione. Ringraziamo la polizia che ha messo fine a questa atrocità senza nome (secondo alcuni esperti, che vorrebbero dettare legge in materia di movimenti religiosi e magici), non esistono le sette pericolose e distruttive (non so come chiamano questa), diffondiamo senza paura questa leggenda urbana per impaurire la gente non per informarla e diciamo a tutti di tenere gli occhi aperti e i cellulari pronti all'uso: potremmo salvare altri derelitti condannati a vite sempre più degradanti.

Giovedì, 9 agosto 2012 – Tutti i diritti riservati all'autore ed alla testata I confronti) Inserito da: editor2 Data d'inserimento: agosto 09, 2012 In: Storie, upper Orrore: bimbi e adulti segregati per anni nelle catacombe

Sono rimasti segregati per anni all'interno di catacombe 27 bambini e 38 adulti. La prigione sotterranea è stata scoperta dalle forze dell'ordine nella repubblica autonoma di Tatarstan, in Russia. A tenere prigionieri i malcapitati era una setta islamica radicale. A detta del leader dell'organizzazione, ritenuta illegale, solo restando chiusi sotto terra i suoi seguaci potevano essere preservati dalla corruzione del mondo esterno.

Quattro membri di un setta musulmana nella regione russa del Tatarstan sono stati arrestati per maltrattamenti su minori, che tenevano segregati sotto terra da talmente tanto tempo che alcuni non avevano mai visto la luce del sole. Lo riporta la Bbc online, spiegando come l’anziano leader della setta, Faizrakhman Sattarov, sia stato incriminato anche per il reato di “arbitrarietà”, che in base al codice penale russo punisce chi si fa da solo delle regole, contrarie alla legge. La polizia ha trovato 27 bambini e 38 adulti in una sorta di celle-catacombe, scavate sotto la casa di Sattarov, tutte prive di finestre, acqua corrente e servizi sanitari. La setta è stata individuata, per caso, in un sobborgo della città di Kazan durante un’indagine sui recenti attacchi ai religiosi musulmani in Tatarstan, una regione a maggioranza musulmana sulle rive del Volga. 19 minorenni sono stati portati fuori dalla polizia, che li ha divisi tra ospedali e case di accoglienza. Sattarov era stato allontanato dalla comunità musulmana perché i suoi insegnamenti erano stati ritenuti “estremi”. Il leader fanatico, 83 anni, si è autoproclamato “profeta” da quando, negli anni ‘60, vide la scossa elettrica di un filobus e la interpretò come l’apparizione della luce divina. Dopo aver fondato la setta, costruì le catacombe per allontanare i discepoli dal mondo esterno. Solo pochi membri potevano uscire e lavorare, nei mercati, per mantenere gli altri. I locali, scoperti dalla polizia casualmente nell'ambito di indagini sui recenti attacchi a esponenti religiosi musulmani moderati a Kazan, erano privi di ventilazione e finestre. Alcuni bambini, tutti di età compresa tra gli 1 e i 17 anni, non avevano mai visto la luce del sole. Quattro membri della setta, tra cui il fondatore 83enne Faizrakhman Sattarov, sono stati arrestati. Il leader della comunità, era convinto di essere un profeta dagli anni sessanta e da circa una decina d'anni aveva iniziato a isolarsi dal mondo insieme ai suoi seguaci. "Le vittime dovranno essere sottoposte a una lunga riabilitazione", ha detto alle agenzie russe Pavel Astakhov, ombudsman presidenziale per i diritti dei minori.

La corruzione dilagante in Italia non si ferma mai: accuse dei soliti concorsi truccati.

Il sottosegretario Cardinale indagato (diritti riservati all'autore ed alle testate citate, da Giornalettismo 09/08/2012) 09/08/2012 -

Lo scrive l'Espresso, in relazione alle indagini della Procura di Bari sui concorsi universitari pilotati Adelfio Elio Cardinale, sottosegretario alla Salute, è imputato in un’inchiesta della procura di Bari su concorsi truccati in vari atenei italiani. Lo scrive l’Espresso in edicola domani in un articolo intitolato ‘Sottosegretario con truffa’. In una anticipazione diffusa oggi, il settimanale rivela: ‘Stimato professore di Palermo, cavaliere di Gran Croce, sposato con il magistrato Annamaria Palma, capo di gabinetto del presidente del Senato Renato Schifani, secondo i pm il radiologo siciliano – imputato insieme ad altre 22 persone – avrebbe favorito ‘mediante raggiri e artifici’ la figlia di un suo collega, l’attuale numero uno della Società italiana di cardiologia Salvatore Novo, in modo da farle vincere nel 2005 un posto da ricercatore, ‘con correlativo danno di rilevante gravità per l’università di Palermo, di circa 347.336 euro lordi”.

LE ACCUSE - Le accuse per Cardinale, di cui, secondo l’Espresso è stato richiesto il rinvio a giudizio, sarebbero truffa, falso ideologico e usurpazioni di funzioni pubbliche, mentre Novo è imputato anche per associazione a delinquere. ‘Lo scorso gennaio il gup Antonio Diella – precisa il settimanale – a oltre due anni dalla fine delle indagini preliminari, ha dichiarato l’incompetenza territoriale e spacchettato in più tronconi l’inchiesta, nata nel lontano 2002 e basata su migliaia di intercettazioni, decidendo che gli atti riguardanti il sottosegretario devono essere trasmessi al tribunale di Palermo, dove il medico, che vanta anche una laurea honoris causa all’università di Bucarest, rischia di finire a processo’Il sottosegretario alla Salute Adelfio Elio Cardinale, noto cardiologo siciliano, e’ uno dei 22 imputati per i quali nel 2010 la Procura di Bari ha chiesto il rinvio a giudizio nell’ambito del procedimento sulla presunta ‘cupola’ che pilotava i concorsi universitari di cardiologia, capeggiata secondo l’accusa dal professore barese Paolo Rizzon.

LE INDAGINI – L’indagine fu avviata nel 2002 e nel 2004 sfociò in cinque ordinanze di arresti domiciliari. Agli indagati i pm Emanuele De Maria e Ciro Angelillis contestavano, a vario titolo, i reati di associazione per delinquere, corruzione, concussione tentata e compiuta, falso, truffa, tentativo di estorsione e interruzione di pubblico servizio. I fatti contestati risalgono al periodo compreso fra la fine degli anni Novanta e il 2002. Nel gennaio scorso il processo si e’ ‘spacchettato’ in cinque diversi Tribunali (oltre a Bari Brescia, Firenze, Palermo e Pisa) dopo che il gup Antonio Diella ha dichiarato l’incompetenza territoriale per 13 dei 22 imputati, tra cui Cardinale. La posizione del sottosegretario e’ stata quindi stralciata e gli atti inviati a Palermo dove e’ in corso l’udienza preliminare. (ANSA). Da Il Manifesto (tutti i diritti riservati alla testata ed all'autore)

QUEI 5 BAMBINI MORTI AL GIORNO CHE NON FANNO NOTIZIA

Konstantinos Moschochoritis *10.08.2012

In Sud Sudan è in corso una catastrofe umanitaria. Due recenti indagini epidemiologiche condotte da Medici Senza Frontiere (MSF) in quattro campi rifugiati dove vivono oltre 170.000 persone hanno evidenziato tassi di mortalità due volte superiori alla soglia di emergenza: ogni giorno 5 bambini muoiono a causa di semplici infezioni gastrointestinali e respiratorie. I campi rifugiati sorgono in pianure alluvionali che con la stagione delle piogge appena cominciata diventano delle paludi dove trovare l'acqua potabile è una sfida quotidiana e durissima. I nostri ospedali da campo sono al massimo della loro capacità così come i nostri centri nutrizionali dove sono ricoverati più di 1.200 bambini. MSF ha avviato un intervento massiccio e oggi è il principale fornitore di cure mediche nei campi rifugiati del Sud Sudan. Stiamo mobilitando tutte le risorse umane e finanziarie disponibili, ma ciò non basta a fronteggiare la situazione. È necessario che tutte le organizzazioni umanitarie rafforzino il proprio intervento. Bisogna aumentare la fornitura di acqua potabile e i servizi igienici perché la diarrea è il principale killer per i più piccoli e bisogna aumentare le distribuzioni di cibo mirate in quei campi dove la malnutrizione è drammaticamente sopra la soglia di emergenza. Come già accaduto durante altre emergenze umanitarie, la mobilitazione degli aiuti è stata direttamente proporzionale alla visibilità che i mezzi d'informazione hanno dato alla crisi, ma oggi il Sud Sudan è una catastrofe invisibile di cui nessuno parla. Direttore Generale Medici Senza Frontiere Italia

Agosto 2012: Il bambino e la paghetta settimanale

E' successo qualche settimana fa: Un ministro della Somalia è arrivato in Provincia di Bergamo a dare un attestato di benemerenza ad un bambino di 12 anni che da sei anni invia i soldi della sua paghetta, regali e mance ad un ospedale in Somalia per bambini. Ci si può anche commuovere e vergognarsi che qualche bambino aiuta i suoi simili che stanno peggio di lui. Sono sicuro che sarà un buon adulto e speriamo un esempio da includere nelle fiabe che si raccontano ai bambini alla sera per addormentarli.