di Giorgio Gagliardi

domenica 13 luglio 2014

Le epidemie che non si fermano/Relentless Epidemics

Ormai non passa giorno che non si leggono notizie di uccisioni, assassini perpetrati più o meno alla luce del sole (che poverino vede e non può fare nulla) .

In Nigeria gli estremisti di Boko Haram continuano ad assassinare nelle loro chiese e durante le loro funzioni, cristiani, tra cui bambini: nell'ultima domenica hanno assaltato 4 chiese e provocato 50 morti, ma morti cristiani e, in quanto tali, su di loro non ci si dilunga molto. Ormai è scontato che è così e basta. I politici locali ed internazionali fanno la voce grossa al momento e poi tutto ritorna come prima. Intanto quegli estremisti fanno di tutto: rapiscono bambine da dare in isposa ai loro aderenti, rapiscono bambini (oltre cento) per farne bambini soldato, e bambine da stuprare e farne le proprie prostitute, abbordabili in ogni momento a seconda delle voglie slatentizzate dalle droghe che si comperano coi soldi delle rapine.

Quello che non meraviglia più è che ci sono sempre armi pronte a sparare: non frecce o lance, ma strumenti da fuoco ultimo grido: di qui a un po' vedremo anche droni colpire chiese, paesi e scuole e la notizia lascerà il tempo che trova, tanto si sa che ci sono e che possono colpire, anche se di preciso non si sa chi li manda.

I governi invece mandano ambasciatrici e ambasciatori nei paesi meno pericolosi a far cosa non si sa, perché i risultati non ci sono; si vedono ancora video non hoax, con carovane di siriani che vanno nel deserto verso la Turchia, e si vedono quei video con vergogna perché non si sa cosa fare per loro; e tanti bambini che camminano nella sabbia, che hanno sete, che sono stanchi, che non giocano più, ma camminano coi loro genitori o anche senza. Che lezione triste danno a noi che li vediamo in video, magari a tavola mangiando, o a letto: scie interminabili di sudore, di ansia, di paura e con quei pochi oggetti che sono stati in grado di prendere e trasportare.

Che brutta stirpe che stiamo diventando! Continua la shoah di tutti i tempi. Non abbiamo proprio imparato nulla! Quella moda consumistica ci spinge a ogni stagione a comperare la ricorrenza del momento. Che schifo! E questa la chiamano ripresa lavorativa, lasciando perdere case, vestiti e cibo e tranquillità per quelle popolazioni che ora si trovano nel posto sbagliato e nel momento sbagliato:
anche i soldi che possiamo mandare, ammesso che arrivino, sono gocce che lasciano il tempo che trovano; intanto le statistiche ci dicono ancora che 18.000 bambini muoiono ogni giorno di fame, di sete e di altro, e tra quell’'altro mettiamoci pure le guerre, gli stupri giornalieri, i maltrattamenti, il lavoro nero dei bambini diffuso e tollerato.

Ci sono quelle associazioni di volontariato locali e con elementi anche occidentali che si danno da fare per riparare i danni scolastici, educativi, psicologici dei bambini che sono protetti da qualche volontariato che non compare nei media se non raramente e alla svelta.

Ma sono quei volontari che fanno per noi, che sono le nostre mani e i nostri piedi, che accompagnano quella gente; sono quei missionari che ultraottantenni sono ancora sulla breccia ad istruire, raccogliere, dar da mangiare a famiglie disperate. Non si cesserà mai di ringraziarvi con gli occhi nostri impotenti ad intervenire. Già! Non è più il tempo di dare una mano: oggi la mano deve essere precisa e mirata e tali sono almeno in diverse.

1) Da inTopic.it (tutti i diritti riservati all'autore e alle testate) 01: 27 | Nigeria, Prese Donne Pro-BOKO HARAM Domenica, 6 Luglio 2014: Tgcom

06.07.2014 - "Reclutavano vedove per gli estremisti" - Reclutavano ragazze per gli estremisti islamici nigeriani Boko Haram. Con questa accusa tre donne sono state arrestate dai militari. E nulla si ferma: prostituzione, rapimenti, maltrattamenti e chi più ne ha più ne metta, tanto le notizie (purgate quasi sempre) arrivano, danno quel tanto di disagio che basta e poi continuano solo per quegli umani che piangono i loro figli, mogli, mariti di cui si è dato notizia: un fiume di lacrime inarrestabile, che non finisce mai, e che ha superato ormai il diluvio universale.

Donne, uomini, bambini addestrati fanno di tutto nelle mani dei servitori dell'iniquo e non si fermano: le vittime aumentano invece di diminuire. Vittime attuali, future e passate, tutto ha un limite che l'iniquo non riesce a fissare all'infinito; c'è scritto in un libro, non più in cima alle classifiche di vendita che “qualunque cosa farete a uno di questi piccoli è come se lo aveste fatto a me”. E lo dice Il Figlio del Creatore dell'universo, per chi ci crede e chi non ci crede.

2) da In TOPIC 01/07/2014 E ormai nella solita Nigeria: Almeno 15 persone sono morte nell'esplosione di una camionetta in un affollato mercato di Maiduguri, nel nord est della Nigeria. Lo hanno riferito testimoni e autorità locali. L'attentato non è stato ancora rivendicato, ma la città e lo stato del Borno sono stati colpiti a più riprese dagli estremisti di Boko Haram.
Tutto si ripete: come dice Vico, la storia si ripete. Nella guerra della Jugoslavia molte volte i mercati (Sarajevo) sono stato colpiti con bombe a grappolo e le conseguenze sono state immaginabili: al mercato non ci vanno i vip, ma coloro che hanno a malapena i soldi per comprarsi del cibo e come al solito non ci vanno di mezzo i generali, ma la truppa.
Vergogna! Si continua a uccidere e ci si vanta.

3) Ciberbullismo ai mondiali: ragazzino sovrappeso vilipeso ai Mondiali di Galcio coi giocatori.
Ci sono anche maltrattamenti che, se finiscono sui media e girano il mondo, fanno dei danni anche mortali, come il vilipendio psicologico inferto a quel bambino obeso comparso ad accompagnare i giocatori dei mondiali giorni fa e che moltissimi media hanno preso in giro.
Lui era trionfante, presumo per il fatto di essere al centro delle TV mondiali, ma molte di queste lo hanno demolito, tra cui anche gli italiani … brava gente.
La giornalista Elisa d'Ospina (01/07/2014 - Il fatto quotidiano - diritti riservati all'autrice e alla testata) ha giustamente difeso quel bambino che è diventato lo zimbello di tutti, da prendere in giro pesantemente come se fosse entrato un disabile zoppicante. Nel suo articolo cita la frase di un nostro giornale italiano “Il physique du role per accompagnare i partecipanti del campionato mondiale di sumo, piuttosto che i calciatori di Brasile 2014” (Gazzetta dello Sport, tutti i diritti riservati all'autore ed alla testata). Ma questo non è ciberbullismo: ironizzare va bene, ma c'è un limite. Quei signori giornalisti, magari nascosti dietro a pseudonimi o altro, non hanno anche loro figli fratelli con qualche disfunzione fisica che salta all'occhio? E se era loro fratello o altro avrebbero preso le difese, ammorbidendo il ridicolo in cui è stato messo (e ricordiamo) per sempre e lo avrebbero difeso al meglio; ma era uno sconosciuto, non figlio di vip mondiali, e allora avanti al macello psicologico. Ci sono anche loro e devono vivere felicemente, magari aiutarli nel possibile a ridimensionare quella che non è l'immagine voluta dalla moda della massa e dai media.
La giornalista dice che “Questa storia mi insegna che ancora oggi di ignoranza ce n’è fin troppa.”

Aggiungerei che la madre dell'ignoranza è sempre incinta e partorisce più gemelli ogni volta.
Le disquisizioni sul bene e sul male sembrano un qualcosa di insormontabile: dentro di noi ci sono i centri che manovrano l'uomo nel bene o nel male; si trovano nell'amigdala e loro proiezioni superiori. È inutile poi disquisire: siamo fatti così, il tirannosauro c'è in noi ed è sempre pronto a ricomparire. Ci sono i centri del bene, che possono e devono contrastare gli altri, ma spesso ce ne freghiamo e non facciamo nessuna critica, ma seguiamo l'onda, e non ci interessa se l'onda è dell'iniquo che gioca sui nostri centri aggressivi, di noncuranza, menefreghismo per gli altri; interessa il mangiare, che per la maggior parte è spam aromatizzata, ma ci intontisce, e questo ci va bene. Gli altri si arrangino a campare come possono o non possono.
8 luglio 2014: da Fanpage.it (tutti i diritti riservati all'autore e alla testata).

4) Thailandia: 14enne stuprata da un ferroviere e gettata dal treno in corsa
La ragazzina stava viaggiando di notte insieme alle sue sorelle quando è stata aggredita da un uomo che era sullo stesso treno. Il responsabile ha confessato il delitto. Una ragazzina di 14 anni è stata vittima di una brutale aggressione in Thailandia: stava viaggiando su un treno quando un ferroviere – scrive la stampa locale – l’ha aggredita, violentata e poi spinta fuori dal treno in movimento. La giovane, da quanto ricostruito, stava tornando insieme alle sue sorelle da una visita a casa della nonna. Lo stupro e l’omicidio risalgono a sabato scorso, il corpo della giovane è stato poi ritrovato vicino ai binari del treno nella provincia di Prachuap Khirikhan, nel sud della Thailandia. Il ferroviere ha confessato il delitto dicendo di essere stato sotto l’effetto di metanfetamina e birra ed è stato arrestato per la violenza sessuale e l’omicidio.

La testimonianza della polizia - La morte della giovane ha scatenato l’indignazione pubblica nel Paese dove in molti invocano la pena di morte per il responsabile del delitto. In Thailandia i casi di violenze sui mezzi di trasporto pubblici non sarebbero molto frequenti, almeno secondo quanto ha comunicato il colonnello della polizia Napanwut Liemsa-nguan. Ma il caso della 14enne aggredita sabato notte “dimostra che si sono lacune nella sicurezza del sistema che hanno permesso all’assassino di avere mano libera”. continua su: http: //www.fanpage.it/thailandia-14enne-stuprata-da-un-ferroviere-e-gettata-dal-treno-in-corsa/#ixzz36ymaiMcZ
http: //www.fanpage.it

5) da Il Fatto Quotidiano (05/07/2014 - Diritti riservati all'autore e alla testata)
Si profila uno scandalo di anni fa (http: //www.intopic.it/notizia/6766896/?r=WAGJBxroaZBEQ),
ma che sussiste ancora in molti magari parlamentari o ex, e strascichi vari.

Pedofilia, scandalo a Westminster. Daily Telegraph: “Coinvolti anche parlamentari”
Il premier David Cameron ha chiesto al ministero dell’Interno di avviare un’inchiesta interna per fare luce sul mistero del dossier scomparso. Un rapporto scottante che rivelava gravi casi di pedofilia avvenuti negli anni '70 e '80, con protagonisti politici ed ex ministri. Consegnato all'ex ministro Lord Brittan, non è stato più ritrovato. Secondo un testimone "ci sono prove sufficienti per aprire un’indagine su almeno 20 parlamentari per fatti che riguardano gli ultimi 30-40 anni".
Certo spariscono i dossier che riguardano i big e loro amici; per i peones o altri, come ai mondiali di calcio, inchieste, derisioni e altro a tutto spiano e con fotografie da ogni lato per evidenziare lo scandalo, non quello sottaciuto e fatto sparire assieme a tanti altri e di altri paesi: ognuno fa sparire il suo.

6) www.ilpost.it/2014/07/04/funerali-ragazzo-palestinese/ (tutti i diritti riservati all'autore e alle testate)

Venerdì mattina il corpo del ragazzo palestinese ucciso e bruciato vivo è stato portato per alcune vie della città avvolto in una bandiera palestinese, in seguito alle preghiere del venerdì previste dal Ramadan. Migliaia di persone hanno assistito alla processione sventolando bandiere palestinesi e innalzando cori in favore della Palestina. La polizia israeliana aveva aumentato i controlli nella zona del funerale temendo nuovi scontri.

Mercoledì il corpo di Abu Khdeir era stato ritrovato in un bosco nella periferia della città, un’ora dopo la denuncia della sua scomparsa: aveva segni di violenza e gravi ustioni, e secondo la sua famiglia e altri palestinesi è stato ucciso da alcuni militanti israeliani. Si teme tuttora che si tratti di una vendetta per l’uccisione di Eyal Yifrach, Gilad Shaar e Naftali Frankel, i tre ragazzi israeliani rapiti il 12 giugno e ritrovati lunedì 30 giugno. La polizia israeliana ha detto oggi che deve ancora «determinare se l’omicidio è stato un atto criminale o nazionalistico». Da due giorni, nel quartiere, vanno avanti scontri fra i palestinesi e la polizia israeliana.

Tre ragazzi israeliani sono trovati morti uccisi e si pensa da palestinesi. Il mercoledì successivo un ragazzo palestinese è trovato ucciso e con segni di essere arso vivo.

È logico che uno più uno fa due e quindi da Gaza partono missili contro Israele ed Israele non dà segni di pace. (L'operazione militare è avvenuta nella notte, l'esercito israeliano ha centrato e distrutto 34 obiettivi di Hamas nella striscia di Gaza. L'obiettivo è anche "la prevenzione di nuovi lanci di razzi contro Israele").

Poi la storia si allunga è o non è una vendetta israeliana la morte del ragazzo palestinese e qui cominciano le varie ipotesi e relazioni rilasciate dalle autorità locali.

Si vuole solo sottolineare che quattro ragazzi sono stati uccisi per motivi non certo di spionaggio, terrorismo o altro. I motivi sono senz'altro d'altro ordine, ma la conta non cambia: quattro giovani morti e uno anche arso vivo.

Perché ancora tanta violenza per innescare altra violenza e provocare reazioni non immaginabili? È  questo che si vuole, non occhio per occhio, dente per dente, ma innescare qualcosa di più grosso che coinvolgerà  (non speriamolo) più gente senz'altro e che ha la solita sfortuna di trovarsi nel luogo sbagliato al momento sbagliato. Chi ride è il solito iniquo che ha innescato nei vari operatori criminali questo ennesimo delitto, assassinio. Qualunque siano le cause di partenza, non dovrebbero essere così gravi da giustificare sentenze di morte e crudeli, ma la violenza ormai è come il pane. Sembra che l'uomo non possa più vivere senza, ma ricordiamo quanto disse 2000 anni fa il Figlio di Dio:  “Qualunque cosa fate ad uno di questi piccoli è come se l'aveste fatta a me”. Non c'è molto da ridere su questa frase, anche se uno non crede che questo universo sia stato creato ma preferisce credere che si sia formato da sé.       

7) L'eccidio continuo dei Migranti via mare e via terra continua - 02/07/2014 - Da Intopic.it.
Sono 45 i morti all'interno del peschereccio rimorchiato a Pozzallo dalla nave Grecale.
Tutti uomini, verosimilmente maggiorenni, e dell'Africa centrale. (© Marina Militare Italiana) Un gommone di migranti.
Una settantina di migranti risultano dispersi nel naufragio di un gommone avvenuto nei giorni scorsi nel Canale di Sicilia.
La notizia, resa nota dall'Alto Commissariato dell'Onu per i rifugiati (Unhcr) che ha raccolto le testimonianze di alcuni superstiti, è stata confermata dalla procura di Catania che ha aperto un'inchiesta.

SONO 27 I SOPRAVVISSUTI. La notizia è stata appresa dagli operatori Unhcr presenti in Sicilia, attraverso i racconti di alcuni dei 27 sopravvissuti al naufragio, arrivati il primo luglio nel porto di Catania a bordo della nave Orione assieme ad altre centinaia di profughi.

08/07/2014 Intopic.it (tutti i diritti riservati all'autore e alla testata)
All’indomani della notizia, resa nota dall'Alto Commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr) , anche l’Unicef  lancia l’allarme per la nuova emergenza dei profughi siriani che in questi giorni stanno fuggendo a migliaia in Iraq (circa 30mila da giovedì scorso): «Arrivati oltre 2mila bambini esausti e disidratati».

8) 06/07/2014 - Strage di migranti al largo della Libia: almeno 12 vittime (da intopic.it)
La guardia costiera libica ha informato l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr) di aver recuperato dei corpi da una barca che aveva subito un incidente avvenuto probabilmente domenica, 6 luglio. Almeno dodici persone sono morte in mare al largo delle coste libiche. A renderlo noto è l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr) che è stato informato dalla Guardia costiera libica. Tra le dodici vittime – i corpi sono stati recuperati da una barca incidentata – ci sono una donna siriana e i suoi due figli di tre e sei anni. Morti anche tre cittadini eritrei e sei africani di nazionalità ancora da determinare. L’incidente probabilmente è avvenuto domenica scorsa. 6 luglio. Si ritiene che l’imbarcazione, che aveva una capienza di circa 200 persone e che però probabilmente ne trasportava molte di più, si sia capovolta al largo delle coste di Tripoli. “Le operazioni di ricerca e soccorso sono ancora in corso e la sorte delle altre persone che potevano essere a bordo della nave è tuttora sconosciuta”, ha fatto sapere l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati. Dinanzi alle troppe tragedie del mare l’Unhcr chiede che le operazioni di ricerca e soccorso realizzate dalle autorità governative vengano ulteriormente rafforzate, in particolare nelle zone ad alta concentrazione di attraversamenti in barca. Continua su: http: //www.fanpage.it/strage-di-migranti-al-largo-della-libia-vittime/#ixzz36ylKrUqv http: //www.fanpage.it (tutti i diritti riservati a Susanna Picone e alle testate)

Guardando la fila scomposta di persone che attraversano il deserto che separa la Siria dalla Turchia, si vedono solo facce stravolte, bambini che non corrono, non gridano, ma sono trascinati dalle loro mamme o papà e camminano a fatica; alcuni sono in braccio alle loro mamme, anzi abbandonati in braccio alle mamme, senza forze; gli uomini sono stravolti, gli occhi inespressivi che guardano solo oltre. Il viso è tirato nei lineamenti; in tutti ciò che colpisce sono gli occhi che guardano solo avanti, nessuna espressione, il sole che picchia all'inverosimile su tutti. Il ricordo risale a tutti gli esodi in cui le mamme dovevano abbandonare figli/e morte lungo la strada, gli uomini che si voltano a vedere e camminare con gli altri perché chi restava indietro era perduto, calava la sera ed erano preda degli animali che, forse, li seguivano fiutando la preda.

Non si parla più di vergogna: si parla di crudeltà efferata, anche se non si può fare nulla se non inviare qualche soldo e poi lasciarsi coinvolgere dalla vita di tutti i giorni, non vedendo più quegli occhi dilatati, incrostati dalla sabbia e che fissano l'orizzonte cercando una speranza. Umanità ridotta veramente a fare solo la conta degli adulti e dei bambini morti senza pensare nemmeno alle sepolture affrettate senza amici, ma abbandonate a loro stesse; qualche mamma piange ed anche qualche sorella, ma poi si è di nuovo in cammino con la morte nel cuore e con la disperazione dell'abbandono del loro familiare. Per quello sono poche le mamme che spremono qualche lacrima: non ne hanno più, i loro occhi sono diventati fissi, si pensa agli altri familiari che stanno vicino, si vede qualche bambino che cammina solo, nessuno vicino a lui, spesso nessuno gli dà da bere o da mangiare. Non pensiamo se vogliamo prevedere cosa succederà, ma i corpi abbandonati di bambini e adulti segnano il passaggio di questa umiliante ed umiliata carovana arrostita dal sole. E i vigliacchi dei capi che hanno creato questa situazione sono sempre presso i media a decantare e a difendere i loro delitti, che non compariranno davanti al tribunale dei diritti dell'uomo o altro.

9) USA, bimbo di 15 mesi muore dimenticato nell’auto dal papà - Da Famnpage.it  - 9/07/2014
Il dramma si è verificato in Connecticut. È il secondo bimbo morto perché dimenticato in un auto, in due settimane.
USA, bimbo di 15 mesi muore dimenticato nell'auto dal papà.

È il secondo caso negli Stati Uniti in pochi giorni. Per quanto questa tragedia non sia assimilabile a quella avvenuta in Georgia un paio di settimane fa. Un bimbo di 15 mesi è deceduto dopo essere stato dimenticato dal padre in automobile sotto il sole cocente. È  successo a Ridgefield, cittadina del Connecticut al confine con lo Stato di New York. La morte del piccolo – riportano i media americani – è stata segnalata alle autorità dal personale del Danbury Hospital, dove il papà ha portato il figlioletto quando ha capito di averlo lasciato in macchina. Purtroppo i medici non hanno potuto fare altro che constatare il decesso. Secondo gli agenti, la piccola vittima è rimasta troppo a lungo nel veicolo, dove la temperatura è salita sempre di più, finendo per uccidere il bambino. La polizia non ha ancora reso note le identità del bimbo e del genitore, visto che l’indagine è in corso.

Una drammatica vicenda che come detto riporta alla mente la storia di Cooper Harris, il piccolo di 22 mesi morto in Georgia dopo essere stato lasciato dal padre per sette ore sotto al sole sul seggiolino del suo suv. In questo caso, però, Justin, il papà, non lo avrebbe dimenticato in auto, ma lo avrebbe abbandonato di proposito per liberarsene. Secondo quanto riportato dalla CNN, che citava un’anonima fonte vicina alle indagini, dalla memoria dei computer utilizzati dall’uomo nel suo ufficio e sequestrati dagli inquirenti sarebbe emersa una terrificante ricerca online: quanto tempo gli animali riescono a sopravvivere nell’abitacolo di un’auto lasciata sotto il sole.

Pare che negli USA in 15 anni siano morti per questa causa quasi 600 bambini, 15 solo nei primi 6 mesi del 2013 (genitori channel.it).

Altra epidemia che ci assale è l'abbandono dei bambini in auto: circa 600 calcolati in 15 anni. Altra arrostita per il bambino che muore proprio per il caldo. Ma la testa dei loro genitori dove era? Non si può giustificare un simile delitto, anche se molte autorità lo giustificano o danno pene leggere: questi genitori non sono degni di avere figli e portargli via quelli che hanno per abbandono grave di minore, non è un omicidio con tutto gli aggettivi che vuoi, è un omicidio che si aggiunge alle altre violenze sui bambini di cui si leggono i diritti e di cui ogni anno la cosiddetta civiltà festeggia il giorno di ratifica dei diritti dei bambini, che sono 54, non uno o due; ma il 20 novembre (dal 1923, 1959, 1989) passa alla svelta e anche i diritti dei bambini ricompariranno tra un anno.

10) 06: 22 | PEDOFILIA, MAXI BLITZ IN 11 PAESI
Venerdì, 11 Luglio 2014: Tgcom - Da intopic.it (tutti i diritti riservati all'autore e alle testate)

11.07.2014 - Sgominata anche una rete in Italia - Migliaia di foto e video raccapriccianti con protagonisti bambini che subiscono abusi sessuali. È quanto hanno trovato gli agenti della Polizia Postale e delle Comunicazioni di Venezia che hanno condotto assieme alle forze dell'ordine di altri 10 Paesi una maxi indagine che ha permesso di sgominare una rete di pedofili. Una cinquantina le persone identificate e denunciate. Un lavoro investigativo durato mesi e coordinato dal Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia Online (Cncpo) presso il Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni di Roma che dava la caccia a una rete di pedofili in giro per il mondo.

Tra le notizie di distruzione di massa di esseri umani ce ne è una che ci fa sospirare perché le forze dell'ordine per mesi hanno inseguito bande di pedocriminali che finalmente sono stati fermati.

Anche se è una parte piccola della pedocriminalità, alcuni di loro sono stati fermati in tanti paesi europei, tra cui l'Italia con 26 indagati (da intopic.it del 10/07/2014) . Speriamo nella giustizia che in questi casi supera di gran lunga le tiritere dei politici che si fermano sui cavilli e ne producono a centinaia per intralciare delle leggi che darebbero giustizia a tutti.


Grazie a tutti quei poliziotti e “barbe finte” che hanno potuto individuare almeno una porzione della difesa dei minori. Qualche bambino in meno che soffre ed è già una conquista. Grazie ancora!!!