di Giorgio Gagliardi

martedì 30 settembre 2014

Bambini allo sbando: in mare, in terra e sott'acqua/Stray Children: in the Sea, on the Earth and Under the Water.

Dall'Unicef arrivano quasi sempre notizie di maltrattamenti ed altro dei bambini. Questa volta ilNotiziario.it (tutti diritti riservati agli autori e alle testate) pubblica in data 18/09/2014 un ennesimo sconcio cittadino: città oggi della moda e bambini che dormono nei mezzanini della Stazione Centrale.
Senz'altro molti li hanno visti.
Qualcuno li avrà segnalati; di fatto sono lì ancora.
Un'ipotesi, non molto lontana dalla realtà, è che si tratti di migranti che aspettano di andare nei Paesi nordici, più accoglienti, sembra, di noi.
Noi invece li facciamo dormire sui cartoni, come i barboni.
Hanno passato esodi indescrivibili, molti sono morti lungo il cammino, hanno sostato in Libia o altrove in attesa che l'ennesima carretta li accolga per tentare di giungere sani e salvi se possibile sulle coste italiane.
Ci saranno per sempre riconoscenti del trattamento, dopo questo infinito esodo, simbolo minimo di maltrattamento, fame e sete.
Ma c'è il tempo della moda che è più importante e da soldi, mentre i migranti danno grattacapi e fastidio, anche se molte associazioni si danno da fare e si snocciolano cifre da far impietrire. Morti a gogò nel “mare nostrum”, e annegati, vittime delle carrette dei criminali, sono lasciati sulle spiagge o a galleggiare in acqua: non c'è più rispetto per l'uomo, per il disperato: conta di più la moda, e la Libia afferma di non aver mezzi per seppellirli oltre che recuperarli.
La famosa carta dei diritti dei bambini è solo scritta: in realtà ogni bambino deve essere accolto, evidentemente se si adatta come può. Il governo milanese e i privati fanno realmente quanto possono, nonostante le ondate di migranti che già altre volte si sono piazzati nella Stazione Centrale poiché non sapevano dove andare, e c'erano anche neonati.
Da il salvagente.it del 15/9/2014 (diritti riservati all'autore e alla testata si) rilegge un ennesimo appello a difendere quei bambini, nonostante la controdifesa delle istituzioni.

1) Bambini-barboni alla stazione di Milano, bufera sul Comune
Sono figli di profughi siriani (da inTopic.it: diritti riservati all'autore e alle testate)
Bambini addormentati sui cartoni, come fossero barboni, nel mezzo della Stazione Centrale di Milano, proprio nei giorni in cui la città è "sotto assedio" - ma un assedio di lusso - per la settimana della moda.
Sono stati ritratti dalla consigliera di zona di Forza Italia, Silvia Sardone, e poi inviati a Il Giornale su Libero, due quotidiani non certo "vicini" alla Giunta Pisapia. Ed è subito polemica.
I piccoli sono quasi sicuramente bambini siriani, figli di profughi che stazionano in Centrale in attesa di riprendere il loro viaggio verso il Nord Europa. In genere i profughi vengono accolti dalle associazioni di volontariato e dai servizi organizzati dal Comune, ma evidentemente qualcuno continua a stazionare in strada. Le immagini sono state scattate il 15 settembre.
L'attacco: "Roba da Terzo Mondo"
"È assurdo - scrive l'esponente di FI sulla sua bacheca Facebook -  che da mesi il Comune abbia deciso che la stazione debba essere un centro di accoglienza. Queste scene si vedono solo nel terzo mondo. È incredibile che non abbiano trovato soluzioni alternative e indegno che non siano stati capaci di accordarsi con il Governo per risolvere la situazione. E intanto l'assessore mi insulta, patetico. . . ". La replica: "Accolti 12.000 minori"
"Milano ha accolto sin qui 12 mila bambini - è la replica l’assessore alle Politiche Sociali della Giunta Pisapia, Pierfrancesco Majorino -. Nelle strutture che abbiamo allestito ne dormono centinaia a notte. Mentre Regione e governo ci lasciano soli e Grandi Stazioni non mette a disposizione nessun posto dignitoso. La situazione è intollerabile, ma bisogna sottolineare che di notte i bambini non dormono in Centrale».


2) Naufragio Malta: OIM, per testimoni 500 dispersi
Sarebbero circa 500 i dispersi del naufragio avvenuto la scorsa settimana a 300 miglia al largo di Malta, e a causare l'incidente sarebbero stati gli stessi trafficanti, che - da una seconda imbarcazione - avrebbero di proposito fatto colare a picco il barcone con a bordo i migranti, con i quali era nato un violento scontro". A raccontare la vicenda agli operatori dell'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) in Sicilia sono stati i due sopravvissuti di nazionalità palestinese.
I due sopravvissuti, due ragazzi fuggiti da Gaza e andati in Egitto a inizio settembre, sono stati soccorsi in alto mare dal mercantile panamense "Pegasus" che li ha portati a Pozzallo due giorni fa. "Se questa storia, sulla quale sta investigando la Polizia, sarà confermata - riferisce l'OIM - sarebbe il naufragio più grave degli ultimi anni, in quanto non si tratterebbe di un incidente, ma di un omicidio di massa, perpetrato da criminali senza scrupoli né alcun rispetto per la vita umana". Secondo le testimonianze dei sopravvissuti, i migranti, siriani, palestinesi, egiziani e sudanesi, erano partiti in 500 da Damietta, in Egitto, sabato 6 settembre. Tra loro anche molte famiglie con bambini e minori non accompagnati. "Dopo aver già cambiato diverse imbarcazioni lungo la rotta, mercoledì scorso i trafficanti, a bordo di un altro natante, hanno chiesto ai migranti di 'saltare' su un'ennesima nave più piccola e precaria - prosegue l'OIM. Comprendendo la pericolosità della situazione, molti si sono ribellati: ne è nato uno scontro con i trafficanti, che a un certo punto, innervositi, hanno speronato il barcone dei migranti dalla poppa facendolo affondare". La maggior parte delle 500 persone sono cadute in mare e affogate, altre sono riuscite a restare a galla aggrappandosi a mezzi di fortuna: tra queste i due giovani palestinesi.
Quello che più segue la moda e la TV è la passerella provocatoria di vip che si recano in quei posti, si sa da chi inviate che sorridono, dicono qualche parolina e poi via.
Mancano gli esperti veri di esodi e di assassini? Chi è che predispone questa passerella indisponente che non dà proprio nulla a quei disperati che percorrono deserti, muoiono, lasciando bimbi morti di sete e di fame sulla via, proprio come a segnalare i sentieri di morte e poi rischiare l'annegamento come quegli ottocento cui si aggiungono quelle migliaia di quest'anno. Ci sono le visitatrici che vogliono apparire volontarie salvatrici dei disastri umani: mettiamole su uno di quei barconi; forse capiranno che il sorrisetto non basta proprio, anzi è una offesa.

3) Denuncia dell'Unicef: nel mondo sei bambini su dieci vengono puniti in maniera violenta.
5/09/2014 - di Anna Guaita
NEW YORK – Nel mondo, sei bambini su dieci ricevono punizioni corporali.
E non stiamo parlando dello sculaccione di una madre esasperata, stiamo parlando di punizioni dolorose, spesso inflitte con il ricorso a strumenti che lasciano ferite e cicatrici. Le Nazioni Unite fanno un calcolo preciso su questo fenomeno: circa un miliardo di bambini riceve scudisciate, o simili punizioni. E i genitori – o i maestri – pensano che sia giustissimo.
La denuncia è una delle tante contenute nel rapporto che l’agenzia dell’Onu per i bambini, l’Unicef, ha appena reso noto: “Hidden in plain sight” (Nascosta sotto gli occhi di tutti). Nascosta sotto gli occhi di tutti è la violenza che i bambini e i giovani del nostro pianete soffrono quotidianamente: stupri, omicidi, botte, bullismo. Il rapporto è il più grande mai compilato sui dati della violenza sui minori, e ha come scopo di obbligare le nazioni ad affrontare la realtà, “perché solo portando a galla la realtà della violenza sui nostri giovani si può combatterla a ogni livello”.
Bisogna combattere ad esempio il fatto che si tolleri che circa 120 milioni di bambine e ragazze di età inferiore ai 20 anni abbiano “subito un rapporto sessuale forzato o altri atti sessuali imposti con la forza”. Bisogna combattere il fatto che un quinto di tutte le vittime di omicidi sul pianeta abbiano meno di 20 anni, tanto che in alcuni Paesi l’omicidio è la prima causa di decesso fra i giovani: in Venezuela, El Salvador, Brasile, Colombia, per citarne alcuni. E ancora, bisogna dire basta alla nuova dilagante forma di violenza, il bullying, di cui uno studente su tre è regolarmente vittima. E questo fenomeno ha anche l’altro lato della medaglia: un terzo degli studenti ammette di essere colpevole di fare bullying contro i compagni.
L’Unicef ci informa anche che nell’ultimo decennio la violenza contro i minorenni è aumentata. Nel mondo c’è una forma di tolleranza inspiegabile verso i maltrattamenti dei più giovani. Per esempio solo 39 Paesi hanno leggi che vietano punizioni corporali violente. E nel mondo almeno tre adulti su dieci pensano che “le punizioni fisiche siano necessarie per tirare su un bambino nel modo migliore”. Ma le prove dicono il contrario: bambini che abbiano subito percosse da parte di genitori, o da educatori o da altri adulti che dovevano prendersi cura di loro, crescono a loro volta violenti. Il circolo vizioso così non si rompe mai. “La violenza contro i bambini – spiega Anthony Lake, presidente dell’Unicef – è così estesa e radicata nelle società, che spesso non è vista, è considerata la norma”. Ad esempio, in numerosi Paesi le giovani che siano state vittime di violenza fisica o sessuale non hanno mai chiesto aiuto, convinte che non fosse un abuso. E tuttavia “gli effetti di queste violenze durano la vita intera”. E la violenza è ereditaria, “e viene passata di generazione in generazione”. L’unico modo per sconfiggerla è di renderla nota, portarla alla luce, e spingere i governi e le famiglie a prevenirla.
Giovedì 4 Settembre 2014, 22:42


4) Unicef: “Nel mondo violentate 120milioni di bambine”

Inquietante dossier dell'Unicef: nel mondo 120 milioni di ragazze sotto i 20 anni hanno subito violenze sessuali.
Unicef: http: //www.fanpage.it (tutti i diritti riservati all'autore e alle testate)
Nel mondo 120 milioni di ragazze sotto i 20 anni hanno subito violenze sessuali. A renderlo noto è un dossier shock dell’Unicef intitolato “Hidden in Plain Sight”: si tratta della più importante raccolta di dati sul tema della violenza sui minori. La ricerca è stata effettuata su ben 190 paesi e mostra un inquietante aumento delle violenze fisiche, sessuali e psicologiche. Il dossier rivela comportamenti che perpetuano e giustificano la violenza, tenendola ”nascosta sotto gli occhi di tutti”, ovunque nel mondo. Non solo. Il rapporto documenta le violenze nei luoghi in cui i bambini dovrebbero essere al sicuro: le loro comunità, le scuole, la casa. Sul totale di 120 milioni di ragazze sotto i 20 anni costrette a subire abusi sessuali, 1 ragazza su 3 – con una relazione stabile – tra i 15 e i 19 anni (84 milioni) è stata vittima di violenza psicologica, fisica o sessuale da parte del marito o del partner.  In Repubblica Democratica del Congo e Guinea Equatoriale nel 70% dei casi a compiere gli abusi sono i partner; il dato scende al 50% per quanto riguarda Uganda, Repubblica Unita della Tanzania e Zimbabwe.
Dati imbarazzanti anche in occidente. In Svizzera, ad esempio, tra le ragazze e i ragazzi tra i 15 e i 17 anni, rispettivamente, il 22% e l’8% ha subito almeno una volta una violenza sessuale. Fondamentale per gli aguzzini è l’approccio, che sempre più spesso avviene tramite internet. Ma i bambini e i giovani sotto i 20 anni rappresentano anche un quinto delle vittime per omicidio a livello globale, con 95.000 morti nel 2012. L’omicidio è la principale causa di morte tra i maschi tra i 10 e i 19 anni a Panama, Venezuela, El Salvador, Trinidad e Tobago, Brasile, Guatemala e Colombia. La Nigeria riporta il più alto numero di omicidi di bambini: 13.000. Nei paesi dell’Europa occidentale e del Nord America, gli Stati Uniti registrano il più alto tasso di omicidi. Approfondimenti: unicef
continua su: http: //www. fanpage. it/unicef-nel-mondo-violentate-120milioni-di-bambine/#ixzz3CQjSceMK http: //www. fanpage. it

5) Bambini picchiati e insultati nel Napoletano, arrestate tre maestre

03/09/2014 - Susanna Picone (tutti i i diritti riservati all'autore e alla testate, inTopic.it)
Tra i piccoli alunni maltrattati e insultati c’erano anche dei bambini disabili. Le violenze, documentate dalle telecamere nascoste, in un istituto comprensivo di Palma Campania.
Bambini picchiati e insultati nel Napoletano, arrestate tre maestre.
I carabinieri hanno arrestato tre maestre nel Napoletano con le accuse di maltrattamenti aggravati. Le tre insegnanti, che sono finite agli arresti domiciliari su disposizione della Procura della Repubblica di Nola, avrebbero maltrattato e insultato i bambini dell’istituto comprensivo per l’infanzia “V. Russo” di Palma Campania, in provincia di Napoli. Le tre insegnanti, tutte della provincia di Napoli, sono Carmela Graziano, 59 anni, di Palma Campania; Giovanna Donnarumma, 39 anni, di San Gennaro Vesuviano e Rosa Ambrosio, di 38 anni, di Castellammare di Stabia. Le accuse mosse nei confronti delle tre insegnanti sono gravissime. Tra le loro piccole vittime a scuola ci sarebbero stati anche alcuni bambini disabili. Da quanto accertato, gli alunni maltrattati tornavano spesso a casa con ematomi e lividi, anche agli occhi.
Le insegnanti incastrate dalle immagini delle telecamere nascoste
Le tre maestre sono state arrestate dai carabinieri di Nola che hanno documentato le violenze sui piccoli alunni di Palma Campania collocando delle telecamere nascoste nelle aule della scuola. Le indagini dei carabinieri sono state avviate in seguito alla denuncia presentata dalla madre di due giovanissimi alunni che erano tornati a casa con ecchimosi e altre lesioni sul corpo. Da quanto si apprende dagli inquirenti, nella scuola di Palma Campania sarebbero stati documentati, attraverso le riprese audio-video, ben 66 episodi considerati “penalmente rilevanti”. Gli inquirenti, nel descrivere quanto accadeva nell’istituto comprensivo per l’infanzia “V. Russo” di Palma Campania, parlano di “ripetuti attacchi fisici e verbali, con strattoni, spinte, schiaffi al capo e conseguenti ematomi e lividi, anche agli occhi”. Sono stati inoltre descritti “insulti, imprecazioni, espressioni dispregiative”. continua su: http: //www. fanpage. it/bambini-picchiati-e-insultati-nel-napoletano-arrestate-tre-maestre/#ixzz3CFp4cMyH

6) Botte e offese ad alunni, interdette due maestre
A Taranto, due docenti avrebbero maltrattato ripetutamente i bambini
15/09/2014 Botte e offese ad alunni di una scuola dell’infanzia, interdette 2 maestre (tutti i diritti riservati all'autore e alle testate, da inTopic.it)
Botte e offese ad alunni di una scuola dell’infanzia, interdette 2 maestre
Due maestre di una scuola dell'infanzia di Taranto sono state interdette dalla professione per avere maltrattato ripetutamente bambini di età compresa tra tre e cinque anni. L'indagine della squadra mobile ha permesso di documentare le percosse e il linguaggio offensivo e mortificante usato dalle due insegnanti, una delle quali è di sostegno ad un alunno disabile. Gli accertamenti erano stati avviati alla fine dello scorso anno scolastico dopo le segnalazioni dei genitori di alcuni alunni che avevano notato il cambio di umore dei figli.

7) Migranti: in tre giorni 800 vittime tra morti e dispersi. E Angelina Jolie va a Malta
Il numero si riferisce a morti e dispersi. La maggior parte sarebbe annegata al largo di Malta. Unhcr, crisi umanitaria senza precedenti. L'inviata speciale Angelina Jolie ha visitato ieri il quartier generale del soccorso navale dell'isola

Sbarchi in corso in Calabria, Campania e Sicilia di oltre 1600 migranti tratti in salvo nei giorni scorsi (15/09/2014 - Tutti i diritti all'autore e alla testata, da inTopic.it)
Tra 589 e 639 persone: è il bilancio, dell'Unhcr, delle persone morte o disperse nei cinque naufragi avvenuti nel Mediterraneo durante il weekend. Lo si apprende dall'ANSA. Si tratta di stime, precisa l'Unhcr, non confermate, soprattutto per quanto riguarda i dispersi, perché spesso vengono forniti da testimoni - cioè gli stessi sopravvissuti - e quindi non verificabili. "È una crisi umanitaria senza precedenti" afferma in un tweet la portavoce in Italia dell'Unhcr, Carlotta Sami.
L'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati Antonio Guterres e l'inviata speciale Angelina Jolie hanno visitato ieri il quartier generale del soccorso navale a Malta e hanno incontrato tre sopravvissuti a una delle tragedie del mare di questi giorni. Nella capitale maltese di Valletta, Jolie ha visitato alcune famiglie di rifugiati siriani che sono sopravvissuti lo scorso ottobre a una tragedia simile. Tra loro anche una coppia di Damasco i cui tre figli piccoli sono morti durante la traversata e un medico di Aleppo che ha perso la moglie e la figlia di tre anni. Guterres e Jolie hanno ringraziato le autorità navali per il loro impegno nelle operazioni di soccorso che hanno avuto esito positivo e che hanno permesso di salvare molte vite.
Oltre a esprimere preoccupazione riguardo alla sostenibilità dell'operazione italiana Mare Nostrum, i due hanno chiesto maggiori sforzi da parte degli stati europei affinché si impegnino nelle operazioni di salvataggio e nella riduzione delle morti in mare. "La risposta dell'Europa deve rappresentare uno sforzo veramente collettivo, quello che offre i modi più sicuri per trovare protezione, mantenendo allo stesso tempo una forte capacità di salvare le persone in mare. In caso di fallimento, si perderanno molte altre vite alle porte dell'Europa", ha detto l'Alto Commissario della Nazioni Unite.
Mancano gli esperti veri di esodi e di assassini? Chi è che predispone questa passerella indisponente che non dà proprio nulla a quei disperati che percorrono deserti, muoiono, lasciando bimbi morti di sete e di fame sulla via, proprio come a segnalare i sentieri di morte e poi rischiare l'annegamento come quegli ottocento cui si aggiungono quelle migliaia di quest'anno. Ci sono le visitatrici che vogliono apparire volontarie salvatrici dei disastri umani: mettiamole su uno di quei barconi e che provino l'ebbrezza della crociera barconi assieme ai nostri politici: forse capiranno che il sorrisetto e il discorsetto non bastano, proprio anzi sono un’offesa.
Ma le ondate di migranti e gli annegamenti sono all'ordine quasi settimanale, o peggio all’ordine del giorno, quelli risaputi. Ancora qualche giorno fa qualche carretta si è ribaltata vicino al porto della Libia da cui era partita ed il numero di annegati non è, come sempre, mai certo, non ci sono liste di presenze a bordo. Quando avrà fine questo Auschwitz d'annegamento, non meno tragico e criminale di tutti le shoah precedenti? Sembra che nessuno si interessi a fermare i criminali scafisti o padroni della tratta mafiosa e lurida, nemmeno alle partenze di questi possibili cariche di morte!


Come se non bastassero, ci sono i racconti che fanno i bambini della Striscia di Gaza, tanto per dire un luogo di terrore e di morte (vedi Il popolo che non esiste) e, mentre si ringraziano le varie associazioni nazionali e internazionali, appare sempre più evidente che la carta dei diritti dei bambini è un elenco che molti stati e persone ignorano completamente nonostante i festeggiamenti, talvolta mal sopportati, che si fanno il 20 novembre di ogni anno per ricordare che i vari stati si sono impegnati a far valere quei diritti fondamentali di ogni essere umano, specie in quelli che stanno crescendo e si affacciano al mondo degli adulti dove ricevono spesso maltrattamenti pesanti anche da parte di insegnanti, come l'ultimo caso di Palma Campania, dove le stesse maestre malmenavano pesantemente i bambini e poi, magari, preparavano la loro festa dei diritti a base di sberle, calci e improperi.
Per non parlare dei bambini che in Irak sono stati seppelliti vivi ed hanno subito torture inverosimili da parte dei miliziani dell'ISIS; per non parlare di quelli rapiti o uccisi dai miliziani di Boko Haram nel Centro Africa che hanno subito il medesimo trattamento o in altri stati dove i civili, come in Siria, sono vittime di torture ed uccisioni.
Le scene che si vedono di bambini uccisi o con i segni di quanto hanno subito, gridano, urlano che la carta dei loro diritti è carta igienica della peggiore, e gli adulti coinvolti non hanno il minimo rispetto per i loro figli che sono pari a quelli che torturano ed uccidono.
L'Isis ora cerca di programmare i bambini facendoli girare nei luoghi di esecuzione e di farli assistere: una programmazione mentale orrenda e degna solo di criminali che rappresentano il Male in essere. Aspettiamo una ritorsione, cioè una levata di scudi contro questo metodo da dinosauri.
Ma non ci rendiamo veramente conto di quanto succede ai bambini se non tramite qualche giornalista che sul posto rischia o ci rimette la vita proprio come volontario in aiuto ai bambini. L'Onu finalmente sembra essersi svegliata per la grossa tragedia in Somalia, dove muoiono a mazzi i bambini e i miliziani governativi impediscono a coloro che portano aiuto di passare per lenire la loro fame e sete giornaliera, la stessa che hanno i profughi che fuggono dalla striscia di Gaza, dalla Siria, dall'Irak e si inerpicano su montane desertiche oppure attraversano deserti e seminano sul loro cammino migliaia di morti, oppure raggiungono campi di aiuto dove la vita è quasi intollerabile per il sovrappopolamento e mancano i servizi primari: i medici sono scappati o non ci sono e i pochi che restano non hanno i mezzi sufficienti; i volontari non hanno materiale per soccorrere, per non parlare del virus Ebola che sta mietendo vittime nel Centro Africa e non si ferma certo davanti ai bambini, anche se hanno 56 diritti a loro difesa.
Mi vergogno di essere un essere umano a leggere quanto avviene ai bambini, che ci guardano sempre con occhi che vorrebbero vivere, ma che biecamente vengono disillusi quando la fame, la sete o i maltrattamenti distruggono in loro l'ideale comune di vita vivibile a loro e ai loro cari. Vigliacchi e criminali tutti quegli adulti, anche quelli che stanno a guardare, perché non interessa il bene dell'umanità futura che è un temporale in arrivo, interessa il loro comodo momentaneo e magari fanno soldi anche su questa miseria in atto mimetizzandosi dietro associazioni di volontariato.
Non parliamo poi dei nostri giornali che danno notizie striminzite sui bambini che assistono a uccisioni, storditi dallo scoppio delle bombe e poi strappati alle famiglie per essere uccisi, decapitati.
Ormai la violenza non ha limiti: ci sono state persone crocefisse (Iraq). Rispetto alle TV straniere un censimento ha detto che siamo in coda alle informazioni della crisi di queste guerre e dello stato fisico psicologico di questi bambini. A noi italiani basta occupare il telegiornale con la politica, qualche caso di scoop criminale e poi il calcio. Di quei bambini si occuperà qualcun'altro che si dà da fare; alcuni di quei bambini vogliono morire perché dicono che dopo si starà meglio, ma sul loro viso c'è solo tristezza, trauma da stress, scene crudeli che non dimenticheranno più.
Storie che non sembrano vere: una mamma che partorisce tra scoppi, partorisce e viene ferita, riesce a vedere la faccia del suo bambino e poi muore, oppure la famiglia scappa dai bombardamenti e ne resta su 5 o 6 solo uno, solo, disperato senza una spalla su cui piangere e ferito senza un aiuto sanitario. Vita di merda dicono, ma con la M maiuscola. Mi vergogno anche di essere italiano e di vedere quei telegiornali banali, che incensano i politici del momento: i giornalisti che si ribellano a questo trantran sono licenziati. I Romani dicevano “panem et circenses”, pane e divertimento, e noi vogliamo toglierlo al popolo italiano che batte le mani a chi vince ai giochi TV “novelli eroi del nulla” e non c'è nessun vincitore che dona quei soldi a chi è disperato, mi pare di sentire da chi è incollato alla TV.
Mi vergogno di essere italiano e di non avere l'età per prestare un aiuto a quei bambini disperati e chiusi nella loro amarezza e gioco alla roulette russa giornaliero.
Vergogna, vergogna, vergogna! Quell' esercito del nulla faccia dormire meno sonni placidi ai nostri politici e gente in genere che se ne frega se centinaia di bambini vengono deportati e assassinati da vigliacchi adulti mercenari!


venerdì 5 settembre 2014

Adozioni speciali, esodi con i soliti massacri, migrante sola di 11 mesi/Special Adoptions, Mass Migrations and Usual Slaughters, 11-Year-Old Migrant on Her Own

Se è vero che questo blog ha l'intenzione di mostrare a chi lo legge cosa stanno facendo molti uomini, è altrettanto vero che quello che è scritto è per aiutare gli sprovveduti, gli smemorati, la gente comune che non può avere tutte le notizie più toccanti l'umanità in un cammino troppo veloce e per permettere loro di non trascurare quanto succede nel mondo e che molte volte, anzi troppe, sparisce in fretta dai media per lasciare il posto ad altre notizie più fresche, come se i cadaveri che si contano a migliaia al giorno dovessero finire nel dimenticatoio, oppure negli archivi dei giornali dove il diritto all'oblio e altro li sbiadisce, li ricopre di fine polvere e via, i fantasmi degli assassinati sembrano non comparire mai ai loro carnefici o raramente.
Meno male che oggi 16/08/2014 il Papa ha beatificato 124 martiri coreani torturati ed uccisi nel 1791 per la loro professione di religione cattolica; saranno sempre ricordati accanto ad altri martiri sconosciuti e che rimangono tali, come i bambini uccisi dai loro stessi genitori biologici, in affido o adottivi, o morti per sete, come è successo in Iraq in questi giorni durante l’esodo forzato dagli  jihadisti dello Stato islamico (ISIS), inclusi gli yazidi intrappolati sul monte Sinjar assieme ai cattolici (300 i morti negli ultimi giorni, fra cui donne e bambini). Questi vanno ad aggiungersi ai 18.000 al giorno che muoiono di fame o di sete. E ricordiamo anche il massacro con sepolture in fosse comuni di persone tra cui molti bambini (si parla di 50 al giorno) e mamme, sembra, ancora vivi, le cui urla sono state fatte tacere per sempre seppellendoli con sabbia che ha riempito la loro bocca che urlava aiuto, che non è arrivato, e senza il conforto di un familiare perché le loro mamme stavano subendo la stessa fine e i loro papà erano già stati assassinati. Fa notare L. Vanzelli, citato più volte precedentemente che “il patrimonio della saggezza umana si è trasmesso da una generazione all'altra non tanto come una ricchezza da salvaguardare, ma piuttosto come un fardello inerte, dal peso del quale è meglio liberarsi tanto più rapidamente quanto più i principi etici e morali in esso contenuti entrano in conflitto con gli interessi immediati mitomaniaci del singolo, del gruppo, delle fazioni dichiaratamente patologiche”, del solito complesso rettiliano che impeccabile e freddo calcolatore vuole sovrastare con lo scatenamento incontrollato degli istinti e paraistinti.
Istinti che l'uomo ha saputo elaborare dando diritto a distorsioni illogiche di comodo, ad interpretazioni pseudo religiose di una supremazia che è comodamente oppressiva, sintomo smaccato dell'oramai incombente rivincita del rettile sull'uomo.
Si spera solo che la morte di queste ultime vittime, come per le altre, del monte Sinjar ed altre zone nel mondo, sia stata brevissima, e che Qualcuno li abbia già presi in carico per una vita migliore (per chi crede in una Giustizia Superiore) alla faccia rettiliana dell'iniquo, coi suoi comportamenti di morte e distruzione. 
Se torniamo a leggere le notizie che provengono da tutto il mondo troviamo inverosimili violenze di tutti i generi sui bambini: bimbe di 6 anni stuprate e uccise, bambini segregati e picchiati in continuazione, stupri uno dietro l'altro anche da parte di donne, e ci si chiede se queste persone che emergono come i funghi velenosi abbiano letto la carta dei diritti dei bambini; ma probabilmente non la conoscono e avvertono solo il loro prurito interno da soddisfare su minori innocenti, che non si aspettano nulla di simile, e che trasformano la loro vita in incubi, dolori a non finire, abbandoni violenti e quant'altro si possa immaginare: è ben vero che ogni notizia di queste vada acclarata per non creare dei mostri altrettanto invisibili. Ma ormai sono troppe quelle notizie e con riferimenti precisi.

1) Adottavano bambini del Guatemala e poi li torturavano:
Arrestati marito e moglie, di Federica Macagnone – in Topic15/08/2014 (Tutti i diritti riservati all'autore e alla testata)
Adottavano bambini del Guatemala e poi li sottoponevano a torture inenarrabili. Nessuno sapeva o sospettava nulla. I muri di quella casa erano montagne invalicabili dentro le quali si consumava l'orrore.
Non sembrava ci fosse scampo. Poi la via d'uscita è stata tracciata dalla morte di una piccola di due anni: solo allora ciò che succedeva in casa Barreto è venuto fuori. A quel punto di Ramon e Janet Barreto, coppia diabolica, non si è saputo più nulla.
Sembravano essersi volatilizzati. Una caccia all'uomo durata cinque anni, l'iscrizione nel registro dei 15 latitanti più ricercati dall'U.S. Marshall e, infine, in questi giorni, la cattura in un centro commerciale a Portland, in Oregon.
I due sono accusati di omicidio colposo, abusi su minori, abbandono e inquinamento di prove. Dal 2005 al 2006, la coppia del Mississippi aveva viaggiato verso il Guatemala per “acquistare” nove bambini da un'agenzia che si occupava di adozioni.
Al ritorno negli Stati Uniti, i piccoli venivano maltrattati, torturati e costretti a dormire su letti in compensato. Abbandonati senza cibo tra feci e scarafaggi, subivano punizioni che consistevano in percosse, pugni allo stomaco e, spesso, l'immersione della testa nella vasca da bagno.
Per anni i bimbi hanno dovuto sopportare tutto questo senza poter chiedere aiuto a nessuno. Poi nel 2008 la svolta: gli abusi ripetuti su una bambina di due anni hanno portato alla morte della piccola, mettendo in luce ciò che succedeva a casa dei Barreto.
«Erano condizioni spaventose» ha commentato un agente. I due sono finiti in cella nel 2008 e poi successivamente nel 2009 ma in entrambi i casi riuscirono a essere rilasciati sotto cauzione. Ma nel 2009, all'inizio del processo per le accuse di omicidio colposo e maltrattamenti, la coppia non si è presentata in tribunale dandosi a una latitanza lunga cinque anni.
I due sono stati rintracciati e portati in carcere a Portland grazie al riconoscimento del furgoncino blu della coppia. Con loro Janet e Ramon avevano un bambino di un mese che non si sa ancora se sia figlio della coppia. «Prendere dei bambini solo per torturarli è inumano – ha dichiarato William D. Snelson della U.S. Marshall – vuol dire non avere rispetto del prossimo e disprezzare la vita».

Questa terribile notizie ci riporta al mondo criminale che emerge anche da adozioni non controllate e soprattutto da criminali che si fanno passare per genitori e poi una volta raggiunto lo scopo di poter adottare usano i bambini per torturarli fino ad ucciderli. Possibile che nell'America del nord non funzioni bene una rete a maglie strette per affidare bambini orfani in cerca di aiuto che invece trovano l'inferno umano pronto a riceverli? Perché si possono ancora adottare senza controlli più severi in grado di proteggere quando qualche bambino disperato ed incosciente di quello che gli può succedere deve spalancare gli occhi ad una realtà orribile che finisce con l'assassinio e solo dopo l'assassinio programmato di una bimba di due anni, dicono di due anno torturata fino allo stremo, la polizia interviene a ricercare i due snaturati criminali che non si possono chiamare genitori.

Non sono gli unici casi che succedono e non solo in America, ma anche in Europa e nei paesi asiatici. Insomma il blog All'attacco bambini voleva svegliarli bruscamente a difendersi dagli adulti, ma c'è un fallimento alla base. Gli occhi innocenti dei bambini si aspettano ben altri trattamenti, ma i casi che emergono e quelli che non emergono so tanti. Vedi i centomila bambini delle rete di Zandvoort (Olanda, 1998) o quanto scritto da una vittima belga, Regina Louf o testimone X, “Silenzio si uccide”, oppure i bambini “riportati in orfanatrofio perché non sufficientemente obbedienti o con malattie”. Il numero degli “orfani di ritorno” è in continuo aumento: erano 4.500 nel 2007 e sono giunti fino a oltre 10.000 nel 2009. «Il quadro è tragico» ammette Likhanov, che considera i 700.000 orfani della Russia una «condanna» per uno Stato moderno. (Russia - I 10.000 orfani russi restituiti per colpa della crisi... - www. ilsecoloxix. it/p/mondo/... /AM0nrG4D-orfani_russi_restituiti. shtml 20/08/2010). Ma non sono gli unici casi emergenti: questo è l'iceberg delle adozioni affrettate: bambini destinati ad un patibolo già programmato. Maledetto mondo!

2) Bambino racconta un sogno e per la famiglia diventa uno stregone: gli danno fuoco per liberarsene
20 /08/2014 Ultim'ora da inTopic. it (tutti i diritti riservati all'autore e alle testate citate)
Un sogno diventato un incubo. Nmeyene Christopher Eyo, 11 anni, non avrebbe mai potuto immaginare che raccontare un sogno alla nonna avrebbe rappresentato per lui l’inizio di un tormento terminato con un tentato omicidio: i genitori hanno dato fuoco al ragazzino prima che “gli spiriti che lo possedevano” portassero disgrazie e distruzione alla loro famiglia. È successo nello stato di Akwa Ibom, in Nigeria, dove il piccolo è sfuggito alla morte grazie all’intervento del fratellino che ha chiamato in tempo i soccorsi.
Nigeria, 20 Agosto. – Tutto è iniziato in un giorno come gli altri. Nmeyene, alunno della Qua Ibo Church Primary School, si era svegliato per andare a scuola. Quella notte aveva fatto un sogno e, con l’ingenuità di un bambino, aveva deciso di raccontare cosa gli era successo alla nonna materna: «Ero in mezzo a tanta gente che mi dava biscotti da mangiare», ha detto il bambino. Da quel momento è iniziato il suo calvario. La donna ha allertato immediatamente il padre, Christopher Amos Essie, e la madre, Amos Jonson, una profetessa.
Per la famiglia era chiaro: il bambino faceva parte del mondo della stregoneria e andava fermato prima che seminasse il terrore nella sua famiglia.
Nel tentativo di esorcizzare lo spirito che si era impossessato di lui, i genitori gli avevano inflitto diverse pene fino a decidere che l’unica soluzione era dare fuoco al bambino: e così lo hanno portato dentro una chiesa, lo hanno cosparso di cherosene e hanno appiccato le fiamme.
A salvarlo il tempestivo intervento del fratellino minore, Samuel Christopher, che è andato di corsa a chiedere aiuto alla gente che era in zona e ha chiamato la polizia. Il padre e la madre adesso dovranno rispondere di tentato omicidio.
«I bambini sono un dono di Dio – ha commentato il commissario di stato per le donne e la previdenza sociale Glory Emmanuel Edet – vorrei che i genitori desistessero dallo stigmatizzare i loro figli come streghe e stregoni. Meritano solo il nostro affetto». Dal Messaggero – Federica Macagnone
Questa altra relazione apre un capitolo conosciuto, più volte pubblicato e che non ha fine se non nell'ignoranza umana e superstizione che alberga ancora nell'animo del rettile umano: bambini non raccontate nulla dei vostri sogni ai genitori: troppi di questi sono ancora di una ignoranza spaventosa. Ringraziamo il fratellino che ha salvato il loro congiunto che stava per essere arrostito da una micro-Auschwitz, che ancora spera nella nostra società chiamata tecnologica ma schizofrenica (non lo afferma solo il sottoscritto), direi disumana, anche se spuntano difensori veri come volontari che si sacrificano silenziosamente per i bambini. Ringraziamoli tutti, cerchiamo di aiutarli come possiamo anche se Qualcuno li aspetta per premiarli.

3) Ancona: padre accoltella e uccide la figlia di un anno e mezzo
22 agosto 2014 ore 10. 25 Fanpage f4 Fanpage Autori Fanpage Edu Youmedia (Tutti i diritti riservati all'autore e alla testata)
CRONACA di Susanna Picone,17 agosto 201416:57COMMENTI 32
L’uomo, 34 anni, avrebbe colpito a coltellate la piccola davanti alla mamma e ai nonni. Ora è in stato di fermo. La tragedia a Collemarino.
Ancona: padre accoltella e uccide la figlia di un anno e mezzo.
Update - Iniziano a trapelare alcune informazioni sul drammatico omicidio consumatosi oggi vicino Ancona. L’uomo accusato di aver accoltellato la sua bambina si chiama Luca G., ha 34 anni, ed è macchinista delle Ferrovie. Dai vicini è stato descritto come una persona assolutamente normale, non collerica e legata alle sue figlie. Oltre alla piccola uccisa oggi ne ha un’altra di circa 3 anni. La famiglia, stando a quanto è emerso, non avrebbe problemi economici. La mamma della bimba, Sara B., 32 anni, lavora in ospedale. Diversamente da quanto emerso in un primo momento, sembrerebbe che al momento dell’omicidio la donna con i propri genitori stesse al mare con l’altra bambina.
Tragedia a Collemarino, frazione di Ancona. Stando alle prime informazioni un uomo di 34 anni avrebbe colpito ripetutamente sua figlia con un coltello. La piccola, che aveva un anno e mezzo, è morta poco dopo per le ferite riportate. La bimba sarebbe stata raggiunta da più fendenti di cui uno, letale, al cuore. Inutili i tentativi dei medici del 118 di rianimarla. Da quanto si apprende, il brutale omicidio sarebbe avvenuto davanti agli occhi della mamma della vittima e dei suoi nonni. Il padre avrebbe ucciso la figlia nella casa in cui vivevano a Collemarino. Sconosciuti i motivi del tragico gesto. Dopo l’omicidio, l’uomo è stato portato in caserma dai carabinieri dove si trova in stato di fermo. (continua su: http: //www. fanpage.it/ancona-padre-accoltella-e-uccide-la-figlia-di-un-anno-e-mezzo/#ixzz3B6j4wr1e http: //www. fanpage.it)

4) Padre accoltella le figlie poi tenta il suicidio. Muore la più piccola
CRONACA, ITALIA di Angela Marino22 agosto 201410:17
È successo stamattina a San Giovanni la Punta, nel catanese. L'uomo si è scagliato sulle figlie di 14 e 12 anni mentre dormivano, ferendo gravemente la prima e uccidendo la seconda. Poi ha tentato il suicidio.
Ennesimo delitto familiare nel catanese. Stamattina, a San Giovanni la Punta, all’alba, un uomo di 47 anni ha accoltellato le due figlie di 12 e 14 anni. Si è salvata la maggiore, mentre per la più piccola non c’è stato nulla da fare. Secondo la ricostruzione, l’uomo, sposato con una donna di 43 anni, si sarebbe scagliato sulle piccole mentre dormivano in preda ad un raptus. In casa erano presenti anche gli altri due figli del quarantasettenne, che in vano hanno cercato con tutte le forze di trattenere il padre. Al momento dell’aggressione, alle 7 di stamattina, non era presente in casa la moglie del quarantasettenne.
L’uomo ha successivamente tentato di togliersi la vita con lo stesso coltello, procurandosi una ferita all’addome. È ora ricoverato in ospedale dove è stato sottoposto ad un intervento per le lesioni riportate, ma appena i medici lo consentiranno sarà sentito dagli inquirenti. Non si conoscono i motivi che hanno spinto l’uomo ad aggredire ferocemente le due figlie e non è chiaro se avesse intenzione di assalire anche gli altri due figli o la moglie. I Carabinieri sono ora al lavoro per raccogliere tutti gli elementi di prova necessari all’indagine e per raccogliere le testimonianze di vicini e familiari. Si attende di conoscere la sorte della quattordicenne sopravvissuta alle coltellate, anche lei ricoverata in ospedale in condizioni critiche.
Si tratta dell’ennesimo omicidio avvenuto in ambito familiare in cui un padre probabilmente in condizioni psichiche precarie aggredisce le figlie. È infatti solo di pochi giorni fa la notizia dell’omicidio di Collemarino (Ancona) in cui ha perso la vita la piccola Alessia, la bimba di 18 mesi accoltellata a morte da suo padre, il macchinista Luca Giustini, ricoverato ora in un ospedale psichiatrico, dove è sorvegliato a vista dal personale medico nel timore che, realizzata la gravita delle sue azioni, possa farsi del male.
(continua su: http: //www. fanpage. it/padre-accoltella-le-figlie-nel-sonno-e-poi-tenta-il-suicidio-non-ce-l-ha-fatta-la-piu-piccola/#ixzz3B6l5kDWn - http: //www. fanpage. it Tutti i diritti riservati all'autore e alla testata).
Che la schizofrenia o malattia psichica preminente vada aumentando lo dimostrano proprio questi casi che emergono sui media; gli altri sono sottaciuti.
 Purtroppo le regole che stanno circoscrivendo sempre più lo spazio e le possibilità di una vita decente nell'uomo stanno diminuendo, soffocate da una retriva pubblicità e dai politici che pensano che un aumento dei consumi sia una ripresa della spirale in cui ci stanno invece spingendo in tutti i modi.
Vertiginosamente aumentano i casi di papà che uccidono i figli di ogni età e la società li prende in carico dopo che il fatto è successo.
Non si fa molto caso al disturbo da stress che avvinghia uno che improvvisamente perde il posto di lavoro e quindi la possibilità di vita, che si separa dalla moglie entrando  in una spirale di problemi ancora più dolenti, che ha una famiglia che non può mantenere, e allora i fantasmi rettiliani sepolti nel subconscio si liberano, invadono la stanza dei bottoni dell'uomo e quel che succede è che il rettile si lancia sui più deboli distruggendoli, quasi imitando i mammiferi inferiori che, a segnali evidenti di pericolo, ammazzano i loro nati: quindi siamo regrediti almeno a quello stadio; le reazioni umane alla sopravvivenza sono lontane nel tempo e dalla testa di quei soggetti.
Nessuna pietà nel cervello o complesso del rettile, l'evoluzione delle aree associative della critica ed i centri soppressivi delle emozioni violente non bloccano più l'emergere della violenza indiscriminata propria del rettile: uccidere per uccidere, e la base del nostro cervello è proprio il cervello rettiliano, poi evolutosi; ma la base c’è sempre quella del tirannosauro non evoluto.

5) L’Onu: “ISIS recluta bambini di 10 anni. E ogni venerdì decapitazioni pubbliche”
Il rapporto della commissione delle Nazioni Unite redatto sulla base di 480 interviste. "Esecuzioni, flagellazioni e amputazioni in piazza”. Sotto accusa anche il regime di Damasco per l'uso di armi chimiche. ONU: “Esecuzioni e amputazioni in pubblico; donne flagellate anche solo per il mancato adeguamento al codice d’abbigliamento; bambini di appena 10 anni sono stati reclutati dai miliziani dai jihadisti dell’ISIS”. Sono alcuni dei passaggi del rapporto tracciato dalla Commissione d’inchiesta dell’ONU su quanto accade in Siria (ma non solo). Il documento è stato reso noto a Ginevra dalla Commissione di esperti guidata dal professore brasiliano Paulo Pinheiro: copre il periodo tra il 20 gennaio e 15 luglio 2014. Non solo i terroristi dello Stato Islamico, ma anche le forze governative siriane si sarebbero macchiate di violazioni che “equivalgono a crimini contro l’umanità”, sostiene la Commissione. L’ISIS, da parte sua, rappresenta “un chiaro pericolo per i civili e in particolare per le minoranze sotto il suo controllo” in Siria e Iraq.

6) Spagna: bambina di 11 mesi arriva tutta sola a bordo di un barcone di immigrati.
fanpage. it 23 08/2014 (Tutti i diritti riservati all'autore e alla testata)
La bambina è partita dal Marocco senza i genitori ed ha attraversato il Mar Mediterraneo a bordo di un barcone pieno di immigrati.
È il 12 agosto quando a Punta del Santo, città di mare del sud della Spagna, arriva un barcone carico di immigrati. Il natante, partito dal Marocco, trasporta persone stravolte dal viaggio e provenienti da diverse nazioni del Nord Africa e fin qui non ci sarebbe nulla di sensazionale. Tra i migranti, però, ce n’è una in particolare che ha commosso la Spagna: i soccorritori l’hanno chiamata Principessa ed è una bambina di appena 11 mesi arrivata completamente sola. Sul barcone, infatti, non erano presenti i suoi genitori. La piccola ha attraversato il Mediterraneo fronteggiando incredibili peripezie protetta da alcuni sconosciuti che però, una volta sbarcati, non hanno potuto fare altro che lasciarla in custodia ai soccorritori della Croce Rossa.
La storia di Principessa è stata raccontata da El Pais, che ha raccolto le testimonianze di alcuni dei presenti sul natante. La piccola avrebbe dovuto effettivamente viaggiare insieme ai genitori, ma i gendarmi marocchini sono stati inflessibili ed hanno imposto alla madre e al padre di andarsene, lasciando tuttavia la bambina completamente sola. La piccola ha quindi effettuato il viaggio ed è riuscita a sopravvivere grazie alla generosità dei suoi “compagni di avventura”. Una volta giunta in Spagna, tuttavia, le autorità si sono messe alla ricerca dei genitori scoprendo che in realtà il suo vero nome era Fatima. Ora è stata avviata la procedura per il ricongiungimento familiare.
(continua su: http: //www. fanpage. it/spagna-bambina-di-11-mesi-arriva-tutta-sola-a-bordo-di-un-barcone-di-immigrati/#ixzz3BCToEY5i - http: //www. fanpage. it)
La migrante non accompagnata più piccola (11 mesi) non accompagnata è arrivata in Ispagna. Aumentano sempre più i minori e soprattutto i minori non accompagnati (notizia da Save the children)
 Le autorità marocchine hanno obbligato i genitori ad abbandonare la bimba che è stata accolta dagli altri migranti che l'hanno assistita: non l'hanno gettata a mare come ingombro, ma da compagni di sventura si sono dati da fare per nutrirla ed accudirla, è arrivata sana e salva e le foto la mostrano sorridente e che sgambetta. I suoi compagni non verranno insigniti con le medaglie distribuite a gogò dalle istituzioni statali, ma Qualcuno li premierà perché l'hanno salvata nel migliore dei modi.
Auguriamo ai suoi compagni ed anche a lei di trovare un'accoglienza minima e di potersi inserire nelle popolazioni che li ricevono ed integrarsi in questo povero mondo che vive sulle disgrazie di chi sta male e di chi deve fuggire per sopravvivere, per non essere torturato e deve ricominciare tutto daccapo: sopravvivere e per vivere dignitosamente, se possibile.
Le statistiche dicono che, da giugno 2014, 1600 migranti hanno perso la vita nel Mediterraneo per incidenti vari alle carcasse che li trasportavano: la mafia del traffico umano è fiorente; si sono perfino visti migranti che pagavano lo scafista all'arrivo nel porto italiano.
L'ONU ed altri discutono, ma non modificano questo trattamento inferto ai disgraziati “migranti” accatastati indecentemente su quei barconi fatiscenti che, su promessa del parlamentare italiano Alfano, verranno distrutti … Ci mancava che venissero reimpiegati.
Proviamo a pensare al disagio di assembramento su quei barconi dove molti migranti sono seduti sui bordi del barcone, alle necessità fisiche che tutti hanno e devono espletare, a chi non ce la fa e resta cadavere sul fondo delle barche, alle necessità di cibo e di acqua che hanno. Questo è l'attuale inferno di coloro che sbarcano e che cercano accoglienza che molti stentano a dare, mentre gli scafisti si divertono a fare selfie, perché non è un fatto criminale il trasporto, ma una passeggiata ben pagata.

È ben vero che questo traffico di essere umani ha uno scopo ben preciso, gestito da stati che hanno interesse a sbarazzarsi di questi fuggiaschi e che sono accolti dai nostri compatrioti che pattugliano il mediterraneo, diventato un cimitero. Grazie a tutti quelli che accolgono in qualsiasi maniera chi si affida ad un passaggio insidioso e spesso crudele: nulla di quanto fate va perso e nemmeno dimenticato. Criminali anche quei fanatici chi spingono queste popolazioni a lasciare le loro terre e ad affrontare quei viaggi per molti mortali sulla terra e sul mare.